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Ubs pesante in Borsa a Zurigo dopo i conti trimestrali sotto le attese

Deludente in particolare l'andamento del wealth management. Il ceo Hamers: trimestre difficile

di Giuliana Licini

(REUTERS)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Ubs scivola sui conti del secondo trimestre, decisamente male accolti alla Borsa di Zurigo. Il titolo del colosso bancario elvetico perde quota, registrando uno dei cali più ampi dell'indice Stoxx Europe 600. Nel trimestre Ubs, che ha aperto la stagione estiva dei conti delle principali banche europee, ha registrato un utile netto in aumento del 5% a 2,1 miliardi di dollari, decisamente inferiore alle attese degli analisti che puntavano in media a 2,4 miliardi. I ricavi hanno totalizzato 8,9 miliardi, stabili rispetto allo scorso anno.

«Il secondo trimestre è stato uno dei periodi più difficili per gli investitori negli ultimi dieci anni», ha commentato il ceo della banca, Ralph Hamers, citando «l’elevata inflazione, la guerra in Ucraina e le rigide politiche contro il Covid in Asia». Quanto al resto dell’anno, il ceo si limita ad indicare che il gruppo «è ben posizionato per dare supporto ai clienti in un contesto operativo che resta incerto». Deludente, secondo gli analisti, è stato in particolare l’andamento del Global Wealth Management, lo storico pilastro del gruppo, con ricavi in calo del 2% su base annua a 4,67 miliardi di dollari, frenati dalla riduzione delle commissioni ricorrenti (-6%) e dalla flessione del 17% delle entrate per transazioni, a causa del minore livello di attività dei clienti, in particolare nelle Americhe e nell'Asia Pacifico. L’utile ante imposte della divisione è stato di 1,2 miliardi, in calo dell’11%, anche per effetto dell’aumento delle spese operative. Performance in flessione anche per l'Investment banking con una riduzione dei ricavi del 14% a 2,1 miliardi di dollari e un risultato ante-tasse di 0,4 miliardi, in contrazione del 14%. Per il Personal & Corporate Banking, il profitto lordo è stato di 0,4 miliardi di franchi svizzeri, in flessione del 13%, su ricavi in crescita del 2% a 1,02 miliardi. L’Asset Management ha segnato 1 miliardo di profitto pre-tasse, in aumento del 276%, grazie al guadagno di 848 milioni dalla vendita della quota nella jv Mitsubishi-Ubs Realty, con ricavi raddoppiati a 1,4 miliardi, anche grazie ai proventi dalla vendita. In calo del 12% per contro le commissioni di gestione a 515 milioni e anche quelle di performance (-31 milioni a 9 milioni). Gli asset investiti sono diminuiti di 128 miliardi a 1.096 miliardi, sia per la negativa performance dei mercati, sia per deflussi netti pari a 12 miliardi, principalmente dalle azioni.

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Gli analisti della Royal Bank of Canada (Rbc) definiscono deludenti i risultati di Ubs e rilevano che le prospettive restano prudenti. Inoltre il calo degli asset totali in gestione (3.912 miliardi da 4.380 miliardi a fine marzo e 4.596 miliardi a fine 2021) rischia di penalizzare la redditività futura. Anche Jefferies si mostra sorpreso per i dati inferiori al previsto a tutti i livelli, per quanto fosse nelle attese che l’andamento dei mercati avrebbe penalizzato la performance del gruppo.

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