Ucraina, Airbnb ospiterà 100mila rifugiati in Europa
I vertici della piattaforma di affitti a breve hanno scritto ai leader di tutta Europa, in primis Polonia, Germania, Ungheria e Romania
di A.Mac.
3' di lettura
All’enorme emergenza profughi in fuga dall’Ucraina, risponde anche Airbnb che annuncia di offrire in maniera gratuita alloggi a breve termine a 100mila rifugiati. Questi alloggi saranno finanziati da Airbnb, Inc. e dai donatori del Fondo per i Rifugiati di Airbnb.org, oltre che dalla generosità degli host attraverso Airbnb.org. Il co-fondatore e ceo di Airbnb Brian Chesky, il co-fondatore di Airbnb e presidente di Airbnb.org Joe Gebbia, e il Chief Strategy Officer e co-fondatore di Airbnb Nathan Blecharczyk, hanno inviato lettere ai leader di tutta Europa.
In particolare hanno offerto disponibilità in primis a Polonia, Germania, Ungheria e Romania, per offrire supporto nell'accoglienza dei rifugiati all'interno dei loro confini.
Airbnb.org si impegnerà a facilitare l'accoglienza a breve termine per 100mila rifugiati che stanno lasciando l'Ucraina e lavorerà a stretto contatto con i governi per supportare al meglio le specifiche esigenze di ciascun paese, mettendo a disposizione anche alloggi a lungo termine.
L'annuncio è parte del constante lavoro di Airbnb.org – organizzazione non-profit con l'obiettivo di agevolare l'offerta di alloggi temporanei alle persone nei momenti di crisi – per supportare i rifugiati e le persone sfollate in tutto il mondo. A metà febbraio, l'organizzazione ha annunciato di aver offerto un alloggio a 21.300 rifugiati afgani, e fissato il nuovo obiettivo di offrire alloggi temporanei ad altre 20mila persone provenienti da Afghanistan, Africa, Medio Oriente, Sud e Centro America e altre zone.
L'impegno di offrire alloggi a 100mila rifugiati in fuga dall'Ucraina va ad aggiungersi allo sforzo prefissato. Nei prossimi giorni, Airbnb e Airbnb.org condivideranno maggiori dettagli su come gli host e tutta la community potranno supportare questa iniziativa, anche offrendo alloggi gratuiti o scontati.
Nel frattempo è possibile visitare Airbnb.org per conoscere maggiori dettagli su come offrire alloggi in tempi di crisi. Airbnb.org lavorerà direttamente con associazioni non profit sul campo, responsabili per la prenotazione e il coordinamento dei soggiorni per gli ospiti rifugiati, indipendentemente da nazionalità, razza, etnia o genere. Poiché Airbnb.org lavora per individuare partner diretti in ogni paese, i rifugiati e richiedenti asilo in fuga dall'Ucraina che necessitano di supporto immediato possono connettersi e visitare le risorse disponibili presso l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Negli ultimi cinque anni, Airbnb e Airbnb.org hanno messo in contatto oltre 54mila rifugiati e richiedenti asilo - provenienti anche da Siria, Venezuela e Afghanistan - con i partner di Airbnb.org per offrire loro soluzioni abitative temporanee. Lo scorso anno, Airbnb.org ha annunciato la creazione di un Fondo per i Rifugiati e ha incoraggiato oltre 4mila donatori a sostenere ulteriormente la sua missione verso i rifugiati e i richiedenti asilo di tutto il mondo. Oltre a sostenere i rifugiati, Airbnb.org ha quasi un decennio di esperienza nell’offerta di alloggi di emergenza per le persone in difficoltà.
Nel 2020, gli host di tutto il mondo hanno aperto le porte delle loro abitazione a decine di migliaia di lavoratori in prima linea attivi per combattere l’emergenza da Covid-19, in collaborazione con associazioni in Italia e Francia, e in partnership con Nhs in Regno Unito, la Croce Rossa Messicana, 1199SEIU e lo Stato di New York, la città di New Orleans e la Contea di Los Angeles. Lo scorso anno, Airbnb.org ha attivato il suo programma di risposta alle emergenze anche a sostegno delle persone colpite dalle devastanti inondazioni in Europa occidentale.
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