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Zelensky ai senatori Usa: senza aiuti perdiamo la guerra. McCarthy ne esclude di nuovi entro il 2023

E’ di almeno sette feriti, tra cui una bambina di 9 anni, il bilancio dell’attacco missilistico lanciato stamattina su Kiev dalla Russia

Zelensky: "Aggressione Russia in Ucraina ha messo Onu in situazione di stallo"
  • Zelensky e la moglie accolti alla Casa Bianca da Biden e Jill

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la moglie Olena Zelenska sono arrivati alla Casa Bianca, dove sono stati accolti dal presidente Usa Usa Joe Biden e dalla first lady Jill. Biden e Zelensky avranno ora un faccia a faccia che sarà successivamente esteso alle delegazioni. Nell’ambito dell’incontro a Washington, è atteso che Biden annunci nuovi aiuti militari a Kiev per un valore di 325 milioni di dollari. Oggi, prima di arrivare alla Casa Bianca, a Washington Zelensky ha incontrato rappresentanti di repubblicani e democratici di Camera e Senato Usa e si è poi recato al Pentagono, dove è stato accolto dal segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin e ha deposto una corona di fiori al memoriale dell’11 settembre.

    Ad attendere Zelensky c’erano un tappeto rosso e anche la bandiera dell’Ucraina oltre a quella degli Stati Uniti. Fra Biden e Zelensky c’è stata una breve stretta di mano, poi le due coppie presidenziali di Ucraina e Usa hanno posato per una foto e sono entrate all’interno della Casa Bianca. Alla domanda di un giornalista che ha chiesto a Zelensky quanto sia importante questa visita, il presidente ucraino ha risposto “molto importante”.

  • Zelensky e la moglie Olena sono arrivati alla Casa Bianca

    Volodymyr Zelensky e la moglie Olena sono arrivati alla Casa Bianca dove sono stati ricevuti da Joe Biden e la first lady Jill. Il leader ucraino e il presidente americano avranno un colloquio nello Studio Ovale, mentre le consorti terranno un incontro privato. Attorno alle 16, le 22 in Italia, Biden e Zelensky si sposteranno per un meeting allargato anche alla vice presidente americana Kamala Harris.

  • Berlino: togliere il veto di Mosca all'Onu? Non siamo d'accordo

    La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha respinto le proposte di riforma delle Nazioni Unite avanzate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che fra l’altro ha chiesto di togliere alla Russia il suo potere di veto nel Consiglio di Sicurezza. “Non siamo d’accordo e l’ho detto chiaramente ai miei interlocutori ucraini più volte”, ha dichiarato Baerbock in un talk show del primo canale pubblico Ard come riporta il sito del settimanale Die Zeit. L’esponente dei Verdi ha detto di comprendere il popolo ucraino, ma anche che “non è il caso di appoggiare tutto ciò che esce dall’Ucraina da parte del governo”: “questo è importante anche per la discussione in Germania”.

    Nella situazione attuale, “non si può dire: ok, cambiamo il Consiglio di Sicurezza, sarebbe un po’ ingenuo”, ha sostenuto Baerbock ricordando che Germania e Namibia stanno preparando una futura nuova struttura di vertice per le Nazioni Unite: le proposte di modernizzazione includono un seggio nel Consiglio di Sicurezza per Berlino, ma anche per i Paesi africani e l’India. Insieme a questi e ad altri Stati come il Giappone e il Brasile, la Germania ha avanzato proposte per modernizzare le Nazioni unite “ma - ha avvertito Baerbock - questo non avverrà domani”.

  • Zelensky: «Contiamo sul costante sostegno Usa per vincere»

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il suo Paese «conta sul costante sostegno» da parte degli Stati Uniti per vincere la guerra, durante l’incontro a Washington col presidente della Camera dei rappresentanti Kevin McCarthy, il leader repubblicano alla Camera Steve Scalise e il leader democratico alla Camera Hakeem Jeffries. «Per vincere dobbiamo restare uniti. E vincere insieme. Contiamo su di voi, sul vostro costante sostegno», ha sottolineato Zelensky, citato in una nota della presidenza ucraina.

  • Trump chiede ai repubblicani lo shutdown

    Donald Trump chiede ai repubblicani, dalla piattaforma del suo social Truth, di agire per attuare lo shutdown. «A fine mese si avvicina una scadenza molto importante. I repubblicani al Congresso possono e devono togliere i fondi a tutti gli aspetti del governo trasformato in arma politica del corrotto Joe Biden, che rifiuta di chiudere il confine e tratta metà del Paese come nemico dello Stato. Questa è anche l’ultima possibilità per tagliare i fondi a questi procedimenti politici contro di me e altri patrioti. Usate il potere dei cordoni della borsa e difendete il Paese!».

    Il fantasma di Donald Trump e i nuovi equilibri globali
  • Erdogan: parlerò a Putin per rilanciare il patto sul grano

    “Sono fiducioso, parleremo della questione con Putin”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a proposito di un possibile rilancio del patto che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina tramite il Mar Nero. Lo riferisce Anadolu.

  • Biden darà a Zelensky importanti sistemi di difesa aerea

    “Oggi Biden annuncerà a Zelensky un nuovo pacchetto di armi che includerà significativi sistemi di difesa aerea”. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in un briefing con la stampa. “Oggi sarà il sesto incontro di persona tra Biden e Zelensky e arriva in un momento significativo dopo un altro attacco brutale della Russia”, ha sottolineato. I due leader discuteranno anche come aiutare l’Ucraina da un punto di vista economico.

  • Zelensky: >Ho fiducia in ripresa accordo grano, ne parlerò con Putin»

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è detto ’’fiducioso’’ circa la possibile ripresa dell’accordo per l’esportazione dei cereali nel Mar Nero. “Sono fiducioso, discuteremo di queste questioni con Putin”, ha detto Erdogan sul volo di ritorno da New York. La Russia è uno dei massimi produttori di grano al mondo e ’’non possiamo ignorare un Paese del genere’’, ha aggiunto.

  • Da Usa nuovo pacchetto armi per 325 milioni di dollari: anche bombe a grappolo

    L’amministrazione Biden annuncerà oggi un nuovo pacchetto di aiuti in armi per altri 325 milioni di dollari all’Ucraina, nell’ambito della cosiddetta ’presidential drawdown assistance’. Lo riferiscono due funzionari Usa coperti dall’anonimato. Secondo le fonti, il pacchetto comprenderà ’munizioni convenzionali migliorate a doppio uso’, o munizioni a grappolo, e munizioni per i sistemi Himars. L’annuncio giungerà nel contesto della visita a Washington del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che più tardi incontrerà il presidente Usa Joe Biden alla Casa Bianca.

  • Stoltenberg (Nato): «Russia calpesta principi Onu, mio impegno per più aiuti»

    ’’La Nato è stata fondata sui Principi della Carta delle Nazioni Unite: libertà, pace, rispetto della sovranità. Mentre la Russia calpesta questi principi in Ucraina, è più importante che mai difendere i nostri valori’’. Lo ha scritto in un tweet il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg dicendo che all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York ha ’’ringraziato Antonio Guterres per la sua leadership e per aver rafforzato i legami con la Nato’’. Il suo ’’compito principale’’, ha detto Stoltenberg a margine dell'Assemblea generale dell’Onu, è quello di mobilitare un maggiore sostegno per l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. ’’Se gli Stati Uniti sono preoccupati per la Cina e vogliono orientarsi verso l'Asia, allora bisogna assicurarsi che (il presidente russo Vladimir, ndr) Putin non vinca in Ucraina”, ha detto Stoltenberg al think-tank americano Council on Foreign Relations.

  • Zelensky agli Usa: «Se non riceviamo aiuti perderemo la guerra»

    “Se non riceviamo gli aiuti, perderemo la guerra” contro la Russia. Questo è il messaggio che il presidente Volodymyr Zelensky ha rivolto al Congresso Usa. A riferirlo ai media è stato il leader della maggioranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, dopo l’incontro del Senato con il presidente ucraino.

  • McCarthy esclude via libera nuovi aiuti a Kiev entro 2023

    Lo speaker della Camera americana, il repubblicano Kevin McCarthy, esclude di mettere nell’agenda l’approvazione di un pacchetto da 24 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina entro la fine dell’anno, come chiesto da Joe Biden. «Abbiamo i nostri problemi fiscali di cui occuparci. Ci sono 10.000 persone che hanno appena attraversato il confine e il presidente pensa solo» all’Ucraina, ha dichiarato McCarthy descrivendo tuttavia il suo incontro con Volodymyr Zelensky “positivo” e “produttivo”.

  • Zelensky ai senatori Usa: senza aiuti perdiamo la guerra

    «Se non riceviamo gli aiuti, perderemo la guerra». Questo l’appello di Volodymyr Zelensky ai senatori americani, secondo quanto riferito al New York Times dal leader della maggioranza democratica Chuck Schumer.

  • Premier armeno: «Fallimento dei russi in Nagorno-Karabakh»

    Il primo ministro armeno Nikol Pashinian ha detto che ci sono stati dei “fallimenti” da parte dei peacekeeper russi in Nagorno-Karabakh. “Se i peacekeeper russi hanno potuto raggiungere un accordo per il cessate il fuoco, perché non lo hanno fatto prima che l’Azerbaigian attaccasse il Nagorno-Karabakh?”, ha chiesto Pashinian in un discorso alla nazione ripreso dall’agenzia russa Interfax.

  • Mozambico: uccisi 11 cristiani a Cabo Delgado

    Un gruppo di almeno 11 cristiani è stato massacrato da terroristi nel nord del Mozambico. Secondo le informazioni fornite alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre da Fra Boaventura, missionario dei Fratelli Poveri di Gesù Cristo nella regione, gli omicidi sono avvenuti nel villaggio di Naquitengue, vicino a Mocimboa da Praia, nella provincia di Cabo Delgado. I fatti risalgono al 15 settembre. Secondo il missionario, i terroristi hanno convocato la popolazione e poi separato i cristiani dai musulmani: “Hanno aperto il fuoco sui cristiani, crivellandoli di proiettili”. L’attacco è stato rivendicato attraverso un comunicato da un gruppo locale fedele al sedicente Stato islamico.

  • Tusk: «Varsavia pugnala Kiev per tornaconto elettorale»

    Il governo polacco “affonda un coltello politico nella schiena dell’Ucraina” per trarre vantaggio in campagna elettorale in vista delle elezioni parlamentari del 15 ottobre. E’ l’accusa dell’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, leader della principale coalizione di opposizione in Polonia, citato da Sky News. L’attuale governo polacco “ha messo a repentaglio i nostri interessi, ha ceduto quasi tutte le armi che potrebbero essere utili sul fronte e alla fine sta rovinando questo investimento nelle relazioni (polacco-ucraine). Questo è assolutamente inaccettabile”, ha detto.

    Treni pieni di grano ucraino fermi al confine con la Polonia
  • Ucraina: Zelensky, a Washington trattative su difesa aerea

    “Oggi si svolgeranno trattative importanti a Washington. La difesa aerea per l’Ucraina è una delle questioni principali”. Lo scrive il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Telegram nel giorno in cui si appresa a incontrare Joe Biden alla Casa Bianca. “Questa notte i terroristi russi hanno sferrato un altro duro colpo - prosegue il leader di Kiev - in particolare sulle infrastrutture. La maggior parte dei missili sono stati abbattuti, non tutti”. Zelensky, quindi, ringrazia i Paesi che hanno “già fornito all’Ucraina sistemi antimissile. Stiamo lavorando per liberare completamente la Russia dal suo potenziale terroristico. Dobbiamo arrivare a questo risultato”.

    Ucraina, vigili del fuoco al lavoro dopo l’attacco russo su Kiev
  • Lula a Zelensky, «in guerra nessuno può ottenere il 100%»

    Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha difeso la costituzione di un “tavolo di dialogo” nel suo incontro con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, dicendosi convinto che “nessuno otterrà il 100% in una guerra”. In dichiarazioni prima di lasciare New York per far ritorno in Brasile, Lula ha spiegato: “Ho detto a Zelensky che dobbiamo lavorare per costruire la pace e che negoziare a un tavolo di dialogo è molto più economico di continuare la guerra. Non ci sono vittime, non ci sono morti e non si spara”. Il capo dello Stato brasiliano ha riconosciuto che “è difficile” negoziare, sia per Zelensky sia per il presidente della Russia, Vladimir Putin, ma ha insistito che la “via del dialogo, della pace e dello scambio di punti di vista” è “l’unica soluzione” possibile. “Nessuno - ha sottolineato - otterrà il 100% in una guerra, nessuno può vincere tutto. L’obiettivo non può essere solo di sconfiggere il nemico, si tratta di costruire una pace duratura affinché un’occupazione territoriale come quella russa non si ripeta” mai più. (ANSA).

  • Nagorno-Karabakh: Cremlino, indagini su uccisione peacekeeper russi

    Le autorità russe stanno indagando sull’agguato costato la vita ad alcuni peacekeeper inviati da Mosca nella regione del Nagorno-Karabakh, dove due giorni l’Azerbaigian ha lanciato un’operazione militare. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass. “È in corso un’indagine dopo la morte di membri delle forze di pace russe in Karabakh”, ha spiegato Peskov. In precedenza Ria Novosti, citando fonti di polizia, aveva riportato la notizia dell’arresto di alcuni sospettati. In una conversazione telefonica con il presidente russo, Vladimir Putin, l’omologo azero, Ilham Aliyev, si era scusato per l’accaduto porgendo le sue condoglianze per le vittime.

  • Ucraina: la Polonia onorerà le consegne di armi già concordate

    La Polonia, che ieri all’Onu aveva annunciato che avrebbe smesso di fornire armi all’Ucraina, ha reso noto oggi che rispetterà le consegne “precedentemente concordate”. “La Polonia effettua solo consegne di munizioni e armi concordate in precedenza, comprese quelle risultanti dai contratti firmati con l’Ucraina”, ha detto all’agenzia Pap il portavoce del governo Piotr Müller. Dall'invasione russa nel febbraio 2022, la Polonia è stata uno dei principali fornitori di armi di Kiev. “La Polonia continua ad essere un punto nevralgico per gli aiuti internazionali” all’Ucraina, ha assicurato Müller.

  • Germania: studio, aumentano sostenitori idee estrema destra

    In Germania è aumentato il numero dei sostenitori di atteggiamenti estremisti di destra, stando al risultato dello ’Studio Mitte’ che, come riporta Tagesschau, ogni due anni rileva, per conto della ’Fondazione Friedrich Ebert’ (vicina all’Spd), le attitudini del ceto medio.

    L'8% delle persone in Germania condivide una visione del mondo estremista di destra, ovvero un adulto su dodici. Negli anni precedenti questa percentuale era del 2-3%. L'attuale indagine mostra aumenti in tutti gli indicatori che gli esperti utilizzano per misurare gli atteggiamenti estremisti di destra. Questi includono atteggiamenti nazionalsciovinisti, banalizzazione dei crimini dei nazionalsocialisti, xenofobia, antisemitismo e atteggiamenti sociali ’darwinisti’ che distinguono tra vite ’di valore’ e vite ’indegne’. Secondo lo studio, per quanto riguarda l’autoidentificazione politica, ora sempre più persone si dicono “di destra” o “più a destra”, vale a dire il 15,5% rispetto al 10% dei due sondaggi precedenti.

  • Kiev, «sul grano negoziati con la Polonia a breve»

    L’Ucraina e la Polonia discuteranno della controversia sul grano “nei prossimi giorni”: lo afferma il governo di Kiev. I due Paesi, aggiunge, mantengono “relazioni strette e costruttive” su questa questione.

  • Cnn: «007 Kiev dietro attacchi a ribelli Sudan vicini a Wagner»

    - I servizi speciali ucraini sono probabilmente dietro una serie di attacchi con droni e un’operazione di terra diretta contro il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (Rsf) che combatte contro l’esercito sudanese per il controllo del Paese: lo scrive la Cnn, sulla base delle rivelazioni di una fonte militare ucraina. La fonte, alla domanda se ci fosse Kiev dietro gli attacchi, ha risposto che “i servizi speciali ucraini sono probabilmente responsabili”. La Cnn afferma che i filmati ottenuti hanno rivelato i tratti distintivi degli attacchi con droni di tipo ucraino.

  • Gb: Sunak si difende su emissioni 0 ma l’advisor si dissocia

    L’annacquamento degli impegni sulla transizione verde annunciato ieri dal governo conservatore britannico fra non poche polemiche non significa che il target finale delle emissioni zero di CO2, assunto da Londra a suo tempo in sede internazionale, non sarà rispettato. Lo ha ribadito oggi a Bbc Radio 4 il primo ministro, Rishi Sunak, la cui correzione di rotta continua in ogni caso a suscitare un dibattito rovente nel Regno Unito: fra i consensi della stampa di destra e di alcuni settori sociali e le critiche degli oppositori politici, d’una parte dell’industria e dello stesso advisor indipendente di Dowing Street sul dossier clima. “Io credo nell’obiettivo emissioni zero e voglio attuarlo”, ha insistito il premier, malgrado la svolta significativa annunciata ieri sulle tappe intermedie: svolta che comprende - fra l’altro - il rinvio del bando totale delle auto con motore a scoppio nel Regno dal 2030 promesso a suo tempo sotto la leadership di Boris Johnson al 2035. Sunak ha affermato che i cambiamenti - destinati politicamente a differenziarlo su un tema divisivo nella società dalla piattaforma dei rivali del Labour in vista delle prossime elezioni, ma anche dagli avversari interni legati in casa Tory all’eredità di Johnson - sono frutto di una impostazione “realistica”. E che le misure rimaste in piedi sono sufficienti. Convinzione che tuttavia il capo del comitato indipendente chiamato a consigliare il governo, Chris Stark, ha liquidato come “wishful thinking”

  • Armenia accusa, pulizia etnica di Baku in Nagorno-Karabakh

    L’Armenia ha avvertito le Nazioni Unite che l’Azerbaigian sta attuando una “pulizia etnica” e sta commettendo un “crimine contro l’umanità” nel momento in cui ha ripreso il controllo della regione separatista del Nagorno-Karabakh. Parlando davanti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, l’ambasciatore armeno Andranik Hovhannisyan ha ricordato che il suo Paese aveva precedentemente messo in guardia da una “pulizia etnica incombente” nel Nagorno-Karaback, sottolineando che “ora è in corso”. “Questa non è una semplice situazione di conflitto, è un crimine contro l’umanità e dovrebbe essere trattato come tale”.

    L'Azerbaigian lancia un'operazione in Nagorno Karabakh, sale la tensione
  • Nagorno-Karabakh: media, spari nella capitale Stepanakert

    Diversi colpi di arma da fuoco si sono uditi a Stepanakert, la capitale dei separatisti armeni del Nagorno Karabakh, proprio mentre sono in corso nella città azera di Yevlakh i negoziati tra gli armeni e rappresentanti delle autorità dell’Azerbaigian. Secondo un corrispondente dell’Afp sul posto, degli spari, la cui origine non è stata immediatamente nota, sono stati uditi a Stepanakert intorno alle 12:15 ora locale.

  • Kiev, discussi con Stoltenberg preparativi per vertice Nato 2024

    - Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si sono incontrati a margine della 78/a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e hanno discusso dell’ulteriore cooperazione dell’Ucraina con l’Alleanza e dei preparativi per il prossimo vertice della Nato, che si terrà a Washington nel luglio del 2024: lo ha reso noto oggi su X lo stesso Kuleba. “È sempre bello incontrare Jens Stoltenberg. Abbiamo discusso dell’ulteriore cooperazione Ucraina-Nato, dei risultati del Consiglio ministeriale Nato-Ucraina e dei preparativi per il vertice di Washington”, si legge nel messaggio.

  • Stop civili in ospedali Mariupol, muoiono 400 persone a settimana

    A causa del gran numero di soldati russi feriti al fronte, gli ospedali di Mariupol sono stati chiusi ai civili e per questo ogni settimana muoiono dai 300 ai 400 cittadini: lo ha detto consigliere del sindaco della città occupata dai russi, Petro Andryushchenko, come riporta Rbc-Ucraina. “Ci sono così tanti russi feriti che gli ospedali di Mariupol hanno smesso di accettare i civili malati. Di fatto, le persone vengono imbottite di pillole e antidolorifici e rimandate a casa”, ha detto Andryushchenko. “A causa di questa politica criminale perdiamo dai 300 ai 400 abitanti di Mariupol ogni settimana”, ha sottolineato.

  • Russia: capo diplomazia cinese da Putin, «rafforzare cooperazione»

    Cina e Russia sono determinate a rafforzare la cooperazione di fronte a quella che il capo della diplomazia del gigante asiatico definisce una crescente “multipolarizzazione” globale. Sono questi i termini usati dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi durante l’incontro delle scorse ore a San Pietroburgo con il leader russo Vladimir Putin. La “multipolarizzazione” accelera nel mondo di fronte a una situazione internazionale “caotica”, ha detto Wang, secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri a Pechino. Per il leader cinese Xi Jinping, il mondo è entrato in un periodo di “profondi cambiamenti mai visti in un secolo”, ha rimarcato Wang. E stando a quanto fanno sapere da Pechino, Russia e Cina dovrebbero pertanto salvaguardare i loro diritti e interessi “legittimi” in nome di un nuovo impegno per un ordine internazionale che vada in “una direzione giusta e ragionevole”. Al centro del colloquio tra Putin e Wang c’è stata anche la guerra in Ucraina, che la Repubblica Popolare non ha mai condannato esplicitamente. Secondo Pechino, Putin - che ha accettato un invito di Xi a recarsi in Cina a ottobre per il forum Belt and Road per la cooperazione internazionale - ha manifestato la volontà di Mosca di “risolvere” il conflitto con “il dialogo e i negoziati”. Ieri al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il vice ministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu ha ribadito la volontà di Pechino di svolgere un “ruolo costruttivo per una soluzione politica della crisi ucraina”.

  • Cina, visita Assad per relazioni con Siria a nuovi livelli

    La missione in Cina del presidente siriano Bashar al-Assad contribuirà a portare i rapporti tra Pechino e Damasco “su nuovi livelli”. E’ quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, a poche ore dall’arrivo di Assad ad Hangzhou dove sabato parteciperà alla cerimonia di apertura dei XIX Giochi asiatici e vedrà il presidente Xi Jinping. “Crediamo che la visita del presidente Bashar Al-Assad permetterà di approfondire ulteriormente la reciproca fiducia politica e la cooperazione in vari campi tra i due Paesi, spingendo le relazioni bilaterali a nuovi livelli”, ha affermato Mao nel briefing quotidiano.

  • Kiev, «i prossimi mesi saranno difficili»

    L’Ucraina ha messo in guardia oggi contro “mesi difficili” dopo il “massiccio” attacco missilistico russo che nella notte ha preso di mira diverse città del Paese e ha ucciso almeno tre persone a Kherson (sud): lo ha detto il vice capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Oleksiy Kuleba. “Ci aspettano mesi difficili: la Russia continuerà ad attaccare gli impianti energetici ed essenziali dell’Ucraina”, ha scritto Kuleba su Telegram.

  • Cominciati negoziati tra armeni del Karabakh e delegazione Baku

    - Sono cominciati stamane nella città azera di Yevlakh i previsti negoziati tra armeni del Nagorno-Karabakh e rappresentanti delle autorità dell’Azerbaigian. La delegazione degli armeni, scrive l’agenzia russa Interfax, è guidata da Artur Harutyunyan. Quella di Baku dal deputato Ramin Mamedov.

  • Kiev, abbattuti 36 missili da crociera russi su 43

    Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto la notte scorsa 36 missili da crociera russi su 43: lo ha reso noto il comandante in capo delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny, come riporta Rbc-Ucraina. I missili Kh-101, Kh-555 e Kh-55 sono stati lanciati in diverse ondate da 10 aerei strategici Tu-95ms dalla zona ad ovest di Engels. Zaluzhny ha osservato che i missili sono entrati nel territorio ucraino da diverse direzioni, cambiando costantemente rotta lungo il percorso

  • Polonia, non daremo più armi a Kiev, dobbiamo armarci

    La Polonia smetterà di fornire aiuti militari all’Ucraina perchè dovrà armare il suo esercito. Lo ha affermato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in tv, come riportano i media ucraini. “L’Ucraina si sta difendendo da un brutale attacco da parte della Russia, e capisco questa situazione, ma, come ho detto, difenderemo il nostro Paese. Non trasferiamo più armi all’Ucraina, perché ora stiamo armando la Polonia”, ha detto il premier polacco.

  • Nagorno: Armenia, ’spari da soldati azeri contro nostro esercito’

    Il Ministero della Difesa armeno ha riferito che un gruppo di soldati azeri ha aperto il fuoco contro alcune postazioni dell’esercito nella città di Sotk. “Il 20 settembre, intorno alle 22,50 ora locale, unità delle forze armate azere hanno sparato con armi leggere contro gli avamposti di combattimento armeni vicino a Sotk (provincia di Gegharkunik)”, ha scritto il ministero su X. La sparatoria è avvenuta poche ore dopo che l'Azerbaigian e l'autoproclamata repubblica del Nagorno Karabakh hanno concordato una tregua dopo l'offensiva militare lanciata martedì da Baku e nonostante il fatto che Yerevan avesse rifiutato di essere coinvolta nel conflitto.

  • Ucraina: Mosca, distrutti 22 droni Kiev su cieli russi

    Ventidue droni lanciati dalle forze ucraine contro diverse regioni russe sono stati distrutti. Lo ha riferito il ministero russo della Difesa. Lo riporta la Tass. “Nella notte tra il 20 e il 21 settembre è stato fermato il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con droni aerei contro oggetti sul territorio della Federazione Russa - afferma il dicastero - Sistemi di difesa aerea sul Mar Nero e sul territorio della Repubblica di Crimea hanno distrutto 19 droni ucraini”, mentre altri tre doni sono stati abbattuti sulle regioni di Kursk, Belgorod e Oryol.

  • Russia-Iran: Raisi, «cooperazione politico-militare continuerà»

    “L’Iran e la Russia hanno a lungo mantenuto la cooperazione in ambito militare e politico, noi abbiamo agito in questo quadro”. Lo ha dichiarato il presidente iraniano Ebrahim Raisi in una conferenza stampa a New York, commentando la visita del ministro della Difesa russo Sergey Shoigu a Teheran. Per quanto riguarda i risultati concreti della visita di Shoigu, ha detto il leader iraniano, dovremmo aspettare i commenti ufficiali da parte dei comandi militari di Russia e Iran. Secondo Raisi i contatti tra i due Paesi, compresi i vertici, avvengono a seconda della situazione attuale. “La nostra cooperazione continuerà”, ha promesso.

  • Usa, mezzo milione di permessi ai venezuelani già presenti nel Paese

    Gli Stati Uniti offrono permessi di lavoro a mezzo milione di venezuelani già presenti nel Paese. La mossa – insieme alle promesse di accelerare i permessi di lavoro per molti migranti – potrebbe placare i leader democratici che hanno fatto pressioni sulla Casa Bianca affinché faccia di più per aiutare i richiedenti asilo, ma dà argomenti ai repubblicani che affermano che il presidente è stato troppo permissivo sull'immigrazione.

  • Ucraina: almeno 7 feriti a Kiev, altri 5 a Cherkasy

    E’ di almeno sette feriti, tra cui una bambina di 9 anni, il bilancio dell’attacco missilistico lanciato stamattina su Kiev dalla Russia. Lo rende noto su Telegram il sindaco Vitali Klitschko. Altre cinque persone sono rimaste ferite nella città centrale ucraina di Cherkasy, colpita anch’essa stamattina da bombardamenti delle forze di Mosca. Lo comunica il governatore regionale Ihor Taburets.

    Zelensky a New York: "Bisogna fermare Putin, è come Hitler"
  • Nagorno-Karabakh: Mosca, evacuate 5mila persone

    - Le forze di pace russe hanno evacuato cinquemila persone da tre regioni del Nagorno-Karabakh. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. “Dall’inizio delle ostilità attive, le forze di pace russe hanno evacuato i civili dalle regioni di Mardakert, Martuni e Askeran. Circa cinquemila persone sono state consegnate al contingente di mantenimento della pace”, ha riferito il ministero citato da Ria Novosti. A tutti gli sfollati, precisa ancora il ministero, vengono forniti posti dove riposare, pasti caldi e i medici militari russi forniscono loro assistenza.

  • Ucraina: bombe russe su Kherson, 2 morti e 5 feriti

    Due persone sono morte e altri cinque rimaste ferite a Kherson, dopo gli attacchi russi che hanno colpito oggi la città nel sud dell’Ucraina. Lo ha annunciato stamattina il governatore Oleksandr Prokudin.

    Joe Biden a Onu: se Ucraina viene spartita, nessuna nazione al sicuro

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