Ucraina, crimini russi a Bucha: l’Ue verso nuove sanzioni contro Mosca. Scholz: altre armi all’Ucraina
L’offensiva russa si sposta a Est, nel Donbass e sul fronte meridionale. Capo staff reggimento Azov, «90% edifici Mariupol distrutti, in corso genocidio»
I punti chiave
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Le immagini e le denunce delle Ong di massacri di civili durante la ritirata russa dalla regione di Kiev spingono l’Ue a preparare una nuova stretta contro Mosca. Una linea condivisa da tutti i paesi europei e l’Italia annuncia con il ministro deli Esteri Luigi Di Maio che non metterà «alcun veto sul quinto pacchetto di sanzioni».
L’annuncio di ulteriori sanzioni è del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Per il premier italiano Mario Draghi: la Russia dovrà render conto di quanto accaduto. Kiev incalza l’Ue: «Vuoi Srebrenica del 21° secolo? Fatto? Sei soddisfatto?». Mosca, però, respinge le accuse di aver ucciso civili a Bucha.
Intanto l’offensiva russa si sposta sul fronte orientale e meridionale. Anche la zona costiera sudoccidentale di Odessa è diventata un obiettivo primario di Mosca, con la città fatta oggetto di bombardamenti e lancio di missili. All’alba in città ci sono state forti esplosioni, con le sirene d’allarme tornate in funzione nella tarda mattinata e la popolazione corsa nei rifugi. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, «la Russia vuole ottenere il controllo sia del Donbass che del sud del paese».
Ancora dichiarazioni contrastanti sul fronte diplomatico. Un negoziatore ucraino, citato dall’agenzia Reuters, ha dichiarato che la Russia ha accettato la posizione di Kiev con l’eccezione dello status della Crimea, mentre l’agenzia ucraina Interfax ha riportato, inoltre, che la bozza di un possibile accordo tra Kiev e Mosca sarebbe in uno stadio sufficientemente avanzato per consentire un faccia a faccia fra Putin e Zelensky.
Tuttavia, la possibilità di un colloquio diretto tra i due presidenti è stata smentita dal capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, che ha detto tramite Telegram che «Il progetto di accordo non è pronto per essere presentato a un incontro ai vertici». «Ripeto ancora e ancora: la posizione della Russia su Crimea e Donbass rimane invariata», ha proseguito Medinsky. Il Cremlino sottolinea che un incontro fra i due leader sarà possibile solo dopo la stesura di un documento scritto e condiviso. La guerra in Ucraina è «tutt’altro che finita» ha affermato il capo dello staff della Casa Bianca, Ron Klain, nel corso di un’intervista a Abc News.
Human rights watch, prove di crimini guerra a Bucha
I rapporti che emergono dalle città della regione di Kiev mostrano un «quadro post-apocalittico» della vita sotto l’occupazione russa. È la denuncia del consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych. «Questo è un appello speciale volto ad attirare l’attenzione del mondo su quei crimini di guerra, crimini contro l’umanità, che sono stati commessi dalle truppe russe a Bucha, Irpin e Hostomel», ha detto Arestovych.
Denunce di quanto accaduto nella regione non più sotto controllo russo arrivano da Human Rights Watch, Ong citata dal Wall Street Journal. Il gruppo per i diritti umani ha affermato di aver intervistato una donna che ha visto le truppe russe radunare cinque uomini e sparare a uno di loro alla nuca, uccidendolo. «Abbiamo documentato un evidente caso di esecuzione sommaria da parte delle forze armate della Federazione Russa a Bucha il 4 marzo scorso», ha affermato una portavoce di Human Rights Watch. La Ong ha anche chiesto che vengano svolte indagini per crimini di guerra nelle zone occupate dai russi, documentando, in un report, casi di stupri, uccisioni, esecuzioni sommarie e altre atrocità sia a Bucha che altrove.
Michel: in arrivo nuove sanzioni contro la Russia
Il presidente del Consiglio dell’Unione europea, Charles Michel, anticipa l’arrivo di altre sanzioni contro la Russia e aiuti per l’Ucraina e rende noto che l’Unione europea assisterà l’Ucraina e le organizzazioni non governative a raccogliere le prove necessarie per aprire procedimenti nei tribunali internazionali. Michel si dice scioccato per le inquietanti immagini delle atrocità commesse dalle forze russe nelle regioni intorno a Kiev liberate, come Bucha. L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell in un tweet si dice «sconvolto dalle notizie delle atrocità commesse dalle forze russe. L’Ue collabora con l’Ucraina per documentare i crimini di guerra. Tutti i casi dovranno essere giudicati dalla Corte internazionale» dell’Aja.
La condanna dei leader europei
Condanna per quanto emerso dalla regione ucraina arriva dai leader europei. Per Mario Draghi «le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto».
Scholz: daremo altre armi all’Ucraina per difendersi
Si deve «fare chiarezza senza mezzi termini su questi crimini dei militari russi» per il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha annunciato: «Metteremo a disposizione dell’Ucraina altre armi, perché si possa difendere dall’invasione russa». L’Ucraina non otterrà però dalla Germania i cento veicoli corazzati da combattimento del tipo Marder richiesti a Berlino. Secondo “Welt on line”, la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht, ha preso una decisione in tal senso. Il ministero ha poi confermato, spiegando che tutti i veicoli corazzati sono legati agli obblighi della Nato. L’impiego andrebbe quindi deciso all’interno dell’Alleanza.
La stesa Lambrecht ha sollecitato l’Ue a discutere lo stop all’importazione di gas russo: «Deve esserci una risposta. Tali crimini non devono rimanere senza risposta» ha detto.
Attacco a Odessa, nel mirino le raffinerie
«Odessa è stata attaccata via aria. Alcuni missili sono stati abbattuti dalle difese aeree». Lo riferisce il Consiglio comunale di Odessa in una breve dichiarazione pubblicata su Telegram, in cui aggiunge che si hanno notizie di incendi in alcune aree. Stamattina sono state udite due forti esplosioni nell’importante porto ucraino sul Mar Nero sede del quartier generale della Marina ucraina, e sulla città si sono levate colonne di fumo nero. L’attacco a Odessa avrebbe colpito una «infrastruttura di importanza critica», ha denunciato Serhii Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare della regione, in un intervento alla televisione ucraina. «Al momento la situazione è sotto controllo», ha aggiunto.
Altre fonti riportano che ad essere colpiti sarebbero stati dei depositi di carburante. La conferma arriva da fonti russe: «Questa mattina missili di precisione guidati dal mare e dall’aria hanno distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio di carburante nelle vicinanze della città di Odessa, che fornivano carburante al gruppo di forze ucraine vicino a Mykolaiv». Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa russo, Igor Konashenkov, come riporta Interfax.
Più a est, nei pressi del fiume Dnepr, le forze russe hanno distrutto anche la più grande raffineria dell’Ucraina a Kremenchuk durante un attacco missilistico venerdì scorso, 1 aprile. Lo riferisce il Kyiv Independent, aggiungendo che Mosca continua a prendere di mira i depositi di petrolio nel Paese, compreso a Leopoli e Dnipro nei giorni scorsi.
Kiev, pronti bus per evacuare Mariupol
Anche oggi è aperto un corridoio umanitario per evacuare le persone da Mariupol a Zaporizhzhia. Lo ha affermato la vice primo ministro ucraina Iryna Vereshchuk, citata da Ukrinform. «Continuiamo a lavorare sull’evacuazione delle persone lungo il corridoio umanitario da Mariupol a Zaporizhzhia. Attualmente, ci sono 17 autobus vicino a Berdyansk, 10 per l’evacuazione di Mariupol da Berdyansk. Se gli autobus non passano per la città, chiediamo alle persone di recarsi al posto di blocco all’ingresso della città. Sette bus cercheranno di passare più vicino a Mariupol accompagnati dal Comitato Internazionale della Croce Rossa».
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