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Ucraina, un piano Marshall per la rinascita

Quasi un terzo del territorio è contaminato da mine e proiettili. Decine di migliaia di case eliminate, migliaia di ospedali e scuole distrutti, il 50% del sistema energetico danneggiato. Bombe, missili e proiettili russi hanno spazzato via centinaia di città e villaggi

di Denys Shmyhal

Denys Shmyhal

2' di lettura

La Russia ha inflitto all’Ucraina una distruzione senza precedenti che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale. Quasi un terzo del nostro territorio è contaminato da mine e proiettili. Decine di migliaia di case eliminate, migliaia di ospedali e scuole distrutti, il 50% del sistema energetico danneggiato. Bombe, missili e proiettili russi hanno spazzato via centinaia di città e villaggi.

La Banca Mondiale ha condotto un’analisi approfondita della distruzione in quelle aree dove attualmente non ci sono combattimenti e presenza russa. Questa analisi ha determinato che le esigenze di ricostruzione d’Ucraina ammontano già a 411 miliardi di dollari. Sfortunatamente, questo non è il conteggio finale.

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L’Ucraina sta lavorando con i partner sul suo Piano Marshall. Dopo la Seconda guerra mondiale, un tale piano ha aiutato l’Europa e l’Italia a rinascere.

La ricostruzione dell’Ucraina sarà una vittoria non solo per noi. Tale programma potrebbe diventare uno dei principali stimoli per l’economia europea negli anni 2020.

L’Italia è la terza economia dell’Unione Europea. Le imprese italiane possono giocare un ruolo chiave nel Piano di ricostruzione. Stiamo già invitando le imprese italiane a collaborare, perché l’attuazione del Piano di Ricostruzione inizia quest’anno.

Il nostro Governo ha identificato diversi settori chiave che costituiranno la base per la ripresa e la trasformazione della nostra economia.

Innanzitutto, è il complesso militare-industriale.L’Europa deve essere pronta a difendersi, il che significa un aumento significativo della produzione delle armi e delle attrezzature. Questo significa investimenti, nuove tecnologie, nuovi posti di lavoro. Il complesso militare-industriale italiano può diventare uno dei leader su questo percorso.

Energia. L’Ucraina ha la seconda più grande riserva di gas naturale d’Europa e i più grandi impianti di stoccaggio del gas. Anzi, l’Ucraina ha un potenziale straordinario nella generazione d’elettricità pulita che contribuirà alla transizione verde e all’indipendenza energetica d’Europa.

Settore agrario. L’Ucraina è già diventata uno dei leader mondiali nella produzione di prodotti agricoli. Prima della guerra, questo settore cresceva del 5-6% annui. Grazie agli stimoli governativi e agli investimenti privati esteri, tale crescita dopo la guerra potrebbe essere a due cifre.

Infrastrutture. La distruzione enorme di strade, ponti, porti richiederà il coinvolgimento di decine di aziende da tutto il mondo nella ricostruzione.

Abbiamo l’ambizione di diventare un hub digitale d’Europa. Per le aziende IT, il Governo d’Ucraina offre le condizioni tra i più favorevoli in termini di tasse e regolamenti. Il numero di specialisti cresce ogni anno quasi più velocemente al mondo, e questo apre nuovi orizzonti per gli investimenti e la cooperazione.

Abbiamo un piano ambizioso per essere pienamente preparati per l’adesione all’Ue in due anni. Siamo fiduciosi che vinceremo la guerra e libereremo le nostre terre.

Siamo sicuri che, insieme ai nostri alleati, attueremo un programma di recupero di emergenza che andrà a beneficio non solo d’Ucraina, ma dell’Italia e di tutta l’Europa. The future starts today, not tomorrow, Il futuro comincia adesso, non domani.

Primo ministro dell’Ucraina

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