Ucraina e mondo ultime notizie. Kiev apre a basi militari straniere nel Paese. Media, da Usa altri 1,3 miliardi di aiuti militari a Kiev
I punti chiave
Kiev apre al posizionamento di basi militari straniere nel Paese
Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha proposto di consentire il posizionamento di basi militari straniere in Ucraina, modificando la Costituzione in base a questa esigenza. Lo riporta Ukrainska Pravda. “È chiaro che, se necessario, è possibile trovare una formula legale per non chiamare la base una base, ma una sorta di ’centro di interazione e scambio di esperienze’ o qualcosa del genere” ha detto Reznikov, aggiungendo che “è necessario eliminare questa restrizione, che ha perso la sua rilevanza, per distruggere il terreno della speculazione”. Il ministro della Difesa ha proposto di integrare l’articolo 17 della Costituzione che parla di protezione della sovranità e dell’integrità territoriale del Paese con la possibilità che l’Ucraina scelga autonomamente i meccanismi per garantire la propria sicurezza, in particolare aderendo a trattati o organizzazioni internazionali.
Zelensky, «riunione con i ministri sulla protezione dei porti»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto una riunione del Consiglio dei ministri durante la quale i temi principali affrontati sono stati “la protezione dei nostri porti e la continuazione delle esportazioni di prodotti alimentari via mare”. Lo ha scritto su Telegram lo stesso Zelensky. “Si tratta di una questione di importanza strategica, e non solo per il nostro Paese” ha spiegato il presidente ucraino, per questo “stiamo sviluppando opzioni di azione e accordi per preservare il ruolo globale dell’Ucraina come garante della sicurezza alimentare, il nostro accesso marittimo al mercato globale e i posti di lavoro per gli ucraini nei porti e nell’industria agricola”. Nel suo messaggio serale Zelensky ha anche riferito di aver ascoltato le relazioni dei militari, dell’intelligence, del Servizio di sicurezza e del ministero degli Interni a proposito della situazione al fronte, su “tutti i punti caldi, da Kupiansk a Kherson, la regione di Donetsk, i distretti meridionali della regione di Zaporizhzhia” e sulla fornitura “di munizioni e della protezione dai missili e dai droni russi”. Infine, il presidente ucraino ha voluto ringraziare “coloro che nel mondo ci stanno aiutando” e si è soffermato sull’incontro online con i Paesi del formato Ramstein, elogiando “in particolare il segretario alla Difesa americano Austin per le sue dichiarazioni molto chiare, inequivocabili e potenti”.
Israele: Herzog rassicura Biden, nostra democrazia è solida
Nonostante la controversa riforma della giustizia e le divisioni politiche, la democrazia israeliana rimane solida. E’ la rassicurazione fornita da Isaac Herzog a Joe Biden nell’incontro dei due presidenti nello Studio Ovale della Casa Bianca. Pur riconoscendo i problemi dovuti alla forte polarizzazione in atto, la democrazia israeliana rimane “solida, forte e resiliente”, ha detto Herzog.
La visita del presidente israeliano a Washigton è giunta all’indomani dell’invito rivolto da Biden a Benjamin Netanyahu di visitare Washington in autunno, nonostante le riserve Usa sulla politica condotta dal governo del premier conservatore. “Attraversiamo il dolore. Attraversiamo dibattiti infuocati. Abbiamo attraversato momenti difficili”, ma “dovremmo sempre cercare un consenso amichevole”, ha detto Herzog rivolto a Biden, prima del loro incontro a porte chiuse.
A preoccupare Washington, oltre alla controversa riforma della Giustizia promossa dal governo israeliano, anche la nuova politica degli insediamenti in Cisgiordania, che gli Usa vedono come un ostacolo alla pace. Nonostante le differenze, ha ribadito Biden, il sostegno americano a Israele rimane “ferreo”.
Media Mosca, nipote leader ceceno Kadyrov a capo Danone russa
Yakub Zakriev, nipote del leader ceceno Ramzan Kadyrov, è stato messo a capo della filiale russa della Danone - secondo i russi Sota e IStories - che nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di far passare ’in gestione temporanea’ allo Stato russo. Oltre alla Danone, la stessa sorte è toccata anche alla Carlsberg. Zakriev, 32 anni, è il figlio della sorella di Ramzan Kadyrov, Zargan e dal 2018 al 2020 ha già ricoperto il ruolo di sindaco nella città di Grozny, attestandosi come uno dei più giovani governatori russi. Inoltre, il nipote di Kadyrov ora dirige il ministero dell’Agricoltura ceceno. Sia Danone che Carlsberg avevano cercato di vendere le loro proprietà in Russia, ma non ci sono riuscite e sono state di fatto nazionalizzate.
Libia: Crosetto, Marina subito intervenuta in assistenza a peschereccio
“Presto la giusta e dovuta attenzione all’allarmato appello del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che chiede al mio Ministero di ’difendere le acque davanti alle nostre coste’. Posso però, sin da ora, rassicurarlo. Lo facciamo, come Difesa e come Marina Militare, tutti i giorni, h 24. Anche oggi, non appena un motopeschereccio siciliano, ’ l’Orizzonte’, ha richiesto assistenza per la presenza di una motovedetta libica, con alcuni militari del suo equipaggio che sono saliti a bordo dell’Orizzonte, la Marina Militare è intervenuta in piena prontezza ed efficienza”. Così in una dichiarazione il ministro alla Difesa, Guido Crosetto.
“Come rilevato dalla stessa Marina, nel suo comunicato ufficiale, l’Orizzonte è stato subito assistito dal pattugliatore Orione, nave della Marina Militare, che, stabilito il tempo di raggiungerlo, ha immediatamente inviato un elicottero, ha fatto scendere dal peschereccio i militari libici e, infine, ha prestato assistenza e scortato il peschereccio Orizzonte”, ha aggiunto Crosetto.
“Ecco perché voglio rassicurare il presidente Schifani, che vedrò con piacere appena possibile: la difesa delle nostre coste, dei nostri confini e dell’incolumità dei nostri cittadini, pescatori siciliani e non solo, è una delle priorità che questo Ministero persegue ogni giorno”, ha sottolineato infine Crosetto.Bosnia: Dodik torna a negare il genocidio di Srebrenica
Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik è tornato a negare il genocidio di Srebrenica, denunciando il doppio standard di trattamento, a suo dire, fra vittime serbe e vittime musulmane nella guerra di Bosnia del 1992-1995. Parlando con i giornalisti oggi a Banja Luka, il capoluogo della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina di cui è presidente, Dodik ha detto che ai serbi non si può imporre la versione della comunità internazionale su Srebrenica. In quel luogo, ha osservato, fu compiuto un grave crimine, ma i bosgnacchi cercano di fare di esso un mito con l’obiettivo di condannare in toto i serbi. “Non ci potete costringere ad accettare la vostra versione. Nella regione della Drina (al confine tra Bosnia-Erzegovina e Serbia, ndr) avete ucciso 3.400 serbi. In nessuna sentenza del Tribunale dell’Aja si dice che a Srebrenica sono morti più di 4.100 bosgnacchi, mentre loro (l’Occidente, ndr) parlano in continuazione di 8.500 vittime, cosa questa che nessuno ha dimostrato”, ha affermato Dodik citato dai media a Belgrado. E ha aggiunto che esistono prove dell’esistenza in vita di più di 120 bosgnacchi musulmani i cui nomi figurano sulle targhe in memoria delle vittime di Srebrenica, mentre una donna ha chiesto che i resti del marito vengano esumati dal cimitero-memoriale di Potocari (alle porte di Srebrenica) per essere seppelliti nel vero luogo della sua morte. Purtroppo, ha osservato il leader serbo-bosniaco, le vittime sono bianche e nere, e i bosgnacchi non vogliono sentir parlare delle sofferenze dei serbi - i neri non hanno diritto al dolore, a differenza dei bianchi, mentre gira in libertà Naser Oric, comandante delle forze bosniache responsabili di atrocità e massacri ai danni dei serbi. “A Srebrenica - ha affermato Dodik - vi fu un orrendo crimine di guerra, con la morte di tante persone innocenti, ma allo stesso modo vi furono tante vittime innocenti dalla parte dei serbi. La differenza sta nell’interpretazione - le vittime serbe non sono importanti per il fattore internazionale, mentre quelle bosgnacche vengono glorificate”.
Kiev, «drone russo abbattuto fatto con componenti occidentali»
Un drone russo abbattuto nell’ultimo attacco di Mosca a Mykolaiv è stato costruito con parti provenienti da Paesi occidentali. Lo ha dichiarato il capo dell’ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak, come riportato dal Kyiv Independent. Yermak ha postato su Telegram un’immagine del motore del drone Shahed di fabbricazione iraniana con la scritta “Made in Ireland” visibile sul carburatore.
“I russi spesso cancellano i numeri di serie dei componenti stranieri”, ha aggiunto, pubblicando una seconda immagine dei componenti interni del drone in cui il numero di serie era stato rimosso. Per questo motivo il capo dell’ufficio presidenziale ha chiesto di rafforzare i controlli e di imporre nuove sanzioni perché “se i nuovi Shahed e i missili hanno componenti occidentali o asiatici, non ci sono abbastanza restrizioni”.
“La Russia ha acquistato prodotti tecnologici stranieri per molti anni, ma ora che stanno diventando strumenti per uccidere le persone, per il terrorismo e per il genocidio, questo non può continuare”, ha concluso.Media, da Usa altri 1,3 miliardi di aiuti militari a Kiev
Gli Stati Uniti annunceranno un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev per 1,3 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando due dirigenti statunitensi. Gli Usa utilizzeranno fondi nel programma Ukraine Security Assistance Initiative (Usai), che consente all’amministrazione Biden di acquistare armi dall’industria piuttosto che attingere dalle proprie scorte di armi.
Meloni: non confondere pace con invasione
“Ho sentito qui diversi parlare di pace. Penso però che dobbiamo dare alle parole il giusto significato che hanno: la parola pace non può essere confusa con la parola invasione, perché pace e invasione sono due concetti molto diversi, su questo bisogna essere franchi. E se qualcuno ritiene di poter confondere queste due parole non si rende conto che un mondo nel quale non dovesse più esistere il diritto internazionale non sarà mai un mondo di pace”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo oggi alla Plenaria del summit Ue-Celac.
Su Ucraina intesa tra Ue e America latina ad eccezione del Nicaragua
Accordo non all’unanimità tra l’Ue e la Comunità di Stati latinoamericani e caraibici sulle conclusioni del vertice: nel testo l’Ue e la Celac esprimono “profonda preoccupazione” per la guerra “contro l’Ucraina” ma si tratta di una dichiarazione finale nella quale manca l’adesione del Nicaragua.
Zuppi: in Usa per ascoltare ed essere ascoltati
Lo scopo è dialogare, ascoltare ed essere ascoltato. Il presidente Joe Biden ha sempre avuto molta attenzione per il Santo Padre”: lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi alla Rai poco prima di fare visita al Congresso Usa nella sua missione di pace per l’Ucraina. Zuppi ha quindi sottolineato l’importanza della dimensione umanitaria della sua missione.
La Spagna invierà 4 tank Leopard a Kiev la prossima settimana
La ministra della Difesa spagnola Margarita Robles, nel corso della nuova riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, nota come ’formato Ramstein’, ha annunciato che la prossima settimana partirà una spedizione via mare per l’Ucraina con quattro carri armati Leopard 2A4, dieci veicoli corazzati per il trasporto di personale e diversi veicoli blindati fuoristrada, camion leggeri e ambulanze. Robles ha aggiunto che una nuova spedizione di armi leggere e munizioni di calibro pesante sarà inviata durante l’estate.
Baerbock, «ogni missile su Odessa è anche contro chi ha fame»
“Ogni missile sul porto di Odessa è anche un missile sulle persone che soffrono la fame in questo mondo”. Lo ha detto Annalena Baerbock, ministra tedesca degli Esteri, commentando il nuovo attacco russo contro la città ucraina. Baerbock ha parlato durante una visita a Bonn e ha ribadito che Putin utilizza “la fame come arma”. Lo riporta Tagesschau.
Peskov, «posizione Paesi europei su accordo grano inconcepibile»
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito “inconcepibile” la posizione dei Paesi europei sull’accordo sul grano del Mar Nero. “Sarebbe appropriato definire inconcepibile la posizione dei Paesi europei”, ha detto, rispondendo ai commenti del segretario di Stato americano Antony Blinken, che, prima di lui, aveva definito la decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo sul grano “inconcepibile”. Peskov ha aggiunto che il Cremlino “è categoricamente in disaccordo” con la dichiarazione di Blinken. “La Russia ha adempiuto ai suoi obblighi e ha prorogato l’accordo più volte, nonostante il fatto che le parti dell’accordo che riguardavano la Russia non siano mai state attuate”. “Mosca tiene in grande considerazione gli sforzi e i tentativi del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - ha detto ancora Peskov - di persuadere i Paesi europei ad adempiere ai loro obblighi previsti dall’accordo sul grano. Apprezziamo molto il ruolo di Guterres; apprezziamo i suoi sforzi di persuadere i Paesi europei ad adempiere agli obblighi che si sono assunti. Tuttavia, sfortunatamente, ciò non è avvenuto”.
Bielorussia: Eurocamera, Cpi emetta mandato d’arresto per Lukashenko
Oggi la commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo ha approvato una nuova relazione sui rapporti dell’Ue con la Bielorussia, con 49 voti a favore, 3 contrari e 2 astensioni. Nel testo, viene sottolineato, i deputati condannano con la massima fermezza la repressione senza sosta e le sistematiche violazioni dei diritti umani continuamente commesse dal regime del dittatore Alexander Lukashenko contro il proprio popolo. Con quasi 1500 prigionieri politici, tra cui avvocati, sindacalisti, giornalisti e difensori dei diritti umani, dietro le sbarre in Bielorussia, il rapporto chiede anche il rilascio di tutti coloro che sono stati incarcerati ingiustamente, rilevando che oltre 300.000 bielorussi sono fuggiti dal paese a causa della repressione da parte delle autorità.
La Bielorussia è responsabile dei danni causati e dei crimini commessi in Ucraina, sottolineano i deputati, anche attraverso il ruolo del regime nei trasferimenti illegali di bambini. Il rapporto invita pertanto le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie a livello internazionale per consentire il perseguimento penale di quei leader politici e militari bielorussi responsabili di crimini contro l’umanità e genocidio. Con la Corte penale internazionale (ICC) che ha già emesso mandati di arresto per il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, i deputati chiedono alla Corte penale internazionale di prendere in considerazione un mandato di arresto simile per Alexander Lukashenko. Il Consiglio dovrebbe anche ampliare l’elenco delle persone bielorusse e russe sanzionate dall’Ue, comprese quelle coinvolte nelle deportazioni forzate di bambini ucraini, affermano i deputati.
Attacco forze Kiev in regione russa Belgorod, 5 feriti
Almeno cinque civili sono rimasti feriti a causa di un attacco delle forze armate ucraine nella provincia russa di Belgorod, vicino al confine. Lo ha annunciato su Telegram il governatore locale, Viacheslav Gladkov. “La città di Shamino è finita sotto il fuoco ucraino. Secondo i dati preliminari, ci sono cinque civili feriti”, ha affermato, precisando che un uomo ha subito una ferita da scheggia al petto, mentre il resto dei feriti ha riportato ferite lievi.
Kiev, «addestramento su F-16 al via entro fine estate»
Il primo gruppo di piloti ucraini dovrebbe partire per l’addestramento sui jet da combattimento F-16 entro la fine dell’estate: lo ha detto il portavoce del Comando delle Forze Aeree ucraine, Yuriy Ignat, come riporta Ukrinform. “Speriamo che in poche settimane (inizierà l’addestramento dei piloti ucraini sugli F-16, ndr), come ha detto (il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ndr) Jacob Sullivan. Se Dio vuole, i nostri piloti partiranno per l’addestramento entro la fine dell’estate e torneranno il prima possibile”, ha affermato Ignat.
Cremlino, Putin non intende parlare con Erdogan del grano per ora
Il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di parlare con l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan dell’accordo sul grano per il momento: lo ha dichiarato il portavoce della Presidenza russa Dmitry Peskov, citato da Intefax. Alla domanda dei giornalisti che martedì chiedevano se i contatti con il leader turco fossero stati pianificati nell’agenda di Putin, Peskov ha risposto: “Per ora non lo sono”. Ieri Erdogan aveva dichiarato che avrebbe discusso con Putin dell’accordo sull’esportazione dei cereali ucraini nell’incontro di agosto a Istanbul. Accordo che Mosca ha sospeso 24 ore fa.
Kuleba all’Onu, «strategia russa è uccidere, mentire e negare»
- Al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha parlato della strategia della Russia: “Uccidere, mentire e negare”. “Che si tratti del tentativo di annessione della Crimea, dell’abbattimento dell’MH17, di una guerra su larga scala, delle atrocità di massa a Bucha o dell’interruzione dell’accordo sul grano, la strategia della Russia è la stessa: uccidere, mentire e negare”, ha scritto il ministro su Twitter riferendo le parole pronunciate al Consiglio. “Alla riunione ho sottolineato che l’Ucraina ha bisogno di una strategia opposta, basata sulla forza, sulla verità e sulla responsabilità”, ha affermato
Mosca, sostituiremo gratis il grano ucraino all’Africa
La posizione dei Paesi europei sull’accordo del grano “dovrebbe essere definita senza vergogna”. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass, aggiungendo che le forniture di grano dalla Russia all’Africa saranno discussi al vertice di San Pietroburgo” e Mosca “è pronta a sostituire la fornitura di grano ucraino ai Paesi che ne hanno bisogno gratuitamente” dopo il ritiro russo dall’intesa. (
Fonti Ue, da stop a intesa sul grano danni alimentari e a prezzi
“La nostra prima intenzione è convincere la Russia a tornare sulla sua decisione” sull’interruzione sull’accordo sul’export di grano. “Bloccare l’iniziativa sul gravo è estremamente dannoso per la sicurezza alimentare e potrà avere effetti negativi sui prezzi. E’ una decisione pericolosa”. Lo ha spiegato un alto funzionario Ue aggiungendo che il tema probabilmente sarà sul tavolo del Consiglio Affari Esteri di giovedì. La fonte, allo stesso tempo, ha sottolineato come il ruolo guida sull’iniziativa del grano “non spetta all’Ue ma alle Nazioni Unite e anche al presidente turco Recep Tayyp Erdogan”. “Sappiamo che la Russia ha posto delle condizioni affinché sia ripristinata l’iniziativa sul grano. Siamo aperti alla discussione con le Nazioni Unite. Il nostro principio base è che le nostre sanzioni non danneggiano la sicurezza alimentare ma non abbiamo avuto alcuna proposta dalla Russia”, ha aggiunto.
Mosca, «rischi per trasporto grano senza nostre garanzie»
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che esportare i cereali ucraini sul Mar Nero senza le “adeguate garanzie di sicurezza” della partecipazione della Russia all’accordo sul grano può far sorgere dei “rischi” perché si tratta di “una zona che è direttamente vicina all’area di combattimento”. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Se qualcosa viene formalizzato senza la Russia, allora questi rischi dovrebbero essere presi in considerazione”, ha detto Peskov.
Grano: colloquio tra Lavrov e omologo turco Fidan
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha discusso con il suo omologo russo Sergei Lavrov dell’attuale situazione relativa all’accordo sul grano. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Ankara. “Durante la conversazione, sono stati discussi gli ultimi sviluppi nell’ambito dell’accordo sul grano di Istanbul”, viene spiegato. Ieri la Russia ha annunciato di non voler più rinnovare l’intesa.
Kiev, abbattuti 6 missili e 21 droni lanciati su Odessa
La difesa ucraina ha abbattuto 6 missili Kalibr lanciati verso Odessa e 21 droni iraniani che si stavano avvicinando alla regione, ha dichiarato il Comando militare meridionale. “Sfortunatamente, i detriti dei missili hanno danneggiato le infrastrutture portuali”, ha dichiarato il comando. La regione di Odessa ospita i terminal marittimi fondamentali per l’accordo di esportazione di grano tra Mosca e Kiev e che ha permesso l’invio di oltre 32 milioni di tonnellate di grano ucraino in un anno. L’aeronautica ucraina ha reso noto che in tutto il Paese sono stati abbattuti 31 droni sui 36 lanciati dalla Russia nella notte.
Kiev, attacco al porto di Odessa per bloccare il grano
“L’attacco notturno della Russia a Odessa e Mykolaiv prova che lo Stato terrorista russo vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine”. Lo scrive su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak in riferimento al bombardamento della notte che ha danneggiato infrastrutture portuali a Odessa, dove vengono caricate le navi per l’esportazione di grano. “Il mondo deve capire che l’obiettivo della Russia è quello di affamare e uccidere le persone. Hanno bisogno di ondate di rifugiati. È così che vogliono indebolire l’Occidente”.
Ucraina: intelligence Gb, Mosca e Kiev fanno “progressi marginali”
“Progressi marginali” di Mosca e Kiev in diverse aree dell’Ucraina nell’ultima settimana. Lo sottolinea l’intelligence britannica nel consueto aggiornamento della guerra in Ucraina, rilevando che nel nordest le forze di Kiev continuano a mettere risorse “significative” nell’area intorno a Bakhmut, caduta in mano ai russi dopo mesi di sanguinosi combattimenti a maggio. Le forze di Mosca sono “probabilmente fragili” ma “per ora tengono”. I militari russi stanno anche cercando di spingersi verso ovest attraverso le foreste a ovest di Kremina, fa sapere il ministero della Difesa di Londra, secondo cui “a sud l’Ucraina continua ad attaccare su almeno due assi, ma è improbabile che abbia ancora sfondato le linee difensive primarie della Russia”. Infine, secondo l’intelligence, Mosca ha probabilmente messo in atto un “regime di razionamento dei proiettili” per la sua artiglieria, mentre i comandanti di Kherson sono preoccupati da una piccola testa di ponte ucraina sulla riva sinistra del fiume Dnipro, che potrebbe lasciare vulnerabile il loro fianco sud-occidentale.
Ucraina: Kiev, «710 soldati russi uccisi in 24 ore, quasi 240.000 da inizio guerra»
Sarebbero quasi 240mila i combattenti russi uccisi dall’inizio del conflitto in Ucraina. Il bollettino odierno dello Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, diffuso su Facebook e rilanciato da Ukrinform mentre prosegue il conflitto innescato il 24 febbraio dello scorso anno dall’invasione russa dell’Ucraina, parla di circa 239.010 uomini “eliminati” tra il personale militare russo, 710 in più rispetto al bollettino di ieri. Stando all’aggiornamento odierno, dall’inizio della guerra i russi hanno perso 4.119 tank, 4.542 sistemi di artiglieria, 428 sistemi di difesa antiaerea. Distrutti, secondo gli ucraini, 315 velivoli, 310 elicotteri, 3.839 droni, 1.273 missili da crociera e 18 unità navali.
Taiwan, Taipei: record di 16 navi da guerra cinesi nelle acque attorno l'isola
Taipei. Un record di 16 navi da guerra cinesi in 24 ore sono state avvistate nelle acque intorno a Taiwan. Lo ha riferito il ministero della Difesa dell’isola - scrive la Cnn - in quello che secondo gli analisti è l’ultimo segno di una campagna di intimidazione di Pechino contro Taipei. La Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione, nelle 24 ore che si sono concluse sabato alle 6 del mattino, ha condotto esercitazioni che hanno visto decine di aerei da guerra cinesi sorvolare la linea mediana dello Stretto di Taiwan e nelle regioni chiave della difesa aerea dell’isola.
Stoltenberg a Meloni, «da Italia contributo chiave a Nato»
“Un grande piacere incontrare la premier Giorgia Meloni di nuovo dopo il vertice Nato della scorsa settimana. Ho ringraziato l’Italia per il suo contributo chiave alla Nato e l’incrollabile supporto all’Ucraina. Abbiamo discusso della risposta della Nato alle sfide in ogni direzione, incluso il terrorismo e l’instabilità sul fronte Sud”. lo scrive in un tweet il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg.
Mosca, ”respinto attacco ucraino con 28 droni in Crimea”
Le forze russe hanno respinto ieri sera un massiccio attacco ucraino contro la Crimea annessa che ha coinvolto 28 droni: lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa russo, come riporta la Tass. “Ieri sera, il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico contro obiettivi nella penisola di Crimea che ha coinvolto 28 velivoli senza pilota è stato sventato”, si legge nel comunicato. Secondo il ministero, le difese aeree hanno abbattuto 17 droni e altri 11 sono stati neutralizzati dalle unità di guerra elettronica. Non si registrano vittime o danni, ha aggiunto il ministero.
Mosca, traffico ponte Crimea parzialmente ripreso
Il traffico veicolare sul Ponte di Crimea (Ponte di Kerch) è ripreso su una corsia in senso contrario, ha detto oggi il vicepremier russo Marat Khusnullin. “Il movimento delle auto è ripreso in modalità inversa sulla corsia più a destra del Ponte di Crimea da Taman a Kerch”, ha scritto Khusnullin su Telegram.
Onu, almeno 9.300 i civili morti da inizio guerra
Sono circa 9.300 i civili morti dall’inizio della guerra in Ucraina, ha dichiarato il vicesegretario generale Onu per gli Affari politici Rosemary DiCarlo alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Secondo l’Ufficio dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, 9.287 civili sono stati uccisi e 16.384 feriti, la maggior parte dei quali dal fuoco delle truppe russe”, ha detto DiCarlo aggiungendo che la cifra include 537 morti e 1.117 feriti tra i bambini. La funzionaria Onu ha sottolineato che il dato si riferisce solo a morti e feriti confermati: il numero effettivo è probabilmente molto più alto. DiCarlo ha detto che lo scorso anno l’Ucraina “è diventata il Paese con il maggior numero di bambini uccisi e mutilati”, così come la nazione con il maggior numero di bombardamenti su scuole e ospedali.
Esplosioni anche nella città di Kharkiv e Mykolaiv
Esplosioni vengono segnalate in queste ore anche nella città ucraina orientale di Kharkiv, capoluogo dell’omonima regione. Lo riportano i media locali. Nella notte altre deflagrazioni si sono avute già nelle città meridionali di Odessa e Mykolaiv, con le difese antiaeree entrate in azione. L’allarme è scattato anche negli oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Poltava e Cherkasy.
“Le operazioni di combattimento della difesa aerea continuano”, ha detto Sergiy Bratchuk, funzionario dell’amministrazione della regione di Odessa. Secondo quanto scrive su Telegram il comando operativo ucraino per il sud dell’Ucraina, “il nemico sta attaccando le regioni meridionali con veicoli aerei senza pilota”. Il sud del Paese è nel mirino di “attacchi di droni”, ha riferito sullo stesso social network il governatore regionale Oleg Kiper, invitando la popolazione a rimanere nei rifugi fino a quando non sarà revocata l’allerta antiaerea.
Odessa, il cui centro storico è stato iscritto a gennaio nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo dell’Unesco, è stata bombardata più volte dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022. Dopo l’inizio della guerra di Mosca, i porti ucraini del Mar Nero sono stati bloccato dalle navi da guerra russe fino a quando un accordo, firmato nel luglio 2022 sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Turchia, ha consentito il passaggio delle esportazioni di cereali essenziali. La regione di Odessa ha tre porti che facevano parte del cruciale accordo alimentare globale scaduto lunedì notte. Mosca aveva in precedenza reso noto il suo rifiuto di prorogarla denunciando gli ostacoli al commercio dei prodotti agricoli russi.
Attacco russo sulla città di Odessa
La città ucraina di Odessa è stata colpita da un attacco aereo, per mezzo di droni, da parte delle forze russe. L’operazione è scattata 24 ore dopo i due attacchi che hanno colpito il ponte chiave della Crimea che collega la penisola annessa alla Russia. A riferirlo sono i media locali. I sistemi antiaerei hanno iniziato a suonare intorno alle 2, ora locale, e in città si sono registrate almeno quattro esplosioni, apparentemente localizzate nell’area del porto.