Ucraina, summit a Roma sulla ricostruzione tra energia, export e trasporti
Dopo quelle di Germania e Francia, oggi l’incontro tra governi e imprese. Iscritte 600 aziende italiane e 150 ucraine, focus su sette settori
di Carmine Fotina
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L’Italia prova a mettere qualche base concreta per i futuri progetti di ricostruzione in Ucraina, al centro oggi a Roma, al Palazzo dei Congressi, di una Conferenza bilaterale coordinata dal ministero degli Affari esteri. Dopo Germania e Francia, che hanno già organizzato nei mesi scorsi le loro conferenze coinvolgendo il sistema imprenditoriale nazionale, l’evento di mercoledì 26 aprile ha visto l’iscrizione di circa 600 imprese italiane e 150 ucraine. Una sessione a porte chiuse composta da sette tavoli tematici, una sessione plenaria con i rappresentanti dei due governi e una serie di incontri business to business e business to government serviranno ad avviare quantomeno alcuni discorsi, per quanto si tratti di una situazione ancora aperta e sia oggettivamente complicato pianificare una vera ricostruzione a guerra ancora in corso.
Le prime opportunità si riferiscono allo stadio del fast recovery, cioè, nelle zone uscite dall’occupazione russa, il ripristino delle infrastrutture critiche civili ed energetiche distrutte dall’offensiva, per il quale la Banca mondiale calcola un fabbisogno di 14 miliardi di dollari a fronte dei 411 miliardi totali per la ricostruzione. Più a lungo termine e con orizzonte almeno decennale, si inizia anche a ragionare sull’ammodernamento delle grandi infrastrutture. Sulla base della Conferenza internazionale di Lugano dello scorso luglio, l’Italia avrebbe nel Donetsk la regione di riferimento per donazioni e progetti di rilancio, anche se bisognerà capire se quella ripartizione per zone di influenza resta ancora valida.
Nel corso dell’incontro è prevista la firma di alcuni protocolli di intesa tra aziende, per esempio nel campo del trasporto ferroviario e dell’energia. Ma dovrebbero essere siglati accordi o almeno delle pre-intese anche a livello istituzionale con il coinvolgimento dell’Ice (l’Agenzia per il commercio estero), del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del ministero delle Imprese e del made in Italy.
Quest’ultimo, ad esempio, sta lavorando alla formazione di un consorzio per la creazione di una piattaforma ferroviaria di smistamento merci al confine con l’Ungheria. I sette tavoli tematici riguarderanno infrastrutture e trasporti, energia e ambiente, agroindustria, salute, digitale e servizi, spazio/avionica, siderurgia.
Per il governo italiano sono in programma gli interventi del ministro degli Affari esteri e vicepremier Antonio Tajani, del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Per l’Ucraina interverranno il ministro dell’Economia e vicepremier Julija Svyrydenko e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Le conclusioni della Conferenza, precedute dall’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, saranno affidate alla premier Giorgia Meloni e al primo ministro di Kiev Senys Shmyhal ed è previsto un videocollegamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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