Ucraina, 411 miliardi per la ricostruzione. Italia in campo
Nella conferenza bilaterale di Roma coinvolte 650 imprese italiane e 150 imprese ucraine
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Dalle costruzioni ai trasporti, dall’energia all’acciaio. Sono molteplici le opportunità per le imprese italiane nella ricostruzione dell’Ucraina, per la quale Banca mondiale e Banca europeaper gli investimenti hanno stimato un costo complessivo di 411 miliardi nell’arco di dieci anni. Opportunità che hanno cominciato a prendere concretezza nel corso della conferenza bilaterale di Roma, ai tavoli di approfondimento settore per settore e negli incontri B2B che hanno coinvolto 650 imprese italiane e 150 imprese ucraine.
Costruzioni
Tra i primi a siglare accordi c’è Webuild che ha sottoscritto un memorandum con Ukrhydroenergo, principale gestore delle centrali idroelettriche in Ucraina, che definisce l’interesse delle parti a collaborare nei prossimi tre anni per la realizzazione di nuove infrastrutture idroelettriche nel Paese. Nel dettaglio il memorandum è finalizzato a valutare la fattibilità di un eventuale sviluppo sul territorio ucraino di centrali idroelettriche o loro conversione in stazioni di pompaggio, progetti la cui realizzazione andrà poi definita nell’ambito di più specifici accordi.
Il secondo Memorandum of understanding siglato durante la conferenza bilaterale di Roma è stato quello tra il gruppo Mermec - azienda italiana per la diagnostica in campo ferroviario - e le Ferrovie nazionali ucraine Ukrzaliznycja Jsc.
Energia e agroindustria
Nel settore energetico, ha spiegato È la vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Barbara Beltrame, «le nostre imprese si sono attivate per la fornitura di componenti di rete e attrezzature» per il ripristino del servizio elettrico nazionale. E «va indubbiamente valorizzata la collaborazione potenziale nel settore delle rinnovabili». Per l’agroindustria, arriva anche un accordo sottoscritto da Coldiretti, Filiera Italia e il consiglio agricolo ucraino, con il sostegno dei ministeri dell’agricoltura Italiano ed ucraino.
Sanità
Ci sono anche«opportunità di collaborazione in campo farmaceutico e in quello dei dispositivi medici» ha sottolineato Beltrame. E «risulta essenziale l’erogazione di servizi attraverso piattaforme digitali, in quanto unico strumento per raggiungere tutti i territori e tutti i cittadini ucraini fuori dai loro confini. Il settore dei servizi finanziari digitali sarà altrettanto importante per supportare istituzioni pubbliche e private nel percorso di ricostruzione».
Aerospaziale e siderurgia
In evidenza anche il settore aerospaziale, dove «risulta forte e perdurante il sostegno italiano attraverso collaborazioni radicate».
Ed in campo siderurgico, con una produzione ucraina scesa da 35 a 6 milioni di tonnellate, «è ancora più importante facilitare lo sviluppo di collaborazioni tra attori pubblici e privati, attraverso la stipula di accordi intergovernativi che possano supportare le imprese nella gestione del rischio». Siamo «pronti a riprendere i rapporti con Metinvest, tornando ad acquistare materia prima, come facevamo prima della guerra - dice Emma Marcegaglia, presidente e ad di Marcegaglia Holding - Inoltre, essendo grandi trasformatori, possiamo dare il nostro contributo alla ricostruzione esportando in Ucraina i nostri prodotti, penso in particolare agli acciai zincati e pre-verniciati, ai tubi al carbonio, alle lamiere da treno. Senza escludere la possibilità di investire».
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