Ucraina, ultime notizie. Presidenza Ue: Intesa sul decimo pacchetto di sanzioni. Borrell: quello di Pechino non è un piano di pace
I punti chiave
- Presidenza Ue, intesa sul decimo pacchetto di sanzioni
- Zelensky, necessario lavorare con Cina per risoluzione guerra
- Borrell boccia documento cinese: «Non è un piano di pace»
- G7, su armi priorità difesa aerea, munizioni e tank
- Zelensky, non accetto di negoziare con Putin
- Usa, Russia potrebbe inviare a Iran jet da combattimento
- Comunicato G7, non riconosceremo mai come russe le regioni occupate
Lituania: summit Nato dia segnali concreti a Kiev
Al vertice Nato di Vilnius, agli ucraini dovrebbero essere offerte “prospettive concrete per l’adesione” all’Alleanza atlantica. Lo ha affermato oggi il Presidente lituano Gitanas Nausėda. “Credo che le decisioni che prenderemo significheranno il passaggio dalla formula, ripetuta per 14 anni, che le porte della Nato sono aperte a passi e segnali più concreti”, ha detto Nausėda. L’ambasciatore ucraino in Lituania, Petro Beshta. ha dichiarato in un’intervista che al vertice di Vilnius il suo Paese spera di poter ricevere una promessa di adesione alla Nato al termine del conflitto in corso. Secondo l’ambasciatore, questo permetterebbe di “mettere fine a quella fase di incertezza della nostra storia”.
Presidenza Ue, intesa sul decimo pacchetto di sanzioni
Intesa raggiunta sul decimo pacchetto di sanzioni europee nei confronti della Russia. Lo annuncia la presidenza svedese del semestre Ue dopo un negoziato condotto per oltre dieci ore bilateralmente con i Paesi membri. La procedura scritta necessaria per l’approvazione formale delle sanzioni avrà inizio domani, sabato 25 febbraio, alle 11.30.
Il pacchetto, precisa la presidenza svedese, “include ad esempio: restrizioni all’esportazione più severe per quanto riguarda il duplice uso e la tecnologia; misure restrittive mirate contro individui ed entità che sostengono la guerra, diffondono propaganda o consegnano droni usati dalla Russia durante la guerra; misure contro la disinformazione russa”. Insieme, gli Stati membri dell’Ue, sottolinea la presidenza svedese dell’Ue, “hanno imposto le sanzioni più energiche e di vasta portata di sempre per aiutare l’Ucraina a vincere la guerra. L’Ue è unita all’Ucraina e al popolo ucraino. Continueremo a sostenere l’Ucraina, finché sarà necessario”.
Papa assiste a proiezione documentario su guerra
Nel pomeriggio di oggi, primo anniversario della guerra in Ucraina, Papa Francesco ha preso parte alla proiezione del documentario “Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom”, promossa dal regista Evgeny Afineevsky nell’Aula Nuova del Sinodo.
La proiezione era riservata a circa 240 ospiti, persone bisognose, rifugiati e membri della comunità ucraina a Roma, invitati dal regista, accompagnati da rappresentanti di associazioni che portano loro assistenza e dall'Elemosiniere di Sua Santità, Card. Konrad Krajewski.
Trudeau, invieremo altri quattro carri armati Leopard a Kiev
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha confermato che il Paese consegnerà altri quattro carri armati Leopard 2 all’Ucraina. Lo riporta Sky News. Trudeau ha poi riferito che il Canada invierà anche un veicolo corazzato da recupero e 5.000 colpi di munizioni, e ha annunciato un nuovo ciclo di sanzioni contro individui ed entità legate alla Russia. Ciò include 129 persone e 63 entità, compresi vice primi ministri russi e altri funzionari.
Banca Mondiale, altri 2,5 mld di dollari di aiuti all’Ucraina
La Banca mondiale ha annunciato un ulteriore finanziamento di 2,5 miliardi di dollari per l’Ucraina, volto a sostenere i servizi e le funzioni governative fondamentali. Dall’inizio dell’invasione da parte della Russia un anno fa, l’istituto ha mobilitato oltre 20,6 miliardi di dollari in aiuti. “Continueremo a sostenere il popolo ucraino attraverso progetti di ricostruzione urgenti e il coordinamento con il governo di Kiev”, ha dichiarato il presidente della Banca Mondiale, David Malpass.
Macron, accrescere pressione su Mosca, spingerla a rinunciare ad aggressione
Accrescere la pressione sulla Russia. E’ quanto si deve fare per Emmanuel Macron, che in un tweet questa sera annuncia di aver discusso della guerra con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan: “Con il presidente Erdogan abbiamo appena discusso del conflitto in Ucraina. Dobbiamo intensificare ulteriormente il nostro sostegno all’Ucraina per consentirle di vincere. Continuare, inoltre, ad aumentare la pressione sulla Russia, spingerla a rinunciare alla sua aggressione”.
Moldavia: vicepremier, non vediamo il rischio di azioni militari
“Nell’ultimo anno, fin da quando è incominciata la guerra, abbiamo assistito a moltissime minacce da parte della Russia e anche le loro recenti dichiarazioni sono tentativi di pressione psicologica sul nostro Paese, sulla nostra società. Ma non vediamo le premesse di azioni di carattere militare che potrebbero mettere a rischio la pace sull’intero territorio della Moldavia, in particolare nella Transnistria”. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri della Moldavia, Nicu Popescu, in un’intervista di Stefano Mensurati per il programma Trapocoinedicola su Radio Uno, rispondendo a una domanda sulle accuse russe contro l’Ucraina di voler invadere la Transnistria per aiutare Chisinau a cacciare le forze russe dal territorio.
Arresti a Mosca e San Pietroburgo per commemorazione anniversario guerra
I tentativi di commemorare l’anniversario della guerra russa in Ucraina sono stati rapidamente bloccati dalle forze di sicurezza russa a Mosca e San Pietroburgo. Tre persone sono state fermate a Mosca dopo che avevano deposto fiori ai piedi di un monumento intitolato alla poetessa ucraina Lesya Ukrainka, secondo quanto denunciato dal gruppo Ovd-Info. “Una di loro stava depositando i fiori ma al contempo è stata presa dalle forze di sicurezza e il mazzo di fiori è stato portato via”. Altre 15 persone sono state detenute mentre deponevano dei fiori sul monumento allo scrittore ucraino Taras Shevchenko a San Pietroburgo. Secondo Ovd-Info oltre 4300 persone sono state arrestate in Russia durante le proteste contro l’invasione lo scorso anno.
Londra, non invieremo caccia a Kiev a breve
La Gran Bretagna non ha intenzione di inviare i caccia Typhoon della Raf in Ucraina “a breve”. Lo ha riferito il ministro della Difesa britannico Ben Wallace in un’intervista a Sky News rilanciata dal Guardian. “Non invieremo i nostri jet Typhoon a breve termine in Ucraina”, ha detto nell’intervista in occasione del primo anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Wallace ha affermato che i Typhoon sarebbero troppo complessi per l’Ucraina, ma ha aggiunto che potrebbero invece fornire copertura aerea a quei Paesi del blocco orientale che volessero inviare i loro MiG-29 e altri aerei dell’era sovietica a Kiev.
In Laterano veglia per la pace, testimonianze profughi
“A tutte le persone che si adoperano per la pace, gli operatori di pace diciamo: non scoraggiatevi, per favore continuate. Sappiamo bene che la strada oggi più semplice da percorrere non sia quella della pace, ma quella della guerra. Ma la strada più difficile, quella della pace, è l’unica che può costruire il futuro. Il Signore rinnovi in noi tutta la capacità di essere operatori di pace anche nei piccoli gesti del quotidiano. Allora saremo uomini e donne delle Beatitudini”. Sono le parole con cui il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha concluso la sua omelia nella celebrazione nella Basilica di San Giovanni in Laterano a un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina.
Sunak a G7, attacco russo va contro principi universali
“L’assalto russo all’Ucraina non è solo un problema euro-atlantico ma è un attacco ai principi universali”. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak nel corso del meeting virtuale dei leader del G7 con Volodymyr Zelensky in occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Downing Street dopo la conclusione del vertice. Il primo ministro ha aggiunto che la comunità internazionale deve sostenere l’Ucraina con garanzie militari e di sicurezza a lungo termine al fine di inviare un messaggio forte al presidente russo Vladimir Putin.
Incontro Blinken-Tajani, grazie per leadership Italia in assistenza
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato oggi a New York, a margine delle riunioni Onu, il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Secondo quanto si legge in una nota del portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, i capi delle due diplomazie “hanno discusso degli sforzi condivisi per aiutare l’autodifesa dell’Ucraina e sostenere il popolo ucraino nel contesto dell’aggressione russa”. Il segretario “ha ringraziato l’Italia per la sua leadership nel fornire una serie di aiuti all’Ucraina, tra cui l’accoglienza di oltre 173.000 rifugiati ucraini”. Blinken e Tajani hanno parlato anche “delle sfide poste dalla Cina e il segretario ha ringraziato il ministro degli Esteri per il contributo italiano alla pace ed alla sicurezza in Africa e nel Mediterraneo”.
Tajani, gli Usa riconoscono l’impegno forte dell’Italia
“Gli Stati Uniti riconoscono l’impegno forte dell’Italia per la difesa del diritto internazionale, questo è emerso chiaramente, mi pare non ci sia nessun problema, contano i fatti. Anche per quanto riguarda il mio partito, che ha sempre votato, senza mai tentennare, a favore dell’Ucraina e contro l’invasione russa. Gli americani sanno leggere le situazioni politiche”: così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto alla domanda se nel bilaterale con il collega Usa Antony Blinken fossero emerse le tensioni legate alle parole di Silvio Berlusconi su Zelensky.
Polonia-Francia-Germania ribadiscono sostegno a Kiev
“Il 17 febbraio 2023 si sono incontrati a Monaco il presidente della Repubblica francese, il presidente della Repubblica di Polonia e il cancelliere della Repubblica federale di Germania”. I tre leader hanno “ribadito la loro ferma condanna della brutale guerra di aggressione che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina e che costituisce una manifesta violazione dell’ordine internazionale basato sulla Carta delle Nazioni Unite”. Lo riferisce oggi l’Eliseo citando una dichiarazione comune dell’incontro dei giorni scorsi.
“Un anno dopo che la Russia ha lanciato questa guerra brutale e ad alta intensità, i capi di Stato e di governo del Triangolo di Weimar esprimono la loro incrollabile solidarietà all’Ucraina e il loro sostegno incondizionato all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti, nonché come suo diritto intrinseco all’autodifesa di fronte all’aggressione russa. I paesi del Triangolo di Weimar continueranno a stare fermamente con l’Ucraina e il suo popolo per tutto il tempo necessario. Esortano la Russia a cessare incondizionatamente le ostilità e a ritirare le sue forze da tutto il territorio ucraino”.
Usa-G7, nessun Paese aiuti la Russia o sanzioni durissime
“Chiediamo a Paesi terzi e a tutti gli attori internazionali che cercano di aggirare le sanzioni fornendo sostegno materiale alla Russia di smettere immediatamente o dovranno affrontare sanzioni durissime”. Lo dicono i leader del G7 e gli Usa in una nota congiunta dopo il meeting virtuale con Volodymyr Zelensky in occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina.
G7, su armi priorità difesa aerea, munizioni e tank
“Rimaniamo impegnati a coordinare i nostri sforzi per soddisfare le urgenti necessità di equipaggiamento militare e di difesa dell’Ucraina, con un’attenzione prioritaria alle necessità di equipaggiamento per la difesa, con particolare attenzione ai sistemi e alle capacità di difesa aerea e alle munizioni e ai carri armati”. È quanto si legge nella dichiarazione del G7 diffusa dopo la videconferenza dei leader.
Zelensky, non accetto di negoziare con Putin
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è disponibile a trattare con Putin. Lo ha sottolineato lui stesso in una conferenza stampa durante la quale gli è stato chiesto se accetterebbe negoziati mediati dalla Turchia con al tavolo Putin. “Non lo accetto”, ha detto Zelensky, aggiungendo che il leader turco Erdogan “conosce il mio punto di vista”. “Ne abbiamo discusso prima della guerra. Gli ho detto di portare Putin al tavolo dei negoziati. ’Possiamo farlo per favore? Dobbiamo evitare una guerra su vasta scala’ - ha proseguito Zelensky - Ma (Erdogan, ndr) non è stato in grado di farlo. Ora pensa di esserlo? Ora non possiamo”. “Non è lo stesso uomo. Non c’è nessuno con cui parlare lì”, ha aggiunto il presidente ucraino.
Usa, Russia potrebbe inviare a Iran jet da combattimento
Gli Stati Uniti “hanno nuove prove” che il sostegno militare dell’Iran alla Russia per continuare a portare avanti la sua guerra in Ucraina “si è ampliato” e in cambio Mosca fornirà a Teheran “jet da combattimento”. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti precisando che “a novembre l’Iran ha inviato alle forze di Vladimir Putin munizioni e carri armati”.
Comunicato G7, non riconosceremo mai come russe le regioni occupate
“Il G7 non riconoscerà mai l’ingresso delle repubbliche di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporozhye e Kherson nella Federazione Russa, come nel caso della Crimea e di Sebastopoli”. È quanto si legge nel comunicato congiunto dei Paesi del G7, dopo il vertice online con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Mosca, aperti a diplomazia, ma Kiev riconosca nuove realtà territoriali
“La Russia è aperta a raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale attraverso mezzi politici e diplomatici”, ma a condizione che “cessi la fornitura di armi e mercenari occidentali all’Ucraina, della fine delle ostilità, del ritorno dell’Ucraina a uno status neutrale non allineato, del riconoscimento di nuove realtà territoriali che si sono sviluppate a seguito della realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione, della smilitarizzazione e della denazificazione dell’Ucraina, nonché dell’eliminazione di tutte le minacce provenienti dal suo territorio”. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca, a commento del piano di pace cinese.
Mosca, apprezziamo desiderio Cina di contribuire a soluzione crisi
Mosca “apprezza il sincero desiderio degli amici cinesi di contribuire” ad una soluzione pacifica della crisi ucraina. Lo fa sapere il ministero degli Esteri russo in una nota, nella quale si dice di “condividere le considerazioni di Pechino. Ci impegniamo a rispettare i principi della Carta delle Nazioni Unite, le norme del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario, l’indivisibilità della sicurezza, secondo cui la sicurezza di un paese non dovrebbe essere rafforzata a spese della sicurezza di un altro, che è applicabile alla sicurezza di determinati gruppi di paesi “, si legge nella nota.
Usa, per Biden G7 miglior strumento per coordinare aiuti a Kiev
“Per il presidente Biden il G7 è il miglior strumento per coordinare gli aiuti all’Ucraina”. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti annunciando un comunicato congiunto a breve.
Von der Leyen e Stoltenberg a Putin, Kiev prevarrà
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno scelto Tallinn, in Estonia, per mandare al presidente russo Vladimir Putin un chiaro messaggio. “Proprio come l’Estonia oggi si erge con orgoglio come Stato libero e indipendente - ha scandito l’ex ministra della Difesa della Germania - l’Ucraina prevarrà. L’Ucraina prevarrà perché gli ucraini non esiteranno, né faranno un passo indietro. L’Ucraina prevarrà, perché l’Europa e i suoi partner e alleati rimarranno saldi”. Stoltenberg e von der Leyen sono stati invitati dalla premier estone Kaja Kallas a celebrare con lei il giorno dell’indipendenza dell’Estonia, che cade il 24 febbraio, data che segna anche l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Erdogan parla con Putin, pace giusta senza perdite altre vite
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, al quale ha sottolineato la necessità di “una pace giusta senza ulteriori perdite di vite umane e distruzioni” nella guerra in corso in Ucraina. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Anadolu, secondo cui Erdogan ha ringraziato Putin per la solidarietà manifestata dopo il terremoto del 6 febbraio. Il presidente turco ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
G20: Visco, confronto su sfide globali, da clima a inflazione
Una delle priorità nel confronto al vertice dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20, in corso a Bangalore in India, “è su come affrontare le sfide globali migliorando la nostra cooperazione”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco intervistato dalla emittente CNBC-TV18 a margine del summit, ricordando fra i temi sul tavolo “la riduzione dei rischi finanziari nelle intermediazioni non bancarie, ma anche il cambiamento climatico, che è una sfida globale”. “Abbiamo sofferto molto negli ultimi 3-4 anni, e anche se alla fine abbiamo avuto successo ci troviamo l’inflazione come conseguenza non solo delle nostre azioni ma anche dell’invasione dell’Ucraina” ricorda. “Quello che abbiamo davanti è comunque una situazione migliore di quanto avessimo immaginato lo scorso anno” conclude Visco.
Meloni al G7, mantenere alta la pressione su Mosca
Mantenere alta la pressione su Mosca, accelerare la piattaforma di coordinamento per la ricostruzione, su cui l’Italia avrà una sua conferenza con l’Ucraina in aprile: sono alcuni dei punti, a quanto si apprende, sottolineati dalla premier Giorgia Meloni nel suo intervento al G7.
Zelensky, necessario lavorare con Cina per risoluzione guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha indicato di ritenere “necessario” “lavorare” con la Cina per arrivare a una risoluzione del conflitto con la Russia. Il governo di Pechino ha presentato oggi un piano di pace in 12 punti che è stato tuttavia accolto freddamente dai paesi occidentali.
Nel documento della Cina - ha detto Zelensky in conferenza stampa - “mi sembra che ci sia rispetto per la nostra integrità territoriale e ci sono aspetti che riguardano la sicurezza. Dobbiamo lavorare con la Cina su questo punto”. “Penso che la Cina abbia espresso i suoi pensieri - ha aggiunto -. La Cina ha iniziato a parlare dell’Ucraina, e non è una brutta cosa”.Le nuove sanzioni Usa colpiscono oltre 200 entità e persone
Oltre 200 tra esponenti politici, aziende e banche sono finiti in un nuovo pacchetto di sanzioni che gli Stati Uniti hanno varato contro la Russia nel giorno del primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina. «Le nostre sanzioni economiche, i controlli sulle esportazioni e le tariffe annunciate questa settimana, in coordinamento con il G7, dimostrano che continueremo a lavorare con i nostri alleati e partner per aumentare la pressione sul presidente Putin, rendendogli più difficile condurre la sua brutale guerra», ha commentato il segretario di Stato, Antony Blinken. Le misure, che secondo Washington hanno lo scopo di «degradare» l’economia russa prendono di mira anche i settori della difesa, dei metalli, delle miniere e dei semiconduttori. Sono stati sanzionati più di 40 politici russi, tra cui la vice premier Tatyana Golikova, il ministro della Scienza e dell’Istruzione superiore Valery Falkov, il ministro del Lavoro Anton Kotyakov, la ministra della Cultura Olga Lyubimova, il ministro dello Sport Oleg Matytsin, il ministro dell’Energia Nikolai Shulginov ed il capo dell’autoproclamata Repubblica di Luhansk Leonid Pasechnik.
Blinken contro tregue incondizionate: «Favoriscono Mosca»
Il Consiglio di sicurezza Onu non dovrebbe essere ingannato da appelli per un cessate il fuoco incondizionato, che la Russia userebbe per riarmarsi e consolidare la sua posizione sul campo: lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Casa Bianca, all’Ucraina non servono i jet F-16
I jet F-16 «non sono uno strumento chiave» per le forze ucraine sul campo di battaglia. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un’intervista alla Cnn. Gli ucraini «stanno per lanciare una controffensiva significativa e gli F-16 non sono la capacità chiave per questa offensiva. Lo sono le cose che ora stiamo spostando rapidamente in prima linea», ha spiegato Sullivan aggiungendo che i jet «non servono per una battaglia a breve termine, ma per la difesa a lungo termine dell’Ucraina e di questo hanno discusso il presidente Biden e il presidente Zelensky».
Zelensky, vittoria inevitabile se l’Occidente ci sostiene
La vittoria dell’Ucraina è «inevitabile» se gli occidentali «mantengono la parola». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev. «Se rimaniamo uniti come un pugno, se tutti i partner restano uniti, abbiamo tutto quello che serve per farcela, per arrivare alla vittoria quest’anno», ha aggiunto.
Sottosegretario alla Difesa Perego: invio caccia non all’ordine del giorno
«Sul fronte del sostegno militare a Kiev la nostra posizione è immutata dal primo giorno del conflitto, sottolineando la necessità di garantire continuità di equipaggiamenti per la difesa; non sono invece all’ordine del giorno iniziative volte a trasferire assetti aereo-tattici all’Ucraina che comporterebbero valutazioni non solo di carattere politico e strategico ma anche operativo, tra cui il training e aspetti logistico-manutentivi». Lo dichiara Matteo Perego di Cremnago (Fi), Sottosegretario di Stato per la Difesa.
Zelensky, la vittoria sarà nostra, spero entro quest’anno
«Sono convinto che raggiungeremo la vittoria, che la vittoria alla fine sarà nostra e spero che questo possa succedere nel corso di quest’anno. Abbiamo tutte le condizioni affinché questo avvenga». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev.
Kuleba a Onu rilancia tribunale speciale sui crimini russi
«Nel breve termine l’Ucraina deve ristabilire la sua sovranità e integrità territoriale all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti. Nel lungo termine la giustizia deve essere servita». Lo ha detto il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba in Consiglio di Sicurezza Onu. Kuleba ha «ribadito la richiesta di istituire un tribunale speciale per l’aggressione russa dell’Ucraina».
Kuleba all’Onu, Putin perderà prima di quando pensi
«L’Ucraina resisterà come ha fatto finora, l’Ucraina vincerà, e Putin perderà prima di quando pensi». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in Consiglio di Sicurezza Onu, invitando ad agire «unitamente e rapidamente». «Più continuerete ad attaccarci, più saremo determinati a resistere e più umiliante sarà la sconfitta» della Russia, ha detto ancora Kuleba.
Berlino invierà altri 4 tank Leopard II a Kiev, 18 in tutto
«Il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius, con la partecipazione dei suoi consiglieri militari, ha deciso di consegnare all’Ucraina altri quattro carri armati Leopard 2 A6», provenienti dalle scorte dell’esercito tedesco. La Germania aumenterà così il numero di panzer consegnati all’Ucraina da 14 a 18. Lo riporta una nota del ministero.
Guterres apre Consiglio di sicurezza Onu e attacca la Russia: «Viola la Carta»
«L’invasione russa dell’Ucraina è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale». Lo ha ribadito il segretario generale Antonio Guterres aprendo il Consiglio di Sicurezza. «Gli scopi e i principi della Carta Onu non sono una questione di convenienza, non sono solo parole, ma sono al centro di ciò che siamo e riflettono la missione guida delle Nazioni Unite», ha aggiunto, ricordando che un anno fa aveva chiesto di dare una possibilità alla pace, «ma la pace non ha avuto possibilità».
Borrell boccia documento cinese: «Non è un piano di pace»
Quello cinese «non è un piano di pace, è un documento di intenzioni, dove Pechino illustra tutte le sue posizioni che sono note dall’inizio». Lo ha detto l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue, Josep Borrell, all’Onu. «Per essere un piano di pace dovrebbe essere un testo che si può attuare», ha aggiunto, e «per essere credibile deve essere condiviso con entrambe le parti: la Cina deve andare a Kiev e parlare con Zelensky come ha parlato con Putin. Inoltre non può mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito».
Svezia invierà a Kiev 10 carri armati Leopard 2
La Svezia invierà 10 carri armati principali Leopard 2 in Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Pål Jonson precisando che i 10 Leopard 2A5, varianti moderne dei principali carri armati di costruzione tedesca, saranno consegnati «il prima possibile». «È assolutamente giusto contribuire con sistemi di armi pesanti - ha affermato Jonson -È fondamentale per l’Ucraina». La Polonia intanto ha reso noto che il primo dei 14 Leopard 2 polacchi promessi a Kiev è arrivato in Ucraina.
Ieri la Spagna ha dichiarato che fornirà sei Leopard 2 più vecchi, ma che dovranno essere prima sottoposti a un ampio lavoro di ammodernamento. Il governo tedesco, che sta guidando gli sforzi per assemblare due battaglioni di carri armati Leopard di vari eserciti europei, ha espresso frustrazione per il fatto che altre capitali abbiano esitato a mantenere le promesse di fornire i tank promessi. La Svezia fornisce anche due sistemi di difesa aerea, tra cui una batteria Iris-T all’avanguardia, che si è già dimostrata altamente efficace nell’abbattimento dei missili russi in Ucraina.
Usa, domani alle 15 meeting virtuale del G7 con Zelensky
Joe Biden avrà un incontro virtuale con i leader del G7 e il presidente Volodymyr Zelensky domani alle 9 ora locale, le 15 in Italia, in occasione del primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Durante l’incontro, aggiunge la nota, il presidente Biden e gli altri leader del G7 ribadiranno l’impegno a «continuare a coordinare gli sforzi per sostenere l’Ucraina e far pagare alla Russia i costi di questa guerra».
Blinken annuncia nuove sanzioni, anche per Zaporizhzhia
Anche il dipartimento di Stato Usa, dopo il Tesoro, ha annunciato nuove sanzioni per la guerra in Ucraina, comprese alcune per il controllo illegittimo della Russia sulla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Le ha illustrate il segretario di stato Antony Blinken in una nota.
Anche svizzero-italiano colpito da nuove sanzioni Usa
C’è anche l’imprenditore svizzero-italiano Walter Moretti nella lista delle persone colpite dalle nuove sanzioni Usa. L’uomo d’affari è accusato da Washington, assieme alla sua rete di soci e aziende, di aver procurato attrezzature per i laboratori di armi nucleari russi e di aver fornito tecnologie e attrezzature occidentali ai servizi di intelligence e all’esercito di Mosca.
Erdogan parla con Zelensky: «Ogni contributo a soluzione pace»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel giorno del primo anniversario della guerra. Secondo quanto riferito dalla direzione delle comunicazioni della presidenza turca, Erdogan ha ribadito di «essere pronto a dare ogni contributo possibile alla costruzione di una soluzione basata sul cessate il fuoco e i negoziati e per la pace nella guerra russo-ucraina». Il presidente turco ha anche ringraziato Zelensky per «la solidarietà» espressa ad Ankara dopo il devastante terremoto del 6 febbraio scorso.
Papa Francesco, pace costruita su macerie non sarà mai vera vittoria
“Un anno fa iniziava l’assurda guerra contro l’Ucraina. Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra? La pace costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”. Così Papa Francesco su Twitter in occasione dell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina.
Risposta fredda dal fronte pro Ucraina ai 12 punti per la pace di Pechino
Freddezza americana, freddezza della Nato, la valutazione di insufficienza da parte europea. Sono queste le reazioni del fronte pro ucraini ai “dodici punti” presentati dalla Cina per l'avvio di una fase di “dialogo e negoziazione», che sono “l’unica via d’uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina”. Il consigliere per la sicurezza nazionale americana Sullivan ha detto che “la guerra potrebbe finire domani se la Russia smettesse di attaccare l’Ucraina e ritirasse le sue forze, la mia prima reazione al piano è che potrebbe fermarsi al punto numero uno, che è il rispetto della sovranità di tutte le nazioni, non è stata l’Ucraina ad attaccare la Russia».
Per il segretario Nato Stoltenberg il piano non è credibile dal momento che non si fonda sulla condanna dell'invasione. La Commissione Ue sottolinea che il “paper” cinese “è una iniziativa politica, sottolinea alcuni principi della Carta Onu, ma è selettivo e insufficiente riguardo alle loro implicazioni per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina». Intanto la Ue cerca di uscire dallo stallo sul decimo pacchetto di sanzioni alla Russia, bloccato dallo stop polacco sul tetto all'importazione di gomma sintetica. Entro qualche ora si capirà se i Ventisette ce la faranno entro oggi, a un anno dall'invasione russa, oppure no.
Bbc identifica oltre 15.000 soldati russi uccisi
I giornalisti dell’edizione in lingua russa della Bbc e di MediaZona hanno identificato 15.136 soldati russi morti nel primo anno dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe del Cremlino: lo riporta la Bbc precisando che l’indagine si è basata su dati disponibili a tutti e che in realtà i morti tra le file dei soldati russi sono molti di più. I militari russi morti in Ucraina di cui si ha notizia, secondo MediaZona, sono già più dei soldati sovietici che, secondo i dati ufficiali, sono deceduti in Afghanistan (15.051). Tra i soldati russi morti in Ucraina di cui hanno notizia Bbc e MediaZona ci sono oltre 1.200 coscritti, oltre 1.300 detenuti reclutati dal gruppo di mercenari Wagner, oltre 1.800 ufficiali di vario livello, tra cui 199 ufficiali di alto rango (tenenti colonnelli, colonnelli e generali).
I dati reali restano incerti: secondo il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, circa 200mila soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti. Tre mesi fa, il generale americano Milley parlava di più di 100.000 soldati russi e “probabilmente” altri 100.000 soldati ucraini uccisi o feriti e 40.000 vittime tra i civili. A settembre, il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu sosteneva che 5.937 soldati russi fossero caduti in Ucraina. L’Onu però non ritiene affidabili le cifre fornite dalle parti belligeranti sui propri soldati morti.
Biden, la Russia non vincerà mai
“Ripeto oggi quello che ho detto un anno fa quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore per la libertà di un popolo. La brutalità non macinerà mai la volontà dei liberi e l’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia. Mai”. Lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Joe Biden. “Oggi, un anno dopo l'inizio delle bombe, l'Ucraina è ancora indipendente e libera”, aggiunge.
Tajani, ”positivo che Cina parli di pace, piano con luci e ombre”
È ’’positivo che la Cina cominci a parlare sempre più di pace’’, ma ’’è una proposta con chiari e scuri’’. Lo ha dichiarato il ministro Antonio Tajani a Sky Tg24 commentando il piano di pace presentato dalla Cina per la crisi in Ucraina. Positiva la ’’creazione di una free zone attorno a Zaporizhzhia’’, la centrale nucleare più grande d’Europa, e ’’anche la questione del grano è importante’’. Ma ’’ci sono posizioni che non coincidono con le nostre perché si parla di un cessate il fuoco che dovrebbe iniziare con la situazione attuale’’ e ’’non si parla di ritiro delle truppe russe’’ spiega Tajani.
’’I russi hanno violato il diritto internazionale, invaso una parte dell’Ucraina, e i cinesi non prendono atto di questo’’, ha proseguito. Positivo, ha aggiunto il vice premier, che ’’in Svizzera ci siano degli incontri, seppur non di altissimo livello, tra russi e ucraini per cercare do trovare un accordo’’. In ogni caso l’Italia è impegnata e ’’farà la sua parte’’ perché si arrivi a ’’una pace giusta’’ per l’Ucraina, che significa ’’indipendenza e rispetto del diritto internazionale’’.
Polonia, primi tank Leopard 2 arrivati a Kiev
Il primo lotto di carri armati di fabbricazione tedesca Leopard 2 forniti dalla Polonia sono arrivati in Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa polacco Mariusz Błaszczak nel corso di una riunione del Consiglio di difesa nazionale. “Il primo ministro non può essere qui, è andato a Kiev per portare i carri armati Leopard che sono il primo lotto consegnato in Ucraina”, ha confermato il presidente polacco Andrzej Duda nel suo discorso di apertura dell’incontro a Varsavia. Il premier polacco Mateusz Morawiecki è arrivato oggi nella capitale ucraina per esprimere il suo sostegno al Paese, come ha scritto su Twitter il portavoce del governo di Varsavia Piotr Muller.
Ue, piano Cina insufficiente e in contrasto con voto Onu
“Abbiamo preso nota con attenzione del position-paper di 12 punti della Cina. È un’iniziativa politica. Sottolinea alcuni principi della Carta delle Nazioni Unite, ma è selettivo e insufficiente riguardo alle loro implicazioni per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La posizione della Cina si basa sull’attenzione mal riposta sui cosiddetti legittimi interessi di sicurezza e preoccupazioni delle parti che implicano una giustificazione per l’invasione illegale della Russia e offuscano i ruoli dell’aggressore e dell’aggredito. Il position-papaer non tiene conto di chi è l’aggressore e chi è vittima di una guerra di aggressione illegale e ingiustificata”. Così la portavoce della Commissione europea, Nabila Massrali, nel briefing quotidiano con la stampa. “Ci rammarichiamo per la decisione della Cina di astenersi dal votare la risoluzione Onu e ciò invia segnali molto contrastanti alla luce del documento di posizione in 12 punti della Cina”, ha aggiunto.
“Sia chiaro che questa guerra potrebbe finire oggi se la Russia rispettasse il diritto internazionale e cessasse incondizionatamente i suoi attacchi e ritirasse le sue forze e le sue attrezzature militari dal territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale - aggiunge -. E, naturalmente, ribadiamo il nostro appello alla Cina affinché si impegni con la Russia in modo che ponga fine alla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e garantisca una pace adeguata in linea con la politica ucraina”.
Polonia installa barriere a confini con Russia e Bielorussia
Il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, ha riferito che sono state erette “barriere preventive” lungo i confini del Paese con la Russia e la Bielorussia. Le barriere sono elementi di una “strategia di difesa e deterrenza”, ha scritto su Twitter.
Ue promette maggiore sostegno ai rifugiati ucraini
“L’Ucraina può vincere questa guerra, ma noi staremo con l’Ucraina finché sarà necessario”. Così all’Associated Press Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari interni, a margine di una conferenza sulla migrazione vicino ad Atene. Johansson ha esortato i membri a concludere i negoziati sul Patto Migrazione e Asilo per adottare nuove regole sulla migrazione a livello dell’Ue e ad assistere gli ucraini che desiderano tornare a casa ma mantenere il loro status di residenza temporanea nell’Ue.
La conferenza sulla migrazione di oggi è stata organizzata da Grecia, Austria, Polonia e Lituania per discutere questioni che includono problemi di gestione delle frontiere, compresa la costruzione di un muro di confine. I funzionari presenti alla conferenza hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina.
Mattarella, ”un lungo anno da aggressione Russia, pace richiede grande opera”
“Oggi è un giorno particolare, si compie un lungo anno della guerra di aggressione della Russia all'Ucraina. La pace richiede una grande opera per ripristinarla, ma la pace non è solo frutto degli accordi tra i Governi, la pace è frutto dei sentimenti dei popoli”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna degli attestati d'onore ai nuovi Alfieri della Repubblica.
Steinmeier, Pechino parli con Kiev
“Accogliamo qualsiasi proposta che possa portare ad una pace giusta. Se effettivamente la Cina vuole svolgere questo ruolo costruttivo, resta da valutare. Ma se dovesse essere così, allora la Cina non dovrebbe parlare solo con Mosca, ma anche con Kiev”. Lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier durante il suo discorso per il primo anniversario della guerra in Ucraina all’evento presso il palazzo presidenziale a Berlino.
“Se questo è veramente il caso, allora la Cina dovrebbe unirsi alla maggioranza dei Paesi, sotto il tetto delle Nazioni Unite, e schierarsi per la pace. Perché è la Russia che ha brutalmente attaccato un Paese vicino, e che continua ad inviare truppe al fronte. Non è il supporto dell’Occidente che prolunga la guerra. Non sono l’Ucraina e i suoi alleati ad essere un ostacolo alla pace. E’ la Russia”, ha aggiunto Steinmeier.
Cina, droni alla Russia? Troppe falsità su di noi
La Cina respinge le accuse di vendita d’armi alla Russia, affermando che “negli ultimi tempi ci sono state troppe falsità su di noi, moltissime”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, commentando quanto riportato da Der Spiegel, secondo cui l’esercito russo è impegnato in trattative con la cinese Xi’an Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione di massa di droni kamikaze destinati alle sue forze armate, ha replicato di “non saperne nulla. La Cina ha sempre adottato un approccio cauto e responsabile nei confronti dell’export militare, non vende armi in zone di conflitto o parti coinvolte in guerre”.
Kishida, il G7 chiederà di non inviare aiuti militari alla Russia
Il G7 chiederà a tutti i Paesi di astenersi dall’inviare aiuti militari alla Russia. Lo ha annunciato il premier giapponese Fumio Kishida poche ora prima del vertice in formato ’virtuale’ dei capi di Stato e di Governo dei ’Sette Grandi’. “Dato il sostegno militare alla Russia da parte di paesi terzi che è stato segnalato, il G7 intende chiedere la fine di questo sostegno”, ha detto ai giornalisti Fumio Kishida, poche ore prima dell’avvio della riunione che il Giappone è chiamato a presiedere.
Zelensky, pronti a tutto per vittoria nel 2023, prepariamo controffensiva
L’Ucraina farà di tutto per “ottenere la vittoria quest’anno” contro la Russia . Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un discorso alla nazione in un video condiviso sui social media nel primo anniversario dell’invasione russa. “Siamo forti. Siamo pronti a tutto”, ha detto Zelensky. “L’Ucraina ha sorpreso il mondo. L’Ucraina ha ispirato il mondo. L’Ucraina ha unito il mondo”, ha aggiunto il presidente ucraino. Il ministro della Difesa ucraino, Oleksi Reznikov, ha annunciato che l’esercito ucraino “sta preparando un’imminente controffensiva” e che è pronto a combattere contro l’invasore russo “sulla terra, sul mare, sull’aria e nel cyberspazio”.
Meloni, un anno fa la Russia ha scioccato il mondo. Il piano di Putin è fallito
“Un anno fa la Federazione Russa ha scioccato il mondo invadendo l'Ucraina, la Russia aveva già in passato compiuto aggressioni verso i suoi vicini e non aveva mai spento le rivendicazioni su quelli che chiama i suoi confini storici ma nessuno poteva immaginare un atto così grave”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un messaggio in occasione dell'anniversario della guerra in Ucraina.
“L'obiettivo di Putin era quello di far capitolare l'Ucraina per poi rivolgere le sue mire espansionistiche agli altri stati confinanti, non solo europei“ ha continuato Meloni. “Quel piano è fallito, Mosca ha dovuto fare i conti con l'eroica reazione di un popolo disposto a tutto per difendere la propria libertà e con una cosa più forte dei missili e dei carri armati: l'amore per la propria Patria. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo molto alto, A Bucha e Irpin l'ho visto con i miei occhi e non lo dimenticherò”.
Nato, Cina non credibile, non ha mai condannato invasione
“La Cina non ha credibilità perché non ha mai condannato l'invasione della Russia e ha firmato qualche tempo prima dell'invasione russa un accordo per una partnership senza limiti con Mosca”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg rispondendo in conferenza stampa da Tallin ad una domanda sul piano di pace presentato da Pechino. Sulla possibilità che la Cina fornisca armi alla Russia Stoltenberg ha spiegato: “Non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati ma cosa vediamo è che ci sono indicazioni che la Cina potrebbe farlo”.
Von der Leyen, l'Ucraina prevarrà con l'Ue al suo fianco
“Dall'inizio della guerra Putin ha fallito nel suo obiettivo di dividere l'Ue. Invece di cancellare l'Ucraina dalle mappe si è confrontata con un'opposizione più forte che mai. L'Ucraina si è posta come testimone della forza di chi si oppone per la libertà. L'Ucraina prevarrà perché l'Ue sarà al suo fianco e il nostro sostegno continuerà”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando in Estonia. “L'Ucraina ha già scelto l'Europa, ha già scelto l'unità dei nostri valori. In questi tempi bui il cuore degli ucraini è riscaldato dalla speranza che possano unirsi all'Europa”, ha sottolineato von der Leyen.
Usa, sosteniamo negoziati pace su base proposta Kiev
Gli Stati Uniti sono pronti a negoziare sull’Ucraina solo sulla base della formula di pace in 10 punti presentata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha dichiarato la vice segretaria di Stato Usa, Victoria Nuland, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Tass, di cui riferisce la stessa Tass sul suo sito. “La parte ucraina ha proposto un piano di pace in 10 punti. La Russia non ha reagito in alcun modo a questo piano. Se i colloqui di pace iniziassero sulla base della formula di pace giusta proposta dagli ucraini, ovviamente la sosterremmo”, ha detto Nuland rispondendo a una domanda se gli Stati Uniti sono pronti a negoziare sull’Ucraina.
Tass aggiunge che Nuland “non ha risposto alla domanda se Washington abbia sentito le dichiarazioni della Russia sulla possibilità di negoziati se gli Stati Uniti smettessero di fornire armi e Kiev smettesse di bombardare città russe”. “Quello che stiamo dicendo, e quello che Biden ha detto in Polonia, è che se la Russia smette di combattere, la guerra finirà. E se l’Ucraina smette di combattere, l’Ucraina finirà”, ha detto Nuland.
Kiev a ucraini, ”non ignorate allarmi aerei”
Il nemico potrebbe preparare “sorprese”, ha detto Il portavoce dell’aeronautica delle forze armate ucraine Yuriy Ignat nel giorno che segna un anno dall’invasione russa dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio 2022, e ha esortato gli ucraini a non ignorare gli allarmi aerei e rimanere in un luogo sicuro fino alla loro fine. Ha aggiunto poi che, allo stesso tempo, consapevole che l’Ucraina si è preparata per un attacco oggi, la Federazione Russa potrebbe scegliere di colpire un altro giorno.
Usa, “non vogliamo un conflitto con la Russia”
“Non vogliamo un conflitto con la Russia, vogliamo solo che la Russia lasci l’Ucraina”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato americano Victoria Nuland in un’intervista all’agenzia russa Tass, rispondendo a una domanda sulla possibilità di una Terza guerra mondiale.
Moldova, Mosca: “Kiev ammassa truppe a confine Transnistria, minaccia per nostri caschi blu”
Il ministero della Difesa russo afferma che le forze ucraine si stanno ammassando vicino “al confine con la Transnistria”. L’operazione delle forze di Kiev “pone una minaccia significativa alle forze di pace russe dispiegate in Transnistria”. I militari russi “risponderanno in modo appropriato” all’attacco.
Macron twitta in ucraino, “alla vittoria e alla pace”
“Ucraine, ucraini, la Francia è con voi. Alla solidarietà, alla vittoria e alla pace”. È il tweet pubblicato dal presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Macron l’ha pubblicato nell’ordine in ucraino, francese e inglese.
Regno Unito: nuove sanzioni anti Russia, stop export oggetti usati in battaglia
Il Regno Unito ha annunciato nuove sanzioni nei confronti della Russia a un anno dall’invasione dell’Ucraina. Di fatto, è stata vietata l’esportazione di qualsiasi oggetto che può essere utilizzato da Mosca sul campo di battaglia in Ucraina. Il pacchetto di sanzioni e misure commerciali coordinate a livello internazionale include il divieto di esportazione su centinaia di merci, tra cui parti di aeromobili, apparecchiature radio e componenti elettronici che possono essere utilizzati dal complesso industriale militare russo. “Gli ucraini stanno cambiando le sorti della Russia, ma non possono farlo da soli. Ecco perché dobbiamo fare di più per aiutare l’Ucraina a vincere”, ha detto il ministro degli Esteri britannico James Cleverly. “Oggi stiamo sanzionando le élite che gestiscono le industrie chiave di Putin e ci impegniamo a vietare l’esportazione in Russia di ogni oggetto che la Russia può usare sul campo di battaglia”, ha aggiunto.
Fonte Kiev, ”documento Cina buon segnale, chiede coinvolgimento”
L’Ucraina ha fatto conoscere una prima reazione, al documento che esprime ufficialmente la posizione di Pechino sulla guerra, definendola “un buon segnale e un segno che la Cina vuole essere coinvolta negli sforzi globali per mettere fine al conflitto ucraino”. Questo è quanto ha dichiarato l’incaricata d’affari dell’ambasciata Ucraina nella capitale cinese, Leshchynska Zhanna, citata da alcuni media, fra cui il Guardian.
“All’Ucraina piacerebbe vedere la Cina dalla sua parte”, anche se “al momento non sta appoggiando gli sforzi ucraini”. Zhanna ha detto di augurarsi che Pechino appoggi il piano di pace dell’Ucraina. Zelensky finora ha detto di non essere ancora a conoscenza dei dettagli del piano cinese, ma di considerare il fatto che Pechino sia intervenuta un fatto non negativo”. “Ci piacerebbe riunirci con la Cina, è negli interessi dell’Ucraina”, ha detto ieri Zelensky in conferenza stampa co il premier spagnolo, Pedro Sanchez.
Biden, ”Putin fermato da coraggio Kiev e da volontà internazionale”
’’Un anno fa, il presidente Putin pensava che avrebbe rapidamente preso il controllo di Kiev. Poi ha incontrato il coraggio dell’Ucraina e la volontà di ferro delle nazioni di tutto il mondo’’. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Twitter a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina.
Zelensky, 24 febbraio 2022 il giorno più lungo della nostra vita
Il 24 febbraio del 2022, giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, è stato “il giorno più lungo delle nostre vite”. A dirlo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio diffuso nel giorno del primo anniversario dell’invasione. In un discorso con tono di sfida, Zelensky ha promesso di spingere per la vittoria nel 2023 e ha ricordato il terrore scatenato un anno fa dall’assalto russo, che ha innescato la più grande e mortale guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale. “Siamo sopravvissuti al primo giorno di guerra su larga scala. Non sapevamo cosa ci avrebbe riservato il domani, ma avevamo ben chiaro che per ogni domani bisognava combattere. E abbiamo combattuto”, ha detto Zelensky.
Von der Leyen, “Ue con Kiev per tutto tempo necessario”
’’Un anno di brutale aggressione russa. Un anno di eroica resistenza ucraina. Un anno di solidarietà europea. Davanti a noi c’è un futuro di unità’’. Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Rivolgendosi agli ucraini, ha detto che ’’state combattendo per la libertà, per la democrazia e per il vostro posto nell’Unione europea. Siamo con voi, per tutto il tempo necessario’’.
Intelligence Regno Unito, Russia cambia approccio, verso guerra a lungo termine
La Russia avrebbe cambiamento nuovamente il suo approccio alla guerra in Ucraina e ora punterebbe a portare avanti un confitto a lungo termine per ridurre allo stremo l’esercito di Kiev.È quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica, secondo la quale la Russia intende ora puntare alla “conquista di nuovo territorio sostanziale”. Secondo il ministero della Difesa britannico “la leadership russa sta probabilmente portando avanti un’operazione a lungo termine puntando sul fatto di stremare l’Ucraina’’. Riflettendo sul primo anno di guerra, il ministero della Difesa britannico ha aggiunto che Mosca si è resa conto di non essere riuscita a raggiungere l’obiettivo di riprendersi l’intera Ucraina entro aprile. Di conseguenza, il presidente russo Vladimir Putin ha concentrato la sua attenzione sull’”espansione e la formalizzazione” del dominio della Russia sul Donbass, nell’Ucraina orientale e nel sud del paese. Da allora, ha compiuto “progressi lenti ed estremamente costosi”.
Unicef, in un anno raggiunti 15mila rifugiati ucraini in Italia
A un anno dalla guerra in Ucraina, l’Unicef ha raggiunto oltre 100mila rifugiati ucraini in Italia: oltre 15mila attraverso interventi diretti di protezione, prevenzione e risposta alla violenza di genere, supporto psicosociale e ai percorsi di formazione e inclusione, oltre 95mila con informative online. Dall’inizio dell’emergenza a oggi l’Italia ha ospitato oltre 173mila rifugiati dall’Ucraina, tra cui circa 92mila donne e circa 50mila bambine, bambini e adolescenti.
Capo Wagner, villaggio vicino Bakhmut sotto nostro controllo
Le unità della Wagner hanno il controllo del villaggio di Berkhovka vicino a Bakhmut, nel Donetsk. Lo ha riferito il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, sul suo canale Telegram, stando a quanto riporta Ria Novosti. “Berkhovka è sotto il nostro pieno controllo”, ha affermato Prigozhin.
Assemblea Onu approva Risoluzione per pace, contrari la Russia e altri 6 Paesi
“Un potente segnale” di sostegno a Kiev. Così Volodymyr Zelesnky commenta con un tweet l’esito del voto, all’Assemblea generale dell’Onu, sulla Risoluzione per la pace in Ucraina, nel rispetto della Carta delle Nazioni unite. Il testo, co-sponsorizzato dall’Italia, è stato approvato nella notte del 23 febbraio con 141 voti favorevoli, 7 contrari e 32 astensioni. Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Eritrea, Mali, Nicaragua e Siria i Paesi che si sono opposti, tra gli astenuti, Cina, India e Sudafrica. L’approvazione della Risoluzione, per Zelensky è anche “una potente testimonianza della solidarietà della comunità internazionale” e “una potente manifestazione di supporto globale per la ’formula di pace’ dell’Ucraina”.
Forze armate Kiev, respinti 100 attacchi in un giorno
Le forze armate di Kiev hanno respinto 100 attacchi in un giorno. Lo riporta lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine, citato da Ukrainska Pravda, aggiungendo che gli attacchi sono avvenuti in cinque direzioni. “Da un anno - viene riferito - la Federazione Russa continua a portare avanti un’aggressione armata su vasta scala contro l’Ucraina. Gli sforzi principali sono ora concentrati su operazioni offensive nelle direzioni Kupyansky, Limansky, Bakhmutsky, Avdeevsky e Miner. Ieri, i nostri difensori hanno respinto circa 100 attacchi nemici nelle direzioni indicate”.
Zalensky, ”un anno di dolore, ma 2023 quello della vittoria”
“Il 24 febbraio (2022) milioni di noi hanno fatto una scelta: non una bandiera bianca ma una blu e gialla. Non fuggire, ma affrontare. Resistendo e combattendo. È stato un anno di dolore, di lacrime, di fede e di unità. E durante quest’anno siamo rimasti invincibili. E sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria!”: lo ha scritto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky sul suo account Twitter per l’anniversario dell’invasione russa del suo Paese. Zelensky ha accompagnato il suo messaggio con un video, montato, di immagini di quest’anno di guerra.
Dagli Usa altri 2 miliardi di dollari in aiuti per l’Ucraina
Gli Stati Uniti forniranno altri due miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza all’Ucraina. Lo ha annunciato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan alla Cnn, affermando che ’’gli Stati Uniti hanno annunciato altri due miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza dell’Ucraina’’ nell’ottica di ’’cosa possiamo fare per dare all’Ucraina gli strumenti di cui ha bisogno per vincere’’. Sullivan ha aggiunto che “continueremo a lavorare con loro mese per mese per capire se ci sono altri strumenti di cui hanno bisogno”.
Cessate il fuoco e dialogo per fine crisi, i 12 punti del piano Cina
Primo passo, un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Quindi l’avvio di un dialogo, individuato come l’unico percorso utile a risolvere la crisi ucraina. Sono questi i primi dei dodici punti contenuti nel piano di pace elaborato dal presidente cinese Xi Jinping e diffuso questa mattina dal suo ministero degli Esteri per mettere fine al confitto ucraino, di cui oggi ricorre l’anniversario. Rivendicando la sua posizione di neutralità nel conflitto, la Cina ha anche affermato che ’’non ci sono limiti’’ nella sua relazione con la Russia e ha spiegato di non voler criticare l’invasione. A essere sotto accusa, per Pechino, è invece la comunità internazionale, alla quale viene chiesto di revocare le sanzioni imposte nei confronti di Mosca. L’Occidente, per la Cina, è infatti colpevole di ’’aumentare il livello del conflitto’’ fornendo armi all’Ucraina. Di seguito i dodici punti:
1) Rispettare la sovranità nazionale di tutti i Paesi.
2) Abbandonare la mentalità della guerra fredda.
3) Cessare le ostilità.
4) Riprendere i colloqui di pace.
5) Risolvere la crisi umanitaria.
6) Proteggere i civili e i prigionieri di guerra.
7) Mantenere al sicuro i siti nucleari.
8) Ridurre i rischi strategici.
9) Favorire le esportazioni dei cereali.
10) Mettere fine alle sanzioni unilaterali.
11) Mantenere stabili i canali di rifornimento e dell'industria.
12) Favorire la costruzione post conflitto.Per approfondire: Il Piano di pace in 12 punti proposto dalla Cina (in inglese)
Der Spiegel, droni kamikaze cinesi alla Russia
L’esercito russo è impegnato in trattative con la cinese Xi’an Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione di massa di droni kamikaze alle sue forze armate. E’ quanto riporta Der Spiegel, secondo cui la vicenda crea una nuova urgenza nel dibattito sul possibile sostegno militare cinese alla Russia. Bingo, in base alle informazioni raccolte dalla testata tedesca, ha accettato di produrre e testare 100 prototipi di droni ZT-180 prima di consegnarli alla Difesa russa entro aprile 2023. Gli esperti militari ritengono che lo ZT-180 sia in grado di trasportare una testata da 35 a 50 chilogrammi.
I velivoli Bingo potrebbero essere simili ai droni kamikaze iraniani Shaheed 136, che l’esercito russo ha dispiegato a centinaia negli attacchi all’Ucraina contro edifici residenziali, centrali elettriche e impianti di teleriscaldamento. La società cinese prevede di fornire componenti e know-how alla Russia in modo che possa produrre in via autonoma circa 100 droni al mese. La Cina sembra avesse già piani l’anno scorso per fornire all’esercito russo un supporto molto più sostanziale di quanto noto.
Secondo le informazioni ottenute da Der Spiegel, le società controllate dall’Esercito popolare di liberazione avevano pianificato di fornire componenti per i jet SU-27 e altri modelli. Inoltre, erano già stati fatti piani per falsificare i documenti di spedizione per far sembrare le parti degli aerei militari come componenti per l’aviazione civile. Il governo di Berlino ha anche informazioni che suggeriscono che la Cina stia consegnando droni disponibili in commercio ai clienti russi e impiegabili per scopi di ricognizione.
Secondo le informazioni raccolte, i droni vengono consegnati alle forze russe da società di import-export controllate dalla Cina attraverso gli Emirati Arabi Uniti. Le persone che hanno familiarità con le analisi di questi accordi affermano che esistono prove che indicano che le forze russe hanno schierato tali droni lungo il fronte in Ucraina. Questo sarebbe uno dei motivi per cui sia il cancelliere tedesco Olaf Scholz sia la ministra degli Esteri Annalena Baerbock hanno affrontato la questione del sostegno militare di Pechino a Mosca nei colloqui avuti alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco con il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi.
A gennaio, inoltre, l’emittente pubblica olandese NOS ha riferito che i microchip fatti nei Paesi Bassi erano stati consegnati all’industria della difesa russa tramite società cinesi: un’analisi ucraina sulle armi offensive avversarie sequestrate - tra razzi, elicotteri e droni - aveva fatto emergere che i microchip olandesi erano installati in 10 dei 27 modelli ispezionati.
Cina, proposta in 12 punti per cessate il fuoco e colloqui pace
La Cina, solida alleato della Russia, ha fatto appello a un cessate il fuoco tra Kiev e Mosca e l’apertura di colloqui di pace pubblicando una proposta in 12 punti per porre fine ai combattimenti iniziati un anno fa e rafforzare la propria posizione di rivendicata neutralità nel conflitto. Infatti, pur ribadendo la propria posizione neutrale, Pechino ha anche affermato di avere una relazione “senza limiti” con Mosca, rifiutandosi di criticare la sua invasione dell’Ucraina o di riferirsi ad essa come tale. Ha inoltre accusato l’Occidente di aver provocato il conflitto e di “alimentare il fuoco” fornendo all’Ucraina armi difensive. Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno anche affermato che la Cina potrebbe prepararsi a fornire alla Russia aiuti militari, circostanza che secondo Pechino manca di prove.