Ucraina, ultime notizie. Oppositore Bielorussia: «Lukashenko in condizioni critiche». Verso Consiglio Nato-Ucraina per rafforzare i rapporti
I punti chiave
- Verso Consiglio Nato-Ucraina per rafforzare i rapporti
- Fonti ucraine: nuova potente esplosione a Berdyansk occupata
- Generale Graziano (Fincantieri): controffensiva Kiev? Qualcosa ci sarà
- Russia espellerà centinaia diplomatici e insegnanti tedeschi
- Ucraina: attaccata Berdyansk, è occupata dai russi
- Kiev chiede alla Germania i missili da crociera Taurus
Kiev: «Siamo avanzati fino a 450 metri nell’area di Bakhmut»
Le truppe ucraine sono riuscite ad avanzare di altri 450 metri in alcune posizioni vicino a Bakhmut. Allo stesso tempo, Kiev ha dichiarato di aver osservato una diminuzione dell’attività russa in direzione della città. Lo sostiene in un programma televisivo il rappresentante del gruppo orientale delle forze armate ucraine, Sergey Cherevaty, come riportato da Rbc Ukraine. «Durante i nostri contrattacchi, le nostre unità sono state in grado di avanzare di 350-450 metri in alcune posizioni», ha dichiarato Cherevaty aggiungendo che gli attacchi russi sono «un numero molto inferiore rispetto al comportamento del nemico in tutti i mesi precedenti», anche se «c’è ancora un’intensità attiva in termini di fuoco sulle nostre posizioni».
Bielorussia, l’oppositore Tsepkalo: «Lukashenko in condizioni critiche»
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko sarebbe in condizioni critiche. Lo scrive su Twitter l’oppositore Valery Tsepkalo, già candidato alla presidenza del Paese, ex ambasciatore negli Stati Uniti e marito di Veronika Tsepkalo, candidata contro Lukashenko nel 2020. «Secondo le informazioni preliminari, soggette a ulteriori conferme, Lukashenko è stato trasportato d’urgenza al Moscow’s Central Clinical Hospital dopo il suo incontro a porte chiuse con Putin. Attualmente è ancora sotto assistenza medica. I principali specialisti sono stati mobilitati per affrontare le sue condizioni critiche» ha scritto su Twitter Tsepkalo.
Podolyak,«l’inizio della controffensiva lo deciderà Zelensky»
«In questo momento si sta svolgendo la preparazione della controffensiva con il raggruppamento delle armi e l’intensificazione dei bombardamenti verso le retrovie russe per abbassare le loro capacità. In merito al quando, e in che direzione lo deciderà il presidente Zelensky». Lo ha detto in un’intervista a Rainews 24 Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky
Kiev, tre esplosioni segnalate a Mariupol
Tre esplosioni sono state segnalate a Mariupol, città ucraina attualmente sotto il controllo dei russi. Lo scrive su Telegram Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco ucraino della città. Una delle esplosioni è stata causata dai sistemi di difesa aerea russi a Nikolske, un insediamento appena a nord-ovest della città, ha spiegato ancora. L’esercito ucraino non ha rivendicato al momento la responsabilità degli attacchi.
Podolyak: «Felici del sostegno dell’Italia»
«Siamo contenti e felici del sostegno politico, economico, umano dell’Italia. Meloni capisce la natura di questa guerra e capisce quale è la pace giusta che è importante per l’Italia e per l’Europa». Lo ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak su Rainews24. «Ci piace molto la posizione pubblica italiana, capiamo che in Italia ci sono delle discussioni perché è un Paese democratico e il governo ha una posizione giusta», ha aggiunto
Podolyak: «Putin e sua cricca non sono legittimi rappresentanti Russia»
«Il mondo civilizzato deve riconoscere che Putin e la sua cricca, accusati di crimini di guerra, non sono più i legittimi rappresentanti della Russia nel mondo e, quindi, non c’è nulla di cui parlare con loro. Le autorità russe di oggi dovrebbero essere rimosse da tutte le istituzioni internazionali, incluso il Consiglio di sicurezza dell’Onu». Lo ha scritto su twitter Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky «Quando il regime cambierà, parleremo con i successori. In particolare, sui risarcimenti e sul programma di disarmo nucleari», ha aggiunto.
Kiev sanziona 220 imprese russe e bielorusse
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha imposto sanzioni a 51 persone fisiche e 220 società collegate ai settori dei trasporti, delle comunicazioni e dell’industria di Russia e Bielorussia. Lo scrive la Tass, aggiungendo che il decreto presidenziale, con i nomi delle società coinvolte, è pubblicato sul sito web del capo dello Stato.
Berlino: «ingiustificata» l’espulsione dei tedeschi dalla Russia
Il ministero degli Esteri tedesco ha definito «incomprensibile» e «ingiustificabile» la decisione della Federazione russa di espellere centinaia di dipendenti pubblici tedeschi che lavorano nei settori dell’istruzione e della cultura, che dovranno lasciare il Paese entro il 1 giugno. Lo scrive la Cnn. «La data limite fissata dalla Russia entro inizio giugno, richiede un taglio importante in tutte le aree della nostra presenza in Russia», si legge nella nota del ministero tedesco. «Il governo federale è ora preoccupato su come garantire una presenza minima di intermediari in Russia, pur mantenendo anche una presenza diplomatica».
Ambasciatore italiano in Brasile dopo le parole di Lula: «Ricordare che la guerra è un incubo»
L’ambasciatore italiano in Brasile, Francesco Azzarello, in un’intervista alla Globo, ribadisce la posizione di Roma, in linea con quella dell’Unione europea, di ferma condanna della Russia per l’invasione dell’Ucraina e chiede al governo brasiliano di non dimenticare che la guerra è un «incubo». «La posizione dell’Italia è la posizione dell’Unione Europea, e la posizione dell’Ue è estremamente chiara: c’è una brutale aggressione militare, un’annessione illegale di territori ucraini, una violazione del diritto internazionale e altre questioni che sono indagate dal codice penale internazionale e da altri organismi. È una guerra che la stampa brasiliana ha seguito con grande attenzione prima e ora meno, il che è comprensibile, perché la stampa non può parlare tutti i giorni della stessa cosa. Ma è molto importante che l’opinione pubblica brasiliana e il Congresso brasiliano, così come il governo brasiliano, non dimentichino una situazione che è un incubo», afferma l’ambasciatore rispondendo su come l’Italia valuta la proposta di Lula di creare un gruppo di Paesi per aiutare a negoziare un accordo di pace tra Russia e Ucraina. «Non commenterò la politica brasiliana - aggiunge poi - ma penso che il desiderio del presidente Lula di essere un membro attivo della comunità internazionale, con un sincero desiderio di facilitare la pace, sia molto importante. Tuttavia, dobbiamo vedere qual è il desiderio dell’Ucraina e anche della Russia».
Kiev, «bombe russe sulla regione di Kharkiv, una donna è morta»
Le forze russe hanno bombardato il distretto di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, uccidendo una donna. Lo afferma su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Syniehubov precisando che «una donna di 61 anni è morta a causa dei bombardamenti nel villaggio di Shipuvate, nel distretto di Kupyansk» e che «un uomo di 60 anni ha riportato ferite da schegge ed è stato ricoverato in ospedale».
Mosca, un morto dopo bombardamenti ucraini su Belgorod
Una persona è morta nella regione russa di Belgorod in seguito a bombardamenti ucraini sul distretto di Shebekinsky. Lo ha reso noto tramite Telegram il governatore della regione Vyacheslav Gladkov. Lo riporta la Tass. Tra i feriti ci sarebbero invece due adolescenti: una ragazza di 15 anni e un ragazzo di 17 anni. «Stanno ricevendo tutte le cure mediche necessarie e saranno trasportati all’ospedale pediatrico regionale», ha aggiunto Gladkov
Podolyak, avviate operazioni preliminari per la controffensiva
Le operazioni preliminari per spianare la strada a una controffensiva contro le forze di occupazione russe sono già iniziate. Lo ha detto il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista al Guardian. «È un processo complicato, che non è questione di un giorno o di una certa data o di una certa ora», ha detto Podolyak. «È un processo continuo di liberazione e alcuni processi sono già in corso, come la distruzione delle linee di rifornimento o gli attacchi a depositi dietro le linee».
Secondo Podolyak «l’intensità sta aumentando, ma ci vorrà un periodo di tempo piuttosto lungo», prevedendo che man mano che la controffensiva prenderà slancio, ci saranno più incursioni in Russia da parte di gruppi ribelli russi simili al raid nella regione di Belgorod all’inizio di questo settimana. Su questo punto, il consigliere ha ribadito che i gruppi russi non hanno agito su ordine di Kiev, che in ogni caso non li ha ostacolati poiché «siamo profondamente solidali con qualunque movimento di protesta in Russia».
Fonti ucraine: nuova potente esplosione a Berdyansk occupata
Una potente esplosione è stata segnalata oggi per la seconda volta nell’area di Berdyansk occupata dai russi. Lo riporta Rbc Ucraina, citando canali Telegram locali. In rete vengono pubblicati filmati dalla città che mostrano una densa nuvola di fumo che si è alzata dopo la nuova esplosione, mentre circolano informazioni secondo cui sarebbe coinvolta una base degli occupanti russi. Secondo quanto scrive Rbc, l’amministrazione militare della città di Berdyansk informa che sono state colpite le posizioni dei russi, forse in riferimento a questa nuova esplosione.
Kuleba: i miei omologhi in Ue smentiscono proposta Cina
I diplomatici di Varsavia, Berlino, Parigi e Bruxelles non confermano che il rappresentante speciale cinese Li Hui abbia espresso la richiesta di lasciare i territori ucraini occupati alla Russia: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo le rivelazioni del Wall Street Journal. «Ho immediatamente contattato i miei colleghi in quelle capitali che ha visitato, e nessuno di loro conferma che ci siano stati annunci o negoziati anche sul riconoscimento come Russia di quei territori che la Russia occupa attualmente in Ucraina», ha detto Kuleba durante una trasmissione video, ripresa da Unian.
Raf: «Russia vendicativa anche se Putin scomparisse»
La sconfitta nella sua guerra contro l’Ucraina lascerebbe la Russia “vendicativa” e “brutale” e rappresenterebbe una minaccia per i paesi della Nato. Lo ha dichiarato al Telegraph il capo uscente della Raf, maresciallo capo dell’aeronautica britannica Sir Mike Wigston, precisando che l’aviazione, la marina di superficie e la forza sottomarina della Russia sono una minaccia per la Gran Bretagna e la Nato.
La minaccia di Mosca potrebbe anche peggiorare se il presidente russo, Vladimir Putin, fosse estromesso, ha aggiunto Wigston. «Quando il conflitto ucraino sarà terminato e l’Ucraina avrà ripristinato i suoi confini, come deve, avremo una Russia danneggiata, vendicativa e brutale, i cui mezzi per colpirci sono attacchi aerei, missilistici e sottomarini. Tutto questo - ha detto ancora - non riguarda solo una persona. C’è un’intera struttura e una gerarchia dietro il presidente russo. Quindi, anche se Putin dovesse scomparire dal palco, ci sono innumerevoli altri che potrebbero sostituirlo e che potrebbero essere altrettanto brutali e feroci nei confronti del proprio popolo e degli stati vicini».
Kiev: «206.200 militari russi uccisi da inizio guerra»
La Russia ha perso nell'ultimo giorno 480 uomini, facendo salire a 206.200 le perdite fra le sue fila dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di 206.200 uomini, 3.799 carri armati, 7.442 mezzi corazzati, 3.406 sistemi d’artiglieria, 572 lanciarazzi multipli, 329 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 310 aerei, 296 elicotteri, 6.172 autoveicoli, 18 unità navali e 2.941 droni.
Generale Graziano (Fincantieri): controffensiva Kiev? Qualcosa ci sarà
«Sono stato cauto nel parlare di una controffensiva da parte dell’Ucraina, ma credo che qualcosa ci sarà. Quando viene dichiarata così apertamente, evidentemente deve avvenire altrimenti si perde la faccia. Però è anche parte di una cosa che si chiama guerra mediatica: utilizzare i media come veicolo di sostegno». Lo ha detto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, intervistato da Lucia Annunziata al Festival dell’Economia di Trento.
«Una controffensiva - ha spiegato - può essere un semplice adattamento del fronte, un tentativo di guadagnare terreno o può essere un’offensiva di grande portata, questo dipende da come si comportano i russi: se sbandano e perdono il controllo può succedere di tutto, ma vediamo che a Bakhmut si continua a combattere, è stata occupata e la controffensiva non è partita». Parlando della situazione di stallo nei negoziati per concordare una tregua, il generale Graziano ha osservato che «Putin non è in condizioni di perdere: per Putin perdere vuol dire perdere tutto. L’Ucraina ha sempre detto che vuole una pace, ma una pace giusta, il che vuol dire una pace vittoriosa». «Non ci sono ancora le condizioni per la pace», ha aggiunto, ricordando che l’Italia e l’Europa stanno continuando a fornire addestramento e munizioni.
Verso Consiglio Nato-Ucraina per rafforzare i rapporti
L’Alleanza Atlantica - a quanto si apprende da fonti di agenzia - molto probabilmente offrirà a Kiev la creazione di un Consiglio Nato-Ucraina come strumento per rafforzare i rapporti politici e affiancare il piano di assistenza militare pluriennale allo studio. Il Consiglio, infatti, permetterebbe a Kiev di prendere parte in modo molto più approfondito ai lavori Nato di quanto non sia possibile fare con l’attuale Commissione. Alcuni alleati, specie nel fianco orientale, stanno spingendo perché all’Ucraina venga offerto già al summit di Vilnius un chiaro cronoprogramma per l’ingresso nella Nato ma sul punto, al momento, non c’è accordo tra i 31.
Russia espellerà centinaia diplomatici e insegnanti tedeschi
La Russia a giugno inizierà a espellere diplomatici, insegnanti e dipendenti di istituzioni culturali tedesche. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Germania, una mossa che aumenterà ulteriormente le tensioni fra i due Paesi, i cui rapporti sono molto difficili da quando la Russia ha invaso l’Ucraina all’inizio dello scorso anno. Il ministero degli Esteri tedesco ha criticato aspramente la mossa della Russia, definendo le imminenti espulsioni una “decisione unilaterale, ingiustificata e incomprensibile”. Il quotidiano Sueddeutsche Zeitung ha riferito che l’espulsione riguarderà diverse centinaia di dipendenti statali tedeschi, tra cui insegnanti e personale del Goethe Institute, che promuove la cultura e la lingua tedesca all’estero. Le espulsioni giungono in risposta alla riduzione della presenza dei servizi segreti russi in Germania all’inizio di quest’anno.
Mosca su armi nucleari: nostro diritto, siamo in una guerra ibrida voluta dagli Usa
«È un diritto sovrano di Russia e Bielorussia garantire la loro sicurezza con i mezzi che ritengono necessari nel mezzo di una guerra ibrida su larga scala scatenata da Washington contro di noi». Così l’ambasciata russa ha risposto al commento del presidente americano Joe Biden in merito al trasferimento di armi nucleari russe in territorio bielorusso. «Le misure che adottiamo sono pienamente coerenti con i nostri obblighi legali internazionali», si legge in una nota della sede diplomatica. Biden aveva detto di aver avuto una reazione «estremamente negativa» alla notizia del trasferimento delle armi in Bielorussia.
Kiev,non parliamo con Mosca finché sta sulla nostra terra
«Non c’è forza che possa costringere la società ucraina e la leadership al governo a parlare con i russi oggi, finché le truppe russe sono sul nostro territorio»: lo ha scritto su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak
Ucraina: attaccata Berdyansk, è occupata dai russi
Esplosioni sono state registrate a Berdyansk, città occupata dai russi situata nell’oblast di Zaporizhzhia. Lo riferiscono i media ucraini, secondo i quali sarebbe stata attaccata una base russa. La notizia segue l’intervista rilasciata alla Bbc da uno dei più alti responsabili della sicurezza in Ucraina, Oleksiy Danilov, il quale ha annunciato che le forze di Kiev sono pronte a sferrare la controffensiva, che potrebbe avvenire “domani, dopodomani o tra una settimana”. Il comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina, Valerii Zaluzhnyi,in un video postato su Telegram ha dichiarato che “è tempo di riprenderci ciò che è nostro”.
Esplosioni a Berdyansk occupata dopo annuncio Zaluzhny
Poche ore dopo il video del comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny che lasciava intendere l’inizio della controffensiva, esplosioni vengono segnalate sui social nel distretto di Berdyansk occupato dalle forze russe: in particolare le deflagrazioni più forti sono state sentite nel centro della città, nella zona del porto e nei centri Khimik e Vesna, nel villaggio di Novopetrovka, che ospitano “un gran numero di truppe del Cremlino”. Lo riportano i media ucraini che pubblicano filmati
Kiev chiede alla Germania i missili da crociera Taurus
L’Ucraina ha inviato al governo tedesco una richiesta ufficiale per la fornitura di missili da crociera aria-terra Taurus con una gittata di almeno 500 chilometri, ha dichiarato oggi all’Afp il ministero della Difesa tedesco. «Abbiamo ricevuto una richiesta da parte ucraina negli ultimi giorni», ha dichiarato la portavoce, senza fornire dettagli sulle quantità in questione. Resta ora da vedere se Berlino accetterà, il che probabilmente darà luogo a un acceso dibattito interno. Il Taurus è un missile da crociera aria-terra trasportato dai caccia e sviluppato dall’omonima azienda tedesco-svedese. Grazie al suo raggio d’azione, sarebbe in grado di colpire obiettivi molto lontani dall’attuale linea del fronte nell’Ucraina orientale.
Ucraina: top gun di Kiev, gli F-16 cambieranno la guerra
I russi «adesso volano coi Sukhoi 35, tremendi intercettori di ultima generazione dotati di un radar potentissimo. Ci buttano giù da 200 chilometri di distanza, neanche li vediamo». Così a Repubblica il «top gun» ucraino Rostyslav Lazarenko. «E’ la peggiore minaccia che ci poteva capitare. Montano il sistema di missili R-37 che è in grado di colpirci da molto lontano, senza entrare nelle zone dove lavora la nostra contraerea. In teoria abbiamo jet che ci coprono, ma non sono affidabili. In missione conto solo su me stesso».
Il suo aereo, dice, non ha nemmeno il radar: «È talmente vecchio che i due missili aria-aria a disposizione neanche li carico perché sono inutili. Viaggio al massimo a mille chilometri all’ora, molto più lento dei caccia russi. Abbiamo ricevuto Mig-29 dalla Polonia e dalla Slovenia, e dei Su-25s dalla Macedonia. Alcuni sono più vecchi dei nostri ma ringraziamo lo stesso chi ce li ha donati».
Al contrario gli F-16 americani farebbero la differenza perché «sono caccia moderni e multiuso. Se li avessimo voleremmo in coppia e avrei finalmente una copertura vera dagli intercettori nemici. Distruggerebbero i loro missili e i russi si terrebbero ben lontani, ed è il motivo per cui gli F-16 cambieranno il corso della guerra in nostro favore. Hanno sistemi di guida totalmente diversi» e per impararli a pilotare «ci vuole tempo, non so quanto. Purtroppo non ho ancora visto annunci ufficiali dell’inizio dell’addestramento dei nostri piloti in Europa».
Comandante esercito ucraino, pronti alla controffensiva
Il comandante delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny ha pubblicato un video su Telegram che lascia intendere l’inizio della controffensiva: il filmato mostra i soldati ucraini che si preparano alla battaglia, recitando una preghiera. «È ora di riprenderci ciò che è nostro», ha detto Zaluzhny. Intanto il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksy Danilov, che fa parte del gabinetto di guerra, ha dichiarato alla Bbc che l’Ucraina è pronta a lanciare la controffensiva e ha sottolineato che il governo ucraino non ha «il diritto di sbagliare» sulla decisione perché è una «opportunità storica che non si può perdere».
Armi nucleari russe a Minsk, Biden «estremamente negativo»
Il presidente americano Joe Biden ha detto di aver avuto una «reazione estremamente negativa» alla notizia del trasferimento di armi nucleari russe in territorio bielorusso. A Mosca, nel quadro del Foro economico eurasiatico, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, aveva reso noto di aver avuto conferma dal suo omologo russo Vladimir Putin dell’«inizio del trasferimento». I ministri della Difesa dei due paesi Sergei Shoigu e Viktor Jrenin, hanno firmato giovedì a Minsk una serie di intese per stabilire la procedura da seguire. Il primo luglio è prevista la conclusione della costruzione di una serie di impianti di stoccaggio. Mosca ha già consegnato a Minsk un sistema di difesa missilistica Iskander, che può trasportare testate nucleari.
Podolyak, no a ogni pace che preveda concessioni territoriali
«La nostra ’formula di pace’ prevede come primo passo la completa rimozione dei gruppi armati russi dal territorio dell’Ucraina entro i confini del 1991. E’ ovvio che non sosteremmo alcuna opzione che comporti concessioni territoriali». Così Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymr Zelensky, in un’intervista al «Corriere della Sera». «I cosiddetti scenari di ’compromesso’ non porterebbero alla pace ma alla prosecuzione della guerra e un aumento significativo della pressione terroristica sull’Ucraina», aggiunge Podolyak, per cui invece «vedremmo un’ulteriore militarizzazione della Russia e nuove aggressioni ad altri Stati».
007 Kiev, russi preparano una provocazione a Zaporizhzhia
La Russia «sta preparando una provocazione su larga scala alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con una simulazione di incidente». Lo ha riferito l’intelligence militare ucraina, riporta Ukrinform. «A tal fine, verrà effettuato un attacco direttamente sul territorio dell’impianto nucleare. Successivamente, sarà annunciata una fuga di emergenza di sostanze radioattive. L’Ucraina sarà come sempre incolpata dell’incidente», ha affermato il Gur, secondo cui l’obiettivo dei russi far scattare «un’indagine dettagliata durante la quale tutte le ostilità saranno interrotte», in modo da avere tempo per «riorganizzarsi».