Ucraina, ultime notizie. Mosca annuncia presa Mariupol, ma si combatte ancora. Abbattuto aereo con armi occidentali a Odessa
I punti chiave
- Mosca, annientate tutte le truppe ucraine a Mariupol
- Mosca, abbattuto a Odessa aereo Kiev con armi da Occidente
- Zelensky, fine negoziati se forze Kiev distrutte a Mariupol
- Da domani porti italiani off limits a navi russe
- Kiev esorta residenti a non tornare, ripresi bombardamenti
- Mosca vieta l'ingresso di Boris Johnson in Russia
- Kiev: “Situazione dura a Mariupol, combattimenti in corso”
- Polizia locale: giustiziati i 900 civili trovati in regione di Kiev
- Zelensky: “Morti 3mila soldati,dateci più armi”
- Individuati presunti autori messaggi minatori a Di Maio
- Mosca a Usa, “Stop invio armi, conseguenze imprevedibili”
Mosca, «abbiamo preso Mariupol, ultimatum all’acciaieria»
Mariupol è stata “ripulita” dalle truppe ucraine. Alla fine del 51esimo giorno di guerra, Mosca annuncia che in tutta l’area urbana della città sul Mar d’Azov la resistenza è stata vinta, e solo un manipolo di forze di difesa resta asserragliato sotto i tunnel della grande acciaieria. La resa totale degli ucraini, che potrebbe avvenire da un giorno all’altro, sarebbe la prima vera svolta nell’invasione, ma potrebbe anche costituire una pietra tombale sui tentativi di trovare una soluzione diplomatica. Volodymyr Zelensky l’ha detto in modo chiaro: se ci distruggerete a Mariupol i negoziati salteranno. Si comincia a temere anche per l’arrivo dei rinforzi con la notizia, sempre da Mosca, che i russi hanno abbattuto vicino ad Odessa un cargo militare ucraino che trasportava le armi inviate dall’Occidente. Dopo un’ennesima giornata di combattimenti furiosi nella città martire, ridotta ormai ad uno scheletro, il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere “ripulito completamente l’area urbana da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine”. Ed ha aggiunto che gruppi di resistenza sono ancora attivi nell’acciaieria di Azovstal, ma “totalmente bloccati, con l’unica possibilità di deporre le armi e arrendersi”. In precedenza le autorità locali avevano ammesso una situazione molto difficile. Con nuove unità russe costantemente schierate in città e rastrellamenti di tutti gli uomini per portarli nelle zone controllate dai secessionisti. Quel che resta della resistenza è rappresentato dai marines ucraini e gli uomini del Battaglione Azov, protetti sotto i tunnel dell’acciaieria situata vicino alla costa. Per stanarli, Mosca sarebbe pronta a utilizzare bombe Fab-300 a alto potenziale, con un raggio di decine di metri. Zelensky ha avvertito che la “distruzione delle forze ucraine a Mariupol segnerà la fine dei negoziati”. Anche perché il presidente ucraino sa bene che la resa della città sul Mar d’Azov sarebbe un primo grande successo per le truppe di invasione, che alimenterebbe ulteriormente l’offensiva nel resto del Paese. Diversi analisti americani, inoltre, ritengono che la tattica di lento logoramento condotta a Mariupol dai russi potrebbe pagare anche sugli altri fronti, perché favorisce l’esercito più numeroso. Anche nel sud-est l’Armata russa procede su questo schema: bombardamenti continui e ammassamento di truppe. Nella regione di Kharkiv un raid con un missile a lungo raggio ha provocato due morti e 18 feriti tra i civili. Mentre il Pentagono ha rilevato che i russi stanno schierando elicotteri d’attacco lungo il confine orientale, inviando altre truppe e pezzi di artiglieria.
Papa a sindaco Melitopol, siamo con voi, coraggio!
Il Papa, alla fine dell’omelia, si è rivolto al sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, presente in basilica per la Veglia Pasquale, con alcuni parlamentari ucraini. “In questo buio che voi vivete, signor sindaco, signori e signore parlamentari, il buio oscuro della guerra e della crudeltà, tutti noi preghiamo con voi questa notte, preghiamo per tante sofferenze. Noi soltanto possiamo darvi la nostra compagnia, la nostra preghiera e dirvi coraggio e vi accompagniamo. Possiamo anche dirvi la cosa più grande che oggi si celebra”: “Cristo è risorto” ha detto il Papa pronunciando queste ultime parole in ucraino.
Johnson a Zelensky, nei prossimi giorni invio veicoli militari
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha promesso al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ’’nei prossimi giorni’’ verrano inviati in Ucraina veicoli militari. Lo ha reso noto Downing Street. Johnson ha garantito a Zelensky che la Gran Bretagna ’’continuerà a fornire all’Uraina i mezzi per difendere se stessa’’.
Berlino, fornire armi a Kiev non vuol dire essere in guerra
Fornire armi all’Ucraina, anche armamenti pesanti, non vuol dire che la Germania sia entrata in guerra contro la Russia: a stabilirlo è il diritto internazionale, che non associa la fornitura di armi a un altro Paese in guerra allo stato di belligeranza. Lo ha affermato il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann in un’intervista che uscirà domani sul domenicale Welt am Sonntag, di cui alcuni estratti sono riportati da Radio Free Europe. Quindi, secondo Buschmann, se l’Ucraina “esercita il suo diritto alla legittima difesa, sostenerla fornendole armi non porta a diventare una parte in guerra”. I commenti del ministro seguono la decisione di Berlino di sbloccare oltre un milione di euro in aiuti militari a Kiev dopo le reiterate proteste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’indirizzo di Berlino, accusata di inviare poche armi, di cui invece la difesa ucraina ha disperato bisogno per fronteggiare l’invasione russa. Un portavoce del governo tedesco ha annunciato che aumenterà a 2 milioni di euro gli aiuti militari globali della Germania, la cui fetta maggiore andrà a beneficio dell’Ucraina.
Mosca, ultimi resistenti a Mariupol isolati in acciaieria
A Mariupol gruppi di resistenza sono ancora attivi nell’acciaieria di Azovstal, mentre l’intera area urbana è stata “ripulita” dalle forze ucraine. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov, citato da Interfax. “Il resto dei gruppi ucraini sono ora totalmente bloccati nell’acciaieria Azovstal, e l’unica possibilità che hanno di avere salve le vite è di deporre le armi e arrendersi”, aggiunge Konashenkov.
Mosca, annientate tutte le truppe ucraine a Mariupol
Il ministero della Difesa russo afferma di avere “ripulito completamente l’area della città di Mariupol da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine”. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. Sempre secondo il ministero della Difesa di Mosca, 1.464 militari ucraini si sono arresi a Mariupol, mentre dall’inizio dell’attacco alla città oltre 4.000 membri delle forze che la difendevano sono stati uccisi. Le autorità di Mosca affermano che tra i mercenari fatti prigionieri a Mariupol ci sono due cittadini britannici.
Comandante Marina russa incontra equipaggio Moskva
Il comandante in capo della Marina militare russa, ammiraglio Nikolai Yevmenov, ha incontrato oggi membri dell’equipaggio dell’incrociatore Moskva (Mosca), affondato due giorni fa nelle acque del Mar Nero. L’ammiraglio, citato dall’agenzia Tass, ha detto che “gli ufficiali e i marinai” della nave “continueranno a servire nella Marina”. L’incontro si è svolto a Sebastopoli, in Crimea, dove ha sede il comando della flotta russa del Mar Nero. La Russia ha detto che la Moskva è affondata a causa dell’esplosione di un deposito di munizioni a bordo. L’Ucraina invece ha affermato che l’unità militare è stata colpita da un missile lanciato dalle forze di Kiev. Nessuna notizia ufficiale è stata fornita sul numero delle eventuali vittime.
Johnson a Zelensky, «lavorare a soluzione sicurezza a lungo termine»
Serve ’’una soluzione a lungo termine per la sicurezza dell’Ucraina’’. Lo ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson in un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky questo pomeriggio, come riferisce in una nota Downing Street. “Il primo ministro ha reso omaggio al coraggio delle forze ucraine che continuano a difendere valorosamente la libertà del loro Paese’’, si legge in una nota, aggiungendo che ’’il presidente Zelensky ha aggiornato il primo ministro sulla situazione a Mariupol e il primo ministro ha detto di aver riconosciuto il valore della resistenza ucraina nella città’’. I due hanno ’’discusso della necessità di una soluzione di sicurezza a lungo termine per l’Ucraina e il primo ministro ha affermato che continuerà a lavorare a stretto contatto con alleati e partner per garantire che l’Ucraina possa difendere la sua sovranità nelle settimane e nei mesi a venire”.
Vice premier, 1.449 le persone evacuate oggi
Sono 1.449 le persone evacuate oggi in Ucraina. Lo ha detto la vice premier Iryna Vereshchuk, spiegando che da Mariupol e da Berdyansk sono arrivate con i mezzi propri 1.381 persone. Dalla regione di Luhansk, a causa dei continui attacchi, è stato possibile evacuare solo 68 persone, ha spiegato
Zelensky, ’accordo di pace deve prevedere due documenti’
“Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, l’altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa”. Lo ha detto il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky in un’intervista ad alcuni media ucraini, sottolineando che la Russia vorrebbe invece un unico documento. Ma - ha aggiunto - “abbiamo visto cosa è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando”, riporta l’Ukrainska Pravda. Zelensky ha detto che alcuni Paesi come Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia “si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva”
Usa, possibile nuova offensiva russa prossima settimana
La Russia potrebbe lanciare una nuova fase della sua campagna militare in Ucraina già questo fine settimana o all’inizio della prossima. Lo hanno riferito due alti funzionari della sicurezza americana citati dalla Nbc a condizione di anonimato. In questo contesto, hanno detto le fonti, gli Stati Uniti stanno cercando di convincere gli alleati a mandare più armi all’Ucraina in modo che le munizioni in dotazione dei militari di Kiev non si esauriscano nel mezzo dell’offensiva.
Metropolita Epifanio, io tra nomi sgraditi a russi
Il metropolita Epifanio, capo della Chiesa ortodossa ucraina (autocefala), quella che nel 2018 si era staccata dal Patriarcato di Mosca, rivela in un’intervista di essere tra le persone segnalate dai russi. “Dalle prove di vari servizi segreti, so di essere in una lista con coloro che rappresentano una minaccia per i russi. Ma devo essere dove il mio gregge ha bisogno di me”. Lo riferisce Orthodox Times. Stessa rivelazione era stata fatta nelle settimane scorse dal Capo della Chiesa greco-cattolica, mons. Sviatoslav Shevchuk. “Dobbiamo combattere fino alla fine per impedire che questo male che ora imperversa sulla nostra terra si diffonda ulteriormente. Perché dico sempre, soprattutto ai nostri alleati stranieri che ci sostengono, che se non sopravviviamo, se cadiamo, questo male si diffonderà ulteriormente e la guerra raggiungerà le case dell’Europa”, ha affermato il metropolita ortodosso di Kiev. Epifanio si è detto pronto a sedersi al tavolo dei negoziati, per avviare un dialogo per l’unità di tutti, “nell’unica Chiesa ortodossa autocefala riconosciuta dell’Ucraina”. Il metropolita di Kiev ha chiarito di non voler imporre con la forza la giurisdizione della Chiesa ucraina ai rappresentanti del Patriarcato di Mosca. “Vogliamo che sia pacifica la transizione. Perché ciò che si fa con l’amore avrà un futuro”. “Come possiamo vedere, il capo del Patriarcato di Mosca, Kirill, benedice l’assassinio del nostro popolo. Se considera l’Ucraina come il territorio canonico della Russia e gli ucraini il suo gregge, i fedeli, allora perché allo stesso tempo benedice la loro distruzione?”, ha detto. “È la stessa ideologia del ’mondo russo’, che sostiene la guerra, sostiene gli omicidi, sostiene il genocidio del popolo ucraino, che Kirill ei suoi associati hanno co-creato. Va respinto e condannato, come tutti i genocidi”, ha affermato il metropolita di Kiev.
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Garavaglia, il riarmo non porta mai nulla di buono
“Il riarmamento non porta mai nulla di buono, la storia ci insegna che quando ci si riarma non finisce mai bene. Ci auguriamo che questa crisi finisca bene, cioè che vinca la diplomazia e si chiuda quanto prima questa brutta, brutta vicenda che vede la Russia, e Putin in particolare, responsabile di un atto difficilmente qualificabile”. Lo ha detto Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, nel suo intervento a ’Sabato anch’io’ su Radio1.
Leader separatisti, chi non si arrende a Mariupol sarà eliminato
I combattenti ucraini che rimangono a Mariupol e si rifiutano di arrendersi saranno eliminati. L’avvertimento è stato lanciato dal capo dei separatisti filo-russi di Donetsk Denis Pushilin parlando con i giornalisti nella città portuale dove i combattimenti continuano a infuriare. Nei giorni scorsi Mosca ha affermato che oltre mille marines ucraini si sono arresi a Mariupol, ma Kiev ha negato. Ed oggi Pushilin ha detto: “Quei membri dell’esercito regolare, come i marine che avete visto, si sono arresi. Mentre i nazionalisti, a quanto pare, non hanno intenzione di arrendersi, ecco perché devono essere eliminati”. Il filmato di Pushilin, che parla accanto al politico ceceno Adam Delimkhanov, circondato dalle truppe, è stato diffuso dal canale di notizie russo Rossiya 24, riporta la Bbc.
Unhcr, 4,8 milioni di persone sono fuggite dal Paese
Sono 4.836.445 gli ucraini fuggiti dal loro Paese dall’inizio dell’invasione russa, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Unhcr, l'Agenzia Onu per i Rifugiati. La Polonia ne ha accolti 2.744.778; la Romania 732.473. Mentre le persone che hanno attraversato il confine cercando sicurezza in Ungheria sono 454.098. Altre si sono dirette verso la Federazione Russia, Moldavia, Slovacchia e Bielorussia. Secondo i dati di Unhcr, 94.800 rifugiati ucraini sono arrivati in Italia fino ad oggi.
Zelensky, fine negoziati se forze Kiev distrutte a Mariupol
La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol “metterà fine ai negoziati con la Russia”. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, citato dal Kyiv Independent. “La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati”, ha detto. In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa. Il presidente ha detto che l’Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.
Switchblade, il drone kamikaze in arrivo dagli Usa
Pesa meno di tre chili, viene portato comodamente nello zaino di un soldato, vola silenziosamente per dieci chilometri grazie al suo motore elettrico, aggancia l’obiettivo con i suoi sensori e poi si abbatte sul nemico esplodendo. Il drone kamikaze Switchblade 300, che gli Usa si appresterebbero a fornire all’Ucraina in centinaia di esemplari, potrebbe rivelarsi un’arma decisiva nella guerra alla Russia come lo fu negli anni ’80 il missile Stinger, che lanciato da un sistema a spalla poteva abbattere un aereo e che Washington fornì in gran quantità ai Mujaheddin afghani aiutandoli a sconfiggere gli invasori sovietici. Nonostante le messe in guardia di Mosca, il Pentagono ha deciso di procedere con una fornitura di nuove armi sofisticate a Kiev per un valore di 800 milioni di dollari. Oltre a obici d’artiglieria, nuovi tipi di radar, elicotteri Mi-17 e mezzi blindati, le forze ucraine dovrebbero ricevere centinaia di Switchblade 300 e 600 per controbilanciare la superiorità russa in quella che si preannuncia come la battaglia decisiva del conflitto, nell’est del Paese. Le forze ucraine hanno già ricevuto dalla Gran Bretagna ingenti quantitativi di razzi anti-carro Nlaw e Javelin, che sembrano aver avuto un ruolo decisivo nell’arrestare l’avanzata dei russi. Il nuovo drone suicida americano potrebbe far pendere ancor più la bilancia a favore del Paese invaso. Prodotto dall’americana AeroVironment dal 2011, lo Switchblade 300 è lungo 60 centimetri, pesa 2,7 chilogrammi, compreso il tubo di lancio, ed è dotato di ali che estrae quando è già in volo. Le forze americane lo definiscono ufficialmente come un missile anziché un drone, ma molte delle sue caratteristiche lo avvicinano più a questo secondo tipo di arma. E’ dotato di una telecamera a colori e un sistema Gps per identificare e agganciare l’obiettivo. Una volta compiuta questa operazione, piomba sul nemico facendo esplodere un ordigno con una potenza pari a una granata da 40 millimetri, sufficiente per portare la morte tra i soldati e danneggiare veicoli leggeri. Secondo quanto anticipato da alcuni media gli Stati Uniti prevedono di consegnare all’Ucraina anche molti esemplari di Switchblade 600, una versione più grande prodotta a partire dal 2020 e impiegata per neutralizzare mezzi corazzati. Del peso di 23 chilogrammi, lo Switchblade 600 può arrivare fino a una distanza di 40 chilometri e sorvolare in cerchio la zona interessata per 20 minuti alla ricerca del suo obiettivo, prima di scendere in picchiata per colpirlo alla velocità di 185 chilometri orari.
Kiev, Russia vuole diffondere fake Zelensky che critica Mariupol
La Russia intende diffondere un fake di Volodymyr Zelensky in cui il presidente ucraino si esprime in modo negativo rispetto alle città dell’Ucraina e in particolare di Mariupol. L’avvertimento arriva dal Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni del Parlamento di Kiev.
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Russi colpiscono una raffineria di petrolio a Luhansk
“I russi hanno colpito a Lysychansk una raffineria di petrolio. l’incendio, ancora in corso, si è esteso su 5000 mq. Non è la prima volta che i russi colpiscono la raffineria sperando di distruggere il petrolio per lasciare i nostri soccorritori senza carburante. Ma lì il carburante non c’è più, ci sono soltanto scorie”. Lo comunica Sergey Haidai, governatore della regione di Luhansk
Zazo, «riapertura ambasciata italiana è momento di speranza»
’’La riapertura della nostra Ambasciata a Kiev rappresenta per noi un momento emozionante e di speranza ad oltre cinquanta giorni di distanza dall'inizio del conflitto’’. Lo ha detto l’ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo in merito alla riapertura della sede diplomatica di Roma a Kiev. ’’Come evidenziato dal ministro degli Esteri Di Maio, la riapertura della nostra sede è un gesto simbolico, ma che queste Autorità apprezzano molto’’, ha aggiunto. ’’Oggi ci sentiamo ancora più vicini al Governo e al popolo ucraino e continueremo ad assistere al meglio i nostri connazionali’’, ha concluso in una nota diffusa dalla Farnesina.
Sindaco Okhtryka, «città distrutta e case danneggiate»
Distrutta dai russi Okhtyrka, nella regione di Sumy. Lo comunica il sindaco Pavlo Kuzmenko, specificando come la quasi totalità delle case sia stata danneggiata dai bombardamenti: non ci sono porte o finestre e a causa della mancanza di fornitura di calore, batterie e tubi di alimentazione dell’acqua, non sono abitabili
Gb su «bando russo, restiamo uniti a fianco di Kiev»
“Il Regno Unito e i nostri partner internazionali sono uniti nel condannare le azioni riprovevoli del governo russo in Ucraina e nel chiedere al Cremlino di fermare la guerra’’. Lo ha detto un portavoce del governo britannico dopo la ’lista nera’ elaborata dal Cremlino riguardo i funzionari britannici messi al bando in Russia, tra cui il primo ministro Boris Johnson. “Rimaniamo risoluti nel nostro sostegno all’Ucraina”, ha aggiunto il portavoce del governo britannico.
Usa temono che Kiev resti a corto di munizioni
C’è preoccupazione al Pentagono che le oltre 40.000 munizioni, inviate dagli Stati Uniti a Kiev nel nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari, possano non essere sufficienti a fronteggiare gli intensi combattimenti contro la Russia previsti nei prossimi giorni. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione alla Cnn. Per questo il segretario alla Difesa americana, Lloyd Austin, e il capo dello stato maggiore congiunto, il generale Mark Milley, stanno effettuando telefonate quotidiane con i loro omologhi dei Paesi vicini all’Ucraina facendo pressioni per inviare armi e rifornimenti militari il prima possibile.
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Delegazione del Parlamento georgiano a Kiev
Una delegazione del parlamento georgiano, guidata dal presidente Shalva Papuashvili, è arrivata oggi nella capitale ucraina. Lo ha annunciato Papuashvili su Twitter, citato Ukrinform. “Arrivato a Kiev insieme ai deputati georgiani per trasmettere un messaggio della Georgia - ha scritto - sentiamo il vostro dolore, la Georgia sostiene l’Ucraina, i georgiani stanno con gli ucraini”.
Ordinanza di Putin, multe per chi paragona Urss a Germania nazista
Fino a 2mila rubli o 15 giorni di arresto per le persone fisiche, fino a 50mila rubli per quelle giuridiche. E’ la multa disposta con una ordinanza dal presidente russo Putin per quanti paragonino l’Unione Sovietica alla Germania nazista
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L’uomo più ricco dell’Ucraina, «ricostruirò Mariupol»
L’uomo più ricco dell’Ucraina Rinat Akhmetov si è impegnato a ricostruire la città di Mariupol, da sette settimane sotto i bombardamenti russi. “Mariupol è una tragedia globale e un esempio globale di eroismo. Per me, Mariupol è stata e sarà sempre una città ucraina”, ha detto Akhmetov, secondo quanto riportano i media internazionali. “Credo che i nostri coraggiosi soldati difenderanno la città, anche se capisco quanto sia difficile e duro per loro”, ha aggiunto. Secondo la rivista Forbes, il patrimonio netto di Akhmetov nel 2013 ha raggiunto i 15,4 miliardi di dollari. Attualmente è di 3,9 miliardi di dollari: “Per noi, la guerra è scoppiata nel 2014. Abbiamo perso tutti i nostri beni sia in Crimea che nel territorio temporaneamente occupato del Donbass. Abbiamo perso le nostre attività, ma questo ci ha reso più forti e tosti”. Akhmetov è il proprietario dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, diventata la base del battaglione nazionalista Azov e dei marines ucraini che stanno resistendo ai martellanti attacchi delle truppe russe.
Respinto attacco hacker a siti web governativi
Il Centro statale per la difesa informatica ha registrato e respinto una serie di attacchi DDOS su larga scala volti a interrompere la disponibilità di risorse web di autorità ucraine. Gli esperti hanno stabilito che gli attacchi sono stati effettuati da un gran numero di host botnet celati nel traffico legale proveniente dai browser per aggirare le regole di blocco. “Gli aggressori hanno eseguito un’operazione informatica in due fasi. Durante la prima fase, hanno generato una piccola quantità di traffico botnet per testare le vulnerabilità delle risorse per diversi giorni. La seconda fase consisteva nel generare una grande quantità di traffico in un breve periodo di tempo per bloccare l’accesso alle risorse web. La potenza di picco degli attacchi ha superato i 435 Gbps “, si legge nel rapporto del Centro citato da Interfax. Secondo il Servizio statale per le comunicazioni speciali, gli attacchi sono stati effettuati principalmente con l’aiuto del traffico VPN, mascherato da paesi diversi, inclusa l’Ucraina. Tuttavia, tali manipolazioni sono state rilevate dagli specialisti e bloccate grazie misure adottate per adeguare ulteriormente le politiche di sicurezza
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Da domani porti italiani off limits a navi russe
Da domani i porti italiani saranno off limits per le navi russe e il divieto varrà anche per le imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. La misura è contenuta in una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto che recepisce la direttiva dell’Unione europea dell’8 aprile scorso con la quale sono state introdotte le ulteriori sanzioni nei confronti della Russia. Le navi che si trovano attualmente nei porti italiani, dice la circolare, dovranno lasciarli subito dopo “il completamento delle proprie attività commerciali”.
Colloquio Putin-Bin Salman, rafforzare relazioni bilaterali
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman durante la quale le parti hanno espresso l’impegno per “un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali”. Lo riferisce l’agenzia Interfax citando il servizio stampa del Cremlino. Russia e Arabia Saudita sono i due Paesi leader nell’Opec+, organizzazione di Paesi esportatori di petrolio. Gli Stati arabi maggiori produttori di greggio fanno parte del fronte di Paesi che non hanno aderito alle sanzioni contro la Russia, di cui fanno parte Cina, India, gli Stati dell’America Latina e dell’Africa e Israele
Autorità Luhansk, ’escalation combattimenti, civili vadano via’
Le autorità di Luhansk esortano i civili a lasciare l’area mentre si intensifica l’offensiva russa nel Donbass. Sul suo account telegram, il responsabile dell’amministrazione regionale, Sergei Haidai, ha scritto che oltre 70mila residenti non sono ancora partiti in direzione di zone più sicure: “E’ estremamente pericoloso restare nelle città adesso, i bombardamenti si sono intensificati”. Nella regione di Luhansk non sotto il controllo dei separatisti filorussi prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina vivevano circa 330mila persone: oltre 32mila sono state evacuate in 52 giorni con mezzi di trasporto organizzati, mentre più di 200mila hanno lasciato la regione con mezzi propri. Haidai ha accusato le forze russe di attaccare i civili nelle città più colpite di Rubizhne, Popasna e Hirske, “distrutte al punto di essere irriconoscibili”.
Mosca, distrutto a Kiev impianto produzione blindati
La fabbrica colpita alla periferia di Kiev durante un bombardamento russo era un impianto per la produzione di veicoli blindati, che è stato distrutto. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo cui a Mykolaiv è stata ugualmente distrutta una struttura per la riparazione di mezzi militari. I russi hanno anche abbattuto un caccia Su-25 nella regione di Kharkiv.
Sindaco Kiev, almeno un morto e vari feriti dopo raid missilistico
Almeno una persona è morta a Kiev a causa dell’attacco missilistico della notte. Lo ha dichiarato il sindaco, Vitali Klitschko, parlando anche di varie persone ferite e in pericolo di vita. Lo ha riferito Kiyv Indipendent, sottolineando che “il luogo dell’attacco non è stato rivelato per ragioni di sicurezza”. Klitschko in precedenza aveva dato notizia di esplosioni nel distretto di Darnytskyi, dove si trova una fabbrica di armi; Mosca ha poi confermato un attacco a una fabbrica di armi a Kiev, senza precisare dove si trovasse esattamente l’obiettivo.
Mariupol, da lunedì russi vietano spostamenti nei quartieri
Dal 18 di aprile l’esercito russo vieterà i movimenti all’interno dei quartieri Mariupol per controllare gli uomini intrappolati in città. Lo riferisce il Kyiv Independent. Secondo Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, i russi intendono controllare tutti gli uomini per reclutare con la forza alcuni, mentre altri saranno impiegati per sgomberare le macerie. Quelli considerati inaffidabili saranno isolati, ha aggiunto il funzionario.
Russia intensifica attacchi a est in vista offensiva di terra
Le forze russe hanno intensificato attacchi e bombardamenti nell’est dell’Ucraina, in un’area fra Kharkiv, Donetsk e Luhansk, in vista di un’offensiva di terra. Lo riferisce la Cnn, citando fonti militari e delle amministrazioni regionali ucraine. I russi stanno raggruppando e rafforzando le truppe attorno a Slobozhansky, a sud di Kharkiv. Uno degli obiettivi è bloccare Kharkiv, ancora sottoposta a persistenti bombardamenti. Per questo 22 battaglioni tattici russi sono stati concentrati vicino Izyum, spiega lo Stato maggiore ucraino. Di norma, ognuno di questi battaglioni comprende mille uomini.
Nella regione di Donetsk, gli sforzi russi sono concentrati nella conquista delle città di Popasna e Rubizhne, oltre che nel prendere il pieno controllo del porto strategico di Mariupol. Il capo della regione di Luhansk, Serhii Haidai, riferisce di bombardamenti intensificati a Severodonetsk.
Kiev esorta residenti a non tornare, ripresi bombardamenti
L'amministrazione militare ha esortato su Telegram i residenti di Kiev a non tornare a casa poiché le truppe russe hanno ripreso a bombardare la capitale e l'intera regione. Lo riporta Ukrinform. Ogni giorno 40-50mila persone tornano nella capitale, il che rappresenta una minaccia per la sicurezza della popolazione, ha detto l'amministrazione, ci sono code di chilometri per rientrare a Kiev: “Gli aiuti umanitari, i servizi di emergenza, i medici, i servizi pubblici e i militari non riescono a superare gli ingorghi”. “Non ignorate gli allarmi per i raid aerei, rimanete al sicuro”, hanno esortato i funzionari.
Al cimitero di Kherson aggiunte 824 nuove tombe in 46 giorni
Dal 28 febbraio al 15 aprile, più di 824 nuove tombe sono state aggiunte nel cimitero cittadino di Kherson, a est dell’aeroporto, da quanto si vede nelle immagini satellitari. Lo riportano le Forze Armate dell’Ucraina con riferimento all’organizzazione londinese per i diritti umani Center for Information Sustainability (Cir), citate da Unian. L’organizzazione sta monitorando le sepolture e i cimiteri nelle aree occupate dall’esercito russo, così come nelle regioni vicino alle quali si trova l’esercito russo. Le immagini satellitari sono quelle di Planet Lab. Kherson si trova nel Sud dell’Ucraina.
Mosca vieta l'ingresso di Boris Johnson in Russia
La Russia, in risposta alle “azioni ostili senza precedenti del governo britannico, espresse, in particolare, nell’imposizione di sanzioni contro alti funzionari della Federazione russa”, ha vietato l’ingresso sul suo territorio di membri chiave del governo, tra cui il primo ministro Boris Johnson, il Vice primo ministro, il ministro della Giustizia Dominic Raab, i ministri degli Esteri e della Difesa Elizabeth Truss e Ben Wallace e l’ex premier Theresa May. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo citato da Tass.
“Questo passo è stato compiuto in risposta alla sfrenata campagna informativa e politica di Londra volta a isolare la Russia a livello internazionale, creare le condizioni per contenere il nostro Paese e strangolare l'economia interna”, ha affermato il ministero, nel prossimo futuro, la Russia amplierà nuovamente l'elenco con politici e parlamentari britannici che “contribuiscono a fomentare l'isteria anti-russa”.
Missili sull’aeroporto di Oleksandria, vittime
Il capo dell’amministrazione militare di Kirovohrad, nel centro dell’Ucraina, Andrii Raikovych, ha segnalato vittime in seguito all’attacco missilistico russo sull’aeroporto di Oleksandria la scorsa notte. Lo riferisce il corrispondente di Ukrinform. “In tarda serata, missili russi hanno colpito la città di Oleksandria. Le infrastrutture dell’aeroporto sono state danneggiate. Alcune persone sono state uccise e ferite”, ha detto.
Nyt, elicotteri d’attacco russi al confine est ucraino
La Russia sta schierando elicotteri d'attacco lungo il confine orientale con l’Ucraina e sta inviando altre truppe e pezzi di artiglieria nel territorio nemico per prepararsi al previsto assalto nell'est del Paese: lo scrive il New York Times, che cita anonimi funzionari ucraini e statunitensi. Secondo analisti militari, riferisce ancora il giornale, potrebbero passare “settimane” prima che Mosca completi il consolidamento delle sue forze, ma quando tutto sarà pronto l'offensiva sarà “lunga e molto, molto sanguinosa”.
Esperti, ora obiettivo russi è bunker di Zelensky
Il ’centro di controllo’ di Kiev, un bunker sotto l’’Ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, potrebbe essere l’obiettivo principale delle forze russe per vendicarsi dell’affondamento dell’incrociatore Moskva. È l’ipotesi degli esperti militari ucraini che prevedono un aumento dei bombardamenti nella zona centrale della capitale ucraina, riporta l’Agenzia Unian.
L’esperto militare Oleg Zhdanov afferma che potrebbe trattarsi di un “attacco inquietante al quartiere governativo di Kiev”. Ma, spiega, “il centro decisionale, è ben protetto. È stato costruito in epoca sovietica in previsione di un possibile attacco nucleare. Anche se la tecnologia degli armamenti ha fatto da tempo un passo avanti, la struttura è ben protetta”. Secondo Zhdanov non è da escludere nemmeno un attacco nucleare, ma se i russi dovessero usare armi nucleari, la guerra si sposterebbe su un piano completamente diverso.
Tymoshenko: “Consegnate 270mila ton di aiuti umanitari in 50 giorni”
“In 50 giorni di guerra in Ucraina sono già stati consegnati 270mila tonnellate di aiuti umanitari”. Lo annuncia Kirill Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del Presidente, nel suo canale Telegram ricordando che, proprio a questo scopo, “è stata creata la piattaforma help.gov.ua, dove puoi capire cosa acquistare, come inviare e a chi indirizzare gli aiuti umanitari. Persone da tutto il mondo inviano aiuti all’Ucraina ogni giorno”.
Tymoshenko ha ricordato che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha istituito un quartier generale di coordinamento per gli affari umanitari e sociali, guidato da Andrei Ermak, capo dell’Ufficio del Capo dello Stato. “Durante questo periodo, abbiamo dispiegato un vero fronte umanitario. L’intero Paese si è unito da ovest a est. Ogni regione che non sta sul fronte presta quotidianamente aiuto alle regioni in prima linea”, ha aggiunto Tymoshenko.
Cinque morti a Mykolaiv, bombardamenti in corso
Nell’attacco di ieri con sistemi multipli di lanciarazzi russi, cinque persone sono state uccise e 15 sono rimaste ferite a Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Lo riferisce un corrispondente di Ukrinform. Anche questa mattina la città è stata bombardata ma non ci sarebbero state vittime. Nella città di Charkiv, nell’Est, i bombardamenti sono diventati più estesi in alcuni quartieri. Ieri, più di 50 civili sono stati feriti e nove persone sono rimaste uccise nella città. Nella regione omonima sono state bombardate Derhachi, Balakliia e Zolochiv: due vittime e tre feriti. I combattimenti stanno infuriando anche in direzione di Izium.
Kiev: “Situazione dura a Mariupol, combattimenti in corso”
“La situazione a Mariupol è difficile e dura. I combattimenti sono in corso anche questa mattina. L’esercito russo impiega costantemente altre unità per prendere d’assalto la città”. Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk in un briefing - citato dal Guardian - aggiungendo che la città non è completamente in mano all’esercito russo. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha affermato oggi che le truppe russe stanno cercando di stabilire il controllo completo della città portuale, riferisce la Bbc.
Colpita fabbrica carri armati in periferia Kiev
Le forze russe hanno bombardato questa mattina una fabbrica di carri armati ucraina alla periferia di Kiev: lo riporta un inviato della Afp. Sul posto sono presenti numerosi militari e poliziotti, che impediscono l’accesso al complesso, dal quale si alzano colonne di fumo. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha scritto su Facebook di non avere informazioni su eventuali vittime.
Msf, 2500 casi di tubercolosi tra rifugiati, problemi in accesso cure
“Alcuni punti di cura per la tubercolosi in Ucraina non funzionano in aree pericolose/colpite. Posso confermare che parte delle catene di approvvigionamento medico sono state interrotte, ma il National TB Program sta lavorando con Ong nazionali e internazionali per trovare una soluzione su come raggiungere le aree colpite. La situazione più difficile è nelle aree non controllate”. Così a LaPresse Tetiana Astakhova, Advocacy Manager Medici Senza Frontiere in Ucraina.
“Alcune persone - spiega Astakhova - sono state costrette a lasciare le loro case. Se i pazienti sono sfollati interni, devono raggiungere il punto di cura della tubercolosi più vicino disponibile per poter continuare il trattamento medico. Molti pazienti affetti da tubercolosi possono trovarsi in difficoltà perché non tutti sono in grado o disposti a evacuare, possono avere una situazione finanziaria difficile, disabilità, ci sono interruzioni del trasporto pubblico in alcune aree, il paziente può essere senza Internet e avere mancanza di informazioni. I farmaci vengono somministrati in anticipo per un mese nelle circostanze attuali. La situazione con la disponibilità di farmaci è diversa nelle regioni e cambia periodicamente. Quindi, potenzialmente il paziente può recarsi presso la struttura medica nell’area più sicura dell’Ucraina e ricevere questi farmaci in un punto medico specializzato sulla tubercolosi prima di partire per l’estero, ma non sappiamo la frequenza. Tra i rifugiati si stimano oltre 2.500 casi di tubercolosi, di cui 830 MDR-TB (tubercolosi multiresistente ai farmaci). Tuttavia, i dati ufficiali attuali confermano solo 100 pazienti con TB. Esistono accordi per la prosecuzione del trattamento della tubercolosi con alcuni paesi vicini (Moldavia, Estonia, Lettonia), ma non tutti i paesi con rifugiati ucraini hanno ancora questi servizi disponibili”.
Vice premier ucraina, oggi nove corridoi umanitari
Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina: lo ha annunciato la vice premier Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta il Guardian. I piani di evacuazione includono la città assediata di Mariupol, che si potrà lasciare con auto private, oltre a cinque città nell’est del Paese.
Bildt, a una svolta, adesione a Nato ormai nei fatti
«La richiesta di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato è un processo in corso in entrambi i Paesi. Non c'è ancora una decisione, ma tutto punta in quella direzione. Penso che per quanto ci riguarda il passo verrà fatto entro la fine di maggio». Così al Corriere della Sera, Carl Bildt che è stato premier e ministro degli Esteri svedese.
«Per Svezia e Finlandia la cambia in modo fondamentale. - si legge nella intervista - La Russia è sempre più imprevedibile. Putin ha dimostrato di voler usare il suo potere militare in modi che nessuno di noi si sarebbe aspettato. Dopo qualche esitazione iniziale, entrambi i Paesi hanno deciso l'invio di materiale militare all'Ucraina, riconoscendo che è in gioco la sicurezza di tutta l'Europa. Buona parte delle armi anticarro consegnate a Kiev venivano dai depositi svedesi. La scelta ora è tra una incerta posizione mediana e il riconoscimento di una nuova realtà, il cui corollario non può essere che l'adesione alla Nato. Anche perché in questa crisi tutti hanno notato che gli Stati Uniti hanno tracciato una linea netta tra Paesi coperti dalla difesa collettiva dell'articolo 5 e quelli che non lo sono».
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Zaporizhzhia, finora rapiti 30 sindaci e deputati locali
Dall'inizio dell'invasione dell’Ucraina le forze russe hanno rapito più di 30 tra sindaci e deputati locali nella regione di Zaporizhzhia (sud): lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, secondo quanto riporta Ukrinform, precisando che la maggior parte di loro sono già stati rilasciati. “Abbiamo più di trenta capi di amministrazioni locali e deputati di consigli locali rapiti. La maggior parte, più di venti, sono già stati rilasciati. Alcuni di loro hanno lasciato i territori occupati, altri restano al lavoro, non conosciamo il destino del resto di loro”, ha detto il governatore.
Media: vittime a Poltava, Severodonetsk e Lysychansk, gasdotto esploso
Vittime a Poltava, Severodonetsk e Lsychansk a causa dei bombardamenti russi. Lo riferisce The Guardian, citando media locali e Kyiv INdependent. Il governatore della regione Serhiy Haidai - riporta The Guartdian - ha detto che una persona è stata uccisa, tre feriti e un gasdotto è esploso a causa dei bombardamenti russi durante la notte a Severodonetsk e Lysychansk.
Kiev, sono 200 i bambini uccisi dall’inizio della guerra
Sono 200 i bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, 360 sono stati feriti. Lo riferisce il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Liudmyla Denisova su Facebook, citata da Ukrinform. “Alle 8.00 del 16 aprile 2022, secondo i dati del registro unificato delle indagini preliminari e altre fonti, che devono ancora essere confermate, dall’inizio dell’invasione russa sono morti in totale 200 bambini e 360 bambini sono stati feriti”, ha scritto Denisova.
Governatore Leopoli: stamani raid aereo russo sulla città
Le forze russe hanno effettuato questa mattina un raid aereo su Leopoli (ovest): lo ha riferito su Telegram il governatore, Maksym Kozytskyi, secondo quanto riporta la Bbc. Kozytskyi ha detto che l'attacco è avvenuto tra le 05:46 e le 07:02 ora locale (le 4:46 e le 6:02 in Italia) senza fornire informazioni sugli obiettivi colpiti o su eventuali vittime. La città è stata scossa da numerose esplosioni.
Polizia locale: giustiziati i 900 civili trovati in regione di Kiev
Sarebbero stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola i 900 civili trovati nella regione che circonda Kiev. Lo riferisce l’Associated Press che cita la polizia locale, riportata dal Guardian. “La presenza di ferite d’arma da fuoco indica che molti sono stati semplicemente giustiziati”, hanno detto gli ufficiali di polizia. Andriy Nebytov, il capo della polizia regionale di Kiev, ha spiegato che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per ferite d’arma da fuoco.
Sindaco Kiev, esplosioni in periferia capitale
Esplosioni hanno scosso questa mattina la capitale ucraina Kiev: lo riporta sul Telegram il sindaco Vitali Klitschko. Le esplosioni hanno colpito il distretto di Darnytskyi, alla periferia della città, ha aggiunto Klitschko precisando che non si conosce ancora il numero delle vittime e che le squadre dei soccorsi sono sul posto. Lo riporta la Bbc.
Mosca a Usa, “Stop invio armi, conseguenze imprevedibili”
Con una nota diplomatica inviata questa settimana agli Stati Uniti la Russia ha avvertito che le forniture Usa e Nato di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina “alimentano” il conflitto e che potrebbero esserci “conseguenze imprevedibili”. Lo ha scritto ieri il Washington Post che ha preso visione di una copia del documento di due pagine con la data di martedì. Intanto è arrivato il via libera di Joe Biden all’invio di nuovi armamenti per 800 milioni di dollari. Il documento - “Sulle preoccupazioni della Russia nel contesto di forniture massicce di armi ed equipaggiamento militare al regime di Kiev” - è scritto in russo, con traduzione, ed è stato trasmesso al Dipartimento di Stato dall’ambasciata russa a Washington, che non ha risposto a richieste di commento. Il Dipartimento di Stato non ha voluto commentare sui contenuti della nota diplomatica che chiede “agli Usa e agli alleati di fermare la militarizzazione irresponsabile dell’Ucraina, che implica conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale”.
Intelligence Gb, distruzione infrastrutture sfida ad aiuti umanitari
I danni alle infrastrutture dei trasporti ucraine “adesso rappresentano una sfida significativa alla consegna di aiuti umanitari nelle aree che erano assediate dai russi”. E’ quanto sottolinea l’intelligence britannica nell’aggiornamento della situazione in Ucraina, riferendo che “i russi hanno distrutto ponti, lasciato mine e a abbandonato veicoli lungo le arterie principali nel nord dell’Ucraina attraverso le quali si sono ritirati”. L’intelligence di Londra rivela che “la distruzione dei ponti sui fiumi a Chernihiv e dintorni ha lasciato solo un ponte pedonale in piedi nella città sul fiume Desna, che prima della guerra aveva 285mila abitanti”.
Individuati presunti autori messaggi minatori a Di Maio
Individuati i presunti autori della pubblicazioni di messaggi minatori rivolti al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La Polizia di Stato, nell'ambito di un’indagine avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura di Roma, con gli operatori dei compartimenti Polizia Postale di Milano, Trieste e Venezia, insieme a personale delle Digos di Milano, Vicenza e Udine hanno eseguito tre perquisizioni delegate a carico di internauti nei cui confronti sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi minatori rivolti al ministro degli Esteri.
In particolare, in seguito alla pubblicazione su Twitter da parte del titolare della Farnesina di dichiarazioni in merito al conflitto in atto, è stata riscontrata la presenza di vari messaggi di risposta: “Muori male, e magari per mano del popolo.”, “Si dai, armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare”, “Non ci sono parole per descrivere, vai solo buttato nel rusco”. E ancora, all'interno di canali riservati Telegram e pagine social VK, la Polizia Postale ha individuato ulteriori messaggi minatori tra i quali, ad esempio, quello pubblicato all'interno di un canale di propaganda filo russa che recita: “Ma un cecchino…che ci ammazzi i 4 distruttori dell'Italia, non ce lo possiamo mandare? Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Milano, Vicenza e Udine e hanno permesso di riscontrare sui telefoni la presenza degli account anonimi utilizzati per l'inoltro dei messaggi oggetto delle indagini.
PER APPROFONDIRE / Minacce al ministro degli Esteri Di Maio: individuati 3 presunti autori
Kiev, respinti 10 attacchi nel Donbass in 24 ore
Le forze armate ucraine hanno respinto 10 attacchi nemici nei territori di Donetsk e Lugansk nelle ultime 24 ore, distruggendo tre carri armati, un veicolo blindato per il trasporto delle truppe, due auto e tre sistemi di artiglieria. Lo ha reso noto oggi l’esercito di Kiev, secondo quanto riporta il Guardian.
Zelensky: “Morti 3mila soldati,dateci più armi”
Sono tra 2.500 e 3.000 i soldati ucraini morti finora nella guerra con la Russia, secondo il presidente Volodymyr Zelensky, che torna a chiedere più armi all’Occidente. In un’intervista alla Cnn - che andrà in onda in versione integrale nelle prossime ore -, Zelensky dà l’ultimo bilancio ufficiale delle vittime tra le fila del suo esercito, aggiungendo che i feriti sono circa 10.000 ed è “difficile dire quanti di loro sopravviveranno”. Quanto ai civili morti “è più dura” stabilire quanti siano, ammette il presidente dell’Ucraina.
Nel suo ultimo video-discorso, ieri sera Zelensky ha nuovamente chiesto più armi per Kiev e più sanzioni contro Mosca. “Se qualcuno dice: ’un anno o anni’, io rispondo: ’puoi rendere la guerra molto più breve’. Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace - ha detto il presidente ucraino -. Prima il mondo democratico riconoscerà che l’embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà”.