Ucraina ultime notizie. Mosca: navi straniere possono lasciare Mariupol. Usa: esenzione su bond scadrà, default Russia più vicino
I punti chiave
- Primo treno con carico grano ucraino arrivato in Lituania
- Mosca, da domani navi straniere possono lasciare Mariupol
- Bbc: ucciso nel Donbass un generale dell’aviazione russa
- Cina: aprire “canale verde” per export grano Kiev e Mosca
- Autogrill sta vendendo le sue attività in Russia
- Ue, ci sono le prove che la Russia ruba il grano ucraino
- Ue sospende dazi prodotti industriali e agricoli ucraini per un anno
- Giappone, incursioni jet Cina e Russia durante summit Quad
- Mosca: Il piano di pace italiano è basato su fake
- Navalny: Putin è un pazzo, guerra in Ucraina stupida
- Dal Consiglio Ue quarta tranche aiuti da 500 milioni, totale sale a 2 mld
- Von der Leyen, asset russi sequestrati siano usati per ricostruzione
Kiev, 14 civili uccisi e 15 feriti nel Donetsk e Lugansk
I russi hanno sparato su 39 insediamenti nel Donetsk e Lugansk, distruggendo 50 edifici residenziali, un ospedale, una stazione ferroviaria, un centro commerciale, il Dipartimento di Polizia Nazionale, l’edificio della Procura. “Come risultato di questi bombardamenti, almeno 14 civili sono stati uccisi e altri 15 sono rimasti feriti”. E’ il bilancio serale dell’esercito ucraino, come riporta Ukrinform. L’esercito ucraino, sostiene Kiev, ha respinto oggi 9 attacchi nemici. I combattimenti con l’esercito russo continuano in altre sei località.
Zelensky, in Donbass situazione estremamente difficile
“Ora la situazione nel Donbass è estremamente difficile. Tutta la forza dell’esercito russo che ha ancora viene lanciata lì per attaccare. Lyman, Popasna, Severodonetsk, Slovyansk, gli occupanti vogliono distruggere tutto lì. Ma nelle intercettazioni delle loro conversazioni, sentiamo che sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso per la Russia e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità. Ma ci vogliono tempo e molti sforzi straordinari del nostro popolo per rompere il loro vantaggio nella quantità di equipaggiamento e armi”. Così il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un discorso serale, come riporta Ukrainska Pravda.
Zelensky, torniamo ai negoziati se russi si ritirano
L’Ucraina tornerà ai colloqui con la Russia quando le truppe russe si ritireranno completamente. Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in un’intervista al quotidiano giapponese NHK, come riferisce Ukrinform. “Per ogni ucraino - afferma il presidente ucraino - la vittoria è il ritorno dei territori. Crediamo che la Crimea e il Donbass siano i nostri territori. Stiamo combattendo per noi stessi. Vorrei che arrivassimo almeno ai confini del 24 febbraio, e poi ci proponiamo di sederci nuovamente al tavolo dei negoziati e concordare la pace, la fine della guerra e il ritorno dei nostri territori”.
Usa: esenzione su bond scadrà, default Russia più vicino
Gli Stati Uniti confermano che lasceranno scadere il prossimo 25 maggio l’esenzione temporanea che ha finora consentito a Mosca lo spazio necessario per continuare i pagamenti relativi ai bond russi agli investitori americani. Lo afferma il Tesoro. Lo stop avvicina la Russia al suo primo default dalla rivoluzione bolscevica del 1917.
Navi straniere potranno lasciare Mariupol, domani corridoio Mar Nero
Le navi straniere potranno lasciare domani il porto di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca spiegando che alle 8 di domani mattina verrà aperto un corridoio nel Mar Nero dove sono state eliminate le mine. Il capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione Russa, il colonnello generale Mikhail Mizintsev, ha spiegato che «per l’uscita sicura delle navi straniere dal porto di Mariupol, dalle 8 ora di Mosca del 25 maggio sarà organizzato un corridoio umanitario in direzione del Mar Nero». Mizintsev ha osservato che «è stato eliminato il pericolo di mine nell’area del porto di Mariupol e si stanno adottando misure per ripristinare le infrastrutture portuali». Sono 70, ha aggiunto, le navi straniere provenienti da 16 stati che rimangono bloccate in sei porti dell’Ucraina.
Mosca: da domani navi straniere possono lasciare Mariupol
La Russia aprirà un “corridoio umanitario” dalle 8 di domani mattina per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Lo annuncia il ministero delle Difesa citato dall’agenzia Interfax.
Il corridoio da Mariupol in direzione del Mar Nero sarà lungo 115 miglia e largo 2, ha spiegato il capo del Centro di controllo della Difesa russa, Mikhail Mizintsev.
Inoltre, ha aggiunto, «70 navi di 16 Paesi restano bloccate in sei porti: Kherson, Mykolaiv, Chornomorsk, Ochakiv, Odessa e Yuzhne».
Guterres (Onu): «Mondo minacciato da una nuova guerra fredda»
Il mondo sta affrontando la «minaccia di una nuova guerra fredda» con «sfumature nucleari» e un’ondata di nazionalismo estremo. Lo ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres citando tra le minacce «il terrorismo e le lotte settarie». Parlando di «mondo profondamente frammentato», Guterres ha sottolineato che «le soluzioni internazionali sono sempre nell’interesse nazionale».
Ue: 25 mln di tonnellate grano devono lasciare l’Ucraina entro 3 mesi
«20-25 milioni di tonnellate di grano devono lasciare l’Ucraina in meno di 3 mesi. Per il prossimo raccolto sono previste altre 50 milioni di tonnellate di cereali, ma c’è spazio solo per ospitare il 50% di questa quantità».
È il monito lanciato dalla commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, ai ministri dell’Agricoltura riuniti oggi a Bruxelles. «Liberare la capacità di stoccaggio è la priorità immediata in Ucraina ma anche nell’Ue», ha detto, sottolineando che «l’obiettivo» di export di grano da raggiungere è «un minimo di 3 milioni di tonnellate al mese, idealmente 4» per «garantire spazio sufficiente per il prossimo raccolto».
Soros scrive a Draghi: Ue più forte di Mosca sul gas
George Soros, il finanziere, filantropo campione della democrazia liberale e della «società aperta» scrive a Draghi e incorona il premier italiano come leader europeo più capace di portare avanti il progetto per un’Europa federale.
A partire dalla prova di forza sul gas, dove l’Europa, non la Russia, ha il coltello dalla parte del manico. «Gli ho scritto ieri una lettera in cui dico che l’Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia», ha detto Soros.
Soros ha scritto proprio a Draghi in quanto leader europeo «in grado di far avanzare» le posizioni europee, e che ha «l’iniziativa, l’immaginazione, l’alta reputazione» necessarie per il braccio di ferro con Mosca e per far avanzare un progetto federalista in Europa.
«Non è l’unico leader, e in questo momento i politici europei sono in una fase creativa». Quello che serve «è un passo avanti verso un’Europa parzialmente federata, sarebbe un vantaggio enorme».
Schroeder rinuncia a nomina consiglio di vigilanza Gazprom
L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder avrebbe rinunciato già da tempo alla sua nomina al consiglio di vigilanza della società energetica russa Gazprom e lo avrebbe già comunicato all’azienda. Lo ha scritto questa sera lo stesso Schroeder sul portale Linkedin. L’autenticità del post sarebbe stata confermata alla Dpa.
Appello di 11 Paesi e Ue: proteggere operatori umanitari in Ucraina
A tre mesi dall’invasione russa in Ucraina, 11 Paesi, tra cui l’Italia, e l’Unione europea hanno lanciato un appello in una dichiarazione congiunta pubblicata su Facebook per chiedere la sicurezza degli operatori umanitari e sanitari e la riduzione al minimo della sofferenza umana.
«Oggi segna tre mesi dall’inizio dell’invasione su vasta scala della Federazione Russa in Ucraina, avvenuta il 24 febbraio. In questo periodo, migliaia di persone hanno perso la vita e gli attacchi ai civili e alle infrastrutture civili continuano ad aumentare. La sofferenza umana inflitta da questa guerra è spregevole e il massiccio impatto sarà sentito dalle comunità e dalle famiglie negli anni a venire», si legge nella dichiarazione, riferisce Ukrinform.
Secondo il documento, oltre il 25% della popolazione ucraina è fuggita dalle proprie case in tre mesi, mentre 4,5 milioni di bambini ucraini sono sfollati. «L’unico modo per proteggere i civili e ridurre al minimo le sofferenze del popolo ucraino è che la Russia metta fine a questa guerra ingiusta», si legge nella dichiarazione che sottolinea il coraggio degli operatori umanitari, in particolare quelli delle Ong nazionali ucraine e delle organizzazioni locali, nei loro sforzi per fornire beni essenziali come servizi medici, riparo, acqua e cibo alle popolazioni bisognose in tutte le aree del Paese.
Bbc: ucciso nel Donbass un generale dell’aviazione russa
Un generale dell’aviazione russa è stato ucciso nell’Ucraina orientale. Lo riferiscono vari media tra cui la Bbc, l’Ukrainska Pravda e la Dpa. L’aereo del generale Botashov è stato abbattuto domenica da un missile Stinger sulla città di Popansa nel Donbass. Si ritiene che il generale sia il più alto ufficiale dell’aeronautica russa ucciso dall’inizio della guerra in Ucraina.
I media ucraini avevano già riportato l’informazione domenica e diverse fonti, ma fino ad oggi non era arrivata alcuna conferma ufficiale della morte del generale russo. Secondo fonti ucraine, sarebbe il nono generale russo ucciso durante la guerra. Botashov era considerato un eccellente pilota, ma era stato mandato in pensione dall’esercito russo nel 2013 dopo lo schianto di un aereo Su-27.
Moldavia: fermato ex presidente filo-russo Dodon
Igor Dodon, ex presidente della Moldavia e attuale capo dell’opposizione filo-russa, è stato posto in stato di fermo per 72 ore nell’ambito di un’inchiesta della Procura nazionale per la lotta alla corruzione. Lo rendono noto la televisione di Stato e le agenzie russe. La procuratrice Elena Kazakov ha precisato che Dodon è accusato tra l’altro di «corruzione» e «alto tradimento».
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che l’inchiesta è una questione interna moldava, ma ha auspicato che «tutti i diritti legali di Dodon vengano rispettati». Dodon è stato presidente dal 2016 alla fine del 2020.
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Cina: aprire “canale verde” per export grano Kiev e Mosca
La Cina propone un «canale verde» per l’export di grano da parte di Ucraina e Russia, dicendosi «disposta a mantenere la comunicazione con tutte le parti» coinvolte nel conflitto in Ucraina.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nel colloquio telefonico con l’omologa tedesca Annalena Baerbock, con cui ha discusso del rischio di crisi alimentare innescata dalla guerra in Ucraina. Allo stato, ha aggiunto Wang in una nota della diplomazia di Pechino diffusa in tarda serata, «la comunità internazionale dovrebbe spingere per un cessate il fuoco tempestivo e fornire un canale verde a Russia e Ucraina sull’export di grano».
Autogrill sta vendendo le sue attività in Russia
Autogrill sta vendendo le sue attività in Russia. Lo fa sapere la società controllata dalla famiglia Benetton in risposta a una domanda degli investitori intervenuti all’assemblea degli azionisti.
La controllata russa HMSHost ha una stazione autostradale a Sochi, nel sud della Russia, e un’altra nell’aeroporto di San Pietroburgo, secondo quanto risulta dal suo sito web.
Nel 2021 l’attività in russia ha generato 4,1 milioni di euro di ricavi, che rappresentano lo 0,1% dei ricavi del gruppo italiano.
Von der Leyen, intesa su petrolio non sarà al summit Ue
«Non mi aspetto» che ci sia un’intesa sull’embargo al petrolio al vertice europeo della prossima settimane, “è inutile dare false aspettative”. È quanto ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un’intervista a Politico dal forum di Davos rilasciata poco dopo la lettera dell’Ungheria al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. «C’è un elemento politico da discutere, ovvero quanto gli altri 26 Paesi membri vogliono concedere all’Ungheria in fatto di investimenti, ma le principali difficoltà sono tecniche e ne stiamo parlando in questi giorni», ha aggiunto von der Leyen.
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Polizia ucraina, più di 10 fosse comuni trovate a Kiev
Sono più di 10 le fosse comuni trovate finora nella sola regione di Kiev. Lo ha riferito il capo dipartimento della polizia regionale Andriy Nebytov, precisando che 8 di queste si trovavano a Bucha, dove c’erano anche le più grandi, con 40 e 57 corpi. «E purtroppo non si tratta di una cifra definitiva», ha aggiunto, citato da Ukrinform. In tutto, i corpi rinvenuti a Bucha sono 418, più della metà di persone uccise da colpi d’arma da fuoco.
Filorussi, occidentali potranno assistere a processi Azov
I rappresentanti di diversi Paesi, compresi occidentali, saranno invitati ad assistere alle udienze dei processi contro i combattenti ucraini di Azovstal fatti prigionieri dai russi. Lo ha detto il capo dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax, secondo cui i giudici dell’amministrazione di Donetsk fedele a Mosca stanno preparando i dossier per la corte marziale insieme alle autorità russe.
Kiev, la nostra integrità territoriale non è negoziabile
«La Nato è l’unica organizzazione in Europa capace di garantire la sicurezza ai suoi membri, ma alcuni alleati ancora pongono il veto al nostro ingresso». Lo ha detto Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina, nel corso del suo intervento a Davos. «Continuiamo a sentire proposte di capitolazione da parte nostra nei confronti della Russia o di cessioni del territorio, nonostante i crimini commessi dall’esercito russo e i tentativi di genocidio: Mosca non crede in un vero dialogo, ma detta condizioni. La nostra integrità territoriale non è negoziabile», ha aggiunto.
Onu, quasi 4 mila civili morti nel conflitto in Ucraina
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che 3.942 civili sono morti e 4.591 sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo riporta Ukrinform sottolineando che tra le vittime ci sono quasi 260 bambini. Il bilancio, secondo lo stesso Ohchr, sarebbe comunque ancora più drammatico, considerando che «le informazioni provenienti da alcuni luoghi di intensi combattimenti sono in ritardo e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma», scrive Ukrinform.
Primo treno con carico grano ucraino arrivato in Lituania
Il primo treno merci con un carico di grano dall’Ucraina è arrivato in Lituania attraverso la Polonia, al porto di Klaipeda. Lo hanno riferito le ferrovie di stato di Vilnius. Per le sue esportazioni, Kiev è alla ricerca di rotte alternative ai porti ucraini, bloccati dal conflitto con la Russia.
Mosca vieta ingresso a 154 membri Camera dei Lord
La Russia ha vietato l’ingresso sul suo territorio a 154 membri della Camera dei Lord britannica in risposta ad una analoga decisione imposta lo scorso marzo a quasi tutti i membri del Consiglio della Federazione, vale a dire il Senato russo. Lo annuncia in un comunicato il ministero degli Esteri di Mosca, aggiungendo che altre personalità britanniche saranno aggiunte alla lista dei sanzionati.
Kuleba, offensiva Donbass più grande da II Guerra mondiale
«È troppo presto per affermare che l’Ucraina ha già tutte le armi che le servono. L’offensiva russa in Donbass è una battaglia spietata, la più grande sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale». Lo ha scritto su Twitter il ministro della Difesa ucraino Dmytro Kuleba. «Invito i partner a velocizzare le consegna di armi e munizioni, specialmente (i lanciarazzi multipli) Mlrs, l’artiglieria a lungo raggio e i veicoli blindati per il trasporto del personale militare», ha aggiunto.
Ue-Usa, «stop gas russo a Finlandia è ricatto energetico»
L’interruzione dell’elettricità e del gas naturale da parte della Russia alla Finlandia, dopo lo stop delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria, è «ingiustificata e inaccettabile». Così la Commissione europea e gli Stati Uniti in una dichiarazione congiunta, in cui condannano tali azioni come «ricatto energetico». Le due parti hanno anche riaffermato il loro impegno a rafforzare la sicurezza energetica dell’Europa nell’ambito della task force congiunta sulla sicurezza energetica annunciata dai presidenti Joe Biden e Ursula von der Leyen il 25 marzo.
Filorussi Kherson, vogliamo una base militare di Mosca
I separatisti filorussi che controllano Kherson, nel sud dell’Ucraina, chiederanno a Mosca di installare una base militare nella regione. Lo riportano le agenzie russe, precisando che una decisione in merito non è stata ancora presa da Mosca. «Dovrebbe esserci una base militare della Federazione russa nella regione di Kherson. La chiederemo, e l’intera popolazione è interessata», ha detto il vicecapo dell’amministrazione creata dai russi, Kirill Stremousov. L’ultima parola, ha spiegato, «spetta al ministero della Difesa, che si coordinerà con noi».
Dombrovskis, «approvare senza ritardi sesto pacchetto sanzioni»
I ministri delle Finanze dell’Ue hanno «discusso anche oggi» del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che comprende un embargo graduale alle importazioni di petrolio nell’Unione. «Non è la Commissione che fissa l’agenda del Consiglio Europeo, ma consideriamo importante avanzare con la finalizzazione del sesto pacchetto, senza ritardi», visto che è stato presentato da «alcune settimane». Lo dice il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, a margine dell’Ecofin a Bruxelles. «Sappiamo - continua - delle preoccupazioni di alcuni Paesi senza sbocchi al mare sulla sicurezza delle forniture e lavoriamo per affrontare queste preoccupazioni. Dobbiamo tenere a mente che prima della guerra il 62% delle importazioni dalla Russia erano idrocarburi». «È importante - aggiunge - che le decisioni vengano prese senza ritardi. Altrimenti ci troveremo nella strana situazione per cui da una parte sosteniamo Ucraina e dall’altra finanziamo la Russia. Questa cosa deve finire», conclude.
Le Maire: unanimità Ue su sostegno finanziario a Ucraina
Sugli aiuti finanziari all’Ucraina «abbiamo esaminato il pacchetto proposto dalla Commissione europea che può spingersi fino a 9 miliardi di euro, rimarranno da definire le modalità tecniche. Mentre c’è tra gli stati membri unanimità nel sostenere l’Ucraina da un punto di vista finanziario e in tempi rapidi». Lo ha detto il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire nell’incontro stampa al termine della riunione dell’Ecofin a Bruxelles.
Orban: no discussione su embargo petrolio a vertice Ue
La presidenza del Consiglio europeo conferma di aver ricevuto una lettera del primo ministro ungherese, Victor Orban, in cui rifiuta di discutere dell’embargo al petrolio russo durante il Consiglio europeo di lunedì e martedì. Lo riferisce un alto funzionario Ue. Al momento non c’è stata nessuna reazione formale. Il presidente Charles Michel sta consultando tutti i leader e si sta preparando per il Consiglio europeo della prossima settimana e i lavori sono in corso.
Filiera Italia, con crisi mais a rischio nostre Dop
«Siamo davanti alla peggiore crisi alimentare degli ultimi anni, l’allarme sui prezzi alimentari ed il perdurare del blocco dei cereali provenienti dall’Ucraina, in un contesto che ci vede dipendenti da questo Paese al 15% per il mais di cui hanno bisogno i nostri allevamenti, mette a rischio anche i nostri prodotti di eccellenza Dop e Igp>. Lo afferma, in una nota, Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia raccogliendo l’allarme che arriva dal Forum di Davos. Nelle politiche internazionali «bisogna essere coerenti fino in fondo perché se da parte europea si ipotizza un’ulteriore escalation delle sanzioni che potrebbero colpire il petrolio russo, l’aggravarsi della crisi economico e sociale che colpirà in maniera diseguale i paesi europei dovrà essere compensata con debito europeo - prosegue il consigliere delegato - In una fase del genere appare quindi del tutto incomprensibile il richiamo del vice presidente della Commissione Ue, Dombrovskis, a contenere spese e deficit in un momento di economia di guerra. A livello comunitario - continua Scordamaglia - non si può essere uniti nella risposta politica e poi egoisti nella compensazione economica delle conseguenze».
«Anche Jacques Delors in una sua recente ricerca afferma che l’unico modo perché l’Europa resti unita nei prossimi mesi e anni passerà dalla condivisione degli oneri che deriveranno da tale crisi e questo significa solo una cosa: finanziare i Paesi con nuovo debito comune europeo», dice il consigliere delegato e conclude: «Ribadiamo che è ora il momento di fare retromarcia su quel processo di smantellamento progressivo del nostro sistema di produzione agroalimentare, rivedendo la tempistica troppo stretta oggi prevista per la nuova Pac e le strategia della Farm to fork».
Putin: «economia della Russia rimarrà aperta ma cambieranno flussi commerciali»
L’economia della Russia rimarrà aperta «nella nuove condizioni in cui il Paese si trova», ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin che ieri aveva garantito che tutti gli indicatori macroeconomici indicano che il Paese resiste alle sanzioni, nonostante le difficoltà. «Espanderemo la cooperazione con i Paesi che sono interessati a una partnership di reciproco vantaggio», ha aggiunto. Per questo, sarà necessario affrontare tutta una serie di questioni: organizzare infrastrutture di pagamenti adeguate nelle valute nazionali, istituire relazioni scientifiche e tecnologiche e potenziare le catene logistiche, aumentarne l’efficienza, aprire nuove strade per il trasporto dei cargo, ha spiegato il Presidente russo. «Il significato strategico di questo impegno negli ultimi mesi è aumentato significativamente». «Le azioni di alcuni Paesi, il loro auspicio di chiudere alla Russia, anche a loro svantaggio, ha dimostrato l’importanza di diversificare i flussi di trasporto, di potenziare i corridoi verso partner prevedibili e responsabili».
Fonti Ue, ’desinformazia’ russa su allargamento Nato
La ’desinformazia’ russa si è messa in moto con l’intento specifico di screditare la scelta di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato. Lo fa sapere una fonte diplomatica europea. «L’operazione - spiega il funzionario - non è destinata solo alle opinioni pubbliche dei due Paesi ma anche al resto d’Europa, con ramificazioni fino al mondo arabo». Benché non ancora su scala «massiccia», i radar dell’unità Ue che si occupa del monitoraggio dello spazio informatico hanno registrato un aumento «sostanziale> delle attività russe, con diverse «narrazioni» tese a dipingere l’ingresso nella Nato come «dannoso e forzato».
Ue sospende dazi prodotti industriali e agricoli ucraini per un anno
Il Consiglio Ue ha adottato un regolamento che consente la liberalizzazione temporanea degli scambi, per un anno, e prevede altre concessioni commerciali in relazione a determinati prodotti ucraini. Ciò significa che per un anno tutte le esportazioni ucraine verso l’Unione europea saranno esenti da dazi all’importazione. Viene sospesa l’applicazione di tutte le tariffe non ancora liberalizzate previste dall'accordo di associazione che istituisce una zona di libero scambio globale e approfondita.
In particolare riguarda i prodotti industriali soggetti all’eliminazione graduale dei dazi entro la fine del 2022, i prodotti ortofrutticoli soggetti al regime dei prezzi di entrata nonché i prodotti agricoli e i prodotti agricoli trasformati soggetti ai contingenti tariffari. Inoltre la decisione riguarda la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell’Ucraina e l’applicazione del regime comune applicabile alle importazioni per le importazioni dell’Ucraina.
Sinistra Usa chiede dibattito su guerra su procura, «si rischia no fly zone intellettuale»
«È arrivato il momento di sfidare la visione ortodossa sulla guerra in Ucraina». È quanto scrive, in un articolo pubblicato su Washington Post, Katrina vanden Heuvel, direttrice di The Nation, storico giornale della sinistra progressista americana, che, «a quattro mesi dall’illegale e brutale aggressione della Russia» fa un’analisi del «profondo impatto» globale del conflitto. «Stiamo assistendo all’emergere di un nuovo ordine politico/militare mondiale» scrive ancora notando: «Con la strategia dell’amministrazione Biden di indebolire la Russia con vasti invii di armi e le rivelazioni sull’assistenza dell’intelligence Usa all’Ucraina, è chiaro che gli Stati Uniti e l’Europa sono in una guerra per procura con la Russia». «Non dovrebbero le ramificazioni, i pericoli e i multiformi costi di questa guerra per procura essere al centro dell’attenzione dei media, di analisi, discussioni e dibattiti?», prosegue la giornalista progressista sottolineando che invece «nei media e nell’establishment politico abbiamo un dibattito di parte se non inesistente», come se vivessimo «in una no fly zone intellettuale».
Mosca, «operazioni speciali» rallentate per evacuare civili
«La Russia sta deliberatamente rallentando il ritmo delle operazioni speciali in Ucraina per consentire l’evacuazione ed evitare vittime civili», ha affermato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, riportato da Ria Novosti. «Affinché i residenti lascino gli insediamenti circondati vengono creati corridoi umanitari», ha dichiarato. «Le truppe russe, a differenza delle forze armate ucraine, non colpiscono le infrastrutture civili dove potrebbero trovarsi i civili. Le postazioni di tiro e le strutture militari del nemico vengono colpite con l’aiuto di armi ad alta precisione», ha sottolineato.
Giappone, incursioni jet Cina e Russia durante summit Quad
Jet militari cinesi e russi hanno volato congiuntamente sul mar del Giappone e sul mar Cinese orientale, mentre i leader del blocco dei Quad - Giappone, Usa, India e Australia - si incontravano a Tokyo per discutere di sicurezza regionale. Lo ha riferito il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi, affermando che Tokyo ha espresso le sue «gravi preoccupazioni» ai due Paesi. Il Global Times, tabloid cinese, ha scritto che l’Esercito popolare di liberazione (Pla) ha inviato più navi da guerra negli Stretti chiave vicino al Giappone (Tsushima e Miyako) «in risposta alle provocazioni degli Usa e alle osservazioni giapponesi».
Horbachov (ass. Grano Ucraino): «40 mln persone senza cibo per colpa della Russia»
«La Russia deve essere punita non soltanto per aver rubato il grano ma anche per aver distrutto tutti i canali logistici che permettevano di portare il grano nei vari Paesi e di sfamare le persone. A causa di questo, oltre 40 milioni di persone rischiano di restare senza cibo per colpa della Russia e questo può portare a morte e migrazioni con i danni maggiori che si prevedono per l’Africa». Così Mykola Horbachov, presidente dell’associazione ucraina del Grano. «Da più di un anno l’Ucraina, attraverso gli accordi stipulati, si è presa l’impegno di fornire cibo al mondo attraverso l’export - continua - Un obbligo a cui vogliamo adempiere. Ma gli occupanti non ce lo permettono. La tensione che si è creata nel mondo e l’impatto di questa guerra si sentono e si vedono a migliaia di km di distanza. Bisogna sbloccare i porti o i Paesi in via di sviluppo pagheranno le conseguenze più pesanti. Tutto quello che fa la Russia è anti sociale, anti umano e per questo deve essere punita».
Ue, ci sono le prove che la Russia ruba il grano ucraino
«Putin sta usando il tema alimentare come un’arma, l’impatto si sente non solo sull’Ucraina ma in Africa e Asia: non abbiamo dubbi che le truppe russe rubano il grano ucraino o distruggono le scorte, ci sono varie prove. Non possiamo dire cosa possiamo e vogliamo fare per contrastare la situazione perché è in corso una guerra, ma sono in corso discussioni su come intervenire una volta che le navi hanno lasciato i porti”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue. «Bisogna sollevare la questione a libello globale e lo stiamo facendo, l’Egitto si è rifiutato di accettare grano rubato dall’Ucraina».
Governatore, troppo tardi per evacuare civili Severodonetsk
Le forze russe “hanno concentrato gli sforzi sull’operazione offensiva per accerchiare Lysychansk e Severodonetsk. Ora, con il supporto dell’artiglieria, stanno conducendo operazioni di assalto in direzione di Toshkivka e Ustynivka, vicino a Lysychansk”, ha scritto il Governatore Gaidai. Secondo l’esercito ucraino, Severodonetsk è circondata su tre lati dalle forze russe che hanno cercato di completare l’accerchiamento della sacca intorno alla città. Le unità militari di Mosca hanno cercato di tagliare le linee di rifornimento ucraine a Severodonetsk cercando di controllare le strade chiave a ovest.
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Media russi: cresce insoddisfazione contro Putin
“Cresce in Russia l’insoddisfazione personale nei confronti di Vladimir Putin nei circoli del potere russo”: lo scrive la testata indipendente online Meduza, citando proprie fonti anonime al Cremlino e nel governo di Mosca. “Imprenditori e membri del governo accusano Putin di non aver valutato appieno l’impatto delle sanzioni, con le quali non si può vivere normalmente. Il fronte dei falchi invece imputa allo zar di non aver agito in Ucraina con maggiore decisione”, afferma una fonte.
L’ala più favorevole al negoziato invece non vede nessun tentativo “per arrivare a una fine” del conflitto, che i falchi vorrebbero portare a termine “con la mobilitazione dei riservisti e l’attacco a Kiev”. Putin “minimizza l’impatto delle sanzioni, che però in estate si faranno sentire ancor di più” e “non vuole mobilitare i riservisti”. In questo quadro, si discute “anche del dopo Putin, anche se nessuno è spinto all’azione”, perché si ha chiaro che lo zar “lascerà il potere solo se le sue condizioni di salute dovessero peggiorare seriamente”.
Tra i nomi che circolano, afferma ancora Meduza, quelli del sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, di Dmitry Medvedev e del vicecapo dell’amministrazione presidenziale, Sergei Kiriyenko.
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Navalny: Putin è un pazzo, guerra in Ucraina stupida
Vladimir Putin è “pazzo” e la guerra in Ucraina è “stupida”. Comparso oggi in aula al processo di appello, che ha confermato la sua condanna nove anni, il dissidente Alexei Navalny ha duramente attaccato il leader del Cremlino. “E’ una guerra stupida quella lanciata da Putin. Questa guerra è costruita sulle bugie. Un folle ha affondato i suoi artigli in Ucraina e non so cosa voglia farne, quel ladro pazzo”, ha detto Navalny in aula, citato dalla Bbc.
Fra i principali oppositori del Cremlino, Navalny sta già scontando una condanna a due anni e mezzo, dopo essere stato arrestato all’aeroporto di Mosca nel gennaio 2021. Allora rientrava dalla Germania, dove era stato curato in seguito all’avvelenamento con l’agente nervino Novichok avvenuto in Siberia nell’agosto 2020. La nuova condanna, per frode e disprezzo della corte, comporta il suo trasferimento in un altro centro di detenzione, con un regime più severo. Il tribunale di Mosca ha riconfermato oggi, “senza cambiamenti” la sentenza emessa a marzo, riferisce l’agenzia stampa russa Interfax.
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Dal Consiglio Ue quarta tranche aiuti da 500 milioni, totale sale a 2 mld
Il Consiglio Ue ha adottato due misure di assistenza nell’ambito del Fondo europeo per la pace che consentiranno di sostenere ulteriormente le capacità e la resilienza delle forze armate ucraine di difendere l’integrità territoriale e la sovranità del paese e di proteggere la popolazione civile dall’attuale aggressione militare russa. Dopo aver adottato tre «tranche» di sostegno per un totale di 1,5 miliardi quest’anno, una quarta «tranche» aggiungerà 500 milioni di euro alle risorse già mobilitate nell’ambito del Fondo per l’Ucraina, portando così l’importo totale a 2 miliardi di euro.
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Medvedev, piano di pace italiano basato su fake. Cremlino: Non ancora visto
Secondo Dmitrij Medvedev, l’ex presidente russo eletto nelle elezioni presidenziali in Russia del 2008, il piano di pace italiano per la soluzione della crisi ucraina si basa su dati di “giornali provinciali e fake”. Per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, “si ha la sensazione che sia stato preparato non da diplomatici, ma da ’scienziati politici locali’ che hanno letto molti giornali provinciali e operano solo con fake ucraine”, ha aggiunto. Secondo Medvedev “andrebbe bene se si trattasse di preparare opzioni che almeno in qualche modo tengano conto della realtà. Ma no, questo è solo un puro flusso di coscienza dei grafomani europei”.
Il Cremlino, invece, tramite il portavoce Dmitri Peskov sostiene che non ha ancora visto le proposte dell’Italia sulla risoluzione della situazione in Ucraina e spera di riceverle presto attraverso i canali diplomatici.
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Stoltenberg: Russia voleva meno Nato, ora con guerra ne ha di più
La Russia voleva avere meno Nato ai suoi confini e per questo ha scatenato la guerra contro l’Ucraina. Ora invece ha più Nato ai suoi confini e la Nato ha più membri”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg intervenendo al World Economic Forum a Davos. L’allargamento della Nato - ha aggiunto - è un gran successo che permetterà di allargare la rete di sicurezza in Europa.
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Von der Leyen, asset russi sequestrati siano usati per ricostruzione
“Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare la ricostruzione dell’Ucraina e per questo abbiamo varato il più grande programma di aiuti per un Paese non membro mai creato. E gli asset russi sequestrati siano utilizzati per la ricostruzione del Paese”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum del World Economic Forum a Davos.
La Presidente ha anche aggiunto che “l’Ucraina deve vincere la guerra. E l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per fare in modo che gli ucraini prevalgano e riprendano il futuro nelle loro mani. L’aggressione di Putin non è solo all’Ucraina e all’Europa ma all’ordine internazionale. Questo è un momento chiave per tutte le democrazie dell’Occidente”.
“Se la Russia poi ritrova la sua via per la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto dell’ordine basato sul diritto internazionale” può ritrovare il suo posto nell’Europa, ha rimarcato von der Leyen , perché la Russia è un nostro vicino, con cui condividiamo storia e cultura. Questo può essere un sogno distante e una speranza ma questo ci dice anche che oltre al nostro opporci a questa aggressione brutale e questa leadership in Russia, spetta al popolo russo più che ad altri decidere sul futuro del proprio paese”.
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Kuleba: Non comprate il nostro grano rubato dai russi
“I ladri russi rubano il grano ucraino, lo caricano sulle navi, passano dal Bosforo e cercano di venderlo all’estero. Invito tutti gli Stati a rimanere vigili e a rifiutare qualsiasi proposta di questo tipo. Non comprate il grano rubato. Non diventate complici dei crimini russi. Il furto non ha mai portato fortuna a nessuno”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
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Kiev: I russi spostano missili Iskander in Bielorussia
L’esercito russo ha spostato sistemi missilistici tattici Iskander-M nella regione bielorussa di Brest, a una distanza massima di 50 chilometri dal confine con l’Ukraina. Lo scrive su Facebook lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, citato da Ukrinform, indicando che la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Repubblica di Bielorussia è in crescita. Intanto il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergey Bratchuk afferma su Telegram che le truppe russe stanno rafforzando le loro unità su Snake Island per controllare le rotte marittime nel Mar Nero nordoccidentale e hanno preparato i sistemi missilistici S-400 per l’uso.
Il portavoce ha anche sottolineato che il gruppo navale russo, che comprende navi anfibie e missili da crociera, continua a manovrare nel Mar Nero e “minaccia di colpire non solo Odessa, ma anche altre regioni dell’Ucraina”. Secondo Bratchuk l’obiettivo russo rimane lo stesso: un ulteriore blocco dei porti, rafforzando il controllo sulle rotte commerciali marittime nel Mar Nero e schierando forze di difesa aerea su Snake Island.
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Baltici e Slovacchia, usare beni Banca Centrale russa per Kiev
“La Lituania assieme ad altri 3 Stati membri, Slovacchia, Estonia e Lettonia, sta preparando un paper comune per creare una base legale per usare i beni della Banca centrale russa per la ricostruzione dell’Ucraina”. Lo ha detto la ministra delle Fiann Gintare Skaiste, al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin.
“Penso che sarà un solido fondamento per la ricostruzione allo stesso tempo una decisione saggia, perché gli aggressori devono pagare. Pensiamo che i beni della Banca Centrale russa debbano essere trattati come riparazione di guerra”, ha aggiunto.PER APPROFONDIRE / Russia, perché l'economia isolata non può resistere a lungo
Kiev, 200 cadaveri trovati sotto macerie grattacielo Mariupol
“Durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo vicino alla stazione di servizio suburbana-2 su Myru Avenue, sono stati trovati circa 200 corpi nel seminterrato”. Lo ha annunciato sul suo canale Telegram il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, citato da Unian. Andryushchenko ha aggiunto che un gran numero di cadaveri, semidecomposti, è stato stipato dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada.
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Biden, ora buia per brutale guerra russa, è una questione globale
“Stiamo attraversando un’ora buia nella nostra storia condivisa”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden ai leader indo-pacifici del vertice Quad con Giappone, Australia e India. “La guerra russa brutale e non provocata contro l’Ucraina ha innescato una catastrofe umanitaria e civili innocenti sono stati uccisi nelle strade e milioni di rifugiati sono sfollati internamente e in esilio”, ha aggiunto, “questa è più di una semplice questione europea. È una questione globale” e “il mondo deve affrontarla”.
Sebbene il presidente non abbia richiamato direttamente nessun Paese, il suo messaggio sembrava puntare, almeno in parte, al primo ministro indiano Narendra Modi, con il quale persistono divergenze su come rispondere all’invasione russa. A differenza di altri paesi Quad e di quasi tutti gli altri alleati degli Stati Uniti, l’India non ha imposto sanzioni e nemmeno condannato la Russia, il suo principale fornitore di hardware militare.
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Kissinger, Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio
Secondo Henry Kissinger, l’Occidente non dovrebbe cercare di infliggere una sconfitta alla Russia e l’Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio per la pace. Secondo il 98enne ex segretario di Stato americano, intervenuto al World Economic Forum e citato da diversi media internazionali fra cui il britannico Telegraph, Kiev deve “avviare negoziati prima che si creino rivolte e tensioni che non sarà facile superare”. Kissinger ha aggiunto che, “idealmente, il punto di caduta dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante” di prima dell’invasione. “Continuare la guerra oltre quel punto non riguarderebbe più la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia”, ha aggiunto l’anziano politico e diplomatico Usa.
Un discorso, il suo, che si pone in contrasto con le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nello stesso convegno di Davos ha dichiarato che se non si reagisce all’invasione di Vladimir Putin la forza bruta prenderà il sopravvento nel mondo. Kissinger ha ricordato come la Russia sia parte dell’Europa e che sarebbe un “errore fatale” dimenticare la posizione di forza che occupa nel Vecchio continente da secoli e che l’Occidente non deve perdere di vista il rapporto di lungo termine con Mosca, pena un’alleanza permanente e sempre più forte di quest’ultima con la Cina. “Spero che gli ucraini siano capaci di temperare l’eroismo che hanno mostrato con la saggezza”.
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Mosca, disponibilità Zelensky a vedere solo Putin mero sforzo di pr
La disponibilità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a incontrare solo il presidente russo Vladimir Putin per continuare il negoziato è un mero sforzo di relazioni pubbliche. È quanto ha detto il primo vice inviato russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, che ha parlato con Soloviev Live TV Channel. “E’ solamente un mero sforzo di public relations - ha accusato - Le persone che non sono a conoscenza delle cose non capiscono che i colloqui ai summit devono essere preparati in maniera approfondita e l’agenda deve essere concordata da entrambe le parti e deve essere preparato il terreno dagli esperti, altrimenti non c’è bisogno di parlarsi”.
Secondo Polyansky, “non siamo noi ad aver congelati i colloqui. Alcuni contatti sono avvenuti e ci aspettiamo in qualche modo risposte dagli ucraini alle proposte presentate tempo fa”. Ieri Zelensky si era detto pronto a incontrare solo il presidente russo e solo nel caso in cui nei negoziati sia discussa la conclusione della guerra.
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Governatore Luhansk: Aumentano attacchi a Severodonetsk
“A Severodonetsk si mantiene la difesa. La città è sotto il controllo del governo ucraino. I russi hanno dispiegato 25 gruppi tattici di battaglione per prendere la città. Il numero degli attacchi è aumentato. Sono in corso combattimenti nei villaggi vicini. E’ molto difficile evacuare le persone”. Lo ha scritto su Telegram Serhii Haidai, governatore della regione di Luhansk.
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Chelsea rischia esclusione dalla prossima Premier League
Se il passaggio di proprietà del Chelsea non si concretizzerà al più presto, già entro la giornata di oggi, il club londinese rischia l’esclusione dalla prossima Premier League. L’avvertimento arriva dal governo britannico che ha appena approvato l’acquisto dei Blues da parte di un consorzio americano guidato da Todd Boehly. Restano però ancora enormi ostacoli per l’ufficializzazione del takeover, avvertono fonti governative, dal momento che avendo Roman Abramovich anche un passaporto portoghese, serve pure l’autorizzazione da parte delle autorità di quel paese per finalizzare la cessione.
Secondo il Financial Times emissari del governo britannico sono in contatto con i colleghi di Lisbona così come con i funzionari della Commissione Europea per accelerare le operazioni, ed evitare l’esclusione del club dal prossimo campionato. “Oggi è una scadenza importante per il Chelsea - ha dichiarato una fonte governativa di Londra al FT - Se non arrivano le necessarie autorizzazioni, la vendita della società non si completerà in tempo utile per l’iscrizione alla prossima stagione. Non è ancora chiaro quando le autorità portoghesi si esprimeranno: se non cambia qualcosa all’improvviso, non sono ottimista”.
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YouTube ha rimosso 70.000 video filo-russi
Sono oltre 70.000 i video rimossi e 9.000 i canali chiusi da YouTube in Russia sin dallo scoppio della guerra. Lo afferma in esclusiva il Guardian, che racconta di come la piattaforma parte del gruppo Alphabet abbia accelerato la lotta alla disinformazione tra gli utenti. Uno dei motivi per cui il colosso americano blocca i filmati e i suoi autori russi risiede nella descrizione dei contenuti sulla guerra come “missione di liberazione”.
Dall’inizio del conflitto a febbraio, YouTube ha rimosso canali di autori molto seguiti, dal giornalista filo-Cremlino Vladimir Solovyov ai profili istituzionali, tra cui quelli associati ai ministeri della Difesa e degli Affari esteri, temporaneamente sospesi dal caricamento di video. Il chief product officer di YouTube, Neal Mohan, ha dichiarato al Guardian: “Abbiamo una politica sui grandi eventi violenti e ciò si applica a fatti che vanno dalla negazione dell’Olocausto al massacro di Sandy Hook. E, naturalmente, quello che sta accadendo in Ucraina è un grande evento violento. E così abbiamo applicato le policy per intraprendere un’azione senza precedenti”.
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Kiev, russi indicano ad auto evacuati civili percorsi minati
Nel sud dell’Ucraina, l’esercito russo ha indicato alle auto civili incolonnate per l’evacuazione di percorrere strade minate, poi ha sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Lo riferisce il Comando operativo Sud ucraino citato dall’Ukrainska Pravda. “Durante l’avanzata delle nostre divisioni attraverso Nikolayevshchina verso la regione di Kherson sono state trovate diverse auto civili con corpi di persone mutilate e colpiti da colpi di arma da fuoco.
Danni alle auto indicano l’esplosione di auto nell’area minata, nonché il bombardamento della colonna. Quando la gente del posto ha cercato di evacuare, gli occupanti hanno prima indicato loro un percorso consentito attraverso l’area minata, e poi hanno sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Tra i morti due bambini in età scolare”.
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Bombardamenti nella notte su zona Sud Kryvyi Rih
Nella notte le unità militari russe hanno sparato con i sistemi semoventi lanciarazzi multipli Uragan sul distretto meridionale ucraino di Kryvyi Rih: «Ci sono stati molti bombardamenti lungo l’intera linea del fronte. Nel distretto di Kryvyi Rih, il villaggio di Velyka Kostromka ha subito 15 attacchi Uragan», ha scritto su Telegram Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione militare, riportato da Ukrinform. Ieri le truppe russe hanno lanciato missili su Pavlohrad e sul distretto di Synelnykove della regione di Dnipropetrovsk e hanno bombardato i villaggi del distretto di Kryvyi Rih.
Ministro Economia tedesco, «a giorni accordo Ue su embargo petrolio russo»
L’Ue raggiungerà l’accordo sull’embargo petrolifero alla Russia «entro pochi giorni». A dirsene convinto è stato il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, parlando con la Zdf. «Raggiungeremo una svolta in pochi giorni», ha dichiarato, sottolineando però che un embargo non indebolirà automaticamente il Cremlino: l’aumento dei prezzi globali del petrolio dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato un embargo ha consentito a Mosca di incassare maggiori entrate pur vendendo volumi inferiori di greggio. Commissione europea e Stati Uniti stanno pertanto lavorando a una proposta destinata ad evitare in futuro di pagare «qualsiasi prezzo» per il petrolio, limitando i prezzi globali, ha affermato. «È ovviamente una misura insolita, ma questi sono tempi insoliti», ha affermato, ricordando che «questa strada può funzionare solo se molti paesi decideranno di seguirla... e questo si sta rivelando il punto critico».
«Mi vergogno», lascia il consigliere russo all’Onu
«Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese». Da vent’anni, Boris Bondarev lavora per la diplomazia russa. E dice di averne viste tante. Ma è adesso che ha deciso di non poterne più. Perché, ha scritto in una dichiarazione in cui annuncia le sue dimissioni dall’incarico di consigliere della missione russa alle Nazioni Unite a Ginevra, che ricopriva dal 2019, «la guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche un crimine, forse ancora più grave, contro il popolo russo». Un’invasione, ha accusato, decisa da un gruppo dirigente «che vuole solo una cosa, restare al potere per sempre».
«Il motivo» delle dimissioni, ha chiarito il diplomatico, «è che disapprovo profondamente quello che il mio governo sta facendo e ha fatto da febbraio, e non voglio più essere associato» alle sue azioni. Ma questa posizione, ha ammesso alla Bbc, al momento resta minoritaria. «Penso che la maggior parte delle persone segua la propaganda e quello che i superiori dicono loro. Quando lavori al ministero lavori all’interno di una gerarchia, quindi devi obbedire a quello che ti dicono i superiori. E per molti anni - ha detto - qualsiasi approccio critico è stato cancellato».
Quella di Bondarev è la defezione di più alto livello nella diplomazia di Mosca dall’inizio del conflitto. Una scelta che apre una crepa nel granitico muro della narrativa russa sul conflitto e rischia di costargli cara. «Credo che mi considerino già un traditore», ha spiegato. «Mi dispiace ammettere che in tutti questi vent’anni il livello di menzogne e la mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri sono cresciuti costantemente», ha quindi denunciato il diplomatico, secondo cui vengono diffusi «cliché di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta» e «il ministro Lavrov è un buon esempio di questa deriva».
Procura generale Kiev, da inizio guerra uccisi 234 bimbi
Dall’inizio dell’invasione su vasta scala, l’esercito russo ha ucciso 234 bambini ucraini. Lo ha riferito l’ufficio del procuratore generale sul suo account Telegram. Al 24 maggio, più di 667 bambini sono rimasti feriti in Ucraina a seguito di un’aggressione armata su vasta scala da parte della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali dei pubblici ministeri per i minorenni, 234 bambini sono morti e più di 433 sono rimasti feriti.
Kiev: «morti 29.350 soldati russi, distrutti 1302 tank»
Ammonterebbero a 29.350 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 29.350 uomini, 1302 carri armati, 3194 mezzi corazzati, 606 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 205 aerei, 170 elicotteri, 2213 autoveicoli, 13 unità navali e 480 droni.
Kiev, altri 48 processati per crimini di guerra
Dopo la condanna all’ergastolo del sergente Vadim Shishimarin, 21 anni, dichiaratosi colpevole dell’uccisione di Oleksandr Shelipov, un civile disarmato di 62 anni colpito alla testa nel villaggio di Chupakhivka nella regione di Sumy lo scorso 28 febbraio, saranno processati per crimini di guerra in Ucraina altri 48 soldati russi catturati dalle forze di Kiev. Lo ha reso noto la procuratrice generale, Iryna Venediktova precisando che, a oggi, sono state aperte inchieste nei confronti di quasi 13mila soldati di Mosca.
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Lavrov: «Occidente russofobo, ora guarderemo alla Cina»
Mosca si dedicherà in futuro ad approfondire le relazioni con la Cina, e farà in modo di dipendere solo da paesi «affidabili» non legati all’Occidente «russofobo». A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rispondendo a domande nel corso di un evento a Mosca. Se l’Occidente «vorrà offrire qualcosa in termini di ripresa delle relazioni, valuteremo seriamente se ne avremo bisogno o meno», ha aggiunto, secondo una trascrizione riportata sul sito del ministero degli Esteri. Il capo della diplomazia moscovita ha quindi accusato l’Occidente di aver abbracciato un atteggiamento di «russofobia» dall’inizio della guerra in Ucraina. Mosca, ha sottolineato, è dunque ora impegnata a lavorare per sostituire le merci importate dai paesi occidentali in modo da dipendere in futuro solo da paesi «affidabili» non legati ad un Occidente determinato - secondo le sue parole - a cambiare le regole delle relazioni internazionali a scapito della Russia.
Kiev: «russi preparano nuova offensiva su Zaporizhzhia»
L’esercito russo si prepara a riprendere l’offensiva nell’area di Vasylivka a Zaporizhzhia in direzione Bakhmut. Lo scrive lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine nel rapporto della mattina, citato da Ukrainska Pravda. Le truppe della Federazione stanno rafforzando e raggruppando in tutta l’area le loro unità. Mentre non smette l’operazione offensiva nella zona operativa orientale, dove continua «un fuoco intenso» lungo l’intera linea e nelle profondità della difesa ucraina a Donetsk, Slobozhansky e Pivdennobuzhsky. Le maggiori ostilità sono nel distretto di Donetsk,vicino a Lysychansk e Severodonetsk.
Gb: «successi russi in Donbass solo localizzati»
La Russia «ha aumentato l’intensità delle sue operazioni nel Donbass», ma finora «ha raggiunto solo successi localizzati, in parte concentrando le unità di artiglieria». È quanto riferisce il ministero della Difesa britannico nel consueto aggiornamento sulla guerra in Ucraina. «La Russia cerca di circondare Severodonetsk, Lyschansk e Rubizhne. Al momento gli assi nord e sud di questa operazione sono separati da circa 25 km di territorio controllato dall’Ucraina», riferisce il ministero, che parla di «una forte resistenza ucraina», grazie alla quale sono stati mantenuti «il comando e il controllo effettivi di questo fronte». «La Russia ha comunque ottenuto alcuni successi localizzati, dovuti in parte alla concentrazione di unità di artiglieria. La cattura da parte della Russia della sacca di Severodonetsk vedrebbe l’intero oblast di Luhansk posto sotto l’occupazione russa».
Mosca, sminati 50 km di costa vicino a Mariupol
Gli specialisti del ministero della Difesa russo hanno sminato circa 50 chilometri di costa sul mar d’Azov, nei pressi del porto di Mariupol. È quanto sostengono le autorità di Mosca, a qualche giorno dalla caduta dell’acciaieria Azovstal dove era asserragliata l’ultima sacca di resistenza della città.
Kiev, Microsoft aiuterà a documentare i crimini della Russia
Microsoft aiuterà l’Ucraina a documentare i crimini di guerra della Russia, ha detto il ministro per la Trasformazione digitale ucraino Mykhailo Fedorov. Il rappresentante del governo di Kiev ha fatto l’annuncio dopo aver incontrato il presidente dell’azienda informatica Brad Smith a Davos. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, Microsoft aiuterà anche a ricostruire l’industria digitale ucraina.
Biden: la guerra in Ucraina accresce rischi simili in Asia-Pacifico
L’attuale guerra in corso tra Russia e Ucraina accresce il bisogno di una regione Indo-Pacifica libera da conflitti interni. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden, a Tokyo per presiedere la riunione Quad che oltre alle delegazioni di Giappone e Stati Uniti ospita anche i premier di India e Australia. Biden ha anche detto che l’accordo tra i paesi del Quad non è una «moda passeggera» e l’intenzione è quella che prosperi per anni. Gli fa eco il premier giapponese Fumio Kishida, secondo il quale «nessun Paese dovrebbe trovarsi nella stessa situazione dell’Ucraina in questa parte del mondo».
Lavrov: «chi vuole la sconfitta della Russia non conosce la storia»
I politici occidentali che affermano che la Russia deve essere sconfitta sanno poco della storia. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, a quanto riporta la Tass, parlando nell’ambito del progetto del Gymnasium. E. M. Primakova “100 domande al leader”. «Dicono che la Russia deve ’fallire’, che bisogna ’sconfiggerla’, far sì che la Russia ’perda sul campo di battaglia’», ha detto ancora il capo della diplomazia di Mosca, parlando di «incantesimi» lanciati dai politici occidentali che «probabilmente non studiavano bene a scuola. Traggono conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia». Lavrov ha aggiunto che Mosca è preoccupata dai tentativi di molti governi occidentali di assecondare le manifestazioni di russofobia. «Questo è preoccupante», ha sottolineato, dicendosi però convinto che alla fine l’Occidente «sarà costretto ad ammettere che è impossibile attaccare costantemente gli interessi vitali russi, i russi, ovunque essi vivano».
«Stavamo per essere espulsi dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc). Abbiamo deciso di farlo da soli. Il Consiglio si è screditato molto prima che iniziasse l’attuale situazione in Ucraina», ha detto ancora il ministro degli Esteri russo. Dopo aver ricordato che una gran parte della popolazione ucraina «è legalmente privata dell’opportunità di continuare a vivere usando la propria lingua madre, di crescere figli in chiave culturale russa e in lingua russa», e che per questo, «dopo molti anni di avvertimenti, non avendo altra scelta, abbiamo iniziato a proteggere gli interessi della sicurezza della popolazione russa nel Donbass», Lavrov ha aggiunto che i paesi occidentali hanno tradito la Carta delle Nazioni Unite, che sancisce il principio dell’uguaglianza sovrana degli Stati: «Ritengono che la sovranità sia solo la loro», ha affermato il ministro.
Ordine di arresto con accusa tradimento per l’ex presidente ucraino Yanukovich
Un tribunale ucraino ha ordinato l’arresto in contumacia dell’ex presidente del paese Viktor Yanukovich. L’accusa è quella di tradimento, per l’accordo firmato nel 2010 che concedeva ai russi l’estensione dell’affitto per l’uso delle strutture navali in Crimea. L’accordo, ampiamente noto in Ucraina come Patto di Kharkiv, ha consentito alla Russia di mantenere la sua flotta del Mar Nero nel porto di Sebastopoli in Crimea. Yanukovich, fuggito in Russia nel 2014 dopo le proteste di massa, è già stato condannato a 13 anni di carcere in contumacia per tradimento per la lettera che aveva inviato al presidente russo Vladimir Putin nel 2014, nella quale gli chiedeva di utilizzare l’esercito e le forze di polizia russi per ristabilire l’ordine in Ucraina.
Zelensky, per riconquistare la Crimea dovremmo avere perdite enormi
La riconquista militare della Crimea da parte di Kiev sarebbe possibile solo al prezzo di enormi perdite umane. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Ukrainska Pravda. Un conflitto per la riconquista della penisola annessa nel 2014 dalla Russia potrebbe portare alla morte di «centinaia di migliaia» di soldati ucraini, ha affermato il presidente.