Ucraina, ultime notizie. Turchia, consenso tra le parti per corridoi grano
I punti chiave
- Turchia, consenso tra le parti per corridoi grano
- Raid russi in regione Donetsk, 5 civili uccisi
- Sindaco Melitopol, da inizio guerra oltre 500 rapimenti
- Zelensky, la Russia ci ha rubato la pace, ma non ci distruggerà
- Russia, status Ue a Ucraina e Moldavia avrà conseguenze negative
- Almeno un decennio per ripulire Ucraina da mine ed esplosivi
- Macron, sei pacchetti sanzioni sembravano impensabili 6 mesi fa
- Von der Leyen: Lavoriamo per sganciare prezzo elettricità da gas
- Kiev: «Abbattuto un cacciabombardiere russo»
- Kiev: «Grano raccolto nei silos a Melitopol portato via dai russi»
- Kiev: «Respinta offensiva a sud di Lysychansk»
Raid russi in regione Donetsk, 5 civili uccisi
Cinque civili ucraini sono stati uccisi e altri 4 sono rimasti feriti oggi nella regione del Donetsk a seguito degli bombardamenti russi. Lo ha reso noto Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione statale regionale di Donetsk su Telegram, stando a Ukrainska Pravda. “Il 24 giugno i russi hanno ucciso 5 civili nella regione di Donetsk . ha precisato - E sempre oggi altre quattro persone sono rimaste ferite”.
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Sindaco Melitopol, da inizio guerra oltre 500 rapimenti
“Più di 500 persone sono state rapite negli ultimi quattro mesi”. Lo ha detto Ivan Fedrov, sindaco di Mariupol, città ucraina sudorientale. Il primo cittadino ha aggiunto che i rapimenti di massa sono ripresi la scorsa settimana nel territorio occupato dalla Russia.
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Zelensky, la Russia ci ha rubato la pace, ma non ci distruggerà
“Anche noi, in Ucraina, vorremmo vivere la vita come eravamo abituati e goderci la libertà e questa meravigliosa estate. Ma non possiamo farlo perché è successa la cosa più terribile: la Russia ci ha rubato la pace”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in video collegamento con il Festival di Glastonbury nel Regno Unito dove ha fatto pressione sui politici affinché intensifichino l’assistenza all’Ucraina per ristabilire la pace. Lo riporta Ukrinform. “Non lasceremo che la guerra dei russi ci distrugga - ha aggiunto -. Vogliamo fermarla prima che rovini la vita delle persone in altri paesi d’Europa, Africa, Asia, America Latina: ora sono tutti minacciati. Ecco perché mi rivolgo a voi per un sostegno!”. Il pubblico del festival lo ha sostenuto con un forte applauso.
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Russia, status Ue a Ucraina e Moldavia avrà conseguenze negative
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, ha messo in guardia contro “le conseguenze negative” della concessione dello status di candidato europeo a Ucraina e Moldavia. “Con la decisione di concedere a Ucraina e Moldavia lo status di paesi candidati, l’Unione Europea ha confermato che continua sfruttare la Cis a livello geopolitico, per ’contenere’ la Russia. (Gli europei) non pensano alle conseguenze negative di questo passo”, afferma Zacharova in una dichiarazione citata dal Guardian.
La Comunità degli Stati Indipendenti (Cis) è un’organizzazione regionale intergovernativa fu formata dopo lo scioglimento dell’Urss per unire gli stati che ne avevano fatto parte. I tre paesi baltici non vi entrarono mai, mentre Georgia e Ucraina ne sono uscite.
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Almeno un decennio per ripulire Ucraina da mine ed esplosivi
L’Ucraina avrà bisogno di almeno un decennio per ripulire tutte le mine e gli esplosivi dalla sua terra e dalle sue acque dopo la guerra. Lo ha affermato un portavoce del servizio di emergenza statale ucraino. Lo riporta il Guardian. Finora, l’Ucraina è riuscita a liberare 620 chilometri quadrati di terra che erano disseminati di migliaia di ordigni esplosivi, comprese 2.000 bombe lanciate dall’aria, ha detto Oleksandr Khorunzhiy. Quasi 300.000 chilometri quadrati - circa la metà del territorio ucraino - sono ancora visti contaminati”, ha aggiunto.: “Serviranno fino a 10 anni, secondo una cifra ottimistica. Perché non sappiamo ancora cosa stia succedendo nei territori in cui sono in corso combattimento attivi in questo momento”, ha sottolineato.
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Macron, sei pacchetti sanzioni sembravano impensabili 6 mesi fa
“L’Europa di giugno 2022 è molto diversa da quella di gennaio 2022 e non l’avevamo anticipata fino a questo punto, ovviamente soprattutto perché la Russia ha deciso di lanciare una guerra ma anche perché abbiamo anche agito insieme su una serie di decisioni estremamente strutturanti per il nostro continente, approvando sanzioni con una velocità senza precedenti, sei pacchetti di sanzioni sembravano impensabili sei mesi fa”. Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, della presidenza di turno del Consiglio Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo.
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Von der Leyen: Lavoriamo per sganciare prezzo elettricità da gas
La Commissione Europea lavora ad un ridisegno del funzionamento del mercato elettrico nell'Ue, in modo da sganciare il prezzo dell'elettricità da quello del gas, schizzato alle stelle con la guerra in Ucraina. Lo ha spiegato la presidente Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles dopo il Consiglio Europeo. “Stiamo lavorando su diversi modelli - afferma von der Leyen - non solo a come contenere i prezzi del gas e dell'elettricità, ma anche il design del mercato elettrico, che deve essere adatto allo scopo. Oggi l'ultima risorsa che entra sul mercato è il gas ed è il gas che definisce il prezzo: quindi ci sono prezzi enormi, mentre le rinnovabili sono economiche, efficienti”.
“Questo sistema è stato disegnato vent'anni fa, quando volevamo che le rinnovabili arrivassero sul mercato, che era dominato dai combustibili Ora il quadro è completamente cambiato e lavoriamo a strutture alternative del mercato, che potrebbero includere lo sganciamento del prezzo dell'elettricità da quello del gas. Ne discuteremo nel Consiglio Europeo di ottobre. Alla fine del mercato dovremmo essere in grado di presentare ai leader diverse opzioni da discutere”, conclude.
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Kiev: «Grano raccolto nei silos a Melitopol portato via dai russi»
I russi hanno portato via il vecchio grano raccolto nei silos a Melitopol in Ucraina. Lo ha denunciato il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, stando a Ukrinform. Ogni giorno dai 30 ai 50 camion portano i raccolti fuori dalla città e dal distretto di Melitopol.
Si tratta di quasi 1.000 tonnellate. Gli agricoltori di Melitopol non hanno l’opportunità di esportare ortaggi e frutta che hanno coltivato, poiché i russi non consentono di portare i raccolti fuori dal territorio occupato nelle aree controllate dal governo filorusso.
Kiev: «Respinta offensiva a sud di Lysychansk»
Attacchi dell’artiglieria russa a Severodonetsk, Lysychansk, Loskutivka e Spirne. Nei pressi di Lysychansk c’è stato un attacco aereo. Lo riferisce su Telegram il Quartier generale delle forze armate ucraine.
I militari ucraini, rileva, «hanno respinto l’offensiva a sud di Lysychansk. Il nemico ha iniziato l’offensiva nella direzione di Vovchoyarivka e sono in corso combattimenti. Ci sono stati attacchi missilistici su Kostyantynivka ed è stata respinta l’offensiva del nemico nella direzione di Mariinka».
L’Ucraina processa soldato russo: torturò 9 civili a Irpin
Un militare delle forze armate russe andrà a processo in Ucraina per aver torturato nove ostaggi nella città di Irpin, fuori Kiev. Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore generale, stando a Ukrinform.
I pubblici ministeri hanno presentato un atto d’accusa nell’ambito di un’indagine preliminare speciale nei confronti del per aver violato le leggi e i costumi di guerra. L’indagine ha stabilito che nel marzo 2022 l’imputato, che operava come parte del 234esimo reggimento d’assalto delle forze armate russe prese in ostaggio nove uomini e li torturò insieme ad altri militari russi.
«I prigionieri sono stati picchiati con il calcio dei fucili e privati di cibo e acqua. Sono stati minacciati di omicidio», ha riferito la procura. Non è il primo caso del genere. Un altro militare russo è stato accusato in contumacia di avere torturato una famiglia e di saccheggio nel villaggio di Lukashivka, nella regione di Chernihiv.
Sindaco Melitopol: «Quasi tutto il grano del territorio è stato portato via»
«Da tutti i silos che si trovano sul territorio temporaneamente occupato dalle forze russe quasi tutto il grano è stato portato via. Lo portano via tutti i giorni: un convoglio di 30-50 furgoni con la scorta dei russi che parte quotidianamente. Si tratta di oltre mille tonnellate al giorno».
Ad affermarlo è il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov secondo quanto riferisce ’Interfax’. Per quanto riguarda il raccolto nuovo, sottolinea, «gli agricoltori locali potranno vendere soltanto a un rappresentante incaricato dai russi al prezzo di 80 dollari a tonnellata il che non supera il costo di produzione. Altrimenti il grano verrà semplicemente confiscato».
La Germania vuole fornire altri obici PzH 2000 all’Ucraina
La Germania vuole fornire all’Ucraina altri obici semoventi PzH 2000. Sono in corso colloqui con i Paesi Bassi e un altro partner europeo, come riporta Dpa citando ambienti del ministero della Difesa tedesco.
Pochi giorni fa c’è stata la conferma dell’arrivo in Ucraina di 12 obici semoventi, sette dalla Germania e cinque dai Paesi Bassi. Kiev aveva comunicato che con 18 obici in totale, quindi con sei sistemi in più, potrebbe equipaggiare un intero battaglione di artiglieria.
Per raggiungere questo numero, Berlino potrebbe da parte sua fornire due o tre ulteriori PzH 2000.
Parigi e Kiev firmano accordo di cooperazione giudiziaria
Parigi e Kiev hanno firmato oggi una «dichiarazione d’intenti» in materia di cooperazione giudiziaria che consentirà, in particolare, «maggiore fluidità»’ negli scambi di informazione tra i due Paesi, quattro mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin.
I firmatari - la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, il ministero della Giustizia francese, la procura generale della corte d’appello di Parigi e la procura nazionale antiterrorismo Pdi Parigi (PNAT) si impegnano «a considerare con maggiore aaccuratezza le richieste di aiuto giudiziario relative agli atti legati al conflitto armato internazionale dovuto all’aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione russa,in particolare, per quelli potenzialmente qualificati come crimini contro l’umanità, crimini di guerra o genocidio», si legge in una nota diffusa dalle autorità francesi.
Putin: «C’è chi vuole sovvertire ordine incentrato su Onu»
La politica di alcuni Paesi punta a “erodere” il diritto internazionale e ha portato a uno “squilibrio” delle relazioni internazionali. Lo ha sottolineato Vladimir Putin, intervenendo in videoconferenza alla riunione dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
«L’importanza della cooperazione con partner che condividono i nostri valori è aumentata moltissimo nelle attuali condizioni di relazioni internazionali squilibrate», ha detto Putin, citato dall’agenzia Tass. «Questa situazione si stava preparando da molto tempo ed è diventata un risultato inevitabile della politica di erosione del diritto internazionale e di indebolimento degli istituti multilaterali condotta da coloro che professano il cosiddetto ordine mondiale liberale», ha aggiunto.
Secondo il presidente russo, alcuni Paesi stanno cercando di sostituire l’attuale architettura globale basata sul ruolo centrale delle Nazioni Unite con un ordine basato sulle regole per preservare il loro dominio. «Che tipo di regole, chi le ha inventate - nessuno lo sa», ha concluso.
Consorzi agrari, stimate -3 milioni tonnellate in Europa
L’Europa per effetto della siccità e delle conseguenze del conflitto in Ucraina “perderà circa 3 milioni di tonnellate di grano con cali evidenti in alcuni tra i Paesi più importanti per il grano tenero: Ungheria -11%, Romania -20%, Bulgaria -11%. La produzione di grano in Ucraina, teatro della guerra da ormai 4 mesi, è prevista in calo del 35% rispetto allo scorso anno, mentre la Russia dovrebbe passare da 75 a 81 milioni di tonnellate prodotte (+8%)”. L’allarme è dei Consorzi Agrari d’Italia(Cai) nel tracciare l’andamento macroeconomico del mercato dei cereali incrociando i primi dati provenienti da istituzioni europee e mondiali.
Putin, l’Occidente alimenta l’isteria sul grano
L’Occidente sta creando artificialmente un’atmosfera di “isteria” in merito alle esportazioni di grano dall’Ucraina, che la Russia non sta impedendo. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass. Putin ha aggiunto che Mosca è pronta a “rispettare i suoi obblighi sulle forniture di energia e fertilizzanti”. Quanto all’aumento dell’inflazione nei Paesi occidentali, ha affermato, essa è il risultato di “politiche macroeconomiche spericolate” da parte dei loro governi.
Kuleba, decisione Consiglio Ue buona notizia per imprese italiane
La decisione presa dal Consiglio Ue sullo status di Paese candidato «è un semplice riconoscimento che l’Ucraina fa parte del processo di integrazione europea» e un grande incentivo a portare «cambiamenti» nel Paese, ma è anche una «buona notizia» per le imprese italiane. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un messaggio video al Convegno nazionale dei giovani imprenditori in corso a Rapallo. «L’Ucraina un giorno farà parte dell’Unione Europea e dopo ieri questo percorso è diventato più breve”, ha proseguito Kuleba, secondo cui si tratta di una “buona notizia per le imprese italiane perché questo avvicina il momento in cui non ci saranno grandi differenze nelle regole per il business, saremo nel mercato unico e questo sarà di beneficio per entrambe le parti».
Lavrov, candidature Ue di Chisinau e Kiev non sono minaccia
Lo sviluppo delle relazioni dell’Unione europea con altri Paesi non crea rischi per la Russia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, commentando la concessione dello status di candidati all’adesione all’Ue a Moldova e Ucraina, in una conferenza stampa a Baku, come riportato dall’agenzia Ria Novosti.
“La nostra posizione si è sempre basata sul fatto che l’Unione europea non è un blocco politico-militare - ha detto Lavrov - , quindi, a differenza dell’Alleanza Nord atlantica, lo sviluppo delle sue relazioni con tutti i Paesi che lo desiderano non crea per noi minacce e rischi”. Ha aggiunto: “Lo ha ribadito il presidente Putin, intervenendo durante la discussione allo Spief” (Forum Economico internazionale di San Pietroburgo).
Turchia, consenso tra le parti per corridoi grano
Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha fatto sapere che è stato trovato un “consenso generale” tra le parti per sbloccare l’esportazione di grano dai porti dell’Ucraina. “È stato raggiunto un consenso generale sulla creazione di un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta di questa attività da parte di soldati turchi, russi e ucraini insieme, oltre che con l’Onu”, ha fatto sapere Akar, come riporta Hurriyet, aggiungendo che “nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi positivi e si potranno adottare misure concrete”.
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Oms, 323 attacchi a sanità ucraina con 76 morti e 59 feriti
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha verificato altri 28 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina. Al 24 giugno, nel Paese colpito dalla guerra salgono così a 323 i casi, verificatisi tra il 24 febbraio e il 19 giugno, con un bilancio di 76 morti e 59 feriti. Lo riferisce l’Oms via Twitter. “L’assistenza sanitaria non dovrebbe mai essere un obiettivo”, ribadisce.
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Medvedev attacca Berlino, fame come arma? Usata dai nazisti
«La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha affermato che la Russia sta usando la fame come un’arma. È sorprendente ovviamente sentire questo da funzionari il cui Paese ha tenuto Leningrado sotto assedio per 900 giorni, dove quasi 700mila persone sono morte di fame». Lo scrive su Telegram Dmitri Medvedev, ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Mosca
Lavrov: Ue e Nato come Hitler, preparano guerra a Russia
La Ue e la Nato stanno mettendo insieme una coalizione per fare «una guerra alla Russia». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov citato dalle agenzie russe, aggiungendo che anche Adolf Hitler allo scoppio della Seconda guerra mondiale «riunì un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l’Unione Sovietica». «Terremo d’occhio da vicino la situazione», ha aggiunto Lavrov, che parlava in una conferenza stampa a Baku dopo avere incontrato il ministro degli Esteri azero, Jeyhun Bayramov.
Cremlino, candidatura Ucraina «questione interna europea»
«Un affare interno dell’Europa». Così il Cremlino ha commentato la decisione della Ue di conferire lo status di candidato all’Ucraina per entrare nell’Unione. Successivamente, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha dichiarato che le candidature di Ucraina e Moldavia non costituiscono una minaccia per Mosca.
Russia: esproprio Nord Stream sarebbe materia per legali
Mosca si rifiuta di commentare su un report, pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel, sulle intenzioni della Germania di «espropriare» alla Russia una parte del gasdotto Nord Stream 2. In ogni caso, aggiunge Mosca, qualsiasi mossa in quella direzione diverrebbe «materia per legali».
Filorussi: 1.000 soldati ucraini uccisi, 800 arresi
«Oltre 1.000» soldati ucraini sono stati uccisi e altri 800 si sono arresi negli ultimi due giorni nella battaglia che vede contrapposte le forze di Kiev da una parte e dall’altra le truppe russe e dell’autoproclamata repubblica di Lugansk vicino a Lisichansk, nell’est dell’Ucraina. Lo afferma una fonte della Repubblica filorussa di Lugansk citata dall’agenzia Tass. Secondo la fonte, le perdite ucraine sono avvenute in particolare in combattimenti tra le località di Groskoye e Zolotye, a sud di Lisichansk, che sono state strappate agli ucraini.
Attentato a Kherson, ucciso funzionario russo
Un’auto è esplosa nella città ucraina di Kherson e in conseguenza dell’esplosione è morto un funzionario dell’amministrazione insediata dai russi. Lo riportano le agenzie di stampa russe, secondo cui si tratta di Dmitry Savluchenko, responsabile del dipartimento Giovani, famiglia e sport. Secondo Ria Novosti, dall’amministrazione regionale filorussa hanno definito quanto accaduto un «attacco terroristico».
Kiev, 34.530 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra
Sono circa 34.530 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 216 caccia, 183 elicotteri e 622 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.507 carri armati russi, 759 pezzi di artiglieria, 3.637 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 137 missili da crociera e 14 navi.
Almeno 338 bambini uccisi dall’inizio della guerra
Il bilancio dei bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa è salito a 338: lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale del Paese. I minori feriti sono almeno 610. Lo ha reso noto l’ufficio del Procuratore generale del Paese, secondo quanto riporta Urkinform.
Zelensky, Ucraina non è più cuscinetto, ma futuro partner alla pari
«È ufficialmente riconosciuto: l’Ucraina non è un ponte, un cuscinetto tra Occidente e Russia o tra Europa e Asia, non è una sfera di influenza, una zona “grigia”, un territorio di transito. Non è il confine tra orchi ed elfi. L’Ucraina è un futuro partner alla pari per almeno 27 paesi dell’Unione europea». Così su Telegram il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky festeggia la concessione da parte del Consiglio europeo dello status di candidato all’adesione all’Ue all’Ucraina.
«Lo status di candidato - sottolinea Zelensky in un video pubblicato sui social - è un nuovo libro nella storia dell’integrazione europea dell’Ucraina”, rappresenta “un riconoscimento dei risultati conseguiti nella formazione di una società europea democratica matura. Questo è un messaggio politico potente” e “un’elevata valutazione delle trasformazioni del mercato, grazie alla quale ci siamo integrati nell’economia dell’Ue nei settori dell’energia, della sfera digitale, delle dogane e di altri settori chiave. Si tratta dell’accesso a nuovi programmi di sostegno finanziario dell’Ue, investimenti, progetti, posti di lavoro, sostegno alla ricostruzione postbellica».
«L’Ucraina - prosegue il presidente - non è un Paese del terzo mondo. Da oggi l’Ucraina potrà unirsi ai lavori di alcuni organismi e ai nuovi programmi dell’Ue, il cui accesso è limitato ai paesi terzi. Oggi ci siamo liberati di questa definizione umiliante”. Infine la precisazione da parte di Zelensky: “L’Ucraina non cerca di unirsi, ma di tornare nella famiglia europea. Abbiamo scelto la strada che abbiamo combattuto durante la Rivoluzione sul Granito, la Rivoluzione arancione e la Rivoluzione della Dignità».
Peskov: Su Kaliningrad siamo determinati, ma non c’è fretta
«Non c’è bisogno di correre qui, ma, allo stesso tempo, siamo determinati». Si è espresso così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, alla Tass, in merito al blocco dei trasporti di Kaliningrad. Ma, ha chiarito, «ci vorrà del tempo prima che vengano prese determinate decisioni. Stiamo analizzando questa situazione nel modo più serio», ha assicurato Peskov specificando: «In questa situazione, abbiamo assolutamente ragione».
Le forze ucraine si ritirano da Severodonetsk
Le forze ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk, ha scritto su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai, dopo settimane di duri combattimenti contro i russi nella città. «Le forze armate ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk. Hanno ricevuto l’ordine di farlo», ha affermato Gaidai.
Kuleba: le armi assicurano la vita diplomatica
Solo la vittoria militare di Kiev convincerà la Russia a seri negoziati di pace: «le armi garantiranno la via diplomatica». Ne è convinto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, secondo il quale l’aggressione russa non riguarda solo le case ucraine, ma ogni famiglia europea. Dopo la recente visita di Draghi, Macron e Scholz si vedono unità e chiarezza di intenti: ci sono differenze, «ma in linea di principio si va assieme nella stessa direzione». Quanto alla via negoziale, i cannoni di Mosca continuano a sparare, dice Kuleba, ma per Kiev vale ancora ancora l’offerta di un summit Putin-Zelensky.
Brics, nella dichiarazione finale sostegno al dialogo Mosca-Kiev
Ci sono anche il sostegno ai colloqui tra Russia e Ucraina e l’impegno «a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti gli Stati» nella dichiarazione finale dei leader dei Paesi dei Brics, al termine del loro 14esimomo summit, oltre a un appello per un maggiore controllo degli armamenti e alla richiesta di distribuzione più equa dei vaccini contro il Covid-19. I Brics - l’acronimo di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica - hanno riaffermato nel lungo testo di 75 punti diffuso in piena notte l’impegno al multilateralismo, alla cooperazione basata sul rispetto reciproco, la giustizia e l’uguaglianza, oltre alla necessità di una riforma globale dell’Onu, incluso il Consiglio di Sicurezza. Il proposito è quello di un mondo libero da armi atomiche: «Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta», si legge ancora, mentre c’è anche l’invito - sotto il profilo economico - alle nazioni sviluppate ad adottare politiche responsabili per evitare gravi ripercussioni sui Paesi in via di sviluppo.
Mariupol, il sindaco denuncia: siamo sull’orlo di una catastrofe epidemiologica
La città di Mariupol, occupata dalle forze armate russe, è «sull’orlo di una catastrofe epidemiologica». Lo ha detto - secondo quanto riferisce il Kiev Independent - il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che «la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9mila tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie. Si stanno diffondendo - ha aggiunto - malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto».
Mosca paga i bond in rubli
Il ministero delle Finanze russo ha pagato in rubli le cedole di due eurobond e ritiene così adempiuti i propri obblighi di rimborso: d’ora in avanti gli Eurobond saranno rimborsati in valuta russa. Lo ha comunicato secondo la Bloomberg il ministero, che ha trasferito 12,51 miliardi di rubli (234,85 milioni di dollari) al sistema centrale di regolamento titoli per il pagamento delle cedole su eurobond con scadenza 2027 e 2047.
Usa verso ulteriori 450 milioni $ di aiuti militari all’Ucraina
Gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare ulteriori 450 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina. Lo riporta l’agenza Bloomberg citando l’Associated Press. Secondo quanto riferito da John Kirby, coordinatore della Comunicazione del Consiglio per la Sicurezza nazionale, il nuovo pacchetto comprende i sistemi lanciarazzi Himars (High Mobility Artillery Rocket System), il relativo munizionamento e imbarcazioni per il pattugliamento delle coste. Dal 24 febbraio, ha sottolineato Kirby, gli Usa hanno fornito all’Ucraina 6,1 miliardi di dollari di aiuti.
Cremlino: pace solo alle nostre condizioni
Un piano di pace potrà essere redatto solo dopo che Kiev avrà soddisfatto tutte le richieste della Russia. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass. Peskov, a proposito della mediazione della Turchia, aggiunge: «La data esatta della visita del presidente russo Vladimir Putin in Turchia non è stata ancora fissata. Non sono ancora stati avviati preparativi sostanziali. C’è un invito valido e il presidente intende usarlo, ma non ci sono informazioni sulle date esatte», ha aggiunto.
Arrivati a Kiev i lanciarazzi americani Himars
I lanciarazzi americani «Himars sono arrivati in Ucraina». Lo annuncia su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. «Grazie al mio collega e amico americano segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III per questi potenti strumenti! L’estate sarà calda per gli occupanti russi. E l’ultima per alcuni di loro», prosegue il tweet. Reznikov non ha specificato il numero di Himars arrivati nel Paese, ma la settimana scorsa Politico - citando anonimi funzionari del dipartimento della Difesa Usa - scriveva che il Pentagono stava valutando l’invio a Kiev di altri quattro lanciarazzi di questo tipo.
Consiglio Ue: via libera alle candidature di Ucraina e Moldavia
Il Consiglio Europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all’ingresso nell’Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Luce verde anche alla «prospettiva europea» per la Georgia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento sottolinea: «È un momento unico e storico, il futuro dell’Ucraina è in Ue». Il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba aggiunge: «La svolta è stata la visita di Draghi, Macron e Scholz a Kiev».