Ucraina, ultime notizie. Missili russi su Odessa: almeno 3 morti. Aiea presenta piano per il crollo della diga
I punti chiave
Kuleba, servono passi forti verso ingresso Kiev nella Nato
«Creare un Consiglio Nato-Ucraina senza intraprendere forti passi verso l’adesione è come fornire un tank senza cannone». A scriverlo su Twitter è il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, riferendo della sua telefonata con la collega tedesca Annalena Baerbock. «Ho ringraziato Baerbock per il sostegno. Abbiamo parlato (del vertice Nato) di Vilnius. La posizione dell’Ucraina è chiara: creare un Consiglio Nato-Ucraina senza intraprendere forti passi verso l’adesione è come fornire un tank senza cannone. La Nato ha bisogno dell’Ucraina come un alleato, non solo come un partner privilegiato».
Papa, momento cruciale per l’umanità, stabilità a rischio
«Stiamo attraversando un momento cruciale per l’umanità, nel quale la pace sembra soccombere davanti alla guerra. I conflitti aumentano e la stabilità è messa sempre più a rischio. Stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi che, più passa il tempo, più pare espandersi». Lo dice il Papa in un messaggio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. «Il Consiglio, che ha come mandato quello di vigilare sulla sicurezza e sulla pace nel mondo, agli occhi dei popoli pare a volte impotente e paralizzato», afferma il Papa.
Olanda, addestramento ucraini agli F-16 nei prossimi mesi
L’addestramento dei piloti ucraini all’uso degli F-16 inizierà «nei prossimi mesi». Lo ha riferito la ministra della Difesa dei Paesi Bassi, Kajsa Ollongren, in un messaggio su Twitter. «Ho appena informato la Camera dei rappresentanti del nuovo sostegno all’Ucraina. Inizieremo la formazione F-16 entro pochi mesi e stiamo lavorando con i partner su un centro di formazione F-16. Continueremo inoltre a rafforzare le difese aeree ucraine», ha scritto la ministra. In una nota, il ministero olandese ha sottolineato che il centro di formazione piloti è «in fase di allestimento in un Paese dell’Europa dell’Est», ricordando che «insieme alla Danimarca e con il sostegno degli Stati Uniti, i Paesi Bassi sono incaricati di coordinare gli sforzi europei» del piano per l’addestramento dell’F-16 in Ucraina.
Stoltenberg, attaccare comporta perdite, ma avanzano
Condurre una «offensiva massiccia» contro linee nemiche fortificate «comporta perdite», ma l’esercito ucraino ha realizzato «avanzamenti» sul terreno e si è dimostrato molto «professionale» nella conduzione della guerra. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles alla vigilia della Ministeriale Nato.
«Nessuno - dice - può predire gli sviluppi sul campo di battaglia, perché le guerre sono imprevedibili per natura. Quindi, è impossibile dire esattamente che cosa succederà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Quello che sappiamo è che gli ucraini sono avanzati, che hanno dimostrato una professionalità e una formazione impressionanti. Producono risultati oltre le aspettative». «Tuttavia - osserva - quando si lancia un’offensiva così massiccia, si debbono affrontare linee difensive, campi minati, denti di drago (ostacoli anticarro in ferro e cemento, ndr) e altre difese statiche. Naturalmente ci saranno perdite. Nessuno si aspettava che le perdite fossero a zero, ma gli ucraini si sono dimostrati estremamente professionali nel modo in cui conducono l’offensiva e nel modo in cui utilizzano gli equipaggiamenti forniti dagli alleati Nato», conclude.
Lituania, garantire difesa avanzata su fronte orientale Nato
«Apprezziamo molto il contributo del Canada nel garantire la sicurezza dei Paesi baltici. Con l’avvicinarsi del vertice Nato di Vilnius, è importante che gli obiettivi di deterrenza e difesa fissati durante il summit di Madrid, garantiscano una difesa avanzata lungo il confine orientale della Nato».
Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri lituano, Egidijus Meilūnas, al termine dell’incontro, avvenuto oggi a Ottawa in preparazione del vertice Nato del prossimo mese, con il suo omologo canadese, David Morrison. Nel corso dei colloqui, i due politici hanno convenuto sulla necessità di sostenere il processo di adesione dell’Ucraina all’Alleanza atlantica e il rafforzamento della deterrenza e della difesa sul fronte orientale della Nato.
Meilūnas ha, inoltre, incontrato il vice ministro degli Esteri canadese per la regione indo-pacifica, Weldon Epp, al quale ha presentato la posizione della Lituania sulla necessità di ridurre la dipendenza economica dalla Cina, aumentare la diversificazione strategica e rafforzare la cooperazione con la regione indo-pacifica.
Stoltenberg, adesione Nato? A Vilnius troveremo buona soluzione
Al summit di Vilnius «confido che troveremo una buona soluzione» per la richiesta dell’Ucraina di aderire alla Nato. «Il punto di partenza è che gli alleati sono d’accordo su molte cose, per quanto riguarda la membership» dell’Ucraina. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles alla vigilia della Ministeriale Difesa. Gli alleati della Nato, afferma, «concordano su molte cose per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina alla Nato», prima di tutto sul fatto che «la porta è aperta» e questo «è dimostrato dal fatto che abbiamo invitato sia Finlandia che Svezia a diventare membri a pieno titolo» dell’Alleanza.
«Concordiamo sul fatto - continua Stoltenberg - che l’Ucraina diventerà un membro dell’Alleanza, cosa che è stata detta più volte dagli alleati Nato. E, terzo, tutti concordiamo che sta all’Ucraina e agli alleati della Nato decidere quando sarà il momento giusto perché l’Ucraina diventi un membro dell’Alleanza, ma, cosa forse più importante, concordiamo che il compito più urgente ora è che l’Ucraina prevalga come nazione indipendente, perché se non prevale come Stato democratico, la questione dell’adesione non si pone. Ci aspettiamo che gli alleati concordino un programma chiaro, per cui aiutiamo l’Ucraina a procedere verso gli standard Nato, diventando pienamente interoperabile con la Nato», conclude.
Kiev, treno russo deragliato per esplosione su binari a Melitopol
Cinque vagoni di un treno russo sono deragliati a seguito dell’esplosione avvenuta ieri in un tratto della ferrovia a Melitopol. Lo riferisce su Telegram il sindaco di Melitopol,Ivan Fedorov. «Sulla via del ritorno attraverso la città, i beni saccheggiati dagli insediamenti in prima linea vengono portati in Crimea o a Novoazovsk e successivamente in Russia», ha scritto. «Tuttavia accade spesso qualcosa contro la logistica nemica. Secondo informazioni dettagliate l’esplosione di ieri a Melitopol ha danneggiato un tratto della ferrovia. Un treno nemico si stava muovendo lungo i binari, trasportando ferro rubato dai russi. Cinque vagoni sono usciti dai binari e 50 metri del binario sono rimasti bloccati», ha aggiunto.
Esplosione ferrovia Melitopol, deragliati 5 treni russi con ferro rubato
Una forte esplosione ha danneggiato una tratta di circa 50 metri della ferrovia della città occupata di Melitopol, nel sud dell’Ucraina, facendo deragliare cinque treni merci russi che trasportavano ferro rubato. Lo ha affermato su Telegram il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, sottolineando che il carico di materiale rubato avrebbe dovuto raggiungere la Crimea o la città di Novoazovsk, sulla costa del Mar d’Azov.
Kiev conferma l’invito al Brasile al vertice per la pace
Il capo dell’ufficio della presidenza dell’Ucraina, Andriy Yermak, ha comunicato all’ex ministro degli Esteri e inviato speciale del Brasile, Celso Amorim il «grande interesse» di Kiev affinché il suo Paese partecipi al vertice per la pace promosso dal presidente Volodimir Zelensky che potrebbe tenersi a luglio. «Siamo molto interessati alla partecipazione del Brasile a questo vertice», ha riferito Yermak in una dichiarazione rilasciata oggi dall’ufficio presidenziale ucraino riguardo la conversazione telefonica con Amorim. «Siamo pronti a parlare ed è molto importante per noi ascoltare l’opinione del Brasile», avrebbe aggiunto Yermak.
Kiev sta lavorando per coinvolgere il maggior numero possibile di Paesi, tra i quali anche quelli del «sud del mondo» come il Brasile, l’India, la Cina e l’Arabia Saudita, in un vertice che dovrebbe concentrarsi sulla cosiddetta “Formula ucraina per la pace”, che include dieci proposte per porre fine alla guerra. Amorim era stato a Kiev il mese scorso per presentare a Zelensky una proposta del presidente Luiz Inacio Lula da Silva per la ripresa del dialogo tra le due parti in guerra con la mediazione di Paesi terzi, un’iniziativa tuttavia accolta inizialmente con diffidenza dal presidente ucraino.
Stoltenberg, servono accordi credibili per la sicurezza di Kiev
È ancora presto per sapere quali esiti avrà la controffensiva condotta dall’Ucraina, ma i progressi fatti sul campo dalle forze di Kiev dimostrano che gli aiuti dei Paesi Nato «fanno la differenza» sul campo di battaglia. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a Bruxelles alla vigila della Ministeriale Difesa. I ministri della Difesa della Nato, afferma Stoltenberg, si incontreranno domani e dopodomani a Bruxelles «per preparare il summit di Vilnius del mese prossimo. Ci incontriamo mentre l’Ucraina conduce una grande controffensiva. Siamo ancora nei primi giorni e non sappiamo se ci sarà una svolta nella guerra, ma vediamo che gli ucraini avanzano e liberano territorio».
«Sappiamo - continua - che più progressi fanno gli ucraini, più forti saranno al tavolo negoziale. Più avanzano, più probabile sarà che il presidente Vladimir Putin si renda conto che non può vincere sul campo di battaglia, ma deve negoziare una pace giusta. I progressi che vediamo testimoniano il coraggio e l’impegno delle forze ucraine, ma dimostrano anche che gli aiuti forniti dagli alleati della Nato stanno davvero facendo la differenza sul campo di battaglia».
«Al vertice di Vilnius invieremo un forte messaggio di sostegno e solidarietà all’Ucraina. E diremo chiaramente che il futuro dell’Ucraina è nella Nato. Dobbiamo garantire che, quando questa guerra finirà, ci siano accordi credibili per la sicurezza dell’Ucraina. Affinché la storia non si ripeta. E affinché la Russia non possa riposare, riarmarsi e rilanciare un nuovo attacco», ha concluso Stoltenberg.
Cremlino, status operazione speciale non sarà modificato
Lo status della l’operazione militare speciale’, come Mosca definisce la guerra in Ucraina, non dovrebbe essere modificato. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda su possibili piani per modificare l’operazione militare. Lo riporta la Tass. «L’operazione speciale è in corso, resta e continua», ha sottolineato Peskov, aggiungendo che «si tratta di un’operazione speciale anche per i diritti umani. In effetti, fin dall’inizio abbiamo detto che uno degli obiettivi principali dell’operazione è proteggere i diritti, il diritto alla vita della gente del Donbass», ha aggiunto.
Aiea presenta piano per il crollo della diga
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mariano Grossi, ha presentato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky un programma di assistenza al Paese per superare le conseguenze della distruzione della diga di Kakhovka. «Ho presentato al presidente Zelensky un programma di assistenza all’Ucraina basato su tecniche nucleari nei settori della salute umana, della sicurezza alimentare e dell’acqua potabile, della salute degli animali, della gestione del suolo e dell’acqua e nella valutazione della salute delle infrastrutture critiche dopo l’inondazione», ha scritto Grossi su Twitter. Zelensky ha discusso con Grossi i passi necessari per ridurre al minimo rischi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e ha sostenuto la proposta di inviare un gruppo di esperti dell’Aiea per valutare le conseguenze dell’esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovka.
Prigozhin: Wagner torna al fronte in Ucraina in agosto
I combattenti Wagner riprenderanno le operazioni in prima linea in Ucraina in agosto, ha dichiarato il fondatore della milizia privata Yevgeny Prigozhin in un video ripreso dalla Cnn. «Ci stiamo riposando e preparando. Il 5 giugno siamo partiti (dal fronte in ucraina) e il 5 agosto Wagner riprenderà i combattimenti in Ucraina», ha detto Prigozhin parlando da Ulyanovsk, dove si è fatto fotografare con Viktor Bout, il trafficante d’armi graziato da Biden in cambio di Brittney Griner. Prigozhin aveva detto in precedenza che la Wagner sarebbe stata sostituita dall’esercito russo a Bakhmut e si sarebbe trasferita lontano dal fronte.
Russia: sono 7.500 i militari morti o feriti nella controffensiva
I militari ucraini morti o feriti nei primi dieci giorni di controffensiva sono circa 7.500 soltanto lungo la linea di contatto del fronte. Lo ha detto il ministero della Difesa russo citato dall’agenzia Ria Novosti. Nel conto non vengono indicate le perdite di Kiev nei bombardamenti compiuti con i missili in profondità sul territorio ucraino a depositi di armi e munizioni e infrastrutture militari.
Lukashenko: «Da Putin via libera a uso testate nucleari in nostro territorio in caso guerra»
Il Presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko spiega che è stato lui a insistere con Vladimir Putin perché fossero installate testate nucleari tattiche sul territorio del Paese e che, in caso di necessità, “se scoppia una guerra, non perderò tempo, prendo il telefono e lo chiamo all’istante, non è un problema coordinare l’attacco, non c’è niente di cui parlare, abbiamo già preso gli accordi”. “Lascia che i nemici tremino nei loro scarponi Olya”, ha aggiunto il Presidente Bielorusso, apparentemente citando il via libera di Putin all’impiego delle testate qualora Minsk lo ritenga necessario. In una intervista al canale televisivo russo Rossiya 1 ha detto: “non ho solo chiesto ma ho insistito perché fossero restituite le armi nucleari. Non abbiamo bisogno di armi nucleari strategiche. Perché dovremmo volerle? Io non andrò certo a combattere contro gli Stati Uniti. Nessuno ha mai attaccato un Paese nucleare, un Paese che possiede armi nucleari. Non appena arriveranno, le dispiegheremo in tutto il Paese, dove abbiamo siti per l’immagazzinamento, ne abbiamo già ripristinati cinque o sei, e andremo avanti a farlo. Non saranno in un unico sito”, ha aggiunto.
Ue mobilita assistenza per emergenza diga
Sulla scia della rottura della diga di Nova Kakhovka la scorsa settimana e della richiesta di assistenza da parte delle autorità ucraine, l’Ue sta ora mobilitando le sue riserve strategiche da RescEU dispiegando tre stazioni mobili di trattamento dell’acqua per aiutare le autorità locali a produrre acqua potabile acqua per le persone colpite. Ogni stazione di trattamento dell’acqua può produrre 120.000 litri di acqua pulita al giorno e contribuisce così a risolvere uno dei bisogni più urgenti della zona. Sedici paesi europei – Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna e Svezia – hanno offerto assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell’Ue, fornendo autocisterne, pompe idrauliche, barche, attrezzature di soccorso, generatori e altri tipi di assistenza salvavita nelle aree colpite. I partner umanitari dell’Ue in Ucraina hanno reindirizzato la loro risposta in corso per fornire assistenza salvavita alle popolazioni colpite, tra cui acqua potabile, cibo pronto, assistenza in denaro e distribuzione di attrezzature per i rifugi. Per sostenere ulteriormente le operazioni umanitarie sul campo, l’Ue ha inoltre mobilitato altri 500.000 euro per far fronte alle esigenze immediate derivanti dalla distruzione della diga di Kakhovka. Ciò si aggiunge ai 200 milioni di euro di aiuti umanitari già stanziati nel 2023 per l’Ucraina.
Mosca, il braccio destro di Kadyrov ’è vivo e sta bene’
Il deputato della Duma, Adam Delimkhanov, è vivo e in buona salute: almeno così ha riferito il deputato Andrey Kuznetsov, citando una dichiarazione del presidente della Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin: lo riporta il canale Telegram del media russo Ostrazhno Novosti. “Il deputato della Duma di Stato Kuznetsov: Volodin ci ha parlato del suo collega più o meno come segue: ’Abbiamo appena parlato con Adam Delimkhanov. È vivo e sta bene. Ci augura buona salute’”, scrive il media russo nel post.
Scholz, siamo contrari a un congelamento del conflitto
“Sosterremo l’Ucraina fino a quando sarà necessario e non accetteremo un pace diktat”. Lo ha ribadito il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in conferenza stampa a Berlino. “Noi non siamo per il congelamento del conflitto”, ha aggiunto, sottolineando che bisogna “ristabilire il principio che le frontiere non si possano spostare con la violenza”.
Nato: incontro ad Ankara tra Turchia, Finlandia e Svezia su adesione
È iniziato oggi nella capitale turca Ankara in quarto incontro tra Turchia, Finlandia, Svezia e Nato. Alla riunione, che ha al centro le richieste di adesione di Helsinki e Stoccolma, partecipano Akif Cagatay Kilic, principale consigliere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Stian Jenssen, direttore dell’Ufficio privato del segretario generale della Nato, Jan Knutsson, segretario di Stato del ministero degli Esteri svedese, e Jukka Salovaara, segretario di Stato permanente del ministero degli Esteri finlandese. Lo riferisce l’agenzia turca Anadolu.
Lukashenko, Zelensky mi ha chiesto di parlare, ho rifiutato
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tentato di stabilire un contatto diplomatico con la Bielorussia. “Lui mi ha proposto: ’Parliamo’”, ha raccontato il leader bielorusso in un’intervista al canale televisivo Russia-1. “Non parlo più con lui”, ha aggiunto Lukashenko, come riportano i media russi, “ma non provo alcun tipo di rabbia nei suoi confronti”. Lukashenko ha anche aggiunto di aver rifiutato l’invito della delegazione ucraina che aveva proposto di tenere i negoziati di pace a Istanbul.
Per approfondire/ Guerra in Ucraina, giallo Lukashenko: cosa sta succedendo al leader della Bielorussia?
Appello di Kadyrov agli 007 ucraini, datemi notizie del mio vice
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha reso noto che si sono perse le tracce del suo vice, il deputato della Duma Adam Delimkhanov, e chiede all’intelligence ucraina di fornire informazioni sul luogo dell’attacco in cui potrebbe essere stato coinvolto “per ritrovare il suo caro fratello”. Lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. Delimkhanov si trovava in Ucraina, non si sa esattamente in quale zona di combattimento. “Non riesco a mettermi in contatto con Delimkhanov in alcun modo. Lui non si mette in contatto”, ha scritto su Telegram Kadyrov. E ha promesso all’intelligence ucraina una “generosa ricompensa” per avere informazioni sulle posizioni colpite dove avrebbe potuto essere Delimkhanov, come riferiscono i media ceceni.
Kiev, Usa non confermano la perdita di 16 tank Bradley
La Difesa statunitense non ha ancora confermato le informazioni circolate sui media Usa e sui social a proposito della distruzione di almeno 16 carri armati d’appoggio di fabbricazione americana Bradley in dotazione alle forze armate ucraine nella loro controffensiva. Lo scrive l’Ukrainska Pravda, citando la portavoce del Pentagono Sabrina Singh. “Ho visto questi messaggi, ma non posso confermare (la veridicità) di alcuni dei video e delle immagini, almeno quelli diffusi dai russi”, ha detto Singh, aggiungendo che il Dipartimento alla Difesa continua a monitorare la situazione e senza pronunciarsi sull’ipotesi di sostituire i mezzi e l’equipaggiamento militare distrutto.
Kiev, sei persone uccise nella regione di Sumy
L’ufficio del procuratore ucraino ha reso noto che ieri le truppe russe hanno aperto il fuoco contro un veicolo nella regione nordorientale di Sumy uccidendo sei persone, tra cui due civili e quattro lavoratori forestali. Lo riferisce Rbc-Ukraine. Il veicolo dell’amministrazione viaggiava sul territorio di Seredyno-Budskaya.
Prigozhin, «Gerasimov e Shoigu dovrebbero essere fucilati»
Il capo dello Stato Maggiore dell’Esercito russo, il generale Valery Gerasimov, e il ministro della Difesa del Paese, Serghei Shoigu, dovrebbero essere fucilati: lo ha detto il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin. Intervistato in esclusiva la settimana scorsa dalla giornalista Viktoria Tolkacheva in uno degli accampamenti del suo gruppo paramilitare, Prigozhin ha chiesto che Gerasimov e Shoigu siano giustiziati dal plotone d’esecuzione per la loro incapacità ed ha previsto che ciò avverrà “tra circa due mesi”. Lo riporta il commentatore ucraino Igor Sushko che ha tradotto l’intervista.
Kiev, 488 bambini uccisi da inizio aggressione russa
“Al mattino del 14 giugno 2023, più di 1.504 bambini sono stati feriti in Ucraina a causa dell’aggressione armata su larga scala della Russia. Secondo le informazioni ufficiali dei procuratori minorili, 488 bambini sono stati uccisi e più di 1016 hanno riportato ferite di varia gravità”. Lo scrive in un messaggio su Telegram l’ufficio del procuratore generale ucraino, come riporta Ukrinform.
Putin, adottare misure per produrre droni in Russia
Il presidente russo Vladimir Putin ha dato istruzioni di adottare misure per promuovere le attività di progettazione, produzione e funzionamento dei droni. Lo fa sapere il Cremlino sul proprio sito web, come riporta Ria Novosti. “Il governo della Federazione Russa, insieme all’organizzazione autonoma senza scopo di lucro National Technological Initiative Platform invita ad adottare misure volte a rendere popolari le attività nel campo della progettazione, della produzione e del funzionamento dei sistemi aerei senza pilota”, si legge sul sito del Cremlino.
Per approfondire/Le tre crisi che mettono a rischio il futuro delle nostre democrazie
Mosca, «la zona di sicurezza dovrebbe estendersi fino a Leopoli»
La “zona sanitaria” in Ucraina che Mosca potrebbe prendere in considerazione per difendere la Russia dagli attacchi di Kiev, come ha annunciato ieri il presidente russo Vladimir Putin, “dovrebbe correre lungo i confini di Leopoli” - la città a ovest del Paese, a circa 60 km dal confine con la Poloni - coprendo di fatto, quindi, quasi l’intero territorio nazionale: lo sostiene su Telegram l’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza del Paese, Dmitry Medvedev. “Ieri il presidente russo ha parlato della necessità di una zona demilitarizzata (sanitaria) per la sicurezza del nostro Paese - scrive Medvedev -. Vista la decisione del nemico di fornire armi sempre più a lungo raggio al regime di Kiev, tale linea dovrebbe correre lungo i confini di Leopoli (la Lemberg polacca) per svolgere un vero ruolo di protezione. Questi saranno i nuovi confini sicuri di quello che una volta veniva chiamato ’Paese 404’”, aggiunge riferendosi al messaggio di errore che a volte appare navigando sul web.
Medvedev, «abbiamo il diritto di distruggere cavi sottomarini nemici in Oceano»
La Russia ritiene di non aver motivo di non poter, anche moralmente, distruggere i cavi sottomarini del nemico sui fondali dell’Oceano, considerata la dimostrata complicità dell’Occidente nel minare “Nord Stream”, ha minacciato il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sul suo canale Telegram
Sale a 12 il bilancio dei morti per attacco a Kryvyi Rih
E’ salito a 12 il bilancio dei morti nell’attacco missilistico compiuto ieri dalle forze russe contro un quartiere residenziale della località ucraina di Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky. A riferirne è l’emittente ucraina Suspilne, precisando che un uomo di 67 anni rimasto ferito ieri è morto in ospedale la notte scorsa.
Bombe russe sul Donetsk, uccisi 3 civili
Tre civili sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti questa mattina durante un attacco russo nella regione di Donetsk: lo ha reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform. “Ci sono tre morti e tre feriti, questi sono i dati preliminari sulle vittime civili a seguito del bombardamento mattutino della regione di Donetsk”, ha scritto Kyrylenko. I russi “hanno colpito all’alba, alle 5 del mattino (le 4:00 in Italia, ndr), lanciando missili su Kramatorsk e Kostiantynivka. Due persone sono state uccise e altre due sono rimaste ferite a Kramatorsk, una persona è stata uccisa e un’altra è rimasta ferita a Kostiantynivka”.
Camera Usa vota risoluzione, Mosca rilasci Gershkovich
La Camera americana ha votato all’unanimità l’approvazione di una risoluzione bipartisan che chiede alla Russia di liberare immediatamente il reporter del Wall Street Journal incarcerato Evan Gershkovich. Lo riporta lo stesso quotidiano Usa. La risoluzione del Congresso richiede che Mosca rilasci Gershkovich e che gli fornisca libero accesso ai funzionari consolari statunitensi durante la sua prigionia. Non ha la forza vincolante della legge statunitense, ma sottolinea il sostegno del Congresso agli sforzi dell’amministrazione Biden per liberarlo. Gershkovich, 31 anni, è stato arrestato il 29 marzo dal Servizio di sicurezza federale (Fsb) mentre era in viaggio per un reportage nella città russa di Ekaterinburg. All’inizio di aprile i media statali russi hanno riferito che è stato formalmente accusato di spionaggio. Gershkovich si è dichiarato non colpevole, per quelle che sono le prime accuse del genere contro un giornalista americano dai tempi della Guerra fredda. Il mese scorso un tribunale russo ha esteso la sua detenzione fino ad agosto nella prigione di Lefortovo a Mosca, dove è detenuto da fine marzo.
Mosca: respinti tentativi ucraini di avanzata a Zaporizhzhia
Le truppe russe stanno respingendo tutti i tentativi ucraini di avanzare nella regione di Zaporizhzhia, infliggendo pesanti perdite alle forze di Kiev, secondo quanto affermato oggi dal ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. Il ministero ha diffuso un video che mostra l’equipaggio di un pezzo di artiglieria semovente Giatsint-S russo distruggere posizioni ed armamenti ucraini presso il saliente di Vremevsky salient. Secondo il comandante di una squadra di artiglieria russa, in questo settore gli ucraini stanno usando in prevalenza obici di artiglieria M777, lanciatori di razzi multipli Himars e altri armamenti occidentali.
Attacchi russi a Sumy: morti sette forestali
Sette dipendenti della Forestale dell’oblast ucraino di Sumy sono rimasti uccisi in bombardamenti russi che ieri hanno preso di mira la comunità di Seredyna-Buda, rendo noto il governatore Volodymyr Artiukh citato dai media locali. Anche un orfanotrofio che ospita 135 bambini a Bilopillia è stato colpito dai bombardamenti, aggiunge Artiukh specificando che il servizio di emergenza statale è riuscito a trasportare tutti i bimbi in salvo.