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Ucraina ultime notizie. Papa: «Dolore per i bambini divorati dalle guerre»

A dispetto delle festività natalizie prosegue la guerra in Ucraina, con continui attacchi e bombardamenti da parte russa, soprattutto nell’area di Kherson. Secondo l’intelligence britannica, però, Mosca sarabbe limitata dalla scarsità di munizioni. Secondo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, la ricostruzione avvicinerà Kiev all’Unione europea

Zelensky: "Ci avviciniamo alla vittoria passo dopo passo"
  • Papa: «Dolore per i bambini divorati da guerre»

    I bambini «divorati dalle guerre»: è questo il dolore del Papa nella Notte di Natale. Pensando al Bambino di Betlemme Francesco chiede di volgere uno sguardo ai più piccoli. «Anche in questo Natale un’umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto. In Lui, bambino di Betlemme, c’è ogni bambino. E c’è l’invito a guardare la vita, la politica e la storia con gli occhi dei bambini», ha detto nell’omelia della Notte di Natale.

    Papa Francesco è arrivato in basilica sulla sedia a rotelle e nel corso della celebrazione è apparso un po’ affaticato, a tratti con la voce roca. Settemila i fedeli in basilica, e altri tremila a seguire la messa da Piazza San Pietro attraverso i maxischermi. In questo Natale 2022 la preoccupazione più grande del Papa è per una pace che fatica a farsi posto nel mondo. Guarda alla mangiatoia, dove ha scelto di nascere Gesù, e associa l’immagine alla «voracità nel consumare. Perché, mentre gli animali nella stalla consumano cibo, gli uomini nel mondo, affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli. Quante guerre!», ha commentato Papa Francesco.

    E il pensiero non può non andare all’Ucraina alla quale il Pontefice in questo anno che sta per finire ha dedicato decine e decine di appelli. Poi uno sguardo ai poveri: «Noi siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri» ricorda Papa Francesco.

    «Certo, non è facile lasciare il caldo tepore della mondanità per abbracciare la bellezza spoglia della grotta di Betlemme, ma ricordiamo che non è veramente Natale - avverte il Pontefice - senza i poveri. Senza di loro si festeggia il Natale, ma non quello di Gesù. Fratelli, sorelle, a Natale Dio è povero: rinasca la carità!».

    Infine l’invito ad essere concreti perché “concreto” è l’amore di Dio per l’umanità. «Lui, che si mette a nudo nella mangiatoia e si metterà a nudo sulla croce, ci chiede verità, di andare alla nuda realtà delle cose, di deporre ai piedi della mangiatoia scuse, giustificazioni e ipocrisie. Lui, che è stato teneramente avvolto in fasce da Maria, vuole che ci rivestiamo di amore. Dio non vuole apparenza, ma concretezza», ha proseguito il Papa.

    «Non lasciamo passare questo Natale - è l’appello di Francesco - senza fare qualcosa di buono», «nel suo nome facciamo rinascere un po’ di speranza in chi l’ha smarrita». Domani il Pontefice, nel giorno di Natale, impartirà la benedizione ’Urbi et Orbi’ con il pensiero alle zone del pianeta che soffrono di più in questo momento storico.

  • Sale a 10 morti il bilancio dei raid russi a Kherson

    È salito a 10 morti il bilancio aggiornato dell’attacco russo alla città ucraina di Kherson, recentemente riconquistata dagli ucraini. A dare l’annuncio è stato il il capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, Yaroslav Yanushevych. Sono almeno 58 i feriti secondo le autorità, scrive il Guardian.

  • Turchia: guerra Ucraina continuerà in 2023, non finirà facilmente

    Il conflitto in Ucraina continuerà nel prossimo anno e «non finirà facilmente». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, citato dalla Tass. «Sembra che questa guerra non finirà facilmente. Il sostegno degli Stati Uniti, dell’Europa e dell’Occidente continua e di conseguenza, l’addestramento (delle truppe ucraine), i piani e il denaro nei bilanci», ha detto. «D’altra parte, ci sono anche dichiarazioni dalla Russia. Se le mettiamo insieme, non sarà un errore affermare che questa guerra molto probabilmente si estenderà nel 2023 nonostante tutte le nostre buone intenzioni e il desiderio di stabilire un cessate il fuoco e la pace», ha aggiunto.

  • Kiev, 3 navi da guerra russe con missili Kalibr nel mar Nero

    Le forze russe hanno dispiegato nel mar Nero tre navi da guerra, armate con un totale di 20 missili Kalibr, armi usate spesso negli attacchi massicci contro l’Ucraina. Lo rendono noto le forze navali ucraine, citate da Ukrainska pravda. “Vi sono almeno 11 incrociatori nemici in assetto da guerra nel mar Nero, tre di loro hanno a bordo missili Kalibr, con una capacita totale di fuoco di 20 missili”, afferma la marina ucraina. Ieri una nave russa con missili Kalibr era entrata nel mar Nero per la prima volta dal 16 dicembre, quando vi fu un massiccio bombardamento dell’Ucraina.

  • Kiev, condannati 4 soldati russi, torturarono veterani ucraini

    Un tribunale della città ucraina di Poltava ha condannato due mercenari russi e altri due soldati della Federazione russa con l’accusa di aver violato le leggi e le consuetudini di guerra, secondo l’ufficio del procuratore dell’oblast di Kharkiv. Lo riporta il Kyiv Independent, precisando che i quattro avevano brutalmente torturato tre veterani di guerra nel villaggio di Borova, nell’oblast nord-orientale di Kharkiv. Tutti e quattro hanno ammesso le loro colpe e sono stati condannati a 11 anni di carcere con la possibilità di presentare appello.

  • Mosca ha acquistato 1.700 droni da Iran in estate

    In base a un contratto raggiunto durante l’estate, la Russia ha acquisito 1.700 droni Shahed dall’Iran, che vengono consegnati in diverse tranche. A sostenerlo il capo dell’agenzia di intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, in un’intervista al New York Times, aggiungendo che secondo Kiev, finora la Russia ha sparato circa 540 droni in attacchi tattici lungo la linea del fronte puntando a centrali elettriche e altre infrastrutture. La maggior parte dei droni viene abbattuta prima di raggiungere gli obiettivi, ha affermato Budanov. Secondo il capo dell’intelligence, l’Iran ha finora rifiutato di sostenere la Russia con trasferimenti di missili balistici e «non si affretta a farlo, per ragioni comprensibili. Perché non appena la Russia lancerà i primi missili la pressione delle sanzioni aumenterà» su Teheran.

  • Papa: «Il mondo ha bisogno di pace»

    «Messaggeri di pace, continuate a fare casino, perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno oggi», ha affermato Papa Bergoglio.

    Il Papa durante l’udienza generale in Vaticano (Ansa)

  • Raid russo su Kherson: bilancio sale a 8 morti

    È salito ad almeno otto morti il bilancio del raid russo su Kherson, in Ucraina. Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore generale della regione omonima su Telegram. Secondo il governatore locale, Yaroslav Yanushevich, 58 persone sono rimaste ferite nel bombardamento.

  • Kiev: navi russe con 20 missili Kalibr nel Mar Nero

    «Fino a 11 navi nemiche sono in servizio di combattimento nel Mar Nero, di cui 3 trasportano missili da crociera Kalibr con in totale 20 missili; nel Mar d’ Azov, il nemico continua a controllare le comunicazioni marittime, mantenendo fino a 2 navi in servizio di combattimento». Lo riferisce la marina militare ucraina su Facebook.

  • Ucraina, Natale di guerra. Festa il 25 per distanziarsi da Mosca

    Natale di guerra in Ucraina, dove a partire da quest’anno le chiese ortodosse potranno celebrare Natale il 25 dicembre, in un ulteriore passo di allontanamento dalla Russia che festeggia il 7 gennaio. E comunque il conflitto non si ferma, come purtroppo già era successo a Pasqua. Una possibile tregua di Natale, auspicata da più parti, non è mai apparsa una possibilità concreta. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato ieri a non abbassare la guardia perché i russi potrebbero intensificare gli attacchi sotto le feste. Sono diversi anni che in Ucraina si discute se allinearsi all’Occidente nel celebrare il Natale. Dal 2017 il 25 dicembre è un giorno festivo, con la possibilità per i fedeli di pregare in Chiesa. Ma l’invasione russa di febbraio ha accelerato il processo di separazione religiosa e culturale, alimentato dalla posizione del patriarca russo Kirill, tanto vicino al Cremlino da promettere l’assoluzione di tutti i peccati per i soldati che muoiono combattendo in Ucraina. In ottobre, il metropolita ucraino ha annunciato che ogni chiesa che lo desidera potrà celebrare una messa natalizia il 25 dicembre. L’idea è quella di un progressivo slittamento delle abitudini verso il 25 dicembre, senza forzare nessuno. Molte famiglie, per non scontentare i nonni, faranno probabilmente festa nelle due date.

  • Kiev, uccisi 101.430 russi, 480 nella giornata di ieri

    L’esercito ucraino afferma di aver ucciso ieri 480 soldati russi, portando il totale a 101.430 morti nelle file avversarie dall’invasione del 24 febbraio. E’ quanto si legge nel bollettini giornaliero dello stato maggiore di Kiev.

  • Zelensky, raid su Kherson è terrorismo russo per intimidirci

    Il bombardamento russo compiuto nelle ultime ore su Kherson, città dalla quale le truppe di Mosca si sono ritirate in novembre, è “terrorismo” russo, mirato a “intimidire gli ucraini: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha parlato di “terrorismo” da parte dei russi per “intimidire” gli ucraini. “La mattina, di sabato, alla vigilia di Natale, nel centro della città. Non ci sono installazioni militari. Non è una guerra secondo le regole definite. E’ terrorismo, è uccidere per intimidire e per piacere”, ha tuonato Zelensky, ricordando che sotto le bombe sono morte almeno 5 persone e altre 20 sono rimaste ferite.

  • Kiev, 5 morti in bombardamento russo a Kherson

    E’ di cinque morti e 20 feriti il bilancio di un bombardamento russo nel centro di Kherson, ha denunciato l’ufficio di presidenza ucraina. Su Twitter il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, ha pubblicato alcune immagini delle vittime dell’attacco odierno, affermando che tutto questo è accaduto “alla vigilia di Natale, nella parte centrale della città”.

  • Intelligence Gb, scarsità munizioni limita Mosca nei raid e le offensive

    La Russia sta probabilmente limitando gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine a causa delle sue scorte limitate di missili. E’ quanto afferma l’intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sull’andamento della guerra, sottolineando come la mancanza di munizioni limiti anche le operazioni offensive di terra.

    «Sin da ottobre, la Russia - si legge- ha aumentato le sue forze in Ucraina con decine di migliaia di riservisti. Malgrado ciò abbia ridotto la carenza di uomini, la scarsità di munizioni rimane un fattore limitante chiave per le operazioni offensive russe. La Russia ha probabilmente limitato i suoi attacchi missilistici a lungo raggio contro l’Ucraina a circa uno a settimana a causa della limitata disponibilità di missili da crociera».

    «Similmente, è improbabile che la Russia abbia aumentato le scorte di munizioni d’artiglieria in maniera sufficiente per permettere operazioni offensive su larga scala. Una delle vulnerabilità del disegno operativo russo è che già soltanto per sostenere le operazioni offensive sulla lunga linea del fronte serve un significativo uso giornaliero di missili e proiettili d’artiglieria», conclude il bollettino

  • Kiev, artiglieria russa bombarda 25 villaggi zona Bakhmut

    Le forze russe nelle ultime 24 ore hanno concentrato il fuoco di cannoni, mortai, missili lanciati dagli aerei e razzi da lanciatori multipli sulla zona di Bakhmut, nella regione di Donetsk, in Donbass, colpendo 25 villaggi. Lo afferma lo stato maggiore militare ucraino citato dall’agenzia Ukrinform. Kiev segnala danni alle cose ma nessuna vittima.

  • Von der Leyen, la ricostruzione porterà l’Ucraina verso l’Ue

    “Gli ucraini stanno combattendo coraggiosamente contro il loro aggressore da 9 mesi. Non potremo mai eguagliare i loro sacrifici. Ma li stiamo aiutando in ogni modo possibile. Quest’anno abbiamo mobilitato oltre 19 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina. E ne arriveranno altri”. Lo ha scritto su Twitter Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue. “Tutti i Paesi dell’Ue hanno ora accettato la nostra proposta di destinare 18 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria all’Ucraina il prossimo anno. Soldi erogati regolarmente, per aiutare le riparazioni urgenti e aprire la strada alla ricostruzione. Una ricostruzione che porterà l’Ucraina sulla strada dell’Ue”.

  • Mosca, “prove” studi su armi biologiche pagati da Usa in Ucraina

    Dirigenti del ministero della Difesa russo hanno presentato quelle che definiscono “prove documentate” che in Ucraina, con il sostegno degli Stati Uniti, si studierebbero pericolose “componenti di armi biologiche”, proibite dalle convenzioni internazionali. Lo scrive l’agenzia russa Tass, che illustra la conferenza stampa tenuta dal capo della Forza di protezione contro la guerra radiologica, chimica e batteriologica russa, Igor Kirillov, a Ginevra, a margine della nona Conferenza di riesame della Convenzione sulle Armi biologiche (Bwc). “Prove documentate presentate mostrano che in territorio ucraino è stato condotto lavoro su componenti di armi biologiche e ricerche su agenti di infezioni particolarmente pericolose ed economicamente significative, il tutto con risorse finanziarie, scientifiche e umane da parte degli Stati Uniti”, ha dichiarato Kirillov, secondo la Tass. Kirillov ha detto che sono stati presentati video, testimonianze oculari e pareri di esperti russi e di altri Paesi e di persone che prendono parte al programma Usa per la riduzione delle sfide alla difesa (Dtra) del Dipartimento della Difesa Usa. Il Pentagono, secondo Kirillov, finanzia i presunti “biolaboratori” in Ucraina.

  • Kiev, basta droni e missili dall’Iran alla Russia

    Dall’ufficio di presidenza di Kiev arriva un appello per porre fine alla fornitura di missili e droni iraniani alla Russia. Anche con la “liquidazione” degli impianti produttivi. Nella giornata del 23 dicembre un’accusa all’Iran di aver incrementato le forniture era arrivata da Israele. Quello di oggi dall’Ucraina sembra proprio un appello indirizzato agli alleati occidentali. Scrivendo su Twitter sabato, l’assistente presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che l’Iran “umilia palesemente l’istituzione delle sanzioni internazionali”, prima di chiedere in risposta la distruzione delle fabbriche di armi iraniane.

  • Zelensky, piano di pace in 10 punti per il 24 febbraio

    La proposta della pace, a un anno dalla guerra. Volodymyr Zelensky lavora a un piano in 10 punti per porre fine al conflitto che ormai da oltre 300 giorni devasta l'Ucraina. Con l'intenzione - secondo il Wall Street Journal, che cita diplomatici Ue e ucraini - di presentarlo intorno al 24 febbraio prossimo, primo anniversario dell'invasione e periodo in cui si teme di più l'arrivo in Ucraina di una nuova offensiva russa su vasta scala. Fino a quella data, l'idea di Kiev è massimizzare le riconquiste territoriali con “più vittorie possibili”, per poi presentarsi più forti ad un eventuale tavolo negoziale. Per il giornale americano, il leader ucraino ne ha già parlato con Biden durante la visita a Washington. E del piano di pace di Kiev “ne abbiamo parlato” anche coi partner del G7, ha riferito il segretario di Stato americano Antony Blinken. “Posso solo dirvi che stiamo valutando ciò che ha proposto” Zelensky, ha aggiunto il capo della diplomazia Usa, secondo cui la formula di Kiev è “un buon inizio”, ma senza specificare quanto tempo ci vorrà a Stati Uniti e Ucraina per valutare congiuntamente il piano. Per quanto però si possa parlare di pace, per ottenerla bisogna che ci sia la volontà di entrambi i fronti. E dal Cremlino si sono affrettati a dire che a loro non risulta che da parte ucraina ci siano piani di pace, perché Kiev “non tiene conto della realtà attuale”. Se da una parte infatti l'incontro Zelensky-Biden ha suggellato ancora di più un'alleanza vitale per l'Ucraina, dall'altra ha infiammato le tensioni tra Usa e Mosca, con l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, che giudica la visita del presidente ucraino un segnale che Usa e Ucraina “non sono pronti per la pace”, definendo a questo punto “probabile uno scontro fra Russia e Stati Uniti”.

    Russia, Putin visita fabbrica che produce macchinari militari


  • Draghi: «Presi molte decisioni difficili, tra cui sostegno convinto a Ucraina»

    “Di decisioni difficili ne abbiamo prese molte: penso alla scelta di attuare tra i primi in Europa il green pass e l'obbligo vaccinale. Sapevo che erano limitazioni delle libertà individuali, ma erano necessarie per garantire a tutti il diritto alla salute, soprattutto ai più fragili. Mi fa piacere vedere oggi che la Corte costituzionale concordi in pieno con l'impostazione del governo. Altrettanto difficile è stato scegliere ad aprile dello scorso anno di riaprire le scuole: mi hanno paragonato a Bolsonaro, hanno detto che avremmo causato una catastrofe sanitaria. Ma l'epidemia è rimasta sotto controllo e i ragazzi sono tornati a scuola in modo continuativo”. Così l’ex premier Mario Draghi in un’intervista al Corriere della Sera. “Infine, il sostegno immediato e convinto all'Ucraina: i rischi di una ritorsione russa erano evidenti, ma non potevamo girarci dall'altra parte davanti a chi aveva riportato la guerra in Europa”, spiega Draghi.

  • Usa a Putin, «riconosca la realtà dopo uso parola guerra»

    Gli Stati Uniti hanno invitato, con una punta di ironia, il presidente russo Vladimir Putin a riconoscere la realtà del conflitto in Ucraina e a ritirare le sue truppe dopo aver usato la parola “guerra”, proibita in Russia, durante una conferenza stampa. L’intervento russo in Ucraina è dall’inizio definito ufficialmente in Russia “operazione militare speciale”. Le autorità russe hanno introdotto una legge che prevede pesanti pene detentive per ogni pubblicazione di informazioni sull’esercito russo ritenute “false” e diverse persone sono state condannate, in particolare dopo aver pubblicamente definito il conflitto una “guerra”. Tuttavia, durante una conferenza stampa di giovedì, Vladimir Putin ha usato questa parola, assicurando di volere che il conflitto in Ucraina finisca “il prima possibile”. “Dal 24 febbraio, gli Stati Uniti e il resto del mondo sanno che l’operazione militare speciale è stata una guerra non provocata e ingiustificata contro l’Ucraina”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano. “Alla fine, dopo 300 giorni, Putin ha chiamato la guerra con il suo nome”, ha aggiunto. “Come prossimo passo per riconoscere la realtà, lo esortiamo a porre fine a questa guerra ritirando le sue truppe dall’Ucraina”. “L’aggressione della Russia contro la sovranità del suo vicino ha causato la morte, la distruzione e lo sfollamento delle popolazioni”, qualunque sia la terminologia usata da Putin, ha proseguito il Dipartimento di Stato. Un deputato municipale russo, Nikita Iouferev, ha annunciato da parte sua giovedì sera di aver sporto denuncia contro il presidente Vladimir Putin, accusato di aver diffuso “false informazioni” usando la parola “guerra” per descrivere l’operazione.

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