Ucraina ultime notizie. Assalto all’Azovstal, Mosca: «Corridoio umanitario per civili». Esplosioni a Kiev, Mykolaiv e Odessa
I punti chiave
- Russi hanno fatto irruzione in Azovstal, scontri in corso
- Elicottero militare russo viola spazio aereo Finlandia
- Gazprom, gas russo in Polonia proveniente dalla Germania
- Ungheria boccia proposta Ue sull’embargo al petrolio russo
- Sindaco Mariupol, persi contatti con combattenti Azovstal
- Indagine Ap, oltre 600 morti dopo il raid al teatro di Mariupol
- Cremlino, non vediamo alcun progresso nei colloqui con Kiev
- Onu, oltre 5,6 milioni persone fuggite dalla guerra
- Michel: La Ue aumenterà gli aiuti militari alla Moldavia
- Bielorussia: Iniziano esercitazioni militari, no minaccia per Paesi vicini
- Zelensky: 156 evacuati Mariupol sono a Zaporizhzhia
- Dombrovskis (Ue): Spero Stati approvino presto nuove sanzioni
- Kiev: Non escluso truppe bielorusse entrino in guerra
- Kuleba: Più sanzioni alla Russia, più armi all’Ucraina
- Von der Leyen (Ue): Stop greggio entro 6 mesi e raffinati entro dicembre
- Mosca, 10mila rifugiati da Mariupol e Donbass in Russia
- Le notizie di ieri
Kiev, morto giornalista ucraino, si era unito a esercito
È morto Oleksandr Makhov, giornalista dei canali TV Dom e Ukraina 24 e militare delle forze armate ucraine. Lo rende noto Ukrinform, postando una foto del giornalista in mimetica e ricordando che Makhov era “un giornalista di talento che aveva deciso di scegliere la difesa della Patria”. Anche il portavoce dell’amministrazione di Odessa Sergey Bratchuk ha fatto un post su Telegram in ricordo del giornalista.
Comandante Azov, sforzi sovrumani per contenere il nemico
“Per il secondo giorno consecutivo, quando il nemico ha fatto irruzione nell’impianto, ne sono seguiti pesanti sanguinosi combattimenti. Sono orgoglioso dei miei soldati che stanno compiendo sforzi sovrumani per contenere l’assalto del nemico. La situazione è estremamente difficile, ma nonostante tutto continuiamo a eseguire l’ordine di mantenere la difesa”. Così in un video il comandante del reggimento Azov, il tenente colonnello Denis Prokopenko, ha spiegato la situazione nello stabilimento di Azovstal.
Usa, «Putin ha già perso, non ha conquistato l’Ucraina»
“Il modo in cui Putin ha definito la vittoria sin dall’inizio della guerra era conquistare l’Ucraina, marciare su Kiev vittorioso e privare il Paese della sua sovranità. Chiaramente questo non è successo. Gli Usa faranno di tutto per aiutare gli ucraini poi saranno loro a definire cosa ritengono un successo e saranno loro a definire i termini”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con la stampa. “Quello che è chiaro adesso è che la Russia ha già perso”, ha detto ancora la portavoce.
Incontro Aiea-Rosatom su sicurezza nucleare
Il capo dell’agenzia atomica internazionale (Aiea) Rafael Grossi e quello della russa Rosatom, Alexei Likhachyov, si sono incontrati a Istanbul per un focus sulla situazione in Ucraina e in particolare della centrale di Zaporizhzhia. Lo riferisce un comunicato citato da Interfax. L’Aiea preme per l’accesso agli impianti nucleari, mentre la controparte russa assicura di avere come priorità “la sicurezza sotto ogni punto di vista”. Le parti si sono accordate per avere “incontri regolari”.
Ucraina: vasto incendio a Brovary dopo missile abbattuto
Un missile è stato abbattuto durante un raid aereo su Brovary, alle porte di Kiev, dalla difesa aerea tra i villaggi di Trebukhiv e Krasylivka. Frammenti del missile sono caduti nella foresta circostante da cui si è spigionato un vasto incendio. I servizi di emergenza ucraini stanno lavorando sul posto. Lo rende noto il generale Oleksandr Pavliuk, capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev.
Ucraina: sindaco, bombardamenti a Brovary. Esplosioni a Kherson
«Ci sono informazioni su un attacco missilistico» in corso a Brovary. Lo ha annunciato il sindaco Ihor Sapozhko su Facebook, secondo quanto riferisce Ukrinform. «Stiamo cercando di capire i dettagli», ha aggiunto. Ulteriori esplosioni sono state segnalate a Kherson, riporta su Telegram Ukraina 24.
Mosca annuncia da domani corridoio umanitario per civili Azovstal
Mosca annuncia un cessate-il-fuoco per tre giorni per consentire l'evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo rende noto il comando militare russo aggiungendo che il corridoio umanitario resterà aperto da giovedì a sabato e i civili potranno scegliere se andare nei territori controllati dall'Ucraina o dalla Russia. Lo riporta Interfax.
Kiev, raid russi nel Dnepr hanno colpito ferrovia
I raid russi che si sono abbattuti in serata nell'area del Dnepr e nella città di Dnipro hanno colpito l'infrastruttura ferroviaria, ma non si segnalano feriti tra gli addetti. Lo ha reso noto il presidente di Ukrzaliznytsia (l'azienda che gestisce il trasporto ferroviario) su Telegram, come riporta Unian. “Le truppe russe continuano a prendere di mira l'infrastruttura ferroviaria”, ha detto Alexander Kamyshin, aggiungendo che “non ci sono vittime tra i ferrovieri. Valuteremo i danni dopo la fine degli allarmi anti-aerei”.
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Sirene allarme aereo a Leopoli, esplosioni a Mykolaiv
Le sirene dell’allarme aereo tornano a suonare a Leopoli. Lo riferisce l’inviata della Bbc nella città dell’Ucraina occidentale, ricordando che ieri si erano registrati una serie di raid alla periferia di Leopoli, che avevano messo fuori uso tre centrali elettriche. Altre fonti registrano esplosioni nella città di Mykolaiv.
Raid su deposito di bus, 10 morti a Avdiivka nel Donetsk
Dieci civili sono stati uccisi e 20 feriti dopo che un attacco militare russo ha colpito un deposito di autobus nella città di Avdiivka, nella regione di Donetsk. Lo ha denunciato il procuratore generale ucraino, Iryna Venediktova. La polizia nazionale ucraina, riporta il Guardian, ha pubblicato foto che mostrano le conseguenze del raid al deposito degli autobus, affermando che gli operai di una fabbrica stavano aspettando di salire a bordo di un mezzo quando è arrivato l’attacco. “I russi sapevano “esattamente dove stavano mirando”, ha affermato il governatore del Donetsk Pavlo Kyrylenko
Fonti Usa, a Mariupol circa duemila soldati russi
Circa duemila soldati russi, l’equivalente di due gruppi tattici di battaglione (Btg), restano a Mariupol, la città ucraina sotto assedio da oltre due mesi, nella quale l’acciaieria Azovstal resta l’ultima sacca della resistenza. Lo hanno riferito fonti della Difesa americana, secondo cui dieci Btg impegnati nell’assedio del porto sul mar d’Azov si sono spostati a nord per una pausa «o per creare migliori posizioni difensive o per riorganizzarsi e riposizionarsi» appena a sud della città di Velyka Novosilka. Secondo le stesse fonti, le rimanenti forze che si trovano a o intorno a Mariupol potrebbero anche includere combattenti ceceni. «A sud non stanno facendo alcun progresso», hanno affermato.
Sindaco Dnipro, raid russi sul centro della città. Esplosioni a Kiev
Il centro della città di Dnipro è stato colpito da missili russi. Lo ha denunciato il sindaco Borys Filatov su Telegram. In serata sono state avvertite potenti esplosioni anche in altre zone centrali dell’Ucraina, come Cerkasy e Zaporizhzhia, come riporta Unian. Esplosioni sono state udite a Kiev. Lo riporta Ukraina 24, precisando che sta lavorando per avere informazioni più dettagliate.
Kuleba, Azovstal resiste all’assalto russo
L’acciaieria Azovstal, ultima roccaforte ucraina a Mariupol, continua a resistere all’assalto russo. Lo ha detto in un discorso su Twitter il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba
Kiev, ripristinati i contatti con i difensori Azovstal
«I tentativi di prendere d’assalto l’impianto continuano per il secondo giorno. Le truppe russe sono già sul territorio di Azovstal», ma «la comunicazione con i difensori è stata ripristinata». Lo ha detto a Radio Svoboda David Arahamiya, negoziatore ucraino e capo del partito «Servitore del popolo» del presidente Volodymyr Zelensky. Nel suo ultimo bollettino di questo pomeriggio, l’esercito di Kiev ha confermato l’assalto delle forze nemiche «per prendere il controllo dell’impianto», anche «con appoggio aereo», assicurando di avere ancora il controllo dell’acciaieria.
Lula, Zelensky responsabile del conflitto quanto Putin
“Putin non doveva invadere l’Ucraina ma non è l’unico colpevole. Vedo il presidente ucraino parlare in tv ed essere applaudito in tutti i parlamenti del mondo ma questo ragazzo è colpevole quanto Putin. In guerra non c’è mai un solo responsabile”. Lo dice l’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, in un’intervista al ’Time’ facendo riferimento a Volodymyr Zelensky. “Non conosco il presidente dell’Ucraina ma il suo comportamento è un po’ strano - aggiunge - è in televisione mattina, mezzogiorno e sera. Dovrebbe essere al tavolo delle trattative. Voleva la guerra perché se non l’avesse voluta avrebbe negoziato di più”, ha aggiunto.
Kiev, ora i russi seguono la tattica dell’imprevedibilità
“I russi stanno perseguendo tattiche che li fanno sembrare imprevedibili. Si può vedere chiaramente dagli attacchi missilistici che vengono compiuti praticamente in tutta l’Ucraina”, come “in Transcarpazia”, dove “non avrebbero sicuramente sparato” in precedenza. “Ed è molto probabile che le loro azioni mirino a garantire che non possiamo anticiparle”. Lo ha affermato alla tv ucraina la viceministra della Difesa di Kiev, Anna Malyar, rispondendo alle domande sulle intenzioni di Mosca di intraprendere azioni più aggressive in vista del 9 maggio. Lo riporta Ukrinform.
Bulgaria vara pacchetto di aiuti a Kiev
Con una votazione a larghissima maggioranza (200 favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto) i deputati del parlamento di Sofia hanno approvato oggi le richieste di aiuti avanzate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, compresa quella di riparare in Bulgaria i veicoli militari delle forze ucraine. I deputati hanno incaricato l’esecutivo di trovare il modo per soddisfare le richieste ucraine avanzate in una lettera presentata dall’ambasciatore ucraino in Bulgaria, Vitalyi Moskalenko, al parlamento di Sofia prima dell’inizio della seduta. Oltre alla riparazione dei mezzi militari, nella lettera firmata da Zelensky si insiste che la Bulgaria sostenga l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, assista i rifugiati ucraini in Bulgaria, garantisca l’esportazione di grano ucraino attraverso il porto bulgaro di Varna sul Mar Nero verso altri paesi e fornisca aiuti umanitari sotto forma di medicinali, vestiti e generi alimentari. Oltre a questo, il parlamento ha incaricato il governo di Sofia ad acquistare energia elettrica dall’Ucraina. Anche se nella decisione del parlamento non si parla esplicitamente di invio di aiuto militare in Ucraina, da diversi giorni alcune agenzie d’informazione rilevano che sin dall’inizio del conflitto in Ucraina Sofia invia armi e munizioni prodotte in Bulgaria alla Polonia che poi vengono trasferite in Ucraina. Gli stabilimenti militari bulgari sono specializzati prevalentemente nella produzione di armi e munizioni secondo gli standard russi.
Ue, Kirill responsabile delle minacce a integrità Ucraina
“Il patriarca Kirill è responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo ed i decisori responsabili dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina”. Così recita il testo del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia in discussione a Bruxelles e visionato dall’ANSA, testo in cui appare anche il nome del patriarca ortodosso Kirill.
Steinmeier ’pronto a colloqui con Zelensky, più aiuti a Kiev’
Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier si è detto pronto a parlare personalmente con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky e ha promesso maggiori aiuti da parte di Berlino a Kiev. Parlando da Bucarest, Steinmeier ha detto che ’’i tedeschi sostengono l’Ucraina con tutto il cuore’’.
Il Copasir farà approfondimento su disinformazione
Nella seduta di oggi Copasir ha deliberato di svolgere “un approfondimento sulla ingerenza straniera e sulla attività di disinformazione, anche al fine di preservare la libertà e l’autonomia editoriale e informativa da qualsiasi forma di condizionamento, con particolare riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina”. Lo fa sapere il presidente del Comitato, Adolfo Urso, aggiungendo che “sono già in programma, a tal proposito, le audizioni del direttore dell’Aisi, Mario Parente, mercoledì 11 maggio, dell’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, giovedì 12 maggio e del presidente Agcom, Giacomo Lasorella, mercoledì 18 maggio”.
500 marittimi bloccati nei porti su 109 navi
Ci sono ancora 500 marittimi bloccati a bordo di 109 navi nei porti ucraini, nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, in attesa di essere evacuati. A fare il punto della situazione è l’Ics, International chamber of shipping, l’organizzazione marittima che rappresenta circa l’80% della flotta mercantile mondiale che chiede la conservazione dei corridoi umanitari per portare fuori i marittimi. Millecinquecento dei 2000 marittimi che erano rimasti intrappolati sei settimane fa sono stati sgomberati attraverso corridoi umanitari, ma ne restano appunto altri 500. E alcuni dei 1.500 sono ancora in attesa dell’ulteriore trasferimento da località costiere in Ucraina per il rimpatrio. I duemila marittimi provengono da 27 diversi Paesi, con una rappresentanza più consistente delle Filippine e dell’India, ma ci sono anche marittimi ucraini, russi, cinesi, danesi, greci e turchi. L’Ics insieme con l’Imo ha raccolto i dati che individuano l’ubicazione di 99 navi, sono soprattutto portarinfuse (42) o navi da carico generale (38), bloccate a Mykolaiv (25), Chornomorsk (23), Kherson (16), Odessa (10), Berdyansk (8), Pivdennyi (6), Mariupol (5), Nika Tera (2), Ochakiv (2) , Izmail (1) e Yuzhny (1). “La via di fuga dall’”apocalisse” come l’ha definita il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres deve essere aperta anche a questi marittimi” sottolinea Natalie Shaw, director of employment affairs di Ics. “Il nostro focus è su quelli ancora a bordo. Continueremo a fare tutto il possibile per facilitare il loro passaggio sicuro fuori dalle aree colpite e, nel frattempo, collaboreremo con le agenzie umanitarie per garantire la consegna degli aiuti umanitari alle persone ancora colpite”.
Macron riceve stasera il premier indiano
L’Ucraina, con il conflitto che va avanti da 70 giorni dopo l’invasione russa, sarà uno dei temi al centro del colloquio di questa sera tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier indiano Narendra Modi, in visita in Europa. Il bilaterale è previsto per le 19. L’India fa appello al “dialogo”, ma non ha mai condannato esplicitamente la Russia. Modi arriva in Francia dopo le visite in Germania e Danimarca.
Anche Sofia vuole esenzione su embargo al petrolio russo
«Dal punto di vista puramente tecnologico, la Bulgaria può fare a meno del petrolio russo, ma ciò aumenterebbe notevolmente il costo dei carburanti nel Paese. Pertanto, se la Commissione europea consente eccezioni dell’embargo petrolifero, anche la Bulgaria eserciterà il diritto di chiederle». Lo ha affermato oggi il ministro delle Finanze bulgaro Assen Vassilev in un’intervista al settimanale di Sofia Kapital, riferendosi alle esenzioni previste per Ungheria e Slovacchia. La Bulgaria dipende per oltre il 90% dal petrolio russo.
Per approfondire: L'Occidente può vivere senza la Russia? Perché non è così facile
Elicottero militare russo viola spazio aereo Finlandia
Un elicottero militare russo ha violato stamani lo spazio aereo della Finlandia, che sta valutando il suo ingresso nella Nato. Lo ha denunciato il ministero della Difesa di Helsinki. «Il velivolo era un elicottero Mi-17 e la profondità della presunta violazione è stata compresa tra quattro e cinque chilometri», ha detto all’Afp un portavoce del ministero. Si tratta della seconda violazione denunciata dalla Finlandia quest’anno, dopo l’incursione del mese scorso di un aereo da trasporto appartenente alle forze armate di Mosca.
Australia sanziona 75 parlamentari russi e 32 ’ministri’ Donbass
Il governo australiano ha annunciato un ulteriore pacchetto di sanzioni contro 75 deputati russi e 32 ministri delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk per il conflitto in Ucraina. Lo ha fatto sapere l’ufficio stampa del ministero degli Esteri australiano, ha riferito l’agenzia russa Tass. Secondo la dichiarazione, nella lista nera ci sono 75 membri del Parlamento russo, la Duma, oltre a 20 ministri che rappresentano l’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) e 12 in servizio per la cosiddetta Repubblica popolare di Luhansk (Lpr). Nell’elenco pubblicato dal governo australiano è inserito anche il giornalista televisivo russo Vladimir Solovyov.
Ad oggi, risultano nella lista di sanzionati dall’Australia 700 cittadini di Russia e Bielorussia, tra cui il presidente russo Vladimir Putin e il leader bielorusso Alexander Lukashenko, nonché un certo numero di ministri di alto rango di entrambi i Paesi. Già il 22 aprile, il dipartimento degli Affari interni australiano ha fatto sapere che il governo del paese ha deciso di introdurre sanzioni contro 147 persone russe a proposito degli sviluppi in Ucraina.
Stati Ue chiedono più tempo per ok a nuove sanzioni
Gli Stati membri dell’Ue hanno chiesto più tempo per esaminare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina proposto dalla Commissione Europea. Il Coreper convocato per discuterne, a quanto si apprende, si è concluso da poco: il pacchetto, presentato nelle sue grandi linee da Ursula von der Leyen, è stato diffuso alle capitali solo questa notte, a mezzanotte, quindi occorrerà più tempo per esaminarlo. Al momento la parte finanziaria e la lista dei soggetti sanzionati non sembrerebbero suscitare particolari riserve tra gli Stati membri. Nell’elenco dei sanzionati figura anche il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill.
Per approfondire: Ue: stop al petrolio russo entro 6 mesi. No di Ungheria e Slovacchia. Isolata la finanza di Mosca
Zelensky: «contro soluzioni che comportino congelamento conflitto»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è contrario a soluzioni che comportino un congelamento del conflitto, dopo la cattiva esperienza degli accordi di Minsk sulle repubbliche separatiste del Donbass. «Non andremo verso un congelamento del conflitto. Sono diventato presidente quando c’erano Minsk-1 e Minsk-2. I rispettivi accordi sono stati violati, questi documenti non erano seri. Erano intese sulla carta. Era un conflitto congelato. Sono contrario. Non avremo documenti del genere», ha detto Zelensky in video collegamento con il Wall Street Journal Ceo Council Summit, secondo quanto riferisce Ukrinform. Non è stata l’Ucraina, ha detto, a ritirarsi dagli accordi di Minsk, bensì la Russia di Putin quando ha invaso il paese confinante. «L’Ucraina non entrerà nuovamente in una palude diplomatica del genere», ha sottolineato Zelensky.
Gb sosterrebbe Finlandia e Svezia se attaccate
«È inconcepibile che il Regno Unito non sostenga la Finlandia o la Svezia se mai fossero attaccate». Lo ha affermato il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, nel corso di una conferenza stampa a Niinisalo (Finlandia occidentale) col suo omologo finlandese Antti Kaikkonen. «Anche senza un accordo formale, siamo Paesi europei che condividono gli stessi valori», ha aggiunto Wallace, riferendosi al fatto che i due Stati scandinavi non sono membri della Nato ma hanno espresso una volontà di adesione dopo l’attacco russo all’Ucraina. Rispetto alla decisione da parte di Helsinki, il ministro ha sottolineato che deve scegliere in totale libertà se unirsi all’alleanza militare, nonostante quindi le dichiarazioni in arrivo da Mosca sulla necessità che il Paese mantenga la sua storica neutralità.
Oms a Russia, «permetta a civili di lasciare Mariupol e aree a rischio»
«Esortiamo la Russia a consentire alle persone di lasciare Mariupol e altre aree» dell’Ucraina «in cui i civili sono a grande rischio. E continuiamo a chiedere di porre fine a questa guerra». È l’appello lanciato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il briefing con la stampa. «Decine di civili sono stati in grado di lasciare Mariupol ieri e l’Oms e i nostri partner sono stati in grado di riceverli e di fornire loro assistenza sanitaria. I corridoi umanitari come questo - ha evidenziato il Dg Oms - sono fondamentali per portare i civili in salvo e garantire assistenza sanitaria per chi ne ha bisogno».
Gazprom, gas russo in Polonia proveniente dalla Germania
La Polonia ha iniziato a ricevere forniture di gas russo dalla Germania con un’inversione del flusso di metano lungo il gasdotto tra i due Paesi. Lo afferma Gazprom, citata dalla Tass. La scorsa settimana la Russia aveva interrotto le sue forniture di metano a Polonia e Bulgaria, dopo che si erano rifiutate di pagarle in rubli.
Ungheria boccia proposta Ue sull’embargo al petrolio russo
L’Ungheria non sosterrà la proposta dell’Ue per un embargo graduale sul petrolio russo così come è stata presentata. Lo ha riferito il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, spiegando che Budapest non vede «alcun piano o garanzia su come una transizione» dal petrolio russo «potrebbe essere gestita sulla base delle proposte attuali e su come sarebbe garantita la sicurezza energetica dell’Ungheria». A quanto si è appreso, Ungheria e Slovacchia hanno chiesto, a fronte di una possibile deroga per loro fino alla fine del 2023, di avere più tempo prima di interrompere il flusso del petrolio che arriva loro dalla Russia.
Russi hanno fatto irruzione in Azovstal, scontri in corso
Le forze russe hanno fatto irruzione nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono asserragliati i militari del battaglione Azov, e ora sono in corso intensi combattimenti. Lo scrive sul suo account di Telegram il noto giornalista ucraino Andriy Tsapliyenko affermando che «gli occupanti hanno fatto irruzione nell’Azovstal». Dicendo che il tentativo è quello di «reprimere la forte resistenza dei difensori di Mariupol», il giornalista ha scritto che «l’esercito di Putin sta usando tutte le armi disponibili. I civili rimangono sotto i bombardamenti nello stabilimento».
Autorità ucraine, «1.235 civili morti nella regione di Kiev»
Le autorità ucraine affermano che nella regione di Kiev sono 1.235 i corpi di civili rimasti uccisi recuperati in aree precedentemente occupate dalle forze russe. «Dei 1.235 corpi recuperati, 282 non sono stati ancora identificati», ha detto il capo della polizia della regione, Andriy Nebytov, citato Interfax-Ukraine. «Più di 800 corpi sono stati esaminati dagli esperti. Molte persone sono morte per colpi d’arma da fuoco, armi leggere>, ha aggiunto, dopo aver rivelato che «solo ieri sono stati trovati altri 20 corpi di persone morte, per lo più a Borodianka, in località limitrofe, così come in aree del distretto di Vyshgorod».
Indagine Ap, oltre 600 morti dopo il raid al teatro di Mariupol
Il bombardamento russo del teatro drammatico di Mariupol, il 16 marzo marzo, è costato il più alto numero di vittime civili dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha rivelato un’indagine dell’Associated Press, pubblicata sul suo sito web, secondo cui ci sono stati circa 600 morti, quasi il doppio rispetto al bilancio ufficiale.
L’agenzia di stampa americana, per ricostruire quanto avvenuto, ha ascoltato le testimonianze di 23 sopravvissuti e dei soccorritori. Ha studiato planimetrie dell’edificio rielaborate in 3D, con foto e video realizzati prima, durante e dopo il raid, affidandosi anche a valutazioni di esperti. Molti sopravvissuti hanno stimato che circa 1.000 persone fossero all’interno al momento dell’attacco aereo. Chi si trovata vicino all’uscita principale e ad un ingresso laterale, è riuscito a fuggire, gli altri sono rimasti seppelliti dalle macerie. Inoltre almeno 100 persone erano in una cucina da campo appena fuori dall’edificio durante il raid e nessuna è sopravvissuta.
I russi hanno negato ogni responsabilità della strage, affermando che il teatro era stato demolito dalle forze ucraine ed era servito come base militare ucraina. Nessuno dei testimoni, invece, ha visto soldati ucraini all’interno dell’edificio, ha riferito l’Ap. E nessuno ha dubitato che il teatro fosse stato distrutto in un attacco aereo russo mirato.
Il teatro sorgeva in una piazza nel cuore di Mariupol da più di 60 anni. Nei giorni successivi all’invasione russa le autorità locali lo avevano adibito a rifugio antiaereo, per le dimensioni, le mura robuste e l’ampio seminterrato. Il primo giorno si erano presentate 600 persone, nei giorni successivi molte altre. Una settimana prima del bombardamento, lo scenografo del teatro aveva usato della vernice bianca per scrivere la parola “BAMBINI” in cirillico sul marciapiede esterno, nella speranza di scongiurare un attacco dall’alto.
Nuove sanzioni anche da Londra: Russia fuori da servizi finanziari
Il Regno Unito ha annunciato nuove sanzioni nei confronti della Russia stabilendo che le imprese russe verranno tagliate fuori dai servizi finanziari, di consulenza di gestione e di pubbliche relazioni. «Fare affari con il regime di Putin è immorale e contribuisce a finanziare una macchina della guerra che sta causando sofferenze indicibili in Ucraina», ha dichiarato la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, nell’annunciare le misure, aggiungendo che «tagliare l’accesso della Russia ai servizi britannici metterà più pressione sul Cremlino e aiuterà a garantire che Putin fallisca in Ucraina». Parallelamente Londra ha annunciato anche 63 nuove sanzioni su persone legate a media russi ritenuti ’di propaganda’, con divieti di viaggio e congelamenti dei beni. Tra i sanzionati, alti papaveri del business russo, ma soprattutto giornalisti di tv filo-Cremlino e (per la prima volta) anche della carta stampata di Mosca.
Federpetroli, con sanzioni petrolio rischio in particolare per Italia
«Il nuovo pacchetto di misure e sanzioni Ue sul petrolio russo ci preoccupa non poco. Anche se sarà graduale nei mesi, non si possono escludere problematiche che, in particolar modo per l'Italia sono evidenti, come la Raffineria Lukoil in Sicilia che ritira greggio russo e, riveste una quota di raffinazione di circa il 18% della capacità italiana. L'Oil & Gas oggi è confuso a seguito dei pacchetti sanzionatori licenziati dall'Ue e non sappiamo più che linee di programmazione industriale adottare». Così il presidente di Federpetroli Michele Marsiglia.
«Molte aziende petrolifere - dice Marsiglia - stanno verificando e valutando la situazione del pagamento in rubli, ben attente a non violare il processo di sanzioni, ma allo stesso tempo assicurarsi l'approvvigionamento di prodotto. Non è possibile stipulare nuovo contratti per l'acquisto di greggio in poco settimane, c'è bisogno di una programmazione e non una semplice sostituzione di prodotto. Anche se l'Italia ritira dalla Russia circa 5.5 milioni di tonnellate di greggio anno, la problematica è da considerare su scala internazionale e da valutare quali saranno le ripercussioni sui prezzi del greggio internazionali da oggi».Per approfondire: Stop Ue al petrolio russo entro 6 mesi. Isolata la finanza di Mosca
Navalny: mi mandano nella colonia di massima sicurezza di Melekhovo
«La mia nuova sentenza non è ancora entrata in vigore, ma ho sentito dire che verrò trasferito nella colonia di massima sicurezza di Melekhovo», una cittadina della Russia europea centrale, «dove ai detenuti vengono strappate le unghie». Lo scrive su Twitter l’oppositore russo Alexey Navalny. «Bene, almeno avrò una scusa per usare una emoji alla moda», prosegue Navalny, che mostra su Twitter un simbolo che ritrae delle unghie colorate di rosso
Chiesa russa, «Kirill non teme sanzioni Ue»
«Il patriarca Kirill proviene da una famiglia i cui membri sono stati sottoposti per decenni a repressioni per la loro fede e posizione morale durante i giorni dell’ateismo militante comunista, senza temere reclusione e repressioni». Lo sottolinea il portavoce della Chiesa ortodossa, Vladimir Legoyda, sul suo canale Telegram a proposito delle sanzioni Ue al Patriarca di Mosca. «Quindi bisogna essere completamente estranei alla storia della nostra Chiesa per intimidire il suo clero e i suoi credenti inserendoli in alcune liste», dice Legoyda.
Onu, oltre 5,6 milioni persone fuggite dalla guerra
Più di 5,6 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa alla fine di febbraio. Lo riferiscono gli ultimi dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), stando alla Cnn. Inoltre, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sono almeno 7,7 milioni gli sfollati interni in Ucraina, costretti ad ad abbandonare le loro case.
Moldavia: «Piani emergenza ma non vediamo minaccia imminente»
La Moldavia ha fatto piani di emergenza per scenari ”pessimistici” in relazione ai timori di essere trascinata nel conflitto nella vicina Ucraina. Lo ha detto la presidente del Paese Maia Sandu parlando in conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, citata dal Guardian. Sandu tuttavia ha spiegato che la Moldavia non vede una minaccia “imminente” di disordini dalla guerra in Ucraina, nonostante le “provocazioni” dei separatisti filorussi nella regione della Transnistria, che hanno riportato una serie di attacchi ed esplosioni e hanno incolpato Kiev. Sandu e il suo governo hanno incolpato degli incidenti le fazioni separatiste “pro-guerra”.
PER APPROFONDIRE: Transnistria, la presidente della Moldavia invita alla calma
Ucraina, Mattarella: in gioco futuro dell’Europa
“È in gioco il destino dell’Europa” e “appare più che mai necessario avere il coraggio di guardare al futuro, di immaginare come la cultura possa costituire un veicolo di pace”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Braga in Portogallo in occasione della riunione Cotec.
Il Cremlino nega l’assalto russo all’acciaieria Azovstal
Il Cremlino ha negato che le forze russe abbiano lanciato un assalto alle acciaierie Azovstal, nella città portuale di Mariupol, nel sud-est dell’Ucraina. “L’ordine è stato dato pubblicamente (21 aprile) dal comandante in capo (Vladimir Putin) di annullare qualsiasi assalto. Non c’è nessun assalto” al momento, ha confermato alla stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sostenendo che le forze di Mosca stanno assediando il sito e intervengono solo per “fermare molto rapidamente i tentativi” dei combattenti ucraini di raggiungere delle “postazioni di tiro”.
Cremlino, non vediamo alcun progresso nei colloqui con Kiev
“Non vediamo alcun progresso nei colloqui con l’Ucraina”: lo ha detto, secondo quanto riporta la Tass, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il portavoce del Cremlino ha anche chiarito che la Russia non ha alcuna intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina e quindi la mobilitazione generale in occasione della ricorrenza del 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale.
Cancelliere Scholz, in arrivo sanzioni per far capire guerra va chiusa
“Putin ha sbagliato completamente i suoi calcoli. Quello che ne consegue è una Nato più forte” e in arrivo “c’è un pacchetto di sanzioni completo che serve a far capire alla Russia che la guerra deve finire”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Meseberg, alla fine delle consultazioni governative in corso da ieri nel Castello alle porte di Berlino.
Conte (M5S), se obiettivo guerra è sconfiggere Russia è follia
“L’obiettivo non può essere sconfiggere la Russia, chi sta abbracciando questo obiettivo sta sbagliando e se lo sta facendo anche l’Italia questo sbaglio va corretto: sarebbe una carneficina” entrare in guerra “contro una potenza nucleare” e “sarebbe una follia coinvolgere l’Italia e il mondo”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di presentazione delle dieci lezioni di politica, in vista della scuola di formazione del Movimento 5 Stelle.
Via libera della Ue ad aiuti Germania da 11 mld per aziende
Via libera della Commissione Ue a un nuovo schema di aiuti di Stato della Germania da circa 11 miliardi di euro per sostenere le aziende in tutti i settori nel contesto della guerra in Ucraina. “Questo regime ombrello consentirà alla Germania di mitigare l’impatto economico della guerra di Putin in Ucraina e di sostenere ulteriormente le aziende in tutti i settori colpiti dall’attuale crisi e dalle relative sanzioni”, ha indicato la vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Margrethe Vestager. Lo scorso 19 aprile Bruxelles aveva dato luce verde a un altro regime di aiuti stanziato da Berlino per le sue aziende da 20 miliardi di euro.
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Russi preparano parata 9 maggio a Mariupol, via detriti e cadaveri da strade
I russi stanno preparando una grande parata militare per il 9 maggio a Mariupol e per questo stanno rimuovendo le macerie dalle vie della città portuale sul Mar Nero, nel sud dell’Ucraina. È quanto sostiene la Direzione dell’intelligence di Kiev spiegando che la Russia ’’si sta preparando alla parata’’ rimuovendo i detriti dalle strade principali di Mariupol, disinnescando gli ordigni inesplosi e trasferendo i cadaveri delle vittime rimasti lungo le vie.
Leopoli, ripristinata elettricità dopo attacchi missilistici
L’elettricità è stata “completamente ripristinata” a Leopoli dopo gli attacchi missilistici russi di ieri sera, che hanno “gravemente danneggiato” tre centraline elettriche. Lo ha detto alla Cnn il vice sindaco della città occidentale ucraina, Serhiy Kiral. Kiral ha riferito che ieri sera vi è stato un totale di “18-19” missili da crociera sparati ieri sera da bombardieri strategici nel mar Caspio, “probabilmente” aerei Tu-295 0 Tu-160. Due dei missili diretti verso l’Ucraina occidentale sono stati abbattuti dalla contraerea, ha aggiunto.
Mosca: “Mariupol è sotto il controllo dell'esercito russo”
Il personale militare russo ora controlla la città di Mariupol, secondo quanto ha dichiarato il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, citato dall’agenzia Tass. Secondo Shoigu, “nei territori delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e nell’Ucraina liberata dai nazionalisti la vita sta tornando alla normalità. Compresa Mariupol, il più grande snodo industriale e dei trasporti sul Mare d’Azov, che è sotto il controllo dell’esercito russo”.
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Missili russi su ferrovie Kirovohrad, vittime e feriti
Due missili lanciati dall’esercito russo dalla direzione del Caspio hanno colpito l’infrastruttura ferroviaria della regione di Kirovohrad, nel Sud dell’Ucraina, provocando morti e feriti. Lo rende noto il Comando operativo Sud dell’Ucraina su Telegram citato dall’agenzia Interfax Ukraine. Altri tre missili sono stati sparati contro la regione di Odessa ma sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea, riferisce il Consiglio comunale di Odessa riportando il Comando.
Mosca, “militari Azovstal bloccati in modo sicuro
I combattenti del gruppo militare ucraino che si trovano sul territorio dell’impianto metallurgico Azovstal a Mariupol sono bloccati in modo sicuro lungo l’intero perimetro dell’acciaieria. Lo ha dichiarato oggi il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu citato da Ria Novosti “Ripetute proposte di rilasciare civili e deporre le armi con la garanzia di salvare vite umane e un trattamento dignitoso in conformità con le norme del diritto internazionale sono state da loro ignorate. Continuiamo con questi tentativi”, ha affermato Shoigu.
Michel: La Ue aumenterà gli aiuti militari alla Moldavia
L’Unione europea “quest’anno” ha “in programma di aumentare significativamente” il sostegno militare alla Moldavia “fornendo ulteriori equipaggiamento alle sue forze armate”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una conferenza stampa congiunta a Chisinau con la presidente moldava Maia Sandu. “È nostro dovere europeo aiutare e sostenere il Paese e aumentare il nostro sostegno alla sua stabilità, sicurezza e integrità territoriale”, ha sottolineato Michel.
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Dombrovskis (Ue): Spero Stati approvino presto nuove sanzioni
“Il pacchetto di sanzioni di oggi è davvero di vasta portata, e comprende il petrolio russo, le principali banche, i canali di propaganda e gli individui. Confido che gli Stati membri accetteranno rapidamente di mettere in atto queste misure. Stiamo anche elaborando un piano per aiutare l’Ucraina a rimettersi in piedi”. Così il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, su Twitter.
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Mosca: colpiti scali usati per transito armi occidentali
I 6 scali merci ferroviari bombardati ieri sera dalle forze russe nell’Ucraina centrale e occidentale erano usati per il trasferimento di “armi occidentali alle forze ucraine in Donbass”. Lo ha detto oggi il ministero della Difesa di Mosca citato da Interfax. Gli scali, colpiti con missili a lunga gittata lanciati dal mare e da aerei, si trovano vicino alle stazioni ferroviarie di Leopoli, Podbortsy, Volonets, Tymkove e Pyatikhatka. Ieri le autorità russe avevano parlato di 6 stazioni ferroviarie bombardate senza che fossero segnalate vittime.
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Mosca: mercenari israeliani combattono con Battaglione Azov
“Mercenari israeliani” stanno combattendo in Ucraina al fianco del Battaglione Azov, che secondo Mosca è composto da “nazisti”. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un’intervista a Radio Sputnik. “Dirò qualcosa che i politici israeliani probabilmente non vogliono sentire, ma forse li interesserà. In Ucraina, i mercenari israeliani sono al fianco del Battaglione Azov”, ha affermato.
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Kiev: non escluso truppe bielorusse entrino in guerra
L’Ucraina “non può escludere” che le truppe bielorusse entrino in guerra. Lo ha dichiarato il portavoce della Guardia di frontiera ucraina, Andriy Demchenko, commentando la notizia delle esercitazioni militari delle forze di Minsk. “Non escludiamo che la Federazione Russa possa ad un certo punto utilizzare il territorio della Bielorussia, le forze armate della Bielorussia, contro l’Ucraina. Pertanto, siamo pronti”, ha affermato Demchenko, citato da Sky News.
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Kuleba: Più sanzioni alla Russia, più armi all’Ucraina
“Più sanzioni per la Russia, più armi pesanti per l’Ucraina”. E’ la richiesta fatta dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un tweet, in cui aggiunge che “il terrorismo missilistico russo deve essere punito”. “La Russia - afferma Kuleba - fatica ad avanzare e soffre perdite terribili. Da qui il disperato terrore missilistico in tutta l’Ucraina. Ma non abbiamo paura, e nemmeno il mondo deve avere paura”.
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Von der Leyen (Ue): Stop greggio entro 6 mesi e raffinati entro dicembre
“Nell’ultimo pacchetto di sanzioni abbiamo iniziato con il carbone. Ora affrontiamo la nostra dipendenza dal petrolio russo. Sia chiaro: non sarà facile. Alcuni Stati membri dipendono fortemente dal petrolio russo. Ma dobbiamo semplicemente lavorarci sopra. Ora proponiamo un divieto al petrolio russo. Questo sarà un divieto totale di importazione su tutto il petrolio russo, marittimo e via oleodotto, greggio e raffinato”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo.
“Ci assicureremo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato, in modo da consentire a noi e ai nostri partner di garantire rotte di approvvigionamento alternative e ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali - ha spiegato -. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente la fornitura russa di petrolio greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro la fine dell’anno. Così massimizziamo la pressione sulla Russia, riducendo allo stesso tempo al minimo i danni collaterali a noi e ai nostri partner in tutto il mondo. Perché per aiutare l’Ucraina la nostra stessa economia deve rimanere forte”.
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Mosca, 10mila rifugiati da Mariupol e Donbass in Russia
Più di 10.000 rifugiati sono arrivati nella regione russa di Rostov dal Donbass, compresa Mariupol, attraverso i posti di blocco nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito oggi il dipartimento regionale di confine del Servizio Federale di Sicurezza (Fsb) citato da Interfax. “Più di 10.000 persone hanno attraversato il confine con la Russia attraverso i posti di blocco nella regione di Rostov nell’ultimo giorno”, ha detto il dipartimento. Più di 8.500 persone sono arrivate nella regione di Rostov dalle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e dall’Ucraina il giorno prima. Le autorità hanno iniziato ad evacuare donne, bambini e anziani in Russia il 18 febbraio - afferma l’Fsb - la regione di Rostov accoglie i rifugiati e li dirotta verso altre regioni della Russia.
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Esercito russo bombarda 8 regioni in un giorno
Dalle 6 di ieri mattina 8 regioni dell’Ucraina sono sotto i bombardamenti dell’esercito russo: Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Leopoli, Vinnytsia, Kiev, Zakarpattia, Odessa e Donetsk. Lo ha scritto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina citato dall’Ukrainska Pravda. In direzione Lyman, Ucraina orientale, le truppe di Mosca stanno avanzando in direzione del villaggio di Shandrygolove mentre i combattimenti continuano.
A Mariupol proseguono senza sosta attacchi aerei, da terra e dal mare contro le postazioni nell’area dell’Azovstal. Nella direzione di Zaporizhzhia è stato attaccato l’insediamento di Orikhiv, Mentre in quella di South Bug i bombardamenti hanno colpito l’intera linea del fronte per distruggere l’equipaggiamento e le fortificazioni delle posizioni ucraine. Intensificate le ostilità nell’area dell’insediamento di Tomin Balka. Nella direzione di Slobozhansky, sono stati sparati colpi di artiglieria e mortai a Kharkiv e sull’insediamento di Protopopivka.
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Australia vara nuove sanzioni contro Russia, nella lista 110 persone
Sono 110 le persone che l’Australia ha sanzionato nell’ambito di un nuovo pacchetto di misure contro la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina. Il provvedimento del ministero degli Esteri australiano ha colpito 76 deputati della Duma e 34 esponenti delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk, entrambe riconosciute dalla Russia.
Secondo il governo australiano, le sanzioni sono la “risposta alla guerra illegale della Russia contro l’Ucraina” e colpiscono persone che “hanno violato la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina affermando la loro autorità governativa su aree del Paese senza l’autorizzazione del governo ucraino”. Il governo australiano ha sanzionato complessivamente 812 persone e 47 entità riconducibili alla Russia. “L’Australia ribadisce il suo incrollabile sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e del popolo ucraino”, ha affermato il Foreign Office.
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I russi attaccano con missili centrali elettriche a Leopoli
Almeno 3 missili russi hanno colpito le centrali elettriche intorno alla città occidentale di Leopoli, vicino al confine con la Polonia. Alcuni quartieri della città sono senza elettricità e acqua a causa dell’attacco che in un primo momento si era creduto fosse diretto alla rete ferroviaria ucraina.
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Bielorussia: Iniziano esercitazioni militari, no minaccia per Paesi vicini
La Bielorussia ha iniziato delle esercitazioni militari non annunciate per testare la capacità di combattimento delle sue forze. Lo ha confermato il ministero della Difesa di Minsk, sottolineando che “le esercitazioni non rappresentano una minaccia per i Paesi vicini o per la comunità europea in generale”.
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Audio: Morti più russi qui che in 4 anni Cecenia
Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) afferma di aver intercettato una comunicazione tra un soldato russo e un suo amico in cui il militare afferma che la Russia ha perso più vite di soldati in Ucraina che in 4 anni in Cecenia. Lo riporta la Cnn. Nell’audio il soldato esprime malcontento per il fatto che i membri d’élite della guardia nazionale russa Rosgvardiya e della forza speciale di polizia Omon avrebbero lasciato l’Ucraina. “Sono maledettamente inutili - afferma -. Stanno tornando indietro. Tutti questi combattenti delle forze speciali ’fantastici’ che avevamo si sono tutti ritirati, sono fuggiti in Russia e si rifiutano di andare avanti”.
“Anche le unità nemiche d’élite non sopportano la pressione dei difensori ucraini”, ha commentato l’Sbu in una dichiarazione sui social media. Il numero esatto dei soldati russi che sono stati uccisi in Ucraina - ricorda la Cnn - rimane incerto. La Nato stima che ne siano morti fino a 15.000. A metà marzo il tabloid russo Komsomolskaya Pravda ha pubblicato e poi rimosso un rapporto secondo cui il ministero della Difesa aveva registrato 9.861 caduti nella guerra in Ucraina.
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Vicepresidente Duma, esercito russo si fermerà a confine con Polonia
Per Pjotr Tolstoj, trisnipote dell'autore di ’Guerra e Pace’, la cosiddetta ’operazione militare speciale’ russa in Ucraina andrà avanti “gradualmente” finché la Russia lo riterrà opportuno. Non ci sono scadenze in vista, tanto meno il 9 maggio, Giornata della Vittoria sovietica sul nazismo. “Penso che finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia”, dice a La Repubblica il vicepresidente della Duma, la Camera Bassa del Parlamento russo. L’operazione si riterrà conclusa “quando l'Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa e non ci sarà più la possibilità di trasformarla in una anti-Russia come l'Occidente ha cercato di fare negli ultimi 30 anni”, sottolinea.
A una domanda su quale sia l’obiettivo reale, risponde: “La Russia ha dispiegato l'esercito dei tempi di pace. Non abbiamo indetto una mobilitazione generale come in Ucraina. Perciò andiamo avanti gradualmente. Nonostante gli aiuti dell'Europa e le isterie di Boris Johnson o di Mario Draghi, finiremo l'operazione quando lo riterremo opportuno. Penso che ci fermeremo al confine con la Polonia”.
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La Russia boicotterà riunione Onu-Ue in programma oggi
La Russia boicotterà oggi una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con il Comitato politico e di sicurezza dell’Unione europea (Psc). Lo rende noto una fonte diplomatica russa, secondo cui la decisione di Mosca è legata alla situazione in Ucraina.
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Zelensky: 156 evacuati Mariupol sono a Zaporizhzhia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che sono 156 le persone arrivate a Zaporizhzhia dopo essere state evacuate dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. “Finalmente abbiamo il primo risultato della nostra operazione di evacuazione a Mariupol, che stiamo organizzando da molto tempo - ha detto Zelensky - nel suo ultimo consueto video-discorso di fine giornata -. Finalmente queste persone sono completamente al sicuro. Le truppe russe non stanno rispettando gli accordi di cessate il fuoco, continuando con massicci attacchi all’Azovstal, ma credo che ci sia la possibilità di salvare il resto del nostro popolo” da lì.
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