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Ucraina ultime notizie. Usa, nuove sanzioni contro Mosca se ci sarà annessione. Kiev, riconquistati territori a est nel giorno del referendum

Gli investigatori dell’Onu hanno stabilito che in Ucraina sono stati commessi crimini di guerra. Le province di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, che rappresentano circa il 15% del territorio dell’Ucraina, si preparano oggi a tenere referendum per l’adesione alla Russia: urne aperte fino al 27 settembre. Berlino propone una soluzione europea per accogliere i disertori russi

Il momento dello scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina
  • Biden, continueremo a fornire assistenza militare a Kiev. Referendum Russia farsa, non li riconosceremo mai

    “Continueremo a sostenere il popolo ucraino e fornire loro assistenza nella sicurezza per aiutarlo a difendersi nella resistenza coraggiosa contro l’invasione della Russia”. Lo dichiara Joe Biden in una nota.“Gli Stati Uniti non riconosceranno mai il territorio ucraino come nient’altro che parte dell’Ucraina. I referendum della Russia sono una farsa, un falso pretesto per tentare di annettere parti dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite” aggiunge Biden che sottolinea: “Lavoreremo con i nostri alleati e partner per imporre nuovi costi economici rapidi e severi alla Russia”.

  • Zelensky, chi vive in territori occupati saboti i russi

    “Ho una semplice richiesta a tutta la nostra gente che si trova nei territori temporaneamente occupati: fate la cosa principale: salvate la vita e aiutateci a indebolire e distruggere gli occupanti”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video serale. “Nasconditi dalla mobilitazione russa - afferma Zelensky - Prova a raggiungere il territorio libero dell’Ucraina. E se entri già nell’esercito russo, sabota qualsiasi attività nemica, interferisci con qualsiasi operazione russa, fornisci tutte le informazioni importanti sugli occupanti: le loro basi, quartier generale, depositi di munizioni. E alla prima occasione, passa alle nostre posizioni. Fai di tutto per salvare vite umane e aiutare a liberare l’Ucraina”.

  • Michel, favorevole che Europa apra porte ai russi in fuga

    In un’intervista a Politico.eu il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si è detto favorevole “in linea di principio” all’ipotesi che l’Europa apra le sue porte ai russi in fuga, dopo l’annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente russo Vladimir Putin. Michel ha precisato che l’Ue dovrebbe mostrare “un’apertura a coloro che non vogliono essere strumentalizzati dal Cremlino”.
    “In linea di principio penso che l’Unione Europea” dovrebbe “ospitare coloro che sono in pericolo a causa delle loro opinioni politiche. Se in Russia le persone sono in pericolo a causa delle loro opinioni politiche, perché non seguono questa folle decisione del Cremlino di lanciare questa guerra in Ucraina, dobbiamo tenerne conto”, ha precisato Michel nella sua intervista

  • Kiev, ridotta presenza diplomatica Iran dopo droni a Mosca

    L’Ucraina ha deciso di privare l’ambasciatore dell’Iran in Ucraina dell’accreditamento, nonché di ridurre significativamente il numero del personale diplomatico dell’ambasciata iraniana in seguito alla fornitura di droni d’attacco da parte di Teheran alla Russia. Lo riporta Ukrainska Pravda. Il ministero degli Esteri ucraino ha spiegato che «fornire armi alla Russia per fare la guerra all’Ucraina è un atto ostile che infligge un duro colpo alle relazioni tra Ucraina e Iran». Privare dell’accreditamento significa che l’ambasciatore non può più svolgere le sue funzioni e, secondo la prassi diplomatica, deve rientrare a Teheran.

  • Usa, «è ora che la guerra in Ucraina finisca, dipende da Putin»

    «È ora che questa guerra finisca. Ed è Putin che deve farlo». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un brifieng con la stampa. «Putin potrebbe mettere fine alla guerra» in Ucraina, «domani se volesse».

  • Stoltenberg, gravi conseguenze se Mosca userà armi nucleari

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in un’intervista alla Cnn ha affermato che ci saranno «gravi conseguenze» se le armi nucleari verranno utilizzate dalla Russia in Ucraina. «Sanno che ci saranno gravi conseguenze. Non elaborerò esattamente su come reagiremo, dipende dal tipo di armi di distruzione di massa che possono usare», ha affermato. «Il fatto è che la probabilità di qualsiasi uso di armi nucleari è ancora bassa, ma le potenziali conseguenze sono così grandi, quindi dobbiamo prenderle sul serio - ha proseguito -. E la retorica e le minacce che il presidente Putin porta avanti aumentano le tensioni, sono pericolose e sconsiderate».

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. (REUTERS/Yves Herman/File Photo)

  • Usa, nuove sanzioni contro Mosca se ci sarà annessione

    «Gli Stati Uniti e i nostri alleati sono pronti a nuove sanzioni e a nuovi costi contro la Russia se procederà con l’annessione di territori ucraini». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre in un briefing con la stampa. «La guerra in Ucraina è una guerra ingiusta e non provocata che è stata iniziata dal Cremlino», ha sottolineato.

  • Il leader ceceno Kadyrov insulta gli obiettori di coscienza: «codardi»

    Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha definito «codardi» i russi che si rifiutano di prendere parte alla guerra in Ucraina e stanno tentando di lasciare in ogni modo il paese. «Non siete altro che codardi, traditori e persona di scarso valore», ha dichiarato oggi su Telegram. Le motivazioni addotte per giustificare il rifiuto, come la presa di distanza dalla guerra, dalla violenza o dalla leadership politica russa, sono solo scuse, ha affermato Kadyrov. Ieri Kadyrov ha annunciato che la Cecenia non prenderà parte a questa mobilitazione.

  • Petrolio chiude sotto 80 dollari a New York

    Il petrolio chiude a New York sotto gli 80 dollari per la prima volta in sette mesi a 78,58 dollari al barile. Le quotazioni perdono il 5,88%.

  • Mosca, negoziati possibili con resa incondizionata di Kiev

    Negoziati con Kiev? Possibili, a patto di una sua resa incondizionata. Ad affermarlo è stato Leonid Slutsky, presidente della commissione esteri della Duma e membro del team negoziale. In un’intervista con l’emittente Rossiya-24 citata dalla Tass, Slutsky ha spiegato: “I negoziati possono svolgersi a condizione di una resa completa ed incondizionata. E i criteri sono ovvi. Denazificazione, smilitarizzazione, status non nucleare. Questi colloqui sono possibili, a livello puramente teorico, a partire da oggi”.

  • Navalny in isolamento per aver criticato mobilitazione

    Il dissidente russo Alexei Navalny è stato posto in isolamento per la quinta volta nella colonia penale dove è detenuto, dopo aver criticato l’ordine di mobilitazione del presidente russo Vladimir Putin. “Quello che ho detto sulla mobilitazione non è piaciuto- Navalny avrai altri 12 giorni”, ha oggi detto il dissidente comparendo oggi in tribunale, secondo quanto riferisce Mediazone. La nuova punizione arriva dopo che Navalny ha appena finito di scontare 15 giorni di isolamento nella colonia Penale n.6 di Melekhovo. Quando era comparso ieri in tribunale, il dissidente aveva accusato Putin di voler buttare la gente nel “tritacarne della guerra” per perseguire la sua “guerra illegale” in Ucraina.

  • Zelensky ai russi, ”manifestate, non andate al fronte”

    I russi “non comprendono ciò che può accadere loro se verranno in Ucraina”: il presidente Volodymyr Zelensky ha incoraggiato oggi i cittadini russi a manifestare in piazza piuttosto che ad andare al fronte, in un’intervista concessa a vari media tra cui Ouest-France. “Temono di essere incarcerati per aver manifestato ma non capiscono cosa può succedere se arrivano in Ucraina. Dovranno sparare agli ucraini e noi dovremo sparare a quella gente”. Zelensky ha quindi incoraggiato i russi a scendere in strada assicurando che “manifestare è sempre più sicuro che fare la guerra ed è necessario, è così che funziona una democrazia”. E in ogni caso “Vladimir Putin non potrà arrestare tutti”.

  • Domani all’Onu parlano Russia, Cina e India

    Fari puntati domani sull’assemblea generale dell’Onu a New York. Non solo per l’atteso intervento del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ma anche per quelli di Cina e India, i cui leader hanno espresso preoccupazioni per il conflitto a Vladimir Putin nel recente vertice di Samarcanda. Si tratterà quindi di un ennesimo banco di prova per quelli che finora erano stati i due maggiori Paesi non ostili a Mosca. Per Pechino interverra’ il ministro degli esteri Wang Yi, in tarda mattina (tardo pomeriggio in Italia), poi nel primo pomeriggio (in serata in Italia) toccherà al capo della diplomazia indiana Subrahmanyam Jaishankar. In mezzo Lavrov.

  • Media, Russia aumenterà spese militari 2023 del 43%

    Il presidente russo Vladimir Putin si prepara ad aumentare i finanziamenti per le spese militari. Secondo quanto riporta Bloomberg, Mosca investirà molto più del previsto nella difesa, alla luce dell’andamento della guerra in Ucraina. La spesa militare supererà la pianificazione di bilancio iniziale per il 2023 di oltre il 43%, mentre quella per la sicurezza nazionale e le forze dell’ordine aumenterà di oltre il 40%, secondo il piano finanziario triennale. Al momento, Mosca investe nel settore della difesa quasi 5 trilioni di rubli (84 miliardi di dollari), pari al 3,3% del suo Pil.

  • Blinken, Usa e Cina impediscano altre provocazioni

    Il segretario di stato Usa Antony Blinken, nel suo incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a margine dell’Assemblea Generale Onu a New York, ha detto che Washington e Pechino hanno un obbligo a contrastare gli effetti dell’invasione russa in Ucraina e ad impedire ulteriori azioni provocatorie. Lo riferiscono fonti del dipartimento di stato americano.

  • G7, ferma condanna referendum farsa voluti da Russia

    «Noi leader del G7 condanniamo fermamente i referendum farsa, che la Russia cerca di usare per creare un pretesto falso, per cambiare lo status della sovranità territoriale ucraina, soggetta all’aggressione in corso dalla Russia». Lo scrivono i membri del G7 in una nota. «Queste azioni violano chiaramente la carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, e vanno in direzione diametralmente opposta allo stato di diritto fra le nazioni», si legge ancora.

  • Sito indipendente Meduza: «Cremlino vuole mobilitare 1,2 milioni di persone»

    Sono 1,2 milioni le persone che le autorità russe intendono mobilitare per andare a combattere in Ucraina, malgrado il ministro della difesa abbia parlato di 300mila uomini. Lo scrive il sito indipendente russo Meduza, citando fonti vicine ad un ministero del governo di Mosca. Le autorità «raccomandano di mantenere al minimo il reclutamento> nelle capitali delle regioni russe, ma di prendere gli uomini «nelle zone rurali, dove non ci sono media, nessuna opposizione, e più sostegno (alla guerra)», riferiscono le fonti. A Mosca si prevede di prelevare 16mila persone, a San Pietroburgo 3.200. Com’è noto, il decreto di mobilitazione parziale comprende un paragrafo secretato, il numero 7, dove sarebbe menzionato il numero di riservisti da richiamare alle armi. Il ministro della Difesa ha parlato di 300mila uomini e il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha smentito ieri le notizie apparse su Novaya Gazeta che parlavano di un milione di persone.

  • Ministero Interni russo, 50mila persone in piazza a Mosca per sostegno a referendum

    Circa 50mila persone si sono recate a una manifestazione indetta a Mosca a sostegno dei referendum nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Lo riporta Ria Novosti citando il ministero degli Interni di Mosca.

  • Polizia di Mosca avverte: «Non partecipate a manifestazioni illegali»

    Tutte le manifestazioni illegali a Mosca verranno bloccate, gli organizzatori verranno portati davanti alla giustizia. L’avvertimento è arrivato dalla polizia moscovita, che chiede a tutti i cittadini di astenersi dal prendere parte a tali eventi definiti illegali. «Avvertiamo - riporta la Tass citando l’ufficio stampa delle forze dell’ordine - che ogni tentativo di fare manifestazioni non coordinate con le autorità esecutive verranno immediatamente fermate e partecipanti ed organizzatori saranno chiamati a risponderne». Le forze di polizia di Mosca hanno consigliato a tutti di evitare di rispondere a quelle che hanno definito «le provocazioni» degli organizzatori di eventi pubblici non autorizzati e anche di astenersi dal visitare le aree indicate come probabili sedi di tali manifestazioni. La polizia ha anche esortato tutti a mettere in guardia parenti, conoscenti e minori esortandoli a non compiere azioni avventate. Mercoledì si sono svolte manifestazioni a Mosca e in diverse altre città russe. Su Internet ci sono state convocazioni di ulteriori proteste per domani.

  • Ambasciatore russo in Usa: «Rapporti non sono degenerati fino a conflitto nucleare»

    Mosca vuole credere che i rapporti con gli Stati Uniti non siano degenerati al punto da arrivare ad un conflitto nucleare. È quanto ha detto l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoli Antonov, intervenendo in video ad una conferenza dell’Accademia diplomatica russa. «Voglio credere che, malgrado tutte le difficoltà, non ci stiamo avvicinando al pericoloso limite verso la caduta nell’abisso di un conflitto nucleare con gli americani», ha detto Antonov, citato dall’agenzia stampa Tass. Il diplomatico ha sottolineato che la Russia è impegnata nel rispetto del principio che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare «che non dovrebbe mai venir scatenata».

  • Cina a Stati Uniti, senza cambi di rotta confronto sarà conflitto

    La politica della ’Unica Cina’’ è la base su cui poggiano le relazioni tra Pechino e Washington e «la questione di Taiwan sta diventando sempre più il maggiore pericolo» che, «se non gestito bene, è molto probabile che provochi conseguenze devastanti». È quanto ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, parlando in mandarino ad un evento dell’Asia Society, a New York. Wang ha aggiunto che «la recente proposta del Taiwan Policy Act 2022 sfida alle fondamenta la stabilità delle relazioni tra Usa e Cina» e «se gli Stati Uniti non cambiano rotta verso la Cina, il confronto diventerà inevitabilmente conflitto».

  • Michel, sospendere Russia da Consiglio Sicurezza Onu

    «Quando un membro permanente del Consiglio di Sicurezza scatena una guerra non provocata e ingiustificata, condannata dall’Assemblea Generale, la sua sospensione dal Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere automatica». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni unite (Unga) a New York. «Un solido sistema multilaterale richiede fiducia reciproca. L’attuale sistema non è sufficientemente inclusivo e rappresentativo. L’uso del diritto di veto dovrebbe essere l’eccezione, ma sta diventando la regola», ha sottolineato Michel auspicando una riforma «necessaria e urgente».

  • Varsavia, non apriremo le porte ai russi in fuga, controlli impossibili

    La Polonia non aprirà le porte ai russi in fuga dalla mobilitazione. «Non permetteremo a un gruppo di russi di entrare in Polonia attraverso i confini, nemmeno a coloro che affermano di fuggire dalla mobilitazione», ha dichiarato il viceministro dell’Interno Maciej Wasik alla radio pubblica polacca. Citando motivi di sicurezza nazionale, Wasik ha detto che non ci sarà alcuna apertura del confine: non c’è modo di verificare rapidamente se le persone che affermano di essere obiettori di coscienza stiano o meno lavorando per i servizi di intelligence russi. Solo in singoli casi, quando un cittadino russo potrà dimostrare di essere sottoposto a tortura o persecuzione per motivi politici in Russia, la Polonia potrà applicare le norme sull’asilo e garantirgli protezione, ha concluso.

  • Michel: «Nessuno ha minacciato Russia»

    La Russia «unisce la violenza delle armi al veleno della menzogna. La sicurezza russa sarebbe minacciata da anni dall’Occidente, lo dico tra virgolette. È falso. Il Cremlino tenta, spero invano, di mobilitare il resto del mondo contro un nemico immaginario. Nessuno ha minacciato, attaccato né invaso la Russia». Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, all’assemblea generale dell’Onu a New York. «E nessuno in Europa voleva un conflitto con la Russia. Che interesse avremmo a mettere in pericolo la sicurezza e la prosperità di noi tutti?», aggiunge, sottolineando come attualmente la Russia faccia «paura. Il Cremlino ha riportato la guerra in Europa. E si comporta da ricattatore. Non possiamo lasciare che l’azione distruttrice di uno tra noi metta in pericolo la nostra volontà feroce di agire per il bene comune», conclude Michel.

    Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. (EPA/HANNIBAL HANSCHKE)

  • Portavoce Zelensky: Berlusconi si fida di Putin assassino?

    «Putin è al potere da più di 20 anni. Ha ucciso o imprigionato gli avversari politici. Ha mandato un esercito di assassini stupratori nel territorio di uno Stato sovrano. Ha organizzato un massacro in Siria, è responsabile dell’abbattimento di un aereo passeggeri con 300 persone nel 2014. E ora minaccia le armi nucleari. Quindi, se capiamo bene, Berlusconi si fida di lui e usa il suo esempio per definire chi è persona rispettabile e chi no?». Lo dice a Repubblica Seriiy Nykyforov, portavoce di Zelensky.

  • Sun: Abramovich ha avuto un «ruolo chiave» per rilascio prigionieri britannici

    L’ex proprietario del Chelsea, Roman Abramovich, ha svolto un «ruolo chiave» nel rilascio di cinque uomini di nazionalità britannica detenuti dai separatisti filorussi. Lo riporta il Sun citando John Harding, uno dei prigionieri liberati, secondo cui l’oligarca si sarebbe «identificato» con il compagno di detenzione Shaun Pinner sul volo per Riyadh in Arabia Saudita dopo che il principe ereditario Mohammed bin Salman ha preso parte ai negoziati. «Shaun ha parlato a lungo con lui (Abramovich) di calcio e io stavo parlando con il suo assistente», ha detto Harding a The Sun. Abramovich, 55 anni, è stato sanzionato dal governo del Regno Unito ed è anche soggetto alle sanzioni dell’Ue.

  • Autorità musulmana Uzbekistan: «Vietato arruolarsi nell’esercito russo»

    Il Consiglio musulmano dell’Uzbekistan ha vietato ai fedeli di arruolarsi nell’esercito russo per combattere in Ucraina. La dichiarazione ufficiale, riferisce il Guardian, arriva dopo che le autorità di Mosca hanno offerto la nazionalità russa agli stranieri che entreranno nell’esercito. Membri di organizzazioni «terroristiche» stanno cercando di reclutare musulmani per combattere in Ucraina con il pretesto di una «jihad», ma i musulmani non è permesso di combattere in azioni militari a meno di difendere il proprio paese, afferma il Consiglio musulmano uzbeko. Il procuratore nazionale dell’Uzbekistan ha già avvertito i cittadini che la legge vieta di combattere in conflitti all’estero. I trasgressori verrano incriminati penalmente. Un video circolato di recente sui social mostra due soldati uzbeki catturati dagli ucraini, che hanno detto di essere stati reclutati a Mosca.

  • La Finlandia limita l’ingresso ai russi

    La Finlandia limiterà «in modo significativo» l’ingresso dei russi sul proprio territorio: lo annuncia il governo di Helsinki dopo le code che si sono create al confine in seguito all’annuncio di Mosca sulla mobilitazione parziale.

  • Cina, noi costruttivi e sempre da parte pace

    «La sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi devono essere rispettate e gli scopi e i principi della Carta dell’Onu devono essere pienamente osservati»: lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi che, continuando a citare le parole del presidente Xi Jinping, ha detto al suo omologo ucraino Dmytro Kuleba che «le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi devono essere prese sul serio e tutti gli sforzi che sono favorevoli alla soluzione pacifica della crisi deve essere sostenuto». La Cina «è sempre dalla parte della pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo», ha aggiunto Wang.

    Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. (Bryan R. Smith / AFP)

  • Cremlino, colloquio Putin-Macron non è in programma

    Non è attualmente in programma una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin. A precisarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: «Al momento non sono state avviate iniziative in direzione di un colloquio telefonico». Secondo il portavoce, «il presidente francese probabilmente prima rientrerà in Francia da New York». «Alcune iniziative cui ha fatto riferimento potrebbero tenersi successivamente». «Attualmente - ha ribadito - non ci sono telefonate concordate sul programma» di Putin. Il 20 settembre Macron aveva menzionato colloqui telefonici con Putin a breve. L’ultima telefonata tra i due si è tenuta l’11 settembre.

  • Attacco a Odessa con 3 droni di fabbricazione iraniana, un morto

    Un civile è rimasto ucciso nell’attacco condotto oggi dai russi ad Odessa con tre droni di fabbricazione iraniana Shahed 136. Lo rende noto il consiglio comunale di Odessa su Telegram, precisando che forze di difesa aerea hanno distrutto uno dei tre droni. Nel bombardamento dei droni è stato distrutto un edificio amministrativo nell’area del porto.

  • Filorussi Donetsk, anche italiani fra osservatori referendum

    Nella Commissione elettorale del referendum per l’annessione alla Russia dell’autoproclamata repubblica di Donetsk lavorano circa 130 osservatori stranieri, fra di loro ci sarebbero anche degli italiani. Lo ha reso noto la stessa Commissione alla Tass. In totale gli osservatori europei sarebbero 50, quattro dei quali provenienti da Paesi Bassi e Germania sarebbero già al lavoro. Presenti anche osservatori provenienti da Russia, Venezuela, Romania, Togo e Sud Africa.

  • Kiev, liberato villaggio Yatskivka nell’oblast di Donetsk

    Le forze ucraine hanno preso il controllo del villaggio di Yatskivka nell’oblast di Donetsk e riguadagnato posizioni perse in precedenza nella direzione di Bakhmut. Lo ha dichiarato lo stato maggiore ucraino, citato da Kyiv Independent.

  • Vice ministro esteri russo, non minacciamo nessuno con armi nucleari

    Mosca non intende minacciare nessuno con armi nucleari. Lo dice il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, secondo quanto riferiscono i media russi, rilanciati dal Guardian. Ryabokov ha anche aggiunto che uno scontro diretto con gli Stati Uniti e la Nato non è negli interessi della Russia.

  • Kiev, riconquistati territori a est in giorno referendum

    Le forze armate ucraine hanno rivendicato di aver ripreso nuovi territori nell’est del Paese, nel giorno in cui iniziano i referendum per l’annessione alla Russia delle regioni del Donbass, di Kherson e Zaporizhzhia.

  • Mosca, relazioni con Usa prossime allo zero

    Le relazioni tra Stati Uniti e Russia «sono ora a un livello prossimo allo zero». Lo ha affermato il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. «Non è un segreto che le relazioni russo-americane siano in uno stato estremamente deplorevole, vicino allo zero, paragonabile ai momenti peggiori della Guerra Fredda», ha spiegato.

  • Ambasciatore ucraino a Berlino, sbagliato accogliere disertori russi

    L’ambasciatore ucraino a Berlino, Andrij Malnyk, è molto critico sulla decisione della Germania di aiutare i disertori russi e accoglierli nel Paese: «I giovani russi, che non vogliono andare in guerra, devono finalmente far cadere Putin e il suo regime razzista, invece di sparire e andare a godersi la dolce vita in Occidente! Approccio sbagliato, sorry!», ha twittato il diplomatico che sta per lasciare l’incarico a Berlino e tornare in Ucraina.

  • Washington Post, da Usa moniti in privato a Mosca su minaccia nucleare

    Gli Usa hanno inviato per diversi mesi comunicazioni private a Mosca, anche attraverso il dipartimento di Stato, ammonendo la leadership russa sulle gravi conseguenze che seguirebbero l’uso dell’arma nucleare. Lo rivela il Washington Post, citando dirigenti americani, secondo cui i messaggi sottolineano ciò che Joe Biden e i suoi consiglieri hanno esposto pubblicamente. La Casa Bianca ha deciso però di mantenere deliberatamente vaga la natura delle conseguenze, in modo che il Cremlino si preoccupi della reazione Usa.

  • Governatore Kharkiv: «Esumati 436 corpi dalla fossa comune di Izyum»

    Sono stati esumati 436 corpi dalla fossa comune di Izyum. Lo ha reso noto il governatore della regione di Kharkiv, Oleh Synyehubov, precisano che una trentina di corpi mostrano segni di torture. Parlando con i giornalisti, insieme al capo della polizia regionale, Volodymyr Tymoshko, il governatore ha detto che sono state individuate altre tre fosse comuni nelle zone liberate dalle forze ucraine.

    Corpi dissotterrati a Izyum dopo la riconquista ucraina. (EPA/SERGEY KOZLOV)


  • Lunedì a Bruxelles incontro von der Leyen-Stoltenberg

    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, avrà un incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, lunedì 26 settembre a Bruxelles. Lo ha riferito il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. Sul tavolo ci sarà probabilmente anche il tema delle nuove sanzioni contro Mosca - preannunciate da von der Leyen e dall’Alto rappresentante Ue, Josep Borell, nei giorni scorsi a New York -, sulle quali l’esecutivo comunitario è al lavoro.

  • Berlino, serve soluzione europea per disertori russi

    «Il fatto che molti russi non vogliano partecipare alla guerra è un buon segnale». Adesso bisogna trovare «una soluzione sostenibile» con gli altri partner europei. Lo ha detto il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Hebestreit, in conferenza stampa. «In tutte le richieste di asilo si dovrà verificare che ci sia stata effettivamente una diserzione>, ha aggiunto. Bisogna infatti accertare che chi chiederà di essere accolto non si muova in Europa su mandato dello Stato russo, ha spiegato.

  • Filorussi: anche italiani osservatori in referendum Donetsk

    Ci sarebbero anche osservatori italiani al referendum in corso nella autoproclamata Repubblica di Donetsk per l’unione con la Russia. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale, secondo la quale alla consultazione presenziano 130 osservatori stranieri. Tra questi, oltre ai russi e agli italiani, altri provenienti da Venezuela, Romania, Togo e Sudafrica. Lo scrive l’agenzia russa Tass.

  • Navalny in cella punizione dopo condanna mobilitazione

    Il principale oppositore di Putin, Alexey Navalny, detenuto in Russia per motivi politici, è stato mandato in cella di punizione per 12 giorni dopo aver condannato la mobilitazione ordinata dal Cremlino per il conflitto in Ucraina durante un’udienza in tribunale: lo ha dichiarato la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, ripresa da Novaya Gazeta Europa, precisando che i funzionari del centro detentivo hanno detto a Navalny che viene mandato di nuovo in cella di punizione per “aver parlato di mobilitazione nell’ultimo processo”. Yarmish ha rimarcato che Navalny aveva appena terminato un periodo di 15 giorni in cella di punizione.

  • Inchiesta Onu: in Ucraina bambini stuprati e torturati

    Gli investigatori dell’Onu in Ucraina hanno documento una vasta gamma di crimini contro i minori, inclusi casi di bambini «stuprati, torturati e confinati illegalmente», ha detto il capo della Commissione d’inchiesta Erik Mose al Consiglio dei diritti umani a Ginevra. “Nei casi su cui abbiamo indagato, l’età delle vittime di violenza sessuale e di genere va dai 4 agli 82 anni. Ci sono stati episodi in cui i parenti sono stati obbligati ad assistere ai crimini” commessi sui loro cari, ha aggiunto, precisando che in diversi casi è stato stabilito che gli autori erano soldati russi.

  • Cremlino, dopo referendum attacco a Donbass sarà a Russia

    Se in Donbass, dove si vota oggi per il referendum vincerà il sì per l’unione con la Russia, Mosca considererà ogni attacco contro questo territorio come «un attacco al proprio territorio». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.

  • Ucraina: Cina chiede dialogo, pronti a ruolo costruttivo

    La Cina sollecita la soluzione della crisi in Ucraina attraverso il dialogo, nel giorno dell’avvio dei referendum in quattro regioni occupate sull’adesione alla Russia, ed è pronta a svolgere un «ruolo costruttivo« per attenuare la gravità della situazione. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin in merito ai timori espressi dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres sui referendum. «Sosteniamo sempre che la sovranità e l’integrità di tutti i Paesi debbano essere rispettate, così come scopi e principi della Carta dell’Onu, e le legittime preoccupazioni di tutti sulla sicurezza», ha aggiunto Wang.

  • Kirill esorta fedeli ad arruolarsi, se muori sarai con Dio

    «Vai coraggiosamente a compiere il tuo dovere militare. E ricorda che se muori per il tuo Paese, sarai con Dio nel suo regno, gloria e vita eterna»: il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill esorta così gli uomini della Federazione alla mobilitazione lanciata dal presidente Vladimir Putin, invitando i fedeli a «non avere paura della morte». Lo riporta in un tweet il media indipendente bielorusso Nexta.

  • Inchiesta Onu, in Ucraina commessi crimini di guerra

    In Ucraina “sono stati commessi crimini di guerra”. Lo hanno stabilito gli investigatori dell’Onu.

    Guterres (Onu): "Totalmente inaccettabile parlare di guerra nucleare"
  • Gentiloni, unità su aiuto a Ucraina vitale in Italia e Ue

    “La Ue è più unita rispetto alle crisi precedenti. Le nostre sanzioni stanno costantemente erodendo l’economia russa e minando la sua macchina da guerra. La nostra assistenza finanziaria e il nostro sostegno militare stanno aiutando l’Ucraina a mantenere lo Stato in funzione mentre le sue forze armate ribaltano le sorti della guerra. Mantenere questa unità nei prossimi mesi, evitando qualsiasi deviazione, è di vitale importanza per il nostro futuro. In Italia e nell’Ue”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni parlando al seminario ’A new Eu, a new world?’ .

    Il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni (ANSA/JULIEN WARNAND)

  • A Luhansk fanno votare casa per casa anche per individuare reclute

    Gli organizzatori dei referendum farsa, delle “elezioni senza elezioni”, in corso nelle zone occupate dai russi in Ucraina stanno andando casa per casa non solo per intimidire gli elettori ma anche “con l’obiettivo di individuare uomini” da reclutare. Lo scrive su Telegram, Serhai Haidai, governatore ucraino di Luhansk, affermando che chi sta partecipando alla gestione di questi referendum sarà punito.

    “Riempiono fogli di carta nelle cucine, negli appartamenti, nei cortili: è estremamente strano, non c’e’ la parvenza di privacy”, ha detto ancora parlando delle “ronde che vanno casa per casa” per far votare. L’operazione, aggiunge, ha anche “l’obiettivo di controllare le abitazioni per identificare gli uomini: gli occupanti cercano carne da cannone”.

    Luhansk si prepara al referendum: stampate le schede elettorali
  • Kuleba, da Wang rispetto per integrità territoriale e no uso forza

    Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha incontrato il capo della diplomazia cinese Wang Yi per discutere delle relazioni tra Ucraina e Cina. Lo ha annunciato lo stesso Kuleba su Twitter spiegando che ’’il mio omologo ha riaffermato il rispetto della Cina per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonché il suo rifiuto all’uso della forza come mezzo per risolvere le divergenze’’.

    Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba

  • Sono 391 i bambini uccisi dall’inizio della guerra

    Dall’inizio dell’invasione russa, 391 bambini ucraini sono rimasti uccisi e 771 sono stati feriti, secondo i dati aggiornati della procura generale di Kiev. Lo riporta Ukrinform. I dati non sono definitivi, poiché le informazioni provenienti dalle aree dell’Ucraina dove le ostilità sono in corso e dai territori occupati non sono complete. La maggior parte dei bambini sono stati colpiti nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Mykolaiv.

    Ucraina, l'arrivo all'alba dei prigionieri liberati: c'è anche una donna incinta
  • Messico presenta all’Onu proposta di mediazione

    Il Messico ha ufficialmente presentato alle Nazioni Unite una proposta del presidente Andrés Manuel López Obrador di un processo di pace per cercare di mettere fine al conflitto fra Russia e Ucraina. A nome del capo dello Stato messicano, scrive oggi il quotidiano La Jornada, il ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard, ha illustrato ieri l’iniziativa prima al Consiglio di sicurezza e quindi all’Assemblea generale. “Sulla base della sua vocazione pacifista - ha sottolineato Ebrard - il Messico ritiene che la comunità internazionale debba ora incanalare i suoi migliori sforzi per raggiungere la pace” e “rafforzare gli sforzi del segretario generale, Antonio Guterres”.

    Questo, ha aggiunto, “attraverso la formazione di un comitato per il dialogo e la pace in Ucraina, con la partecipazione di altri capi di Stato e di governo, tra cui, se possibile, il premier indiano Narendra Modi e Sua Santità Papa Francesco”. In particolare davanti all’Assemblea generale, il ministro ha sottolineato che, di fronte all’impossibilità del Consiglio di sicurezza di fermare la guerra e promuovere un processo diplomatico, il Messico cerca con la sua proposta di “offrire un canale diplomatico complementare a quelli esistenti, di interagire con le parti in conflitto, nell’ottica di ridurre le tensioni e istradare correttamente la mediazione”. Ebrard ha poi indicato che “la proposta è già stata presentata a Guterres, alle parti in conflitto, nonché ai rappresentanti dell’India e del Vaticano”.

    Il ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrard Casaubon (EPA/Peter Foley)

  • Bombe russe su Kharkiv, 1 morto e 2 bimbi feriti

    Bombardamenti russi nella regione orientale di Kharkiv sulle cittadine diacenti alla linea di contatto e al confine con la Federazione Russa: “ci sono vittime e feriti, compresi bambini”. Ha scritto su telegram il governatore Oleh Synyehubov. “Tre persone sono rimaste ferite a Kupyansk, tra cui due bambini di sette anni, mentre un uomo di 51 anni è stato ucciso. Altri due civili sono rimasti feriti nell’esplosione di mine”, ha aggiunto.

    Ucraina, il villaggio di Kyamanka in rovine dopo la fuga dei russi
  • Ex prigioniero Gb: Abramovich ha avuto ruolo chiave in rilascio

    L’ex proprietario del Chelsea Football Club Roman Abramovich ha avuto ’’un ruolo chiave’’ nell’operazione che ha portato al rilascio dei 5 cittadini britannici prigionieri in Russia. Lo ha detto in un’intervista con The Sun John Harding, uno dei cinque prigionieri, che ha avuto un colloquio con l’assistente di Abramovich mentre Shaun Pinner, anche lui rilasciato, gli ha parlato direttamente. “Shaun ha parlato a lungo con lui del calcio e io stavo parlando con il suo assistente”, ha detto Harding a The Sun. “Roman ha avuto un ruolo fondamentale nel riportarci indietro. E’ straordinario pensare che fosse coinvolto’’, ha aggiunto. “E’ molto rispettato dagli ucraini e anche da noi ora. Ha fatto moltissimo per noi e non potremmo ringraziarlo abbastanza’’, ha dichiarato.

    L’ex proprietario del Chelsea Football Club Roman Abramovich (Ansa)

  • Sanchez, referendum fasulli: risultato non sarà mai riconosciuto

    “Questi referendum fasulli” per l’annessione delle zone occupate dell’Ucraina alla Russia “costituiscono un’ulteriore violazione del diritto internazionale. Il loro risultato non sarà mai riconosciuto”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu.

    La guerra in Ucraina ha fatto tremare “le fondamenta dell’Onu come raramente è successo prima”, dopo sei mesi “l’orrore” dell’invasione russa è ancora presente e ha portato l’umanità a “tempi che pensavamo fossero superati”, ha aggiunto il leader, che però ha invitato a non perdere la speranza nell’Onu e nella comunità internazionale, capace di superare ogni avversità.

    Il Primo ministro spagnolo Pedro Sanchez (EPA/Peter Foley)

  • Sindaco di Mosca promette compenso aggiuntivo per cittadini mobilitati

    I moscoviti che saranno mobilitati in Ucraina riceveranno un compenso aggiuntivo per il servizio militare. Lo ha promesso il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin annunciando un bonus mensile regionale di 50.000 rubli (808 dollari) oltre agli stipendi come militari. In caso di grave infortunio, ha aggiunto, verrà pagato un premio aggiuntivo di un milione di rubli, mentre se l’infortunio è lieve riceveranno 500mila rubli. Le autorità di Mosca pagheranno 3 milioni di rubli alle famiglie delle persone che perderanno la vita in Ucraina.

    Il Presidente russo Vladimir Putin e il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin (a sinistra) (EPA/GAVRIIL GRIGOROV / SPUTNIK / KREMLIN / POOL)

  • Potente esplosione nel centro di Melitopol occupata

    Potente esplosione a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, occupata dai russi . Lo ha annunciato il sindaco ucraino in esilio Ivan Fedorov citato da Unian. La notizia dell’esplosione è stata confermata anche dalle agenzie russe. “Il terrore degli occupanti sta aumentando. Alle 7 del mattino, a Melitopol è risuonata una forte esplosione, che è stata ben sentita dai residenti nel centro della città. Le persone hanno paura di lasciare le loro case. Il primo giorno del voto dello pseudo-referendum, gli occupanti hanno bisogno che tutti stiano tranquilli seduti a casa”, ha affermato il sindaco.

    Ucraina, a Melitopol passaporti russi rilasciati a cittadini ucraini
  • Intensi bombardamenti russi su regione Dnipro

    Le truppe russe hanno bombardato la regione orientale di Dnipropetrovsk con missili Grad, due civili sono morti, nove sono stati feriti: lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform. “I russi hanno nuovamente aperto il fuoco sul distretto di Nikopol. Al mattino hanno colpito anche Marhanets con i sistemi missilistici a lancio multiplo Grad (Mlrs) e con l’artiglieria pesante. Circa 30 proiettili sono stati sparati contro insediamenti civili. A Marhanets sono stati uccisi due civili, un uomo e una donna. Secondo i dati preliminari, altre nove persone sono rimaste ferite”, ha detto Reznichenko. A causa dell’attacco 2.200 famiglie sono rimaste senza elettricità.

    Ucraina, colpito deposito di petrolio a Dnipro: le impressionanti immagini dell'incendio
  • Kiev, gruppi armati costringono persone a voto referendum

    “Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto ’referendum’. I cittadini sono stati minacciati: “coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro”. “Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre (date in cui si tiene il referendum di annessione alla Russia)”. Lo ha riferito il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, riportato dal Guardian.

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  • Guardie frontiera Finlandia, traffico russi resta intenso

    Continua a essere intenso il traffico alla frontiera tra la Finlandia e la Russia dopo l’annuncio del presidente Vladimir Putin di voler richiamare 300mila riservisti da inviare a combattere in Ucraina. Lo hanno detto le guardie di frontiera finlandesi riferendosi al confine sudorientale con la Russia.

    Ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva definito ’’esagerato’’ parlare di esodo di russi. Da lunedì i cittadini russi possono entrare nell’Unione Europea solo attraverso il confine di 1.340 chilometri con la Finlandia. A differenza delle nazioni baltiche e della Polonia, la Finlandia non ha limitato completamente l’ingresso dei turisti russi con visto Schengen.

    Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov

  • Zelensky esorta i russi a protestare contro la mobilitazione

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato i russi a “protestare” contro la mobilitazione parziale annunciata dal leader russo Vladimir Putin, che ha scatenato varie proteste e un nuovo esodo dal Paese. “55.000 soldati russi sono morti in questi sei mesi di guerra... Vuoi che siano di più? No? allora protesta. Reagisci, scappa o arrenditi” all’esercito ucraino, ha detto Zelensky nel suo discorso quotidiano rivolgendosi ai russi. “Sei già complice di tutti questi crimini, omicidi e torture di ucraini. Perché sei stato in silenzio”, ha aggiunto Zelensky. “E ora tocca a te scegliere: per gli uomini in Russia, questa è una scelta di morire o vivere, di diventare uno storpio o di preservare la salute”. “Per le donne in Russia, la scelta è quella di perdere mariti, figli, nipoti per sempre, o cercare ancora di proteggerli dalla morte”, ha continuato.

    Zelensky: “Tribunale speciale per punire la Russia per l’aggressione contro l’Ucraina”
  • Referendum per aderire a Russia, quattro zone si preparano al voto

    Le province di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, che rappresentano circa il 15 per cento del territorio dell’Ucraina, si preparano oggi a tenere referendum per l’adesione alla Russia. Le urne resteranno aperte fino al 27 settembre. L’Ucraina e i suoi alleati della comunità internazionale hanno già parlato di referendum farsa chiarendo che non verranno riconosciuti sul piano legale e politico.

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  • Russi in fuga da mobilitazione, code al confine con Georgia

    Lunghe code si sono formate nella notte al confine tra Russia e Georgia, secondo quanto riferisce la Bbc, che mostra anche le immagini di file interminabili di auto con a bordo soprattutto uomini russi che stanno tentando di lasciare il Paese per evitare l’arruolamento forzato per la guerra in Ucraina. Il Cremlino afferma che le notizie sulla fuga di uomini in età da coscrizione sono esagerate, ma alcuni testimoni hanno stimato che la coda di auto al checkpoint di Upper Lars fosse lunga circa 5 chilometri, mentre un altro gruppo ha affermato che ci sono volute sette ore per attraversare il confine.

    Un uomo in coda in età da chiamata alle armi, che non ha voluto dire il suo nome, ha detto a un reporter della Bbc di aver preso il passaporto e di essersi diretto al confine senza neanche fare le valigie subito dopo l’annuncio del presidente Putin. “Mi spezzerò un braccio, una gamba, qualsiasi cosa pur di evitare di partire”, ha detto. Un aumento del traffico si è registrato nella notte anche al confine con la Finlandia, che condivide un confine di 1.300 chilometri con la Russia ma richiede un visto per l’ingresso.

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  • Referendum annessione, aperte le urne in Kamchatka

    Aperti a Kamchatka, nell’estremo oriente russo, i primi seggi elettorali per l’annessione alla Russia dei territori occupati in Ucraina. Lo ha annunciato la Tass precisando che in quest’area si trovano numerosi sfollati dalle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Kherson e Zaporozhye, in Ucraina. “Quattro seggi elettorali sono stati aperti presso i rifugi temporanei per gli sfollati e resteranno aperti fino al 27 settembre”, ha detto la commissione elettorale della Kamchatka. Il 27 settembre apriranno i seggi elettorali nella vicina regione di Chukotka, dove si trovano circa 160 sfollati. Circa 60 di questi - secondo la Tass - avrebbero dichiarato l’intenzione di ottenere la cittadinanza russa.

    Ucraina, Mosca annuncia referendum per annettere regione Kherson
  • Lavrov, non accetteremo mai minacce a nostra sicurezza

    L’”operazione militare” russa in Ucraina era “inevitabile” dopo le numerose “attività antirusse” e “criminali” di Kiev che minacciavano la sicurezza della Russia e che “non accetteremo mai”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, al termine del suo intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu, nel quale ha fornito una lunga ricostruzione, dal punto di vista russo, delle presunte “attività” di Kiev nel Donbass che hanno portato all’intervento russo. Lavrov ha più volte definito “neonazista” il “regime di Kiev”, denunciando il sostegno occidentale e della Nato all’Ucraina.

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  • Cnn, Putin dà direttamente ordini ai generali sul campo

    Secondo la Cnn, che cita due fonti anonime legate alle intelligence occidentali, il presidente russo Vladimir Putin sta impartendo ordini tattici direttamente ai generali sul campo in Ucraina, “una strategia inusuale” per forze armate moderne, che potrebbe indicare “una struttura di comando disfunzionale”. Intercettazioni dei servizi occidentali hanno ascoltato ufficiali russi litigare tra di loro o che si lamentavano con amici e parenti degli ordini che arrivavano da Mosca, ha detto una delle fonti alla Cnn. I comandi russi, aggiunge, sarebbero divisi sulla strategia da adottare per affrontare la controffensiva ucraina.

    Ucraina, Putin annuncia mobilitazione parziale: "Decreto già firmato"
  • Mosca pubblica elenco esentati da mobilitazione parziale

    Il ministero della Difesa russo ha pubblicato un elenco delle persone che saranno esentate dalla coscrizione come parte della mobilitazione parziale. Lo riporta la Tass. Gli esentati sono: i dipendenti delle imprese del complesso militare-industriale; cittadini riconosciuti temporaneamente non idonei per motivi di salute; cittadini nella cura costante di un familiare o di portatori di handicap del gruppo; genitori di quattro o più figli di età inferiore ai 16 anni; persone le cui madri, oltre a loro, hanno quattro o più figli di età inferiore agli 8 anni e li allevano senza marito. Inoltre, il dipartimento militare ha osservato che il numero di cittadini richiamati dalla riserva non supererà l’1% del totale.

    Kuleba: "Per fermare Putin, più sanzioni alla Russia e più armi all'Ucraina"

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