Ucraina, Biden: in caso di attacchi chimici reagiremo. Draghi: illegale pagare il gas in rubli
All’Onu passa la risoluzione dei paesi occidentali. La Nato invierà armi anti-carro e anti-nave. Nuove sanzioni Usa per membri della Duma ed elites. Anche G7 e Ue inaspriscono le misure
I punti chiave
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Il mondo occidentele si stringe all’Ucraina. Il presidente degli Usa Joe Biden a Bruxelles per i vertici di Ue, G7 e Nato ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina. «Siamo impegnati a identificare ulteriori apparecchiature, inclusi sistemi di difesa aerea». E avverte la Russia: in caso di attacchi chimici, reagiremo. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg promette l’invio di «armi anti carro, difese anti missili e droni», annunciando che quattro battlegroup saranno dispiegati in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria. L’Assemblea Generale dell’Onu adotta una risoluzione che chiede «l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia e in particolare degli attacchi contro civili». Solo cinque voti contrari (Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea). Anche la Cina fra le 38 astensioni.
Nuove sanzioni di Usa, Ue e G7 alla Russia
Poi c’è il fronte delle sanzioni. Gli Usa impongono misure su 328 membri della Duma russa, su 48 aziende della difesa e sul numero uno di Sberbank. Il G7 è pronto ad adottare nuove sanzioni e «continuerà a lavorare per evitare che quelle già decise vengano aggirate anche con la vendita di oro da parte della banca centrale russa», si legge nelle conclusioni della riunione dei leader del G7. «Abbiamo deciso di intensificare il nostro sostegno all’Ucraina, inasprire le sanzioni contro la Russia e liberarci dai combustibili fossili russi», dichiara la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Kiev: 400mila ucraini deportati
Kiev denuncia che 400mila cittadini ucraini sono stati «deportati» dai russi che li trattengono in campi nel Donetsk per poi portarli in Russia, dove «a chi accetta di lavorare è vietato lasciare il proprio luogo di residenza per due anni». La marina russa continua a bombardare il porto di Odessa. Missili sul centro di Kharkiv. Secondo il governatore locale, la regione è stata colpita da 44 attacchi nelle ultime 24 ore. Mosca denuncia di aver scoperto 30 laboratori utilizzati per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Stoltenberg replica: la Russia sta cercando un pretesto per usare armi chimiche e biologiche. Sul campo, la giornata sembra volgere a favore della resistenza. Distrutta, nel porto occupato dai russi di Berdyansk, una grande nave da sbarco anfibia russa che secondo media ucraini portava materiale militare alle forze di Mosca che assediano Mariupol.
Draghi: pagare il gas in rubli è illegale
A Bruxelles, il premier italiano Mario Draghi, dopo un colloquio con Biden nel quale ha rinnovato l’impegno a sostenere l’Ucraina, sottolinea «l’unità straordinaria degli alleati nel condannare l’aggressione» e rilancia la disponibilità a «inasprire le sanzioni, se necessario». Netto invece sullo scudo aereo: «Non è possibile coinvolgere né Nato né, Ue nella garanzia di una no fly zone». La pretesa di Mosca di far pagare il gas in rubli, secondo il premier italiano, è «illegale». Riguardo alle spese spese militari, ha confermato «l’impegno storico nei confronti della Nato». Un tema sul quale è critico papa Francesco: «Mi sono vergognato> quando ho saputo che vari Paesi «si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a quello che sta accadendo: pazzi!»
Voci crescenti di golpe contro Putin
Il rischio di un golpe contro il presidente Vladimir Putin da parte del servizio di sicurezza federale russo (Fsb) cresce con il perdurare della guerra in Ucraina. È quanto emerge da alcune lettere scritte da un anonimo agente dell’intelligence di Mosca all’attivista in esilio e fondatore del progetto gulagu.net, Vladimir Osechkin. Secondo la talpa, il caos e il malcontento stanno soffocando i servizi di sicurezza. Il ministro della Difesa Sergej Shojgu sparito da giorni, versioni sul malumore crescente nel servizio segreto Fsb. La Borsa di Mosca chiude in forte rialzo, dopo essere stata sospesa dal 28 febbraio, ma con contratti solo su 33 titoli della cinquantina nel listino, divieto di short selling e di vendita da parte degli stranieri, oltre a importanti acquisti di titoli da parte del il fondo sovrano. Commento ironico degli Usa: «Quello che stiamo vedendo è un farsa».
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