Bonomi: focalizzare la politica industriale Ue sugli aiuti di Stato favorisce chi ha più spazi di bilancio
Il presidente di Confindustria ha ricordato, per quanto riguarda gli aiuti di Stato nel 2022, che dei 540 miliardi autorizzati dall’Unione europea, praticamente il 50% li ha presi la Germania e il 30% la Francia. L’Italia solo il 4,7%
I punti chiave
1' di lettura
Il Piano industriale Green Deal, illustrato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla Plenaria dell’Eurocamera? «Ci convince il fatto che finalmente si inizia a ragionare di Europa - ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, in un intervento a Rai News24 - quindi affrontare tutti insieme i temi del “Green”. Non ci convince su due fronti: il primo è quello finalizzato solo al “Green”, invece noi abbiamo bisogno di una sfida di “Industria 5.0”, di intelligenza artificiale, di microchip, di semiconduttori, di sostenibilità a 360 gradi. E non ci convince il fatto che si parli ancora di incentrare parte degli interventi sugli aiuti di Stato».
Puntare sugli aiuti di Stato penalizza i Paesi con un debito elevato
«Ecco - ha continuato Bonomi - teniamo conto, per quanto riguarda gli aiuti di Stato nel 2022, che dei 540 miliardi autorizzati dall’Unione europea, praticamente il 50% li ha presi la Germania e il 30% la Francia. L’Italia solo il 4,7%. Questo rischia di creare delle situazioni asimmetriche di competitività. Viene avvantaggiato chi ha più spazio fiscale: l’Italia, con un debito così alto, viene penalizzata».
Non rischi recessione se non si fanno errori di politica economica
No rischi di recessione per l’Italia «se non si faranno errori di politica economica», ha poi affermato Bonomi, ai microfoni del Tg3 da Davos dove si discute del rischio recessione globale nel 2023. «Io credo - ha concluso - che ci saranno sei mesi di inizio dell’anno un po’ complessi ma poi dovremmo ripartire in maniera molto forte».
loading...