Ue lancia riforma dei brevetti: «Aiutiamo le Pmi a sfruttare al massimo le loro invenzioni»
La Commissione ha proposto nuove norme per aiutare le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, a sfruttare al massimo le loro invenzioni, le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica della Ue
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La Commissione ha proposto nuove norme per aiutare le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, a sfruttare al massimo le loro invenzioni, le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica della Ue.
I regolamenti proposti sui brevetti essenziali standard, la concessione obbligatoria di licenze di brevetti in situazioni di crisi e la revisione della legislazione sui certificati protettivi complementari dovrebbero costituire un quadro dei diritti di proprietà intellettuale più trasparente ed efficace. Viene proposta anche una licenza obbligatoria dei brevetti che consente a un governo di autorizzare l’uso di un brevetto/invenzione senza il consenso del titolare del brevetto: integrerebbe gli strumenti esistenti per gestire le crisi.
Le proposte comunitarie integreranno il sistema del Brevetto Unitario, che sarà operativo dal 1° giugno. I brevetti standard essenziali (Sep) proteggono la tecnologia che è stata dichiarata essenziale per l’attuazione di uno standard tecnico adottato da un’organizzazione di sviluppo standard. Tali standard riguardano ad esempio la connettività (5G, Wi-Fi, Bluetooth) o gli standard di compressione e decompressione audio/video. Per realizzare un prodotto conforme agli standard, dovranno essere utilizzati i relativi brevetti “essenziali”. Il monopolio concesso da tali brevetti specifici è bilanciato dall’impegno dei titolari di Sep a concedere in licenza questi brevetti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.
I difetti del sistema attuale
Per molti anni, l’attuale sistema, spiegano alla Commissione, ha sofferto di una mancanza di trasparenza, prevedibilità e lunghe controversie e contenziosi. L'autoregolamentazione non si è dimostrata efficace. L’applicabilità dei brevetti standard essenziali (in particolare per gli standard di connettività) aumenterà con l’avvento dell’”Internet delle cose”. Si tratta di garantire che sia i proprietari che gli esecutori di tali standard realizzino e vendano prodotti nella Ue e siano competitivi sui mercati globali. E che gli utenti finali, compresi le pmi e i consumatori, beneficino di prodotti basati sulle più recenti tecnologie standardizzate a prezzi equi e ragionevoli.Il quadro di licenza essenziale proposto fornirebbe ulteriore trasparenza per quanto riguarda i portafogli, le royalty aggregate (quando sono coinvolti brevetti di più titolari) e consentendo alle parti di disporre di mezzi più efficienti per concordare i termini delle loro licenze.
Le nuove misure proposte
La proposta introduce misure sui seguenti aspetti: un registro, una banca dati e controlli di essenzialità; pareri di esperti sulla royalty aggregata; determinazione dei termini della licenza mediante conciliazione sostitutiva di oneroso contenzioso; misure di sostegno alle pmiI; l’istituzione di un “centro di competenza” presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).Il regolamento proposto si applicherà a tutte gli standard che saranno pubblicate dopo la sua entrata in vigore. Tuttavia, la Commissione determinerà quali standard, relativi attuazioni o casi d’uso sarebbero esclusi dalla fissazione aggregata delle royalty e dal processo di conciliazione in situazioni in cui la rispettiva licenza non pone difficoltà o inefficienze significative che incidono sul funzionamento del mercato interno. Viceversa, le norme pubblicate prima dell’entrata in vigore del regolamento non ne saranno soggette, a meno che specifiche distorsioni del mercato dovute a inefficienze nel rilascio delle licenze di brevetti standard inducano la Commissione ad includerle nel proprio ambito di applicazione.
La licenza obbligatoria dei brevetti consente a un governo di autorizzare l’uso di un brevetto invenzione senza il consenso del titolare del brevetto. È generalmente lo strumento preferito per aumentare la produzione, ma se gli accordi volontari non sono disponibili o adeguati, la licenza obbligatoria può aiutare a fornire l’accesso a prodotti e tecnologie chiave rilevanti per la crisi come ultima risorsa in tempi di crisi. Attualmente esiste un mosaico di 27 regimi nazionali di licenze obbligatorie e ciò può essere fonte di incertezza giuridica sia per i titolari dei diritti che per gli utilizzatori dei diritti di proprietà intellettuale. Tale strumento integrerebbe gli strumenti di crisi come lo strumento di emergenza del mercato unico, i regolamenti HERA e il Chips Act.
Il certificato di protezione supplementare unitario
Il certificato di protezione supplementare unitario integrerà il Brevetto Unitario. Si tratta di un diritto di proprietà intellettuale che estende la durata di un brevetto (fino a cinque anni) per un prodotto farmaceutico umano o veterinario, o un prodotto fitosanitario, che è stato autorizzato dalle autorità di regolamentazione. Ha lo scopo di incoraggiare l’innovazione e promuovere la crescita e l’occupazione in questi settori. Tuttavia, la protezione è disponibile solo a livello nazionale. Di conseguenza, l’attuale sistema risente della frammentazione, che comporta procedure complesse e costose, nonché incertezza giuridica. Le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà di tutto il pil Ue e oltre il 90% di tutte le esportazioni. Nel periodo 2017-2019, quasi il 76% del commercio intra-Ue è stato generato da industrie ad alta intensità di brevetti.
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