Ue preoccupata dal golpe in Gabon. I 27 studiano sanzioni contro i militari in Niger
A Bruxelles crescono i timori sugli effetti del nuovo colpo di Stato nella regione subsahariana. Borrell: sosteniamo Ecowas nelle ritorsioni ai golpisti
dal nostro corrispondente Beda Romano
I punti chiave
2' di lettura
C'è evidente preoccupazione tra i Ventisette sugli ultimi avvenimenti in Gabon, il quarto paese dell'Africa Occidentale oggetto di un colpo di Stato in poco tempo, dopo i cambi di regime nel Burkina Faso, nel Mali e nel Niger. «È iniziata una nuova era di instabilità», ha avvertito oggi, mercoledì 30 agosto, l'Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell. Intanto, i Ventisette stanno valutando sanzioni contro i golpisti nigerini.
«L’intera area, a cominciare dalla Repubblica Centrafricana, poi il Mali, poi ancora il Burkina Faso, ora il Niger, forse il Gabon, si trova in una situazione molto difficile e certamente i ministri devono riflettere profondamente su ciò che sta succedendo lì e come possiamo migliorare la nostra politica nei confronti di questi paesi», ha affermato l'ex ministro degli Esteri spagnolo a margine di una due-giorni di riunioni ministeriali a Toledo. In Gabon, i militari hanno preso il potere nella notte tra lunedì e martedì.
I timori sulle ingerenze di Cina e Russia
L'Alto Rappresentante ha detto di essere stato colto di sorpresa dagli avvenimenti a Libreville. Figlio di un precedente presidente del paese e rieletto la settimana scorsa per la terza volta alla presidenza del paese, il capo dello Stato esautorato, Ali Bongo, è ora sotto sorveglianza domiciliare. L'esito elettorale è stato subito contestato.
Tra le altre cose, nel corso della consultazione elettorale Ali Bongo aveva fatto bloccare l'accesso a internet. L'uomo di 64 anni è accusato di essersi arricchito alle spalle del paese.Le vicende di questi mesi in Africa Occidentale mettono in luce il profondo rigetto dell'ex potenza coloniale francese e le difficoltà per l'Europa di garantire stabilità politica nella regione.
Molti diplomatici qui a Bruxelles temono che i violenti cambi di regime possano offrire nuove sponde alla Cina e alla Russia. Peraltro, l'Alto Rappresentante Borrell si è detto certo che il gruppo paramilitare russo Wagner rimarrà «operativo» in Africa, nonostante la morte recente del suo capo, Yevgeny Prigozhin.
I 27 studiano sanzioni contro i golpisti nigerini
Sempre a Toledo, l'ex ministro spagnolo ha confermato che i Ventisette stanno valutando misure sanzionatorie contro i putschisti in Niger, al potere da fine luglio: «I ministri hanno ribadito la nostra volontà di sostenere soluzioni africane per i problemi africani e ciò significa che sosterremo la Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (Ecowas) nel contrastare questo colpo di stato militare, cercando di attuare lo stesso tipo di sanzioni».
L'idea è di creare un quadro giuridico che possa permettere all'Unione europea di colpire direttamente le persone coinvolte nel colpo di Stato. «Valuteremo tutte le richieste che giungeranno dall'Ecowas», ha detto l'Alto Rappresentante, che ha confermato la sospensione di tutti gli aiuti al paese. Non è chiaro se i Ventisette siano pronti ad andare oltre al mero aiuto finanziario. È da tenere presente che vi sono militari europei di stanza sia in Niger che in Gabon.
Infine, riferendosi alla guerra russo-ucraina, Josep Borrell ha annunciato che i Ventisette riusciranno a formare 30mila soldati ucraini entro ottobre, in anticipo rispetto a un programma che prevedeva di completare la formazione entro fine anno. «Per questo motivo ho proposto ai ministri della Difesa di aumentare il numero di soldati da formare a 40mila. Si tratta anche di migliorare la formazione da un punto di vista qualitativo, e non solo quantitativo».
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