Uefa, la pandemia interrompe 20 anni di crescita e produce perdite per circa 9 miliardi
Secondo Nyon la pandemia costerà quasi 9 miliardi ai club e mette 120 squadre «a rischio esistenziale», presto una «Convention per il futuro del calcio»
di Marco Bellinazzo
3' di lettura
La pandemia e la conseguente crisi sanitaria costeranno oltre 8 miliardi di euro ai club europei di calcio su due stagioni, segnando una brusca battuta d’arresto dopo 20 anni di crescita ininterrotta. Ad indicarlo è l’annuale report della Uefa (la dodicesima edizione di The European Club Footballing Landscape), sulla situazione del movimento. Secondo il report peraltro ci sono 120 squadre “a rischio esistenziale” per le difficoltà finananziarie dovute anche all’ascesa degli stipendi dei calciatori, ormai pagati «più dei banchieri d’affari».
Le perdite europee
Le conclusioni dell’Uefa sono che la pandemia non ha risparmiato nessuna squadra, privando l'intero settore di “almeno” il 10% delle entrate previste per il 2019-20 e per il 2020-21. Sulle due stagioni che hanno dovuto fare i conti con la crisi sanitaria, secondo le stime dell'Uefa i mancati introiti per i 55 campionati europei sono stati pari a 8,7 miliardi, 7,2 miliardi dei quali per i 711 club più importanti e 1,5 miliardi per quelli minori. La stima si basa sui conti delle squadre già pubblicati, come pure sulla rinegoziazione dei diritti televisivi e su un'altra serie di parametri ed è finora l'indicazione più precisa dell'impatto della crisi sul calcio. Nello scorso autunno la Fifa aveva indicato che la pandemia rischiava di ridurre di 14 miliardi di dollari l’intera economia del calcio” per le 211 federazioni, ma il dato non è mai stato dettagliato. La European Club Association, l’Associazione europea dei club, da parte sua aveva stimato in 4 miliardi di euro i mancati guadagni per i club europei nel 2019-2020 e nel 2020-2021, ma lo scorso dicembre il suo ex-presidente, Andrea Agnelli, ha parlato di un impatto ben più alto, nella gamma tra 6,5 e 8,5 miliardi di euro.
Stadi e diritti tv
Secondo l'Uefa a pesare sono state in primo luogo le chiusure degli stadi, che per le 711 squadre di élite hanno causato una riduzione delle entrate di biglietteria tra 3,6 e 4 miliardi di euro nei due anni e resta, oltre tutto, ancora avvolto nell’incertezza il ritorno agli stadi pieni. I ricavi commerciali sono poi indicati in calo di 2,4-2,7 miliardi di euro, mentre i diritti tv saranno tagliati di 1,2-1,4 miliardi sulle due stagioni e con rinegoziazioni già in corso per ridurli di 700 milioni di euro dopo il 2021 per le emittenti Uefa e le cinque leghe principali. I club più colpiti sono quelli francesi, con un calo del 30% degli introiti globali, assieme alle squadre scozzesi.
Crescita bloccata
La crisi ha interrotto due decenni d'oro per il football europeo, che aveva segnato una crescita media dei ricavi dell'8,2% l’anno dal 1999, fino ad arrivare a introiti cumulativi di 23 miliardi di euro per le 711 squadre analizzate dallo studio, con i club inglesi in testa. Nei due decenni, però, sono lievitati anche gli stipendi, che sono arrivati ad assorbire il 60% delle entrate, una quota «significativamente superiore a ogni altro settore, compresa la banca d'investimento», osserva l’Uefa. I giocatori hanno fatto solo un piccolo sforzo davanti alla pandemia, accettando una riduzione degli stipendi. In tutto, i club sono riusciti a risparmiare due miliardi di euro, di cui un miliardo per i salari delle due stagioni. Per quanto riguarda i flussi di cassa, una questione chiave visti gli alti livelli di debito nel settore, l’Uefa si aspetta che circa 120 club siano a “rischio esistenziale” mentre gli altri compenseranno le perdite ricorrendo a nuovi prestiti o facendo appello ai proprietari.
Convention per il futuro del calcio
La Uefa ha annunciato perciò il lancio nei prossimi mesi di un importante processo di consultazione per avvicinare tutti i portatori d’interesse del calcio europeo e rafforzare il futuro del calcio a beneficio di tutti. Nei prossimi mesi, la conferenza sul futuro del calcio europeo (la Convention) riunirà i rappresentanti delle federazioni calcistiche nazionali, delle leghe, dei club, dei calciatori, degli allenatori, dei tifosi e degli agenti per discutere di riforme politiche e di governance a lungo termine. La Uefa intende gettare le basi per una ripresa e un futuro sostenibile e inclusivo del calcio europeo insieme ai suoi principali interlocutori. La mossa sottolinea la determinazione della Uefa a trovare soluzioni a lungo termine che salvaguardino il modello sportivo europeo basato sui valori, sulla solidarietà e sull'apertura. Il processo di consultazione dei portatori d’interesse della Convention garantirà che la volontà e la determinazione collettiva dell’Europa abbiano un impatto concreto sul futuro del calcio e sulla sua gestione.
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