ripartenza per i musei

Uffizi pronti a riaprire ma senza festa

Importante riattivare i luoghi d’arte ma in sicurezza: distanziamento e scaglionamento degli ingressi. Anche la Quadriennale d’arte scalda i motori

di Marilena Pirrelli

3' di lettura

Riaprire il 18 maggio, ma con prudenza. Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi vuole riaprire ma senza festa. “Le Gallerie sono pronte a ripartire: ovviamente con i tempi e le modalità comunicate e stabilite” da governo e Mibact: “Apriremo, ma senza alcun trionfalismo, perché l'emergenza epidemiologica non è ancora finita. La crisi va avanti e occorre molta attenzione. Premesso questo, riattivare i luoghi dell'arte, in questo momento storico, è molto importante. È un bene consentire di nuovo, in un frangente così difficile, alle persone l'accesso ai luoghi dell'arte e della bellezza, che tanto conforto possono portare”.
Sulle modalità di accesso al museo: “abbiamo tutte le carte in regola per poter far rispettare le norme sul distanziamento sociale: per portare un esempio, già in condizioni pre-Covid alla Galleria degli Uffizi il limite di compresenza era di 900 persone, il che significa in media 22 metri quadrati a disposizione di ogni persona” spiega il direttore: questo numero ora “verrà ulteriormente ridotto”. Inoltre “per scaglionare l'ingresso” ed evitare assembramenti, “potremo fare uso del nostro algoritmo , sviluppato per abbattere le file con l'Università de L'Aquila, riadattandolo a una funzione di gestione del flusso dei visitatori”.

Le prossime mostre
Schmidt ha anche spiegato che “tre mostre speciali sono praticamente pronte a essere aperte” subito “nelle settimane successive all'apertura”. Si tratta della “grande retrospettiva sulla pittrice del Seicento Giovanna Garzoni, vera e propria 'bella addormentata' di Palazzo Pitti, che sarà inaugurata, con una cerimonia virtuale, già pochi giorni dopo la riapertura”, poi della mostra sulle Miniature medievali recuperate dal
Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e della prima monografica dedicata a Giuseppe Bezzuoli. “Naturalmente in questa fase intermedia - ha concluso il direttore - mancheranno i visitatori internazionali, ma proprio questo consentirà una permanenza più calma, rilassata, con maggior spazio e tempo per godersi gli Uffizi e le loro opere.
Quest'estate i nostri musei offriranno un'esperienza unica, come
non era possibile viverla da oltre mezzo secolo”.

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Da Firenze a Roma
Sul piede di partenza anche la Quadriennale di Roma che si prepara all’apertura della mostra dedicata alla promozione dell'arte italiana il prossimo ottobre. La preparazione della Quadriennale d'arte prosegue, compatibilmente con l'evoluzione del generale quadro sanitario e delle decisioni governative. “Non ha subìto flessioni il lavoro iniziato tre anni fa, anzi siamo ancora più motivati a fare il nostro dovere. Pensiamo che aprire la Quadriennale il prossimo ottobre, come da programma, sarebbe un bellissimo segnale e il contributo più concreto che possiamo dare alla ripresa” dichiara Umberto Croppi, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma. “Ci sono i presupposti perché la Quadriennale possa essere una delle prime grandi mostre a riaprire con le modalità che saranno consentite e siamo particolarmente contenti se questo potrà avvenire al Palazzo delle Esposizioni” dichiara Cesare Pietroiusti, Presidente di Azienda Speciale Palaexpo.

Quadriennale di Roma, workshop Q-Rated Milano 2019 “Performance”, ospitato a Pirelli HangarBicocca. (Courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma)

Potranno esserci delle variazioni rispetto al giorno esatto della sua inaugurazione, in relazione alle condizioni ambientali, ma esistono ormai le premesse perché la Quadriennale d'arte rappresenti uno degli eventi destinati a trainare la ripartenza della vita culturale e sociale del Paese. La mostra è resa possibile a partire da un importante finanziamento dello Stato, attraverso la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Mibact, che promuove anche il principale evento collaterale alla mostra, dedicato alla valorizzazione dei giovani artisti e delle Accademie di Belle Arti (Premio AccadeMibact).
La produzione della mostra vede anche il supporto di partner privati ed è curata da Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, che stanno riadattando il progetto espositivo in dialogo con gli artisti e tutta la squadra organizzativa, per trovare delle soluzioni in linea con il nuovo scenario, pur mantenendo integro il senso di un'esposizione che vuole proporre una prospettiva inedita sull'arte italiana a partire dagli anni Sessanta a oggi. La mostra, che si svilupperà su circa 4.000 mq, ospiterà una quarantina di artisti.

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