Uif, rischio frodi sul Pnrr: segnalate le prime operazioni sospette
Il ministro Franco: «L’Italia tra i paesi candidati alla nuova Autorità antiriciclaggio Ue»
di Ivan Cimmarusti
I punti chiave
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Nel 2021 le segnalazioni di operazioni sospette hanno superato le 139.000 unità, con un incremento di oltre 26.000 segnalazioni rispetto all’anno precedente (+23,3 per cento), il più alto in valore assoluto registrato dallUnità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia. I primi cinque mesi di quest’anno hanno continuato a evidenziare una crescita, anche se più contenuta, del flusso segnaletico (61.412 segnalazioni, +4,9 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Sono tra i dati presentati alla relazione annuale della Uif, l’ente antiriclaggio, che quest’anno celebra i 15 anni di attività. Alla presenza del ministro dell’Economia Daniele Franco e del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il direttore dell’Unità, Claudio Clemente, ha snocciolato i risultati dell’Ente, facendo un bilancio complessivo.
15 anni di attività
«Il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, di attuazione della terza direttiva europea antiriciclaggio – ha detto Clemente - non soltanto ha portato alla nascita della Uif, ma ha anche impresso un forte e rinnovato impulso al sistema di prevenzione nazionale in vigore dal 1991». I risultati non sono mancati. Dalle iniziali 78mila segnalazioni per operazioni sospette, «nel periodo successivo ne sono arrivate più di un milione, con valori annui che sono aumentati di oltre dieci volte fra il 2007 e il 2021» ha continuato Clemente.
Specie nell’ultimo triennio si è osservato un notevole incremento della ricchezza informativa delle segnalazioni sospette: nel 2019 i soggetti segnalati erano 500 mila circa (presenti in 106 mila segnalazioni), mentre nel 2021 si sono attestati a oltre 1 milione e 300 mila (in 140 mila segnalazioni) facendo segnare un progresso del 170 per cento a fronte di un aumento delle sospette del 32 per cento.
«L’efficacia dell’attività della Uif – ha aggiunto Clemente - è stata confermata nell’ultima valutazione del Gafi (Gruppo d’azione finanziaria Internazionale, organismo intergovernativo che ha per scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita). Le analisi operative e strategiche dell’Unità sono state giudicate di elevata qualità e in grado di fornire valore aggiunto alle segnalazioni di operazioni sospette e di supportare validamente gli organi investigativi nell’avvio di indagini per riciclaggio, reati presupposto e finanziamento del terrorismo. Riscontri positivi sono stati espressi anche sull’assetto istituzionale della Uif e sulla sua piena autonomia e indipendenza».
Anche per questo il direttore dell’Unità parla della futura Amla, la nuova Autorità antiriciclaggio europea, la cui istituzione è prevista – a partire dal 1° gennaio 2023 – dal pacchetto di misure presentate il 21 luglio 2021. «La prevista istituzione dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla), che contiamo possa trovare sede in Italia, rappresenta indubbiamente uno snodo cruciale nell'evoluzione del sistema antiriciclaggio europeo».
In arrivo anche le prime operazioni sospette legate al Recovery Plan. Le denuncia Claudio Clemente. «Le prime segnalazioni relative agli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno riguardato per lo più richieste di finanziamenti a tasso agevolato funzionali all'attuazione dei programmi. In alcuni casi, i segnalanti hanno evidenziato anomalie nel profilo economico-patrimoniale delle società richiedenti o variazioni rilevanti nella proprietà, nella governance o nel giro d'affari proprio in prossimità della richiesta dei finanziamenti, nonché eventi pregiudizievoli, anche di natura penale, in capo agli esponenti».
L’insegnamento di Giovanni Falcone
Il ministro Franco, ha detto che «dal 2007 la Uif ha progressivamente consolidato il suo ruolo di istituzione specializzata nell'analisi dei flussi finanziari anomali e nella prevenzione di fenomeni illeciti. Ha raccolto e messo in pratica, estendendo nella portata ogni forma di criminalità economica, uno degli insegnamenti più importanti di Giovanni Falcone, che ricordo a 30 anni scomparsa. Falcone diceva che le tracce dei movimenti di denaro connesse all'attività criminali lasciano dietro di sé rappresenta il vero tallone di Achille dell’organizzazione mafiosa. L’analisi finanziaria di queste tracce è lo strumento che maggiormente consente agli inquirenti di costruire un reticolo di prove obiettive, documentali univoche. In questi 15 anni lo sviluppo della Uif è stato imponente».
Sul Pnrr Franco ha detto che «bisogna evitare forme di inquinamento dell’attività e dell’infiltrazione criminale, distrazione di risorse economiche rispetto agli obiettivi: il ruolo della prevenzione si confermerà anche qui cruciale. Ricordo anche il ruolo dell’Uif nel tracciare i pagamenti connessi con la cessione dei crediti fiscali per l’attività edilizia, dove sono emersi importanti, molto importanti, fenomeni illeciti. Qui sarà cruciale il recupero dei crediti illecitamente monetizzati, parliamo di cifre molto rilevanti e sarà importante il contributo darà alla cabina di regia creata dal Mef e dalla Guardia di finanza volta al recupero.Occorre rafforzare la consapevolezza, da parte di taluni operatori, in particolare di alcune categorie di professionisti e non finanziari, del proprio ruolo nel presidio della legalità. Molto può essere fatto in questo senso dalle pubbliche amministrazioni destinatarie di specifici doveri di comunicazione di operazioni sospette, alle quali il Piano nazionale assegna straordinaria responsabilità gestionale e organizzativa».
«L’augurio è che la nuova Autorità antiriclaggio europea, quale supervisore unico con poteri di intervento diretto sui comparti esposti al maggior rischio sia in grado di assicurare un ulteriore rafforzamento dei presidi di legalità nel sistema finanziario dell’Unione. La allocazione, presso la Autorità di un meccanismo di coordinamento e supporto delle Fiu (estere) che manterranno ancorate a livello nazionale l’esercizio delle funzioni fondamentali, favorirà le analisi finanziarie. Vorrei sottolineare che queste sono tra le caratteristiche del modello amministrativo di prevenzione italiana, riconosciuto tra i più avanzati e efficaci al mondo. Nel prossimo futuro verrà definita la sede della nuova Autorità. Molti paesi stanno segnalando un interesse. L’Italia sarà certamente tra i Paesi candidati, con una candidatura forte.
Coordinamento Uif con la nuova Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio
Il governatore della Banca d’Italia - nel ricordare che «l’esigenza di un efficace coordinamento per la repressione della criminalità costituisce una delle molte importanti intuizioni di Giovanni Falcone, che abbiamo recentemente ricordato a trent’anni dalla strage di Capaci – ha parlato della nuova Unità di Supervisione e normativa antiriclaggio. «La nuova Unità e la Uif sono chiamate a collaborare, con reciproci benefici, tra loro e con la Vigilanza, ampliando le modalità operative già sperimentate, tra l'altro, nell’analisi dei dati, nell’attività ispettiva, nella partecipazione ai lavori internazionali, nei rapporti con la Magistratura e con gli organi investigativi».
«Significativo è in questo momento l’impegno condiviso nella identificazione e nella gestione dei rischi connessi con il tumultuoso processo di innovazione tecnologica nell'industria finanziaria che richiede interventi tempestivi e mirati per assicurare contemporaneamente la stabilità e il buon funzionamento del sistema, adeguate forme di tutela della clientela e la repressione dei fenomeni criminali».
Visco ha aggiunto che «dopo una espansione del prodotto del 6,6 per cento nel 2021, l'Italia si trova ora in una fase di deterioramento del quadro congiunturale legata agli effetti economici del conflitto in Ucraina. Le imprese e il sistema finanziario, che hanno affrontato profondi percorsi di ristrutturazione nel decennio precedente la pandemia, sono in grado di affrontare questa crisi. Nel medio termine l’avvio di una modernizzazione strutturale del Paese potrà essere sostenuto dagli investimenti e dalle riforme considerati nel Pnrr. Andrà scongiurato il rischio che l’impegno finanziario e quello progettuale previsti dal Piano siano limitati dai costi che l’illegalità impone all’economia».
«La corruzione e i comportamenti criminali hanno impatti negativi sul tessuto produttivo e sull’attività imprenditoriale, sul costo del credito, sull’allocazione delle risorse pubbliche, sull'accumulazione di capitale umano, attraverso una riduzione dei rendimenti effettivi dell’istruzione, e, in ultima analisi, sullo sviluppo e sull'occupazione. In questa fase il ruolo della Uif e di tutto il sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio sarà quindi cruciale».
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