Borse Ue deboli tra super inflazione e trimestrali Usa. Milano tiene, balzo Iveco. Wall Street chiude bene
Nei primi tre mesi 2022 utili in calo del 42% per JpMorgan, peggio delle attese, Blackrock batte le stime. Attenzione alta sull'inflazione. Attesa per la Bce
di Andrea Fontana e Paolo Paronetto
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee chiudono timide (solo Francoforte in rosso) mentre Wall Street migliora dopo un avvio fiacco per le prime trimestrali del 2022 dei big finanziari con JpMorgan che ha deluso le aspettative: il suo numero uno Jamie Dimon ha messo in guardia dai rischi significativi di natura geopolitica ed economica. I conti dei gruppi americani del periodo gennaio-marzo serviranno anche a misurare l’impatto della guerra in Ucraina sulle attività della prima parte dell’anno e questo sta rendendo prudenti gli investitori. Restano i timori per la guerra in Ucraina, l’inflazione record e le conseguenti aspettative degli operatori per un aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base da parte della Fed, mentre nel Vecchio Continente si aspetta la riunione della Bce in calendario per giovedì 14 aprile.
In chiusura, il Dow Jones guadagna l’1%, lo Standard & Poor’s 500 l’1,12% e il Nasdaq il 2,03 per cento.
«Il compito delle banche centrali è quantomai arduo - dice Luigi Nardella di Ceresio Investors - sono costrette a fronteggiare livelli d’inflazione elevatissimi, dovuti in Europa ad uno shock sulle materie prime con effetti negativi rilevanti sulla domanda. Il primo passo sarà con molta probabilità la fine anticipata di ogni piano d’acquisto di obbligazioni. Il rischio che la stretta monetaria da parte della Bce possa causare una recessione è elevatissimo». Intanto negli Stati Uniti nel mese di marzo i prezzi alla produzione sono aumentati dell'1,4% rispetto al mese precedente e dell'11,2% su base annua superando le previsioni del mercato.
Utili in calo per JpMorgan nel primo trimestre, sotto le stime
Al via la stagione delle trimestrali a Wall Street che parte, come di consueto, dai titoli finanziari. JpMorgan (titolo in calo in Borsa) ha visto calare del 42% i profitti, che si sono attestati al di sotto delle stime, e i ricavi, che però sono stati migliori delle attese. La banca newyorkese ha riportato un utile netto di 8,282 miliardi di dollari, 2,63 dollari per azione, contro i 14,3 miliardi, 4,50 dollari per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. Le stime di consensus erano per un utile per azione di 2,72 dollari e ricavi per 30,5 miliardi. L'amministratore delegato Jamie Dimon, che si e' detto "ottimista sull'economia, almeno per il breve termine", ha però sottolineato di "prevedere rischi significativi geopolitici ed economici a causa dell'alta inflazione, di problemi della supply chain e della guerra in Ucraina".
Blackrock batte le stime, utile per azione a 9,35 dollari
Nel primo trimestre BlackRock (piatta) ha realizzato un utile per azione diluito pari a 9,35 dollari e ricavi pari a 4,7 miliardi. Il fatturato è aumentato su anno del 7% guidato da una forte crescita organica e da una crescita dell'11% nei servizi tecnologici, parzialmente compensata da minori commissioni di performance. Il dividendo è in aumento del 18% a 4,88 dollari per azione.
Incerti gli indici di Wall Street, dopo tre sedute in calo. Oltre alle banche, focus su Delta Air Lines (+5% in Borsa) che ha registrato una perdita trimestrale inferiore alle attese e stimando un profitto per l'attuale trimestre, grazie all'aumento delle prenotazioni e delle tariffe.
A Piazza Affari corrono Telecom e Bpm, scatto di Iveco
A Piazza Affari è proseguito il rimbalzo di Iveco che ha toccato i 6 euro dopo i minimi dalla quotazioni segnati nei giorni scorsi. Tra i migliori i titoli del Banco Bpm, che ora avrà mani libera su nuove partnership sul fronte della bancassicurazione dopo l’addio alla jv con Covea, e di Telecom Italia, con i servizi consumer che farebbero gola a Iliad e Apax. In salita Atlantia che si muove sugli stessi valori ipotizzati dal mercato per l’imminente opa dei Benetton con l’obiettivo di delistare la holding. In fondo al listino Davide Campari e Nexi, ma anche le utility (Terna, Hera, Snam e Enel)
Assegnati 3,75 mld BTp triennali, rendimento al top da 2018
Buona domanda e rendimenti in netto rialzo per i BTp assegnati in asta dal Tesoro. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la prima tranche del BTp a 3 anni per 3,75 miliardi a fronte di una richiesta pari a 5,714 miliardi. Il rendimento è salito di 75 centesimi attestandosi all'1,32%, al top dalla fine del 2018. Collocata anche la nona tranche del BTp a 7 anni: a fronte di richieste per 2,536 miliardi l'importo emesso è stato pari a 1,5 miliardi mentre il rendimento, in aumento di 58 centesimi sull'asta del mese scorso, si e' attestato al 2,04%, sui massimi da maggio 2019.
BTp 10 anni rende meno di 2,4%, spread sotto 160
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco si èattestato a 159 punti base, due in meno rispetto ai 161 punti base del closing precedente. In flessione anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 2,38% rispetto all'ultimo riferimento al 2,41 per cento.
Euro recupera sopra 1,08 dollari, attesa per la Bce
L'euro respinge la discesa sotto la soglia degli 1,08 dollari e recupera qualche posizione nei confronti della valuta americana alla vigilia della riunione del Consiglio direttivo della Bce. «La guerra in Ucraina continua a pesare sull’umore degli investitori e a gettare un'ombra sull’euro, incidendo sulla fiducia nella crescita economica e riducendo il raggio d'azione della Bce», commentano gli analisti di ActivTrades che sottolineano come «l'inflazione, acuita dalla crisi energetica, continui a salire in tutto il continente. In questo contesto - avvertono - la Bce deve procedere con cautela per affrontare il rialzo dei prezzi, evitando di innescare una recessione con il ritiro prematuro degli stimoli».
I prezzi del petrolio salgono a 106 dollari al barile a Londra e a 102 dollari al barile a New Yrok, mentre il gas europeo torna a 105 euro al megawattora. Intanto, le scorte settimanali di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 9,382 mln a 421,753 mln, contro stime per 0,4 mln.
Germania, Ifo prevede recessione in 2023 senza gas russo
L'istituto tedesco Ifo, che ha tagliato le stime del pil per il 2022 e il 2023, ritiene anche che, se allo scenario attuale si aggiungesse uno stop alle forniture di gas russo, il Paese entrerebbe l'anno prossimo in una recessione. Il Pil, infatti, nel 2022 crescerebbe solo dell'1,9% (+2,7%, già rivisto al ribasso nella stima attuale, a bocce ferme) e diminuirebbe del 2,2% nel 2023 (invece di crescere del 3,1%). La più grande economia europea ha, infatti, ricevuto più della meta' delle sue importazioni di gas dalla Russia lo scorso anno e dipende fortemente dal combustibile per il riscaldamento, la produzione di energia e la produzione industriale.
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