Europa chiude in calo con la frenata cinese. A Milano (-1%) pagano dazio Eni e Moncler
Dubbi anche sulla diffusione del coronavirus e sulle prossime mosse delle banche centrali. A Piazza Affari il rally del greggio sostiene Tenaris. Euro scivola verso 1,18 dollari, spread in leggero rialzo a 100 punti
di Stefania Arcudi
Le ultime da Radiocor
*** BTp: spread stabile a 178 punti base, rendimento in calo al 4,04%
Borsa: verso avvio piatto, attesa per inflazione Usa e banche centrali
### Morning note: economia e finanza dai giornali
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura con il segno meno le Borse europee, anche se sopra i minimi di giornata, con gli investitori che si sono fatti prendere dall’inquietudine sulla tenuta della ripresa. Pesano i timori legati alla diffusione del coronavirus, quelli sulle future mosse delle banche centrali sulla riduzione degli stimoli (in particolare, il dato sull'inflazione americana non ha consentito di sciogliere i dubbi sulle decisioni della Federal Rserve) e le notizie sui segnali di rallentamento in Cina, dove produzione industriale e prezzi al consumo sono cresciute in agosto meno del mese precedente.
Così sono tutti in calo il FTSE MIB di Piazza Affari, il CAC 40 di Parigi, il DAX 30 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, il Ftse 100 di Londra e l'AEX di Amsterdam. Da segnalare inoltre il rally del petrolio dopo il calo delle scorte americane, l'euro che si indebolisce e torna verso quota 1,18 dollari e infine lo spread che, dopo essere tornato martedì sotto i 100 punti per la prima volta da aprile scorso, ha chiuso in leggero rialzo a 100 punti.
Wall Street cerca il recupero, occhi su Microsoft
Dopo un avvio in rosso, Wall Street cerca il recupero, con i tre indici principali in rialzo di circa mezzo punto. Finora, le preoccupazioni per la variante Delta del coronavirus e per le future mosse della Federal Reserve stanno limitando il recente entusiasmo sui mercati. Sul fronte azionario, le attenzioni sono su Microsoft Corp, dopo che il gruppo ha annunciato un aumento dei dividendi del 10,7% e un programma di buyback di 60 miliardi di dollari.
Sul fronte macro, ad agosto, i prezzi all'importazione negli Stati Uniti sono diminuiti, al contrario delle attese (-0,3%, primo calo dall'ottobre 2020, dopo il +0,4% di luglio, il rialzo minore da novembre, le attese erano per una crescita dello 0,2%). Inoltre, a settembre, l'indice Empire State - che misura l'andamento dell'attività manifatturiera nell'area di New York - è aumentato rispetto ad agosto, quando era stato registrato un forte calo rispetto al dato record di luglio (43 punti).
A Piazza Affari sale Stellantis, giù Enel
Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, Stellantis sale dopo la revisione al rialzo del target price da parte degli analisti di Goldman Sachs, che hanno confermato il giudizio «buy». Piazza Affari è zavorrata da Enel, con il piano del Governo spagnolo per contenere i prezzi dell’elettricità che rischia di pesare sulla controllata Endesa, e Moncler, con tutto il comparto lusso sulla scia delle cattive notizie sull'economia cinese. Il rally del greggio sulla scia del calo delle scorte americane (+3,4% il Wti ottobre a 72,86 dollari al barile e +3,02% il Brent novembre a 75,82 dollari) ha sostenuto Tenaris e, in misura minore, Saipem ed Eni. Bene anche Stellantis (+2,29%), dopo che Goldman Sachs ha rivisto al rialzo l’obiettivo di prezzo da 21 a 27 euro per azione sulla prospettiva di un secondo semestre positivo. Più indietro Stmicroelectron, che aggiorna comunque i massimi grazie alle indicazioni incoraggianti sull'andamento del business nei prossimi mesi arrivata dall'a.d. Jean-Marc Chery.
Ancora occhi su Generali, Mediaset poco mossa dopo i conti
Sul Ftse Mib ancora sotto i riflettori Generali, con Francesco Gaetano Caltagirone che non si ferma e acquista – attraverso le holding Finced, Quarta Iberica e Mantegna 87 – lo 0,11% del capitale, portandosi al 6,06%. Sul fronte opposto, tra le peggiori è finita anche A2a, visto che l’incertezza relativa a possibili nuove misure allo studio dei governi per limitare il prezzo dell'energia penalizza l'intero settore utility europeo. Provvedimenti in questo senso sono allo studio anche del Governo italiano. Fuori dal listino principale, attenzione puntata su Mediaset, che pure ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 226,7 milioni, dato che si confronta con una perdita di 18,9 milioni nello stesso periodo del 2020 e superiore anche ai 102,7 milioni del 2019.
Petrolio in rally dopo calo scorte Usa
Il petrolio Wti al Nymex torna sopra i 73 dollari (+3,6%), dopo un netto calo delle scorte statunitensi, superiore alle attese. La scorsa settimana, registrato un calo di 6,422 milioni di barili a 417,445 milioni di unità, contro attese per un -2,5 milioni di barili; si è trattato del quindicesimo calo nelle ultime 17 settimane. Il rialzo del prezzo è giustificato anche dal calo della produzione, a causa dei danni agli impianti provocati dall'uragano Ida nella zona del golfo del Messico, e dall'ottimismo sulla ripresa della domanda.
Lo spread torna in area 100 punti
In lieve risalita lo spread tra BTp e Bund, che torna in area 100 punti, dopo essere sceso sotto i 98 punti toccati alla vigilia che non si vedevano da aprile, mentre è in lieve rialzo il rendimento del decennale italiano. Nella giornata di martedì 14 settembre la Commissione Ue è tornata sul mercato con un bond da sette anni da 9 miliardi di euro per finanziare il piano Next Generation, il Tesoro italiano ne ha approfittato per fare ulteriore provvista di titoli a medio-lungo termine emettendo BTp a 3, 7 e 30 anni per complessivi 5,75 miliardi di euro.
Euro poco sopra 1,18 dollari
Sul mercato dei cambi, l'euro si avvicina a quota 1,18 dollari scivolando a 1,1808 (1,1808 in avvio da 1,1820 ieri in chiusura). La moneta unica si indebolisce anche a 129,086 yen (129,31 yen in apertura e 129,63 alla vigilia), mentre il rapporto dollaro/yen è a 109,309 (109,52 all’apertura e 109,66 ieri).
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