Le Borse falliscono il rimbalzo. A Piazza Affari (-0,3%) non basta lo sprint di Stellantis, crolla Campari
La girandola di notizie sulla crisi Ucraina, con il timore degli operatori che il conflitto possa esplodere da un momento all’alto, non riesce a placare l’agitazione dei mercati. Petrolio vicino ai 100 dollari, gas +11%
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La girandola di notizie sulla crisi Ucraina, con il timore degli operatori che il conflitto possa esplodere da un momento all’alto, non riesce a placare l’agitazione dei mercati azionari che falliscono l’atteso rimbalzo (che nella mattinata sembrava invece alla loro portata). Nella prima parte della seduta, infatti, gli indici avevano ripreso coraggio sostenuti dalla convinzione che le sanzioni degli Usa fossero più morbide del previsto, ma poi la cronaca di giornata ha preso il sopravvento, riportando i listini in territorio negativo assieme a Wall Street. Una volatilità legata ai dubbi sulle prossime mosse del presidente russo Vladimir Putin, mentre nel pomeriggio si è diffuso l’allarme per un attacco informatico che avrebbe colpito i siti web di diverse istituzioni ucraine. Questo mentre domani sera si riuniranno in un vertice a Bruxelles i 27 capi di Stato e di governo della Ue dopo il via libera al primo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con il premier Mario Draghi che ha avvertito: «Le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati» e l’amministrazione Biden che ha deciso di sbloccare le sanzioni sulla società che sta costruendo il gasdotto “Nord Stream 2". In questo clima di suspense geopolitica, il FTSE MIB, che pure era arrivato a guadagnare oltre l’1% a metà giornata, ha man mano perso quota, chiudendo la giornata in perdita.
Wall Street in "rosso" dopo attacco hacker a Ucraina
Lo slancio iniziale è durato poco a Wall Street. Reduci da quattro sedute negative di fila, con lo S&P 500 finito in correzione, gli indici hanno chiuso tutti in negativo, calando ai minimi dell’anno. Il Dow Jones perde l’138% a 33.132,25 punti, il Nasdaq cede il 2,57% a 13.037,49 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,84% a 4.225,62 punti. Al contrario, il petrolio Wti, partito in calo, è in rialzo dell'1,1% e sfiora i 94 dollari al barile. L'inversione è avvenuta alla notizia che sarebbe in corso un attacco hacker contro diversi siti istituzionali dell'Ucraina, tra cui il sito del Parlamento di Kiev e quello del ministero degli Esteri.
A Piazza Affari al top Stellantis, flop Campari
A Milano sul FTSE MIB si è segnalata fin dalle prime battute di seduta, per poi chiudere in testa, Stellantis, dopo la pubblicazione dei conti del 2021, anno archiviato con un utile netto di 13,4 miliardi di euro, quasi triplicato rispetto al risultato pro-forma del 2020, su ricavi netti saliti del 14% a 152,119 miliardi di euro. Il cda proporrà all'assemblea degli azionisti un dividendo a 3,3 miliardi di euro. Della galassia Agnelli, invece, è finita sotto pressione Cnh Industrial all’indomani dell’incontro dei vertici con la comunità finanziaria, nel corso del quale è emerso che la società prevede una crescita dei ricavi netti a 20-22 miliardi di dollari al 2024 e un margine ebit rettificato in miglioramento al 12-13%. Pesante crollo a fine giornata per Davide Campari, dopo i numeri inferiori alle attese per il 2021 e il posticipo dei target sui margini a causa delle pressioni sui costi dei materiali. Fuori dal paniere principale si è segnalata Alerion dopo i conti e la revisione al rialzo delle previsioni sui numeri del 2022.
Alta tensione in Ucraina spinge prezzi gas (+10%)
Le notizie sulla crisi in Ucraina, con i dubbi sulle prossime mosse del presidente russo Vladimir Putin, l'allarme di un attacco informatico ai danni delle istituzioni ucraine, il pacchetto di sanzioni Ue in arrivo e lo stop al gasdotto Nord Stream 2 pesano sui prezzi del gas, che si sono attestati in forte rialzo. In Europa i prezzi sono cresciuti più del 10% (+10,3%) a 88,07 euro al Mwh. In scia al balzo dei prezzi in Europa, anche quelli del gas naturale americano sono al momento in rialzo del 3,8% a 4,667 dollari.
In rialzo i prezzi del greggio, oro sotto 1.900 $
Risale la tensione sul mercato petrolifero, dopo che i prezzi hanno raggiunto i massimi da sette anni con il Brent che è arrivato in area 100 dollari al barile. Le sanzioni decise da Unione europea e Stati Uniti non influiranno sulla produzione e distribuzione di greggio ma questo ha rassicurato solo in un primo momento al mercato, insieme al possibile ritorno del greggio iraniano, con le quotazioni del barile, sia Wti che Brent, che sono risalite in fretta. Si allenta la tensione invece sui metalli preziosi, con l'oro tornato a trattare sotto la soglia dei 1900 dollari l'oncia, dopo esser salito ai massimi degli ultimi 9 mesi. Sul mercato valutario, l'euro/dollaro è stabile a 1,131 dollari (da 1,134 ieri in chiusura), mentre l'euro/yen è a 130,21 (130,42). Il dollaro/yen è pari a 115,05 (114,9)
Spread a 170 punti in chiusura, tasso all'1,94%
Chiude la seduta in area 170 punti base, infine, lo spread tra BTp e Bund in una giornata senza particolari sbalzi nonostante la tensione legata alla crisi Ucraina. Il rendimento dei decennali italiani è indicato intorno all'1,94 per cento.
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