Oro ai massimi da un anno. Borse Ue nervose con banche centrali in azione
I mercati fanno i conti con la decisione - attesa - della Fed e con le dichiarazioni di Jerome Powell. La BoE alza i tassi dello 0,25%, la Svizzera dello 0,50%. Euro si rafforza e rivede 1,09 dollari, spread in leggero rialzo con i rendimenti in discesa
di Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee, compresa Milano, chiudono intorno alla parità, trovando nel finale il colpo di reni per azzerare le perdite delle ore precedenti, in scia al rimbalzo di Wall Street.
La Borsa americana, all'indomani delle vendite in scia alle decisioni della Federal Reserve, chiude positiva - il Dow Jones sale dello 0,23% a 32.103,77 punti, il Nasdaq avanza dell’1,01% a 11.787,40 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,29% a 3.948,30 punti - dopo la pubblicazione di alcuni dati macro in chiaroscuro (il mercato del lavoro è ancora forte, come emerso dal dato sulle richieste di sussidi, mentre l'indice manifatturiero della Fed di Chicago e le vendite di case nuove hanno deluso le aspettative). Cercano, dopo essere arrivate a cedere oltre un punto, hanno recuperato il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi e il DAX 30 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid e l'AEX di Amsterdam. Resta più indietro il FT-SE 100 di Londra.
Da segnalare il balzo dell’oro, salito ai massimi da un anno.
Come era previsto, la Banca centrale americana ha alzato il costo del denaro di 25 punti base, arrivando al 4,75%-5%, livello più alto dal 2007. Ha aumentato il costo del denaro anche la Banca centrale svizzera, di 50 punti base portandolo all'1,5% nonostante le aspettative per un atteggiamento più morbido visto il caos Credit Suisse, mentre la Bank of England ha aumentato i tassi di 25 punti base al 4,25%, dopo che i dati sull'inflazione nel Regno Unito sono stati ancora molto elevati, mentre la banca centrale norvegese ha alzato il suo tasso di interesse chiave di 0,25 punti al 3%. Le banche centrali confermano quindi la rotta, nonostante gli scossoni al sistema bancario, e proseguono nella lotta all'inflazione.
Wall Street chiude positiva. Sussidi mostrano forza mercato lavoro
Wall Street, come detto, chiude positiva, anche in seguito ai dati sulle richieste dei sussidi di disoccupazione, che mostrano un mercato del lavoro ancora forte. Negli Stati Uniti, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione è diminuito di 1.000 unità a 191.000, contro attese per 198.000. Wall Street rimbalza dunque dopo il sell-off della vigilia, quando la Federal Reserve ha deciso di alzare i tassi d'interesse di 25 punti base al 4,75%-5%, il livello più alto dal 2007, riconoscendo al tempo stesso che le turbolenze nel sistema bancario potrebbero rallentare la già fragile economia statunitense. Per questo, ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, era stata presa in considerazione anche l'ipotesi di mantenere i tassi invariati. I banchieri prevedono che ci sarà solo un altro rialzo nel 2023, ma a preoccupare i mercati sono state le parole di Powell, che ha dichiarato che è «improbabile» un taglio dei tassi già quest'anno. A incidere, poi, sono state le parole della segretaria al Tesoro, Janet Yellen - impegnata nello stesso momento davanti a una commissione del Senato - che ha negato l'ipotesi di estendere la garanzia federale a tutti i depositi bancari, senza limiti. «Non è qualcosa che abbiamo preso in considerazione», ha detto, dopo che si erano diffuse delle indiscrezioni sulla possibilità di un'estensione a tutte le banche della garanzia ai depositi superiori ai 250.000 dollari, come fatto con Silicon Valley Bank e Signature Bank, chiuse nei giorni scorsi.
A Piazza Affari corre Inwit, in luce Amplifon e St
Guardando a Piazza Affari, tra i titoli spunto di Inwit, sulle indiscrezioni stampa riguardo il fatto che il fondo francese Ardian starebbe sondando con JP Morgan la possibilità di procedere con un’operazione di take private. Segno opposto per Italgas. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Snam avrebbe raggiunto un accordo per modificare il patto di sindacato di controllo di Italgas, tra la stessa Snam e Cdp Reti al fine di consentire alcune specifiche ipotesi di trasferimento della quota Italgas in capo a Snam. A Piazza Affari si sono distinte in positivo anche Amplifon e Stmicroelectronics, quest'ultima in scia alla felice giornata dei tecnologici europei, sostenuti dalle controparti americane (il Nasdaq sale di circa 2 punti a Wall Street). In coda invece Diasorin, i petroliferi, frenati dall'andamento ondivago del greggio (Saipem la peggiore, Tenaris e le banche (con Banco Bpm e Banca Pop Er a segnare le performance meno convincenti). Fuori dal listino principale, da segnalare il forte calo di Industrie De Nora, dopo essere arrivata a cedere circa 8 punti), investita dalle vendite dopo i conti 2022 e la revisione di alcuni indicatori del piano strategico, comunque confermato nel suo impianto. Non regge in positivo Risanamento (dopo il rally della vigilia e il +7% dell'avvio). Questo all'indomani dell'accordo raggiunto con Lendlease per la cessione delle aree di Santa Giulia al valore di mercato di 648 milioni di euro, cosa che permette a Risanamento di azzerare i debiti, cosa che consente alla società di tornare a finanziarsi sul mercato e portare a termine gli altri progetti in portafoglio. In rialzo anche Iren dopo i conti e il nuovo piano.
Dollaro sotto pressione, euro rivede quota 1,09
Giornata di forti rialzi per l'euro, che si è rafforzato sul biglietto verde arrivando anche a riportarsi sopra la soglia degli 1,09 dollari, vista brevemente a febbraio scorso e, in precedenza, ad aprile 2022. La valuta unica passa di mano a 1,089 dollari, contro gli 1,079 della vigilia. «Il dovish hike, l'aumento dei tassi poco aggressivo, della Federal Reserve e le parole del segretario al Tesoro americano Janet Yellen si sono tradotti in un deciso deprezzamento del dollaro. Viceversa i commenti dei membri Bce hanno prodotto un rafforzamento della valuta unica, che veleggia verso 1,10», sottolineano gli analisti di Mps Capital Services. Detto questo, «mentre sul mercato azionario proseguono i tentativi di recupero dei livelli di resistenza chiave, sugli altri mercati, specie quello dei cambi, stiamo vivendo una fase piuttosto caotica e poco chiara», aggiungono gli esperti di ActivTrades, sottolineando che «la moneta unica beneficia anche della narrativa che in questo momento di crisi del settore bancario, vede quello europeo più solido di quello svizzero e americano, che sembrano pagare il fatto di non avere la medesima regolamentazione, che nel vecchio continente è più restrittiva». Intanto, il cambio euro/yen è a 142,565 (da 143,13), mentre il cross dollaro/yen a 130,998.
Tonfo Coinbase con possibile causa Sec, giù le criptovalute
Coinbase Global, che si occupa di trading di asset digitali ed è la maggiore piattaforma americana per le criptovalute, è in forte calo in Borsa (-13,9% a Wall Street e -19,17% sul Global Equity Market di Piazza Affari) dopo avere ricevuto comunicazione formale che la Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana), intende avviare un'azione legale contro la società. Il presidente della Sec, Gary Gensler, ha più volte affermato che molti dei token e dei prodotti offerti dalle società che operano nel segmento delle criptovalute sono a tutti gli effetti titoli e quindi le piattaforme di trading sono tenute a registrarsi all'authority. Le richieste di maggiore regolamentazione si sono intensificati dopo che il crollo di varie società, tra cui Ftx, ha provocato agli investitori perdite ingenti. Più nel dettaglio, Coinbase ha ricevuto la cosiddetta "Wells Notice", che riguarda parti della piattaforma, tra cui il segmento degli asset digitali quotati e dei servizi Coinbase Earn e Coinbase Wallet. La vicenda ha ricadute anche sulle principali criptovalute: Bitcoin cede il 2,1% a 27.631 dollari ed Ethereum il 2% a 1.757 dollari.
Petrolio poco mosso, sale il gas naturale
Modesti rialzi per il petrolio: il contratto consegna maggio sul Brent sale dello 0,31% a 76,92 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dello 0,24% a 71,07 dollari al barile. Ad Amsterdam il prezzo del gas nei minuti finali sale dell'8,3% a 43,305 euro al megawattora.
Oro chiude ai massimi da un anno
L’oro ha guadagnato oggi, al Comex, 46,30 dollari, il 2,4%, chiudendo la seduta a 1.995,90 dollari all’oncia, la chiusura più alta in oltre un anno, precisamente dal 10 marzo 2022. A incidere sono state la decisione della Federal Reserve di alzare i tassi d’interesse di 25 punti base al 4,75%-5%, il livello più alto dal 2007, e le previsioni dei banchieri per un altro rialzo dei tassi nel corso dell’anno.
Spread stabile a 184 punti, decennale scende al 4,10%
Chiusura in rialzo frazionale per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di generale ribasso per i rendimenti sulla curva euro. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 186 punti base, in aumento dei due punti base rispetto alla chiusura di mercoledì. In deciso calo invece il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,04% dal 4,18% precedente.
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