Borse europee nel segno della volatilità alla vigilia della Fed. Nasdaq giù, il Dow recupera
I mercati azionari del Vecchio Continente riescono a chiudere in positivo dopo il tonfo di lunedì. Oggi è iniziata la riunione di due giorni del Comitato di politica monetaria della Fed. Prosegue la stagione delle trimestrali
di Flavia Carletti e Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Riesce un parziale rimbalzo agli indici europei, al termine di una seduta in cui hanno più volte cambiato direzione. Dopo il lunedì ad alta tensione che ha visto una seduta in profondo rosso per l'azionario (Milano la peggiore a -4%), le Borse del Vecchio Continente sono riuscite a smarcarsi dall'andamento negativo di Wall Street e a terminare le contrattazioni con il segno più. A Piazza Affari, il FTSE MIB è apparso meno tonico di altri listini, zavorrato dal ribasso di Leonardo - Finmeccanica. Parigi ha finito a +0,74%, Francoforte a +0,75%, Londra a +1,02%, Madrid a +0,89% e Amsterdam a +0,16 per cento. Resta alta l'attenzione degli investitori sulla situazione in Ucraina, doveirischi di un conflitto sono sempre elevati, anche se le diplomazie sono al lavoro, mentre sul fronte delle banche centrali è iniziata la riunione della Federal Reserve che, si teme, a marzo oltre al rialzo dei tassi potrebbe anche avviare una restrizione del budget.
A tutto ciò in Italia si aggiungono le incertezze per l'elezione del presidente della Repubblica, con il destino del premier Mario Draghi che preoccupa i mercati. In settimana attesi anche i conti delle big tech Usa, oltre a quelli di Tesla.
Wall Street in calo e alta volatilità
Si muovono in ribasso gli indici a Wall Street, dopo che nella seduta di lunedì avevano recuperato e chiuso in positivo, registrando il miglior rimbalzo intraday dal 2008. Questi repentini recuperi vengono spesso considerati un buon segno per i mercati, ma questo potrebbe non essere il caso, secondo Bloomberg. In base ai calcoli di Bespoke Investment Group, il Nasdaq ha cancellato un calo intraday di oltre il 4% per la sesta volta dal 1988; nelle precedenti occasioni, l'indice tech ha registrato un calo mediano del 5,5% nel mese successivo e del 7,9% nei tre mesi seguenti. Insomma, questo tipo di rimbalzo solitamente non segnala la fine del sell-off, ma mostra una volatilità tipica dell'inizio di un periodo di ribassi. Volatilità confermata nella seduta odierna, con tutti gli indici americani in recupero nel pomeriggio. Il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,20%, lo S&P 500 ha ceduto l’1,22% e il Nasdaq il 2,28 per cento.
A Piazza Affari bene i petroliferi, crollo di Leonardo
A Piazza Affari il rialzo del greggio (+1,9% il Wti marzo a 84,89 dollari al barile, +1,75% il Brent di pari scadenza a 87,8 dollari) ha spinto i petroliferi, con Tenaris (+4,62%), Saipem (+3,5%) ed Eni (+3,22%) in vetta al segmento principale. In calo i titoli del risparmio gestito e le auto, mentre la peggiore è stata Leonardo (-5,7%) sui timori per le indiscrezioni sul maxi contratto Eurofighter con il Kuwait, dove due alti ufficiali sarebbero sotto accusa per presunta corruzione. La società ha fatto sapere che il programma «procede in linea con il contratto» e che Leonardo «non è oggetto di una indagine giudiziaria in relazione al programma Kuwait». Sul resto del listino, spunto della Juventus (+5,26%) che spera nell'arrivo di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina.
Debole il risparmio gestito, attenzione a Tim
È riuscito solo in parte il rimbalzo della galassia Agnelli-Elkann, ieri colpita dalle vendite più forti in una seduta drammatica per il Ftse Mib: Ferrari (+1,29%) si è piazzata tra le migliori ed Exor (-0,31%) ha retto, mentre Cnh Industrial (-0,91%), Stellantis (-1,11%) e Iveco (-2,87%) hanno perso ulteriormente quota. In coda, i titoli del risparmio gestito (Azimut -2,9%, Finecobank -3,12%, Banca Generali -1,91%) anche se Assogestioni ha segnalato che il 2021 si è concluso all’insegna della crescita per il settore in Italia: il comparto del risparmio gestito ha inanellato 12 mesi consecutivi di flussi positivi con il susseguirsi di masse record (raccolta dicembre +7,8 miliardi, nel 2021 +91,7 miliardi con masse record). Sotto i riflettori Tim (-0,39%), alla vigilia del primo Cda con Labriola amministratore delegato. Il board, secondo indiscrezioni di stampa, oltre a esaminare le linee guida del piano industriale, discuterà della richiesta di Kkr, ma difficilmente arriverà a una decisione se aprire alla due diligence richiesta dal fondo o se rigettare l’offerta.
Euro in calo sul dollaro, scende sotto 1,13
Sul mercato valutario l’euro si indebolisce e torna sotto quota 1,13 dollari, passando di mano a 1,128 dollari (1,13 in avvio 1,131 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 128,488 yen (128,7 in avvio e 128,84 ieri), mentre il dollaro passa di mano a 113,888 yen.
«Pesano, sulla moneta unica, le aspettative di rialzo dei tassi da parte della Fed, mentre la Bce dovrebbe rimanere in attesa di conferme sulla crescita e sulla domanda aggregata prima di alzare il costo del denaro», osservano gli analisti di ActivTrades.
Spread BTp/bund chiude stabile a 144 punti
Chiusura stabile per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco è indicato al termine della seduta a 144 punti base, lo stesso valore registrato al closing di ieri. In lieve rialzo rendimento del BTp decennale benchmark che si è attestato all'1,36% dall'1,35% del riferimento della vigilia.
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