Sulle Borse si allenta la tensione nel giorno della Fed: Milano chiude a +2,3%
Netto rialzo del prezzo del petrolio, con il Brent che è salito sopra i 90 dollari al barile per la prima volta dal 2014. Resta alta la tensione in Ucraina. In Italia attesa per l'esito delle elezioni presidenziali
di Flavia Carletti e Paolo Paronetto
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura in deciso rialzo per le Borse europee, nel giorno della Fed, mentre Wall Street chiude in territorio sostanzialmente negativo, vendendo sfumare il rally che era durato per la maggior parte della seduta. Il Dow Jones perde lo 0,38% a 34.166,84 punti, il Nasdaq è poco mosso a 13.542,12 punti, segnando un rialzo dello 0,02%, mentre lo S&P 500 cede lo 0,15% a 4.349,78 punti. A Piazza Affari il Ftse Mib è salito del 2,27%, a Parigi il Cac40 del 2,11%, a Francoforte il Dax40 del 2,22% e a Londra il Ftse100 dell'1,33 per cento. Scontata da parte della Federal Reserve ormai la prospettiva dell'annunciata stretta sul fronte dei tassi nel vertice di marzo, gli investitori sembrano convinti che la posizione dell'istituto centrale sarà meno aggressiva di quanto temuto negli ultimi giorni. Ad alleviare le tensioni sono anche i target incoraggianti forniti da colossi tech come Microsoft e Texas Instruments, che sostengono l'intero settore su entrambe le sponde dell'Atlantico. In evidenza anche il comparto energia, che ha guadagnato terreno sulla scorta del prezzo del petrolio, con il Brent tornato a quota 90 dollari al barile per la prima volta dal 2014 alla luce delle tensioni tra Stati Uniti e Russia in Ucraina. In Italia, intanto, terza fumata nera alle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica.
Wall Street in rialzo e occhi su Fed e trimestrali
Proprio l'esito dell'incontro del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca centrale ha mantenuto alta la volatilità dei mercati durante la settimana. Resta alta inoltre la preoccupazione per le tensioni tra Russia e Nato sull'Ucraina, ma anche per i casi di Covid-19, che sebbene stiano diminuendo continuano a seminare incertezza sulla ripresa. A guidare i rialzi è il settore tech, a partire da Microsoft, che è il miglior titolo sul Dow Jones, dopo la trimestrale di ieri: inizialmente perdeva diversi punti percentuali nell'after-hours, nonostante ricavi e utili sopra le attese, ma è poi passato in positivo dopo che la società ha comunicato anche delle previsioni di vendita per il 2022 superiori a quelle degli esperti. Inizio in deciso rialzo anche per Apple, Amazon, Netflix e Nvidia, dopo i forti cali registrati dall'inizio dell'anno. Tesla è in rialzo prima della trimestrale, che sarà comunicata dopo la chiusura dei mercati.
A Milano bene Stellantis, vendite su Recordati. Vola Tod's
Seduta di acquisti per la maggior parte delle blu chip milanesi. Stellantis ha chiuso in testa al Ftse Mib con un progresso del 4,83% in una seduta che ha visto buoni progressi anche per Cnh Industrial (+4,34%) e Iveco Group (+3,38%) che hanno trascinato anche la holding Exor (+3,19%), mentre Ferrari è rimasta più indietro, segnando comunque un +1,5 per cento. Giornata positiva anche per il comparto bancario, guidato al rialzo da Bper (+4,56%), quando Unicredit (che presenterà i conti 2021 venerdì 28 gennaio) è salita del 3,61% e Intesa Sanpaolo +3,03%, nel giorno in cui il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, ha detto di essere favorevole alla riconferma al vertice della banca, di cui la compagnia è azionista, di Carlo Messina come amministratore delegato e Gian Maria Gros-Pietro alla presidenza. Bene anche Stmicroelectronics (+3,13%), sia in attesa dei conti del 2021, in calendario sempre per venerdì, sia dopo le indicazioni positive rilasciate dalla concorrente Usa, Texas Instrument. Poco significativa la performance di Tim (+0,56%), nel giorno in cui il numero uno, Pietro Labriola, espone al cda i progetti che ha in mente per il gruppo. Si sono mosse in controtendenza, invece, Recordati (-0,94%) e Pirelli (-0,58%). Fuori dal paniere principale, rally di Eprice (+22,64%) e di Tod's (+15,81%). La società di abbigliamento e pelletteria ha pubblicato i risultati preliminari del 2021, apparsi sopra le attese degli analisti.
Spread BTp/Bund si allarga nel finale a 147 punti
Seduta negativa per i titoli di Stato scambiati sul secondario telematico Mts con i bond italiani che sottoperformano rispetto ai titoli sovrani degli altri paesi dell'eurozona con la conseguenza che lo spread con i Bund torna ad allargarsi. Al closing il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco è indicato a 147 punti base, dai 143 punti base di stamani e i 144 registrati al closing di ieri. Le incertezze sull'esito del voto per il Quirinale non aiutano la tendenza del reddito fisso con i corsi dei BTp che già soffrono per le tensioni geopolitiche internazionali. In netta risalita quindi i rendimenti: quelli del decennale sono indicati all'1,4% dall'1,35% di stamani (1,36% il finale della vigilia).
L'euro si conferma debole, recupera la sterlina
Sul mercato dei cambi, in chiusura delle Borse europee, l'euro vale 1,1280 dollari, invariato rispetto alla chiusura di ieri. La moneta unica europea è indicata anche a 128,98 yen (128,49), mentre il rapporto dollaro/yen è pari a 114,36 (113,89). In recupero la sterlina, che ieri aveva toccato i minimi da tre settimane. La divisa britannica è indicata a 0,8346 per un euro (0,8371 ieri) e vale 1,3514 dollari (1,3507).
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