Piazza Affari chiude sopra i 28mila punti (+0,7%). Wall Street negativa: Dj -1,07%, Nasdaq -3,34%
Prosegue di slancio il 2022 dei listini. Per le Borse europee è il terzo rialzo di fila. Iveco alla riscossa (+6,2%) supera il prezzo d'esordio. Petrolio sopra i 78 dollari, euro stabile a 1,13 contro il biglietto verde
di Enrico Miele e Stefania Arcudi
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3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Prosegue di slancio il 2022 delle Borse europee, che archiviano il terzo rialzo di fila e si mettono per ora alle spalle la paura per la diffusione della variante Omicron, più contagiosa ma meno pericolosa. Brilla soprattutto il FTSE MIB di Milano che - con un guadagno nelle prime tre sedute dell’anno superiore al 3% - ha chiuso la seduta sopra i 28mila punti (a 28.162 punti), livelli che non vedeva da 13 anni e al top dal 12 settembre 2008, in pratica pochi giorni prima del crack di Lehman Brothers. Bene anche il CAC 40 di Parigi che aggiorna ulteriormente il suo massimo storico, il DAX 30 a Francoforte e lo spagnolo IBEX 35. Passa così in secondo piano anche il rialzo dell’inflazione, in attesa di indicazioni dalla Federal Reserve: nella serata italiana, infatti, arriveranno i verbali dell’ultima riunione del Fomc e potranno esserci ulteriori indicazioni sulla strategia della Banca centrale americana per contrastare il rialzo dei prezzi.
Per il Ftse Mib ora il nuovo target è 29mila punti
In pratica, dopo due mesi il Ftse Mib ha superato il picco raggiunto a metà novembre scorso, tornando ora ai livelli precedenti l’ultima crisi finanziaria globale. Ma andare ancora più indietro nel tempo non sarà semplice, visto che a inizi settembre del 2008 l’indice principale della Borsa milanese viaggiava ancora al di sopra dei 29mila punti, soglia che al momento appare lontana.
Wall Street chiude negativa
Wall Street chiude in calo con la Fed. Il Dow Jones perde l’1,07% a 35.407,30 punti, il Nasdaq cede il 3,34% a 15.100,18 pun ti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,92% a 4.700,17 punti. A frenare gli indici è l'aumento dei rendimenti dei Treasury, segno che gli investitori credono che la Fed si muoverà in modo più aggressivo del previsto per contrastare l'inflazione. A breve, intanto, è attesa la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Fed, quando i banchieri centrali hanno annunciato un'accelerazione del processo che porterà alla fine del programma di acquisto di bond entro marzo, che sarà poi presumibilmente seguita dal primo rialzo dei tassi d'interesse dal 2018. Ed è stato pubblicato il rapporto Adp sulle assunzioni nel settore privato, che ha mostrato la creazione di 807mila posti di lavoro a dicembre, più del doppio del previsto.
A Piazza Affari al top Iveco, bene Pirelli e Stellantis
A Milano nella seduta del 5 gennaio ha ingranato la quarta Iveco Group: la società scorporata da Cnh Industrial ha segnato la performance migliore dopo l'esordio in sordina della prima seduta. Brillante anche Pirelli & C grazie a una raccomandazione positiva degli analisti di Jp Morgan. In evidenza Telecom Italia dove il consiglio di amministrazione di fine gennaio potrebbe rappresentare un passaggio significativo sia per il piano industriale sia per l'offerta di Kkr mentre qualche operatore vede con favore i rumors, riportati da Il Sole 24 Ore, secondo cui i due principali gruppi bancari italiani (Unicredit e Intesa Sanpaolo) potrebbero unirsi al consorzio degli istituti a supporto del fondo Usa. Acquisti nel settore auto anche su Stellantis che ha siglato un accordo con Amazon per accelerare sul fronte della mobilità sostenibile. In fondo al listino Terna, A2a e la compagnia assicurativa Generali.
Il Covid rallenta la crescita, in calo gli indici Pmi
Dopo la breve accelerazione di novembre, l’espansione economica dell’Eurozona di dicembre ha indicato un rallentamento, ai minimi in nove mesi, registrando nuovamente un andamento al ribasso mentre risalgono i contagi da Covid-19. Tutto questo ha avuto un notevole effetto sul settore dei servizi, diminuendo la crescita dell’attività e dei nuovi ordini. Allo stesso tempo, la crescita della produzione manifatturiera è rimasta attenuata mentre i disagi relativi alla fornitura hanno continuato a frenare i piani di produzione. L’Indice IHS Markit Pmi della Produzione Composita dell’Eurozona di dicembre è sceso a 53,3 da 55,4 di novembre, segnalando la più debole espansione della produzione composita manifatturiera e terziaria da marzo.
BTp, richiesta per 55 mld per nuovo benchmark a 30 anni
Chiusi con richieste per 55 miliardi di euro i libri per il collocamento sindacato del nuovo benchmark a 30 anni del BTp (scadenza 1 settembre 2052), annunciato alla vigilia dal ministero dell'Economia. Le richieste includono 2,75 miliardi di euro dei "jont lead manager". L'ammontare dell'offerta di titoli è pari a 7 miliardi di euro. Lo spread è fissato a +6 punti base sul trentennale con scadenza settembre 2051. Prima cedola "short" il 1 marzo 2022.
Euro sopra 1,13 dollari, risale il greggio
Sul mercato valutario, l'euro/dollaro resta agganciato a quota 1,13. I prezzi del petrolio hanno invece invertito la rotta e salgono di nuovo dopo le decisioni dei Paesi Opec+ sui livelli produttivi: il Brent marzo è trattato a 81 dollari al barile, il Wti febbraio poco sopra i 77 dollari al barile. Gas in rialzo in Europa a 94 euro al megawattora.
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