Borse Ue, il ko di venerdì manda in negativo una settimana in altalena. Anche Wall Street chiude in rosso
I listini hanno risentito dei timori provocati dalle crisi delle banche americane Silvergate e Svb. Il Bitcoin è finito sotto 20.000 dollari. In rialzo il gas, in volata di oltre il 20% sopra i 53 euro
di Eleonora Micheli e Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I persistenti timori sulla stretta Federal Reserve e, soprattutto, il ko accusato dai mercati venerdì e legato alla crisi dell'americana Silicon Valley Bank, che ha zavorrato i titoli bancari a livello globale, hanno spinto i listini azionari europei a chiudere in rosso il bilancio settimanale. Piazza Affari ha perso il 2% rispetto alla chiusura di venerdì 3 marzo dopo aver vissuto in altalena le prime quattro sedute dell'ottava. Andamento in linea a quello di Madrid (-1,9%), mentre ancor peggio ha fatto Londra (-2,5%). Francoforte ha limitato i danni a -1% e Parigi a -1,7%. Oltre che sulle banche (-5% il sottoindice continentale), le vendite si sono concentrate su materie prime (-7,5%) e immobiliare (-6,5%). Tra i principali titoli milanesi, la performance peggiore della settimana è stata quella accusata da Finecobank (-9,9%), seguita da Saipem (-9,5%), Azimut (-7,7%), Banca Generali(-7,5%) e Cnh Industrial(-6,1%). I conti 2022 diffusi giovedì hanno invece sostenuto Leonardo - Finmeccanica (+2,1%), ma hanno guadagnato terreno anche St (+2,1%), Telecom Italia (+1%), Inwitt (+0,9%), grazie alle voci di opa, e Terna(+0,9%). Sul fronte dell'energia, il prezzo del petrolio ha perso terreno (-4,1% il Brent e -4,3% il Wti), mentre il gas è balzato del 13,6% grazie allo sprint di venerdì. In calo di quasi 10 punti lo spread BTp-Bund a 181,2 dai 190,5 di venerdì scorso.
Quanto alla seduta di venerdì, è stata caratterizzata da pesanti vendite per le Borse europee,sulla scia della notizia delle difficoltà delle due banche Usa che hanno accusato perdite su investimenti in obbligazioni. Notizie che la vigilia hanno provocato uno scossone a Wall Street. Il mercato Usa, comunque, cerca di arginare i danni, nel giorno in cui è emerso che a febbraio sono stati creati 311.000 nuovi posti di lavoro, più delle attese degli analisti. Al tempo stesso, però, i salari orari medi sono aumentati meno del previsto, facendo presupporre che anche l’inflazione rimarrà sotto controllo e che quindi la Federal Reserve sarà meno severa di quanto annunciato nei giorni scorsi dal numero uno, Jerome Powell. Tanto è vero che gli investitori stanno di nuovo scommettendo che il 21 e 22 marzo l’istituto Usa opterà per un ritocco del costo del denaro di 25 punti base e non più di 50. Milano ha terminato in calo dell'1,55%, dimezzando le perdite registrate nel corso della giornata. Lo spread si è attestato in area 182 punti, mentre il rendimento del Btp a dieci anni è sceso al 4,28%. Da segnalare il balzo del gas, tornato sopra i 50 euro al megawattora. Anche gli altri listini hanno ridotto i danni sul finale: Madrid ha perso l'1,47%, Londra l'1,67%, Amsterdam l'1,35%, Francoforte l'1,31% e Parigi l'1,3%.
Wall Street in rosso
Wall Street ha registrato un andamento volatile all'indomani dello scivolone provocato dalle notizie di due banche Usa in difficoltà, chiudendo in negativo con Dow Jones a -1,07%, Nasdaq a -1,76% e S&P 500 a -1,44%: . A rasserenare gli animi sono stati i dati sul mercato del lavoro: anche se a febbraio sono stato creati più nuovi posti del previsto (311 mila), le buste paga medie orarie sono salite meno delle attese (+0,24% a 33,09 dollari, contro attese per un +0,4%, con il dato annuale a +4,62%, contro attese per un +4,8%), facendo presupporre che anche l’inflazione non raggiungerà livelli di guardia e che quindi la Federal Reserve alla fine sarà meno intransigente nella lotta contro il caro vita. Tanto è vero che i Fed Funds si sono mossi di misura, indicando che gli investitori stanno di nuovo scommettendo che il 21 e 22 marzo il Fomc opterà per un rialzo del costo del denaro di 25 punti base e non più di 50. Del resto anche la disoccupazione è salita dal 3,4% (dato confermato) al 3,6%, rivelandosi peggio delle attese. Negli States, però, rimane il dubbio che il rialzo dei tassi e il calo die prezzi delle obbligazioni possa provocare vittime, soprattutto dopo che è emerso che due banche sono in difficoltà proprio a causa di investimenti in bond. Si tratta di Silvergate Bank, istituto legato alle criptovalute, che verrà chiuso dalla controllante Silvergate Capital e di Silicon Valley Bank, che è stata chiusa dalle autorità statunitensi. Le notizie hanno finito per travolgere tutto il comparto delle banche non solo americane. In Europa il sottoindice Stoxx del settore bancario ha lasciato sul terreno il 3,78%: le vendite hanno coinvolto Deutsche Bank (-7,35%) a Francoforte, Bbva (-3,41%), Santander (-4,21%), Bankinter (-4,22%) e Banco Sabadell (-5,11%) a Madrid, Societé Generale (-4,49%) e Bnp Paribas (-3,82%) a Parigi, Hsbc (-4,59%) a Londra e Ubs (-4,53%) e Credit Suisse (-4,84%) a Zurigo.
A Milano vendite su finanziari, corrono le Leonardo
Anche a Milano sono stati presi di mira dalle vendite i titoli degli istituti di credito, che per altro da inizio anno hanno vantato le migliori performance. Banca Pop Er ha perso il 4,26%, Unicredit il -3,12%, Banco Bpm il 2,97%, Intesa Sanpaolo l'1,96% e Mediobanca il 2,79%. Sono inoltre andate male le azioni del risparmio gestito, con Finecobank che ha lasciato sul parterre il 4,58%. Inoltre hanno perso quota Banca Mediolanum (-3,52%) e Azimut (-3,2%). Per contro sono andate bene le azioni di Leonardo - Finmeccanica (+2,8%), approfittando delle parole dell'ad, Alessandro Profumo. Il manager ha sottolineato in particolare che il target ordini 2023 «è molto solido perchè è composto da micro ordini e non ordini jumbo». «Stiamo gestendo bene la crescita attesa», ha precisato, ribadendo che «i numeri 2023 sono numeri solidi». Hanno chiuso sopra la parità anche Moncler (+0,84%), Terna(+0,34%), Eni (+0,28%) ed Enel (+0,13%). Si sono distinte le Buzzi Unicem (+2,99%) e le Italgas (+1,6%), quest'ultime dopo la pubblicazione dei conti 2022 migliori delle attese. Nexi ha invece registrato un -2,82% nel giorno in cui, dopo la chiusura del mercato, S&P ha comunicato di aver alzato il rating del gruppo a "BB+" dal precedente "BB". Nel resto del listino si sono messi in evidenza High Quality Food (+15,72%) e Neurosoft (+6,01%), mentre hanno perso quota Fenix Entertainment (-12,43%), Lyft (-12,54%) e Visibilia Editore (-15,33%).
BoT: assegnati annuali per 6,5 mld, buona domanda
Buona domanda e rendimenti in rialzo per i BoT annuali assegnati oggi in asta dal Tesoro. Nel dettaglio il ministero dell'Economia ha collocato BoT annuali scadenza 14/03/2024 per un ammontare pari a 6,5 miliardi di euro a fronte di una domanda pari a 9,19 miliardi di euro per un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,43. Il rendimento è salito di 43 centesimi rispetto all'asta del mese precedente per attestarsi al 3,613% aggiornando i massimi da giugno 2012 (quando salì al 3,972%). La data di regolamento dell'emissione cade sul prossimo 14 marzo.
Gas in volata a 53 euro, in rialzo anche il greggio, euro a 1,06$
Sul mercato valutario, l'euro si è rafforzato a 1,0663 dollari da 1,0579 ieri in chiusura. Euro/yen a 144,12 (144,12), dollaro/yen a 135,15. Petrolio in rialzo di oltre mezzo punto percentuale: il Brent maggio scambia a 82,25 dollari al barile (+0,81%), il Wti aprile a 76,26 dollari (+0,71%). Prosegue il rimbalzo del gas in Europa: dopo aver toccato anche i 41 euro al megawattora il prezzo al Ttf di Amsterdamha raggiunto quota 53 euro (+21,5%).
Bitcoin sotto 20.000 $, peggiore settimana da novembre
Settimana nera per il mondo delle criptovalute che stanno risentendo delle svendite sui mercati azionari per il timore di ulteriori strette sui tassi di interesse e delle prospettive di un giro di vite regolatorio negli Usa. Il bitcoin è sceso oggi sotto quota 20.000 dollari per la prima volta da gennaio a quota 19.659 con una flessione del 9% e sulla sua scia cala anche l'ether che cede circa il 10%. Ancora peggiore il crollo del Litecoin che cede il 17%. Ieri la disfatta dei titoli bancari statunitensi ha alimentato i timori che l'aumento dei costi di indebitamento stia creando prospettive economiche e di investimento difficili. L'umore di chi investe sulle cripto ha subito a stretto giro di posta un altro duro colpo anche dalla scomparsa della piattaforma di pagamenti di Silvergate per le società di criptovalute. Silvergate Capital Corporation, la holding che controlla Silvergate Bank, ha infatti comunicato nella serata di ieri la liquidazione ordinata delle operazioni della banca.
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