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Ultime notizie. Zelensky silura il ministro della Difesa: via Reznikov, al suo posto Umerov

-Nelle ultime 24 ore gli occupanti russi hanno lanciato 49 attacchi aerei e due attacchi missilistici sull’Ucraina, ci sono vittime tra la popolazione civile. Lo riferisce ’Ukrainska Pravda’ che cita lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina

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  • Zelensky proporrà dimissioni ministro Difesa Reznikov

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato nel suo discorso serale di voler sostituire il ministro della Difesa Oleksii Reznikov. Al suo posto Rustem Umerov, capo dell'Agenzia ucraina per le privatizzazioni. «Ho deciso di sostituire il ministro della Difesa ucraino. Oleksii Reznikov ha vissuto più di 550 giorni di guerra su larga scala. Credo che il ministero abbia bisogno di nuovi approcci e di altre forme di interazione sia con i militari che con la società. Rustem Umerov dovrebbe ora dirigere il ministero. La Verkhovna Rada lo conosce bene e Umerov non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Mi aspetto che il Parlamento sostenga questo candidato» ha concluso Zelensky.

    Si tratta del più grande cambiamento dell'assetto politico-militare in Ucraina dall'inizio della guerra. La controffensiva di Kiev avviata ormai da diverse settimane procede a rilento.

    Reznikov era stato accusato di essere coinvolto in un caso di corruzione su alcune forniture militari a prezzo gonfiato ed era dato per dimissionario già da qualche giorno. Ora potrebbe essere riciclato come ambasciatore nel Regno unito. Reznikov aveva sempre respinto le accuse di corruzione, anche se secondo un’inchiesta realizzata da diversi media ucraini, nell’autunno del 2022 il ministero della Difesa aveva firmato un contratto con un’azienda turca per la fornitura di uniformi invernali, il cui prezzo dopo la firma è triplicato. Il suo posto sarà preso dal capo del Fondo del demanio statale Rustem Umerov, 41 anni, tataro di Crimea.

  • Nucleare Iran, le parti preparano «Documento di settembre»

    Le parti coinvolte nell’accordo sul nucleare iraniano (Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina e Iran) hanno preparato quello che chiamano «Documento di settembre», sulle attività nucleari dell’Iran e sulla rimozione delle sanzioni. Lo ha detto il ministro degli Esteri Hossein. Amirabdollahian in un’intervista al quotidiano moderato «Ettelaat», senza chiarire se il documento sostituirà l’accordo sul nucleare del 2015 o ne costituirà una parte aggiuntiva.

    «Alcuni fattori hanno portato al rinvio dell’accordo, inclusa la guerra della Russia con l’Ucraina e anche le proteste dello scorso anno in Iran», ha detto Amirabdollahian, aggiungendo: «Le altre parti coinvolte nei colloqui hanno cercato di abusare delle due questioni per imporre le loro condizioni all’Iran, ma non abbiamo mai oltrepassato i nostri limiti». Ha poi aggiunto: «Abbiamo inviato messaggi agli Stati Uniti in cui abbiamo sottolineato che, a seguito del nostro approccio diplomatico alla questione nucleare e dei colloqui indiretti con gli Usa per preparare il ’documento di settembre’, l’Iran non accetterà mai alcun cambiamento nel documento e nell’accordo sul nucleare». Se la Casa Bianca sarà «seria e sincera», dovrà attuare il nuovo documento, che è stato preparato dopo mesi e anni di trattative, ha sottolineato.

  • Kiev, attacco russo con artiglieria sul Donetsk, un morto

    Un morto e cinque feriti. E’ questo il bilancio dell’attacco con l’artiglieria della forze armate russe sulla regione di Donetsk. Lo riferisce su Telegram la Procura generale ucraina. Le truppe russe hanno bombardato gli insediamenti di Pivnichne, Toretsk e Tykhonivka. Una casa è stata distrutta e un uomo di 84 anni è rimasto intrappolato sotto le macerie ed è morto. La moglie, di 85, è stata portata in ospedale con ferite. Altri tre uomini di 19, 41 e 45 anni e una donna di 61 anni hanno ricevuto ferite da schegge e fratture.

  • Kiev, 100 miliardi di dollari di aiuti militari dai partner

    L’Ucraina ha ricevuto circa 100 miliardi di dollari dai partner dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio 2022. Lo riferisce il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov in un’intervista rilasciata a Ukrinform. «Oggi, se calcoliamo e valutiamo tutti i pacchetti di assistenza, penso che abbiamo già ricevuto circa 100 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione su larga scala», ha detto Reznikov riferendosi agli aiuti militari. «In termini di valore, credo che abbiamo ricevuto fino a 100 miliardi di dollari di armi e diverse unità di equipaggiamento militare, munizioni, bossoli e proiettili. Più di 50 miliardi di dollari, o circa 60 miliardi di dollari ora, solo dagli Stati Uniti», ha spiegato Reznikov.

  • Mosca: «Attacco con droni contro i depositi di carburante di Kiev»

    L’aviazione russa ha effettuato un attacco con droni contro gli impianti di stoccaggio di carburante utilizzati per supportare l’esercito ucraino. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo. “Questa notte le forze aerospaziali russe hanno effettuato un attacco collettivo con veicoli aerei senza pilota contro i depositi di carburante utilizzati per il rifornimento dei veicoli militari delle forze armate ucraine nel porto di Reni, nella regione di Odessa. L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti “, ha dichiarato il Ministero.

  • Romania condanna attacco russo a porto Danubio

    Il Ministero della Difesa della Romania “ribadisce con forza che questi attacchi contro obiettivi civili e infrastrutture in Ucraina sono ingiustificati e in profonda contraddizione con le regole del diritto internazionale umanitario”. E’ quanto si legge in una nota.”Le strutture responsabili del Ministero della Difesa nazionale hanno monitorato in tempo reale la situazione causata dagli attacchi dei droni russi alle infrastrutture del porto di Reni la scorsa notte. In nessun momento i mezzi di attacco utilizzati dalla Federazione Russa hanno generato una minaccia militare diretta al territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania.

    Il Ministero della Difesa nazionale continua, come abbiamo ripetutamente affermato, ad attuare le misure di maggiore vigilanza nello spazio terrestre, marittimo e aereo nazionale e quelle di rafforzamento della difesa e della deterrenza sul fianco orientale, stabilite secondo i piani nazionali e alleati”.

  • Domani incontro Putin-Erdogan: focus sul corridoio del grano

    Il punto più importante all’ordine del giorno dell’incontro di domani a Sochi tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo russo Vladimir Putin sarà il corridoio del grano: lo scrive oggi il canale di notizie turco Trt Haber. “Si prevede che il presidente Vladimir Putin discuterà in dettaglio sia le questioni bilaterali sia quelle regionali durante l’incontro a Sochi. Tuttavia, il punto più importante all’ordine del giorno sarà il corridoio del grano”, si legge in un articolo pubblicato online. Prima della visita di Erdogan, prosegue il media, il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha incontrato a Mosca il suo omologo russo, Sergey Lavrov. “Si prevede che i due leader affronteranno la questione nei loro colloqui da una prospettiva più strategica”, aggiunge, sottolineando che “all’ordine del giorno ci sarà anche il progetto di trasferire il gas russo in Europa attraverso la Turchia”. Erdogan e Putin “valuteranno inoltre gli sviluppi regionali, compresa la guerra”. Altro tema dell’incontro, lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina.

  • La Moldavia condanna l’attacco russo al porto sul Danubio

    ”Condanno fermamente il brutale attacco della Russia alle infrastrutture portuali nella regione di Odessa. La Russia deve essere ritenuta responsabile per ogni infrastruttura distrutta. Il mio pensiero va a tutte le persone colpite. La Moldavia è fermamente al fianco dell’Ucraina”: lo scrive su X la presidente della Moldavia, Maia Sandu.

  • Mosca: «Colpito un porto ucraino sul Danubio»

    Mosca ha reso noto di aver colpito un porto ucraino sul Danubio al confine con la Romania: lo ha dichiarato l’Esercito.

    “Oggi, nella notte, l’esercito russo ha effettuato un attacco di gruppo con droni contro i depositi di carburante utilizzati per rifornire l’equipaggiamento militare delle Forze armate dell’Ucraina nel porto di Reni, nella regione di Odessa”, ha dichiarato l’esercito.

    “Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti”, ha aggiunto. Da parte sua, la Procura generale ucraina ha dichiarato su Telegram che la Russia ha colpito con droni siti “industriali civili” nella zona del Danubio, nell’angolo sud-occidentale del Paese vicino alla Romania.

    “Il nemico ha attaccato le infrastrutture industriali civili della zona del Danubio”, si legge nel messaggio: “A seguito dell’attacco, due persone sono rimaste ferite e sono state ricoverate in ospedale”.

  • Israele: oltre 100 feriti negli scontri durante la manifestazione contro governo eritreo

    Oltre 100 persone sono rimaste ferite ieri a Tel Aviv negli scontri con la polizia israeliana durante la manifestazione di sostenitori e oppositori del governo eritreo. Lo hanno riferito le autorità israeliane. Il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom (Mda) ha affermato che più di 114 persone sono state curate per ferite, tra cui decine di agenti di polizia.

    Otto dei feriti sono gravi, ha affermato la Mda in una nota. La polizia israeliana ha successivamente affermato che 49 agenti sono rimasti feriti e 39 persone sono state arrestate. Sentitasi minacciata, la polizia ha sparato proiettili veri mentre si districava dalla folla. Non è stato è chiaro se fra i feriti vi sia qualcuno colpito da colpi di arma da fuoco della polizia.

  • Ucraina, arrestato il magnate Kolomoisky e incriminato per frode

    Un tribunale di Kiev ha ordinato una detenzione di due mesi per il miliardario ucraino Igor Kolomoisky, uno degli uomini più ricchi dell’Ucraina e un tempo alleato del presidente Volodymyr Zelensky, sospettato di frode e riciclaggio di denaro: lo hanno riferito i media ucraini nella tarda serata di ieri.

    “Il tribunale ha scelto una misura preventiva per Igor Kolomoisky sotto forma di detenzione per due mesi con un’alternativa sotto forma di cauzione di oltre 509 milioni di grivnie” (12,7 milioni di euro), ha riferito Radio Svoboda. Ieri Kolomoisky era stato incriminato formalmente per presunta manipolazione finanziaria delle sue partecipazioni nel settore del petrolio e del gas. Su Kolomoisky pesa il sospetto di frode e di aver riciclato oltre 500 milioni di grivnie tra il 2019 e il 2020.

    Ihor Kolomoisky, al centro (foto SERGEI CHUZAVKOV / AFP)

  • «Forze Kiev hanno sparato 46 volte contro Belgorod»

    Nell’ultimo giorno, le forze armate ucraine (Afu) hanno sparato circa 46 volte contro gli insediamenti della regione di Belgorod, in Russia, e hanno anche sganciato 7 ordigni esplosivi da veicoli aerei senza pilota. Lo ha scritto su Telegram il governatore regionale Vyacheslav Gladkov.

    In particolare, ha scritto Gladkov, “quattro colpi di artiglieria sono stati sparati contro il villaggio di Shchetinovka e tre contro il villaggio di Nekhoteevka. Sempre a Nekhoteevka, due ordigni esplosivi sono stati sganciati dagli Uav. Nessuno degli insediamenti nella regione è stato danneggiato o distrutto”.

  • Russia, Medvedev: 280mila arruolati in esercito da inizio anno

    Il vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev ha affermato che circa 280mila persone sono state arruolate nelle forze armate russe dal 1 gennaio 2023. Medvedev ha precisato che alcune di queste persone erano di riserva, mentre altre erano volontari.

  • Esercito Kiev: superata prima linea difensiva Mosca

    Le forze ucraine hanno superato in modo decisivo la prima linea difensiva russa nei pressi di Zaporizhzhia, dopo settimane di minuzioso sminamento, e si aspettano avanzamenti più rapidi mentre premono sulla seconda linea, più debole, ha dichiarato il generale che guida la controffensiva meridionale. Così il generale ucraino Oleksandr Tarnavsky in un’intervista al quotidiano britannico The Observer. “Siamo tra la prima e la seconda linea difensiva”, spiega.

  • Media: vasto incendio a San Pietroburgo

    Un vasto incendio è scoppiato questa mattina a a San Pietroburgo, vicino a un deposito di petrolio: lo riporta Rbc-Ucraina, che cita media locali. Secondo le fonti, l’incendio è scoppiato nel quartiere Krasnogvardeisky, vicino al deposito di petrolio di Ruchei. Nella zona sono state udite delle esplosioni.

  • Perù: inizia la demolizione del «muro della vergogna» a Lima

    Inizia ad essere demolito, in Perù, il cosiddetto “muro della vergogna”, che separa le lussuose proprietà della capitale, Lima, dalle abitazioni delle comunità povere.

    Iniziata negli anni ’80, la costruzione della parete, lunga circa 4,5 chilometri, aveva preso forza a partire dal 2011 e serviva a dividere il ricco distretto di La Molina da quello più umile di Villa Maria del Triunfo. All’epoca, i promotori allegarono presunte preoccupazioni per la sicurezza durante gli anni di violenza da parte gruppo ribelle maoista Sendero Luminoso.

    Divenuto il simbolo della divisione classista, lo scorso 20 dicembre il giudice della Corte costituzionale, Gustavo Gutiérrez Ticse, ne ha ordinato la distruzione. Ed ora il procuratore di La Molina, Jesús Calderón, ha reso noto che il muro sarà interamente demolito.

  • Kiev collabora con Paesi europei: estradare funzionari corrotti

    L’Ucraina sta collaborando con i Paesi europei per l’estradizione di funzionari corrotti fuggiti dal Paese: lo ha dichiarato ieri alla tv nazionale il ministro della Giustizia, Denys Maliuska, come riporta il Kyiv Independent. Maliuska ha spiegato che il processo di estradizione è complesso a causa dei sistemi giudiziari europei e della guerra in corso in Ucraina. Molti funzionari corrotti fuggiti dall’Ucraina hanno assunto avvocati che sostengono che sarebbe “estremamente pericoloso” consegnarli in queste circostanze, ha aggiunto il ministro.

    “Pertanto, nella maggior parte dei casi, i nostri partner stranieri purtroppo rifiutano l’estradizione per il momento - ha commentato -. Ma crediamo che questo fenomeno, almeno per quanto riguarda i grandi corruttori, sia temporaneo”. Secondo Maliushka, queste estradizioni “non avverranno su vasta scala” nel prossimo futuro. I funzionari ucraini, ha sottolineato, daranno la priorità all’estradizione di “coloro che hanno rubato di più”, e “i pesci di mezzo e altri personaggi seguiranno in seguito”.

  • 007 inglesi: «Mosca recluta cittadini da paesi vicini»

    Le autorità russe hanno incoraggiato il reclutamento di cittadini dei paesi vicini per combattere in Ucraina, secondo l’intelligence britannica, che attribuisce questi sforzi al desiderio di evitare gli effetti politici di un’eventuale - e “impopolare” - mobilitazione interna.

    “La Russia probabilmente vuole evitare misure di mobilitazione impopolari in vista delle elezioni presidenziali del 2024”, si legge nell’ultimo rapporto di esperti britannici, condiviso dal Ministero della Difesa. A questo scopo, le autorità russe hanno diffuso annunci su Internet in Armenia e Kazakistan offrendo 495.000 rubli (circa 4.800 euro) come acconto e uno stipendio di 190.000 rubli (più di 1.800 euro). Nel caso del Kazakistan, sono stati compiuti sforzi di reclutamento specifici nella regione di Kostanai, con appelli alla popolazione di etnia russa. Inoltre, almeno dallo scorso maggio, la Russia tenta i migranti di origine asiatica ai quali offre di unirsi alle truppe in Ucraina in cambio dell’ottenimento della cittadinanza e di stipendi che possono raggiungere più di 3.800 euro. L’intelligence britannica ha inoltre sottolineato che nella città ucraina di Mariupol, occupata dalle truppe russe, i migranti uzbeki, dediti principalmente all’edilizia, si sono visti confiscare i passaporti come misura di pressione affinché si unissero ai combattimenti. Solo in Russia ci sono almeno 6 milioni di migranti provenienti dall’Asia centrale che il Cremlino vede come “potenziali reclute”, hanno riferito le autorità britanniche.

  • Il tifone Haikui minaccia Taiwan, il primo in 4 anni

    Circa 2.800 persone sono state evacuate a Taiwan da alcune zone della montagnosa regione sud-orientale di Taitung, per l’imminente arrivo del potente tifone Haikui, il primo a lambire l’isola in quattro anni. Secondo l’ufficio meteorologico di Taiwan, l’impatto a terra è previsto alle ore 17 locali, le 11 italiane, anche se da varie ore già piove intensamente e il mare è agitato sulla parte est dell’isola, che sarà interessata dal passaggio di Kaikui nella parte sud in direzione est-ovest, con venti di 150 chilometri orari e punte di 190.

    Circa 200 voli interni sono stati annullati e molte attività chiuse nella parte orientale dell’isola, dove la popolazione non evacuata è stata invitata a restare a casa in un messaggio del presidente, Tsai Ing-wen.

  • Tajani. «Cina può influire su Putin per una pace giusta»

    “Punto fondamentale della missione in Cina è lavorare a costruire la pace in Ucraina convincendo i cinesi a far sì che i russi facciano qualche passo indietro rispetto al loro atteggiamento e la loro presenza in Ucraina”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando la stampa dopo la messa alla Cattedrale Nord dei Padri Salesiani a Pechino. “Riteniamo che la Cina possa svolgere un ruolo importante per trovare la pace. Credo che il governo cinese possa influire su Putin affinchè torni a più miti consigli e possa dare il via a una stagione che porti a una pace giusta che è l’indipendenza e la libertà per l’Ucraina”, ha spiegato.

  • Netanyahu convoca task force dopo scontri eritrei, si valuta espulsione

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu convocherà oggi una task force ministeriale per esaminare quanto accaduto ieri a Tel Aviv, dove sono scoppiati violenti scontri tra richiedenti asilo eritrei e la polizia. Lo ha reso noto l’ufficio di comunicazione del premier in una nota, riportata dai media israeliani, in cui si fa riferimento ai dimostranti come a residenti illegali. La task force esaminerà l’attuazione di misure contro i manifestanti, compresa l’espulsione. Centinaia di persone, inclusi poliziotti, sono rimasti feriti durante le proteste contro il regime di Asmara.

  • Kiev: da forze russe ieri 49 attacchi aerei e 2 attacchi missilistici

    Gli occupanti russi hanno lanciato ieri 49 attacchi aerei e due attacchi missilistici sull’Ucraina, ci sono vittime tra la popolazione civile. Lo riferisce ’Ukrainska Pravda’ che cita lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina. “A seguito degli attacchi russi, purtroppo, si sono registrati morti e feriti tra la popolazione civile. Edifici residenziali e altre infrastrutture civili sono stati distrutti”, riferisce lo Stato maggiore.

    Ucraina, 553° giorno di guerra

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  • Media ucraini: «Esplosione a Zaporizhzhia»

    Un’esplosione è stata udita a Zaporizhzhia: lo riporta l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita i suoi corrispondenti nella città.

  • Bome russe sul Donetsk, uccisi 2 civili

    Due persone sono state uccise e altre due sono rimaste ferite ieri durante un bombardamento russo sulla città di Vugledar, nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto la Procura regionale, come riporta Ukrainska Pravda. Nell’attacco è stato preso di mira un quartiere residenziale e un uomo di 43 anni e sua moglie di 42 sono morti in seguito ad un’esplosione in uno dei condominii colpiti.

  • Attacco con droni in regione Odessa: infrastruttura portuale colpita

    Nella regione di Odessa, a seguito di un attacco di droni, l’infrastruttura portuale è stata colpita: due persone sono rimaste ferite. Lo riferisce ’Ukrinform’ che cita Serhiy Bratchuk, portavoce dell’Esercito volontario ucraino ’Sud’. “Nella regione di Odessa sfortunatamente l’infrastruttura portuale è stata colpita, a seguito della quale è scoppiato un incendio, che i vigili del fuoco hanno prontamente spento”, ha detto sul proprio canale Telegram. Secondo Bratchuk due dipendenti civili del porto, sarebbero rimasti feriti.

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