Ultraortodossi a servizio di tiktok
Inedita in Italia, la serie di Channel 4 è un ottimo esempio di humor britannico agrodolce e scapestrato, condito con la saga di una famiglia molto religiosa che si barcamena tra l’osservanza dei precetti e la vita quotidiana
di Gianluigi Rossini
2' di lettura
Agli esordi di questa pagina, ormai quasi due anni fa, ci capitava spesso di parlare di serie ancora inedite in Italia, semplicemente perché molti dei prodotti più interessanti non trovavano sbocco da noi, o lo trovavano solo a molta distanza dalla prima uscita. Ma il panorama televisivo cambia con rapidità estrema, e con l’attuale abbondanza di operatori (completata dall’arrivo dei vari “+”, di cui l’ultimo in ordine di tempo è Paramount+) diventa molto più raro che una serie statunitense non sia distribuita anche qui.
Capita ancora, invece, alle serie di Channel 4, il canale britannico che dalla sua nascita a oggi trasmette alcune delle cose più interessanti che si possano vedere da quelle parti. Ancora non è noto, quindi, se e quando potremo vedere in Italia Everyone else burns, ottimo esemplare di quella comedy britannica da sei episodi o poco più a stagione, agrodolce e scapestrata, che ha regalato capolavori in ogni decade da Yes Minister a The office a Fleabag.
David (Simon Bird) e sua moglie Fiona (Kate O’Flynn) appartengono a una setta cristiana ultraortodossa di Manchester: ci vengono presentati nel primo episodio mentre svegliano i loro due figli nel cuore della notte, urlando che è arrivata l’apocalisse, per poi spiegar loro che si trattava di un’esercitazione. Ma l’idea base della serie è trattare questi fanatici religiosi come se fossero una famiglia qualunque: David è talmente consumato dal desiderio di essere promosso nel consiglio degli anziani della sua congregazione da non rendersi conto che l’autorità che vorrebbe esercitare nella sua casa è pericolosamente a rischio. Quasi tutti obbediscono alle regole con molta forma e poca convinzione, sempre pronti a trovare scappatoie in caso di necessità. La differenza con i laici non è poi molta, se un’insegnante dice sorridendo: «Tra soli sei anni potrai esercitare come medico, svenderti, diventare un medinfluencer su TikTok, fare un sacco di soldi sfruttando l’ignoranza delle persone vulnerabili».
Il cuore della serie è forse nella figlia maggiore Rachel (Amy James-Kelly) che cerca di districarsi tra l’essere una sfigata, le prime esperienze amorose, le prime scelte adulte e l’istinto di ubbidire e rispettare le regole.
Everyone else burns
Dillon Mapletoft e Oliver Taylor
Channel 4, inedita in Italia
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