Un balletto con costumi Dior per il Teatro dell’Opera di Roma racconta il legame fra la maison e la danza
di Chiara Beghelli
3' di lettura
La moda torna sul palco del Teatro Costanzi di Roma: dopo gli abiti di scena di Valentino per “La Traviata” del 2016, dal 29 marzo al 2 aprile saranno costumi di Dior a vestire i ballerini di uno dei tre balletti della “Serata Philip Glass”, La Nuit Blanche.
Si tratta di un ritorno, dunque, anche per Maria Grazia Chiuri, che firmò i costumi per la Traviata insieme a Pierpaolo Piccioli, ai tempi della loro congiunta direzione creativa di Valentino, e che oggi invece torna come guida di Dior. Peraltro, fu appena due mesi dopo il debutto di Roma che venne chiamata dalla maison di Avenue Montaigne.
«Quando Sébastien Bertaud, coreografo di La Nuit Blanche, è venuto a parlarmi del progetto ho detto subito di sì - ha spiegato Chiuri alla presentazione della Serata, proprio al Teatro Costanzi -: la danza fa parte del Dna di Dior». Il riferimento più recente è la collezione PE 2019, ispirata proprio alle maestre della danza contemporanea come Pina Bausch e Martha Graham, e la cui sfilata è stata allestita in collaborazione con la coreografa israeliana Sharon Eyal. Ma ce ne sono di ancora più antichi, come quello del 1947, anno in cui Dior realizzò i costumi per le “Treize danses” di Roland Petit, e a Margot Fonteyn, ballerina che monsieur Dior vestì sul palco e nella vita.
«Lavorare con la sartoria del Teatro dell’Opera è stata un’esperienza magnifica - ha proseguito Chiuri, che a Roma è nata nel 1964 e ha iniziato la sua carriera - : i punti di contatto fra un atelier di haute couture e una sartoria teatrale sono molteplici: Anna Biagiotti, che guida la sartoria, è una première a tutti gli effetti. E poi si usano le stesse tecniche dell’atelier, per non parlare dei ricchissimi archivi del Teatro».
Molteplici sono anche gli aspetti che legano questi tre elementi, Dior, la danza e il Teatro dell’Opera di Roma: nel dna di Dior che Maria Grazia Chiuri ha riportato potentemente nella contemporaneità c’è anche la valorizzazione delle donne, una sorta di nuovo femminismo che è stato ribadito anche nell’ultima collezione AI 2019-20 presentata a Parigi, con le T-shirt “Sisterhood Global”. Proprio il Costanzi fu uno dei primi teatri ad avere una donna come direttrice, la soprano Emma Carelli, che lo gestì insieme al marito Walter Mocchi dal 1912 al 1927.
Un altro filo rosso passa dalla coreografia di uno dei tre balletti della Serata, “Hearts and Arrows”, firmata da Benjamin Millepied: il ballerino è compagno di Natalie Portman, che conobbe sul set di “Il cigno nero” di Darren Aronofsky, per il quale l’attrice conquistò il suo primo Oscar nel 2011. Lo stesso anno in cui divenne volto di Dior. E Christian Dior nel 1949 aveva inserito nella sua sesta collezione l’abito da sera “Cigno nero”, ispirato al personaggio di Odile nel “Lago dei Cigni” di Čajkovskij, tema sul quale Aronofsky ha sviluppato il suo film.
Sul palco del Costanzi ci sarà anche, come direttrice del corpo di ballo del teatro, Eleonora Abbagnato, prima étoile italiana dell’Opéra di Parigi, proprio come Maria Grazia Chiuri è la prima donna, italiana, a guidare Dior.
Serata Philip Glass
da 29 marzo al 2 aprile - Teatro Costanzi, Roma
Musiche di Philip Glass
Direttore: Carlo Donadio
www.operaroma.it
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