Un borgo pieno di libri. La scommessa di una nuova Biblioteca Universale
Il lusso d'investire in un bene talmente durevole da conservare il suo valore per mille e più anni. In tempi di smaterializzazione digitale, il valore della fisicità.
di Elda Vineis
2' di lettura
L'odore croccante della carta da stampa. Il valore di un manoscritto. L'emozione tangibile di un'opera prima. Il fruscio di pagine che raccontano migliaia di storie, almeno tre: quella contenuta e stampata, con i suoi personaggi e le loro vicende, quella di chi le ha scritte e inventate, quelle dei tanti o dei pochi che le leggono. Dentro una biblioteca brulicano vite o forse è la vita stessa, e la sua infinita ricerca di senso, che abita ogni biblioteca, anzi ogni libro.
Proprio in tempi di smaterializzazione digitale e di interazioni sempre più virtuali, la scelta di costruire un tempio della cultura fisica è quasi un ossimoro, una scommessa sulla futuribilità del passato. Che a farla sia un imprenditore come Brunello Cucinelli non stupisce. Da tempo dichiara la sua venerazione per la lettura dei classici e a questa ha improntato la sua idea di azienda, una «devozione che è quasi divinazione del libro, della materia fisica su cui è impressa in modo permanente la storia», racconta. Nasce di qui il progetto di un «dono a mille anni», «per i figli dei miei figli», una biblioteca universale a Solomeo, che si aggiungerà alle opere realizzate fino ad ora: dal restauro del borgo fino al monumento alla dignità dell'uomo. Due i punti di riferimento antichi: Adriano e Alessandro Magno.
Il primo diceva che «chi fonda una biblioteca costruisce un granaio per lo spirito», al secondo si deve la leggendaria biblioteca di Alessandria. Con questo modello in testa, nel cuore del borgo del cashmere si gettano le basi per una raccolta dei classici della filosofia, dell'architettura e della letteratura di ogni parte del mondo, opere originali, pubblicate però in edizioni attuali, con apparati critici che rispecchino lo spirito del tempo. La sede sarà una villa del Settecento, circondata da un parco di lecci e cipressi. «Mi piacerebbe che i libri si prendessero direttamente dagli scaffali, con il profumo del legno e della carta, con i lumi a luce verde, e si potesse guardare dalla finestra il bel paesaggio umbro», è la visione di Brunello.
Ci sono tanti modi di amare i libri, Piero Fornasetti ne fece oggetto e soggetto della sua creatività inesauribile. Negli anni Settanta fondò, con un gruppo di amici, la Galleria dei Bibliofili, dove esponeva la sua produzione e quella di artisti coevi. L'eredità culturale costruisce bellezza durevole: oggi il libro (insieme ai tanti temi del suo sterminato archivio) è protagonista di alcuni pezzi identitari del servizio Fornasetti su misura , nato nel 2020. Un nuovo spazio a Milano, interamente dedicato al custom made e un approccio sartoriale che sviluppa progetti decorativi tagliati sui desideri dei singoli, dalla rivisitazione di un mobile vintage a un intero ambiente. I libri accendono l'immaginazione e questo è solo l'ennesimo tributo al loro potere di metamorfosi.
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