Un milione di assistiti e 70mila occupati: ecco la Sanità privata che lavora per il Ssn
L’Associazione ospedalità privata traccia il primo identikit di un settore che per valore di produzione sfiora gli 8 miliardi e ha visto negli ultimi anni un boom di occupati. Tra le partite aperte per i l settore il rinnovo del contratto degli operatori e l’aggiornamento del sistema tariffario.
di Barbara Gobbi
4' di lettura
Un totale di 315 strutture (sulle 518 associate), per 60mila posti letto dei quali 52mila accreditati con il Ssn. Circa 70mila addetti (in crescita del 7,6% negli ultimi cinque anni) - di cui il 70% donne - tra 12mila medici, 26mila infermieri e tecnici e 32mila operatori di supporto. Un milione gli assistiti per circa 8 milioni di giornate di degenza, pari al 28,4% delle giornate totali di ricovero e al 26,5% delle prestazioni Ssn a fronte di una spesa che è il 13,5% di quella sanitaria italiana. Questi i numeri principali del primo bilancio sociale dell’Aiop, l'Associazione Ospedalità Privata.
Il valore della produzione sfiora gli 8 miliardi
Secondo questo identikit tracciato dal primo Bilancio sociale aggregato di Aiop - realizzato da Carlo Luison di BDO Italia sulle 315 strutture per lo più di grandi dimensioni che hanno aderito all'iniziativa - il valore della produzione di tutti gli associati al 2017 sfiorava gli 8 miliardi (7,9 miliardi, per la precisione) - di cui il 96% sono ricavi da prestazioni tariffate del Servizio sanitario nazionale. Mentre 3,54 miliardi è il valore aggiunto distribuito, per il 68% destinato al personale. E ancora: un indotto diretto che è pari al 56% del valore della produzione (4,4 miliardi di euro) distribuito tra circa 67mila fornitori di beni e servizi, mentre se si considera che mille euro stanziati per la sanità si traducono in 1.570 euro immessi nel sistema, l'indotto indiretto economico complessivo arriva a 6,83 miliardi di euro tra attività alberghiera connessa al turismo sanitario, trasporti e altro. Infine, iniziative di sostenibilità energetica nel 61% delle strutture.
Il valore aggiunto per il Ssn
«Realizzare il primo Bilancio sociale aggregato Aiop significa fare una fotografia diversa dell'Associazione - spiega la presidente Barbara Cittadini - che vada oltre le prestazioni e i servizi che eroghiamo come componente di diritto privato del Sistema sanitario nazionale. Con questo lavoro abbiamo voluto spiegare ciò che facciamo nelle aree dove operiamo, con un impegno che va oltre il business e si traduce in responsabilità verso i bisogni del territorio, dell'ambiente, dei lavoratori ai quali dedichiamo tempo, risorse, formazione con un'attenzione particolare alla ricerca dell'innovazione perché la nostra attività sia sempre più qualificata. Siamo un valore aggiunto per questo Paese: l'auspicio è che questo modello virtuoso di assistenza sanitaria, paradigmatico di un modo di fare impresa sano, sostenibile e felice, volano per l'economia, possa essere sempre più riconosciuto e supportato dallo Stato».
Obiettivo sostenibilità
«Le imprese - ha affermato nel suo intervento il vice presidente di Assolombarda Antonio Calabrò - sono l'unico ascensore sociale in questo Paese, perché essendo competitivi “ci tocca” scegliere quelli bravi. In ogni caso preferisco parlare di sostenibilità piuttosto che di responsabilità sociale, che è un modo superato di vedere le cose. È necessario ritessere rapporti di fiducia tra cittadini e imprese, perché il mercato vive di fiducia. Ciò ha molto a che fare con quanto contenuto nel Bilancio sociale Aiop che può essere letto, con la sua attenzione alla sostenibilità e ai 17 obiettivi sostenibili fissati al 2030 dall'Onu, come un elemento sempre più fondante della competitività e che quindi sarà progressivamente assorbito, fino a sparire, nel bilancio delle aziende in cui le questioni sociali diventeranno cruciali nel nostro modo di fare business. Certo è che il presupposto perché il sistema delle nostre imprese possa operare correttamente è un insieme di norme snello e non contraddittorio, come invece purtroppo è quello italiano da qualche anno. L'eccesso normativo per le imprese è veleno: la richiesta forte al Governo è di scrivere meno norme e di scriverne meglio».
La partita del contratto e delle modifiche tariffarie in manovra
Il rinnovo contrattuale della sanità privata che vale 300 milioni di euro è fermo da 12 anni, mentre le tariffe delle prestazioni erogate per il Snn congelate dal Dl 95 del 2012 in piena spending review continuano a limitare il ricorso delle Regioni al privato accreditato. «Per la prima volta - afferma Gabriele Pelissero del Comitato esecutivo Aiop e presidente del Cluster lombardo Scienze della vita - il rinnovo del contratto che auspichiamo di siglare a inizio 2020 vede un tentativo di partecipazione e di assunzione di responsabilità anche da parte statale e delle Regioni, che si sono dette disponibili a una copertura di almeno il 50%. Questo presuppone un superamento del Dl 95 che sigilla il sistema: il ministro della Salute Roberto Speranza ha preso un impegno in questo senso e ci attendiamo quindi una modifica normativa del decreto in legge di Bilancio. Sul fronte interno vanno superate delle resistenze, perché ovviamente il rinnovo è un passaggio difficile e ha un costo. Si scontrano due visioni: da una parte la componente aziendale che sente più forte la responsabilità di sistema e vuol dotarsi di un contratto di lavoro moderno e soddisfacente per i lavoratori, dall'altra quella più chiusa che chiederebbe una copertura totale delle risorse e che ha chiesto un'assemblea. Molte grandi Regioni come la Lombardia, il Veneto, il Piemonte, l'Emilia Romagna e la Sicilia si sono già espresse per andare avanti. Del resto, dobbiamo capire che se mantenessimo un mercato del lavoro ingessato perderemmo moltissima competitività e il personale migliore sarebbe attratto da un pubblico che sta riaprendo i concorsi e ha rinnovato il contratto».
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