Un patto per la prima comunità energetica interreligiosa d’Italia
L’intesa tra la Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico Culturale d’Italia nel giorno dei dieci anni di pontificato di Papa Francesco
di Celestina Dominelli
2' di lettura
Il lancio nel giorno in cui ricorrono i dieci anni di pontificato di Papa Francesco da sempre attento alle tematiche green. La Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico Culturale D'Italia hanno siglato un patto che darà vita alla prima comunità interreligiosa d’Italia: entrambe le realtà diventeranno due strutture verdi con la produzione di energia rinnovabile da pannelli solari per alimentare i consumi interni ma anche il fabbisogno, in caso di eccesso di energia, dei quartieri più vicini. Si tratta, si legge nell’accordo siglato dalle parti, «del primo esempio vivente di profonda collaborazione e sinergia tra le comunità di appartenenza».
L’obiettivo del progetto
Il progetto, recita ancora il testo dell’intesa, punta a rappresentare «una prima opportunità concreta per l'Italia, un innesco aperto alle nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto e a porsi come strumento attivo di diplomazia della cultura nel sentiero di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio».
I tre documenti sullo sfondo
Sullo sfondo dell’intesa tre documenti che definiscono il perimetro entro il quale si inserisce il patto tra la Pontificia Università Antonianum e l’ente che sovrintende la Grande Moschea di Roma: la costituzione apostolica di Francesco “Veritatis gaudium” dell’8 dicembre 2017, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Bergoglio e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb,e infine l’Enciclica “Fratelli Tutti”.
L’impegno ad ampio raggio
L’accordo prevede anche l’impegno a collaborare nella ricerca scientifica, nella realizzazione di conferenze e corsi di aggiornamento, nei programmi accademici, culturali, di sviluppo e di orientamento. «Occorre unire gli intenti per fare sì che le idee accademiche confluiscano insieme per un cambio di paradigma, desiderio auspicato dal Papa per il bene di tutto il mondo», ha spiegato il rettore dell’Antonianum, Hernandez Vidales. «Il momento è significativo perché coincide con l'anniversario dell'elezione di Papa Francesco», ha detto Massimo Fusarelli, ministro generale dei Frati Minori. «Negli ultimi dieci anni, da quando Francesco è Papa, i rapporti tra la Grande Moschea di Roma e con il Vaticano si sono rafforzati», ha sottolineato il segretario generale del Centro Islamico, Abdellah Redouane: «Con la firma di oggi si aggiunge un nuovo tassello. Firmare un'intesa tra un ente islamico e uno cattolico è per noi molto importante perché si traccia esempio per altri da seguire» La firma è epocale per l’Imam Nader Akkad della Grande Moschea. «Un patto comune per produrre energia per la pace e per donare energia».
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