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Un puzzle d’ispirazioni dal design alla moda: lo stile secondo Marco de Vincenzo

L’immaginario del direttore creativo di Etro mescola sacro e profano, tinte e texture, alto e basso. Dai pupazzetti giapponesi al pullover di Snoopy passando per Emily Dickinson e Peggy Guggenheim.

di Silvia Paoli

Sopra, Marco de Vincenzo con, sullo sfondo, il set della sfilata donna A/I 23-24 nel cortile di Palazzo del Senato, a Milano.

6' di lettura

I SEGNI DISTINTIVI DEL MIO STILE Il mix & match: mi piace creare armonia tra mondi diversi, all'apparenza stridenti. Sono sempre stato associato all'amalgama di colori, pattern, stampe: per me lavorare per Etro significa trovarmi nel paese dei balocchi. Un altro segno distintivo? Credere nella squadra: anche una frase ispira e può determinare un cambio di rotta ( www.etro.com ).

COME MI SONO MESSO ALLA PROVA Con la mia prima collezione per Etro Home Interiors, che verrà presentata durante la Design Week milanese: sono molto orgoglioso del pezzo che inaugura il percorso, la poltrona Dahlia.

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L'OGGETTO DAL QUALE NON MI SEPARO MAI Quello a cui sono più legato, e che custodisco con gelosia, è una scultura della Manifattura Zaccagnini, degli anni Quaranta. Si tratta di due cerbiatti, a cui è stata dedicata una collezione: due Bambi di ceramica, dell'epoca di Walt Disney, esattamente con quell'estetica. Li trovo così belli che ho persino paura di toccarli (esemplari anni Quaranta, a partire da 2.800 euro, su www.pernici.eu ).

La ceramica “La scivolata: Bambi e Tippete dal cartone Bambi”, di Mario Bandini, MANIFATTURA ZACCAGNINI (2.800 €, su www.pernici.eu).

Marco de Vincenzo a Tokyo.

IL SOUVENIR CHE HO PORTATO A CASA DA UN VIAGGIO Ero in Giappone, per il lancio di Wonderland of Entropía, il mio progetto di rilettura del brand Etro. Nel quartiere di Shibuya ho trovato uno di quei negozi dove vinci un oggetto se riesci ad afferrarlo con le pinze. Mi sono innamorato di un pupazzetto marrone, con le sembianze dell'emoticon della cacca: dopo tre tentativi, era mio. Il Giappone è il luogo perfetto per i souvenir (a Shibuya 16 architetti - tra cui Kengo Kuma e Tadao Ando - hanno progettato altrettanti bagni pubblici, tokyotoilet.jp ).

LA VISTA CHE MI ISPIRA Quella del mare: scontato, visto che sono siciliano. Ma l'acqua è l'unico elemento che osservo in modalità contemplativa. Il resto lo guardo con l'occhio di chi potrebbe trasformarlo in un dettaglio moda ( www.visitsicily.info ).

UNA SCOPERTA RECENTE L'Africa. Lo scorso Natale sono stato in Tanzania. Era la mia prima volta: non poteva mancare un safari nel parco di Ngorongoro. Ogni giorno, se posso, dedico qualche minuto al ricordo di quel viaggio: è una parte di mondo che prima ti lascia di stucco, poi ti fa fare un bagno di realtà. Torni e ti domandi se sei dalla parte giusta (The Highlands, otto suite a cupola geodetica, sopra il cratere di Ngorongoro, da 846 euro a testa a notte, www.asiliaafrica.com ).

Un safari in Tanzania: nel Paese ci sono 14 parchi, per un totale di 42.000 chilometri quadrati.

L'ULTIMO PEZZO AGGIUNTO AL MIO GUARDAROBA Un giubbino di fresco di lana comprato a Tokyo, color verde bottiglia, con ricamato un mazzolino di fiori. Si tratta di un pezzo romantico, ma basico, non potevo lasciarlo lì. L'ho comprato al Dover Street Market Ginza ( ginza.doverstreetmarket.com ).

QUELLO DA TRAMANDARE È un maglione fatto a mano dalla mamma di una mia compagna di classe dell'Istituto Europeo di Design: per un compleanno mi fece un pullover grigio, con l'immagine di Snoopy davanti. Ha tutta la preziosità dell'handmade. Farebbe gola a molti, ma lo conoscono in pochi: lo custodisco come una reliquia, lo vedessero le mie nipoti lo vorrebbero subito.

LA MIA STANZA PREFERITA DELLA CASA A Milano, il mio studio, che ha una vetrata che guarda su un piccolo giardino. Un luogo piuttosto contemplativo.

NEL FRIGO NON MANCANO MAI Yogurt bianco e frutta. Sono la mia colazione: se finiscono, vado al supermercato anche di notte a prenderli. Ma capita che torni a casa tardi, la sera, e allora diventano la base della mia cena (yogurt biodinamico dalla Toscana, www.poggiodicamporbiano.it ; pluripremiato, dalla Valtellina, info@goccedimemoria.eu; artigianale, dalla Sicilia, http://www.fattoriagiambrone.it ).

L'ULTIMA MUSICA CHE HO SCARICATO Opera Futura, l'ultimo album di Levante. C'è un pezzo, si intitola Mi manchi, che è bellissimo, molto struggente ( open.spotify.com ).

“Opera futura”, l'ultimo disco di Levante.

I PRODOTTI DI BELLEZZA CHE NON MANCANO MAI L'olio di Argan, che ho scoperto in viaggio a Marrakech. Per me è un rito quotidiano: è bello dedicarsi qualche minuto di massaggio prima del sonno. Un prodotto naturale, molto efficace ( www.erbolario.com ).

Olio per il corpo all'Argan, L'ERBOLARIO (35,90 €).

I MIEI SITI E APP PREFERITI Instagram: è la mia biblioteca personale. Ho appena scoperto una pagina che pubblica solo immagini di librerie antiche dal mondo: sembrano scenografie e invece sono posti reali. Su IG trovo moltissime fonti di ispirazione e di informazione, da approfondire in un secondo momento (One Thousand Libraries, @1000libraries ).

LA MIA ICONA DI STILE Premessa: quando penso alla bellezza, divento nostalgico. Mi ha sempre affascinato Peggy Guggenheim: la sua vita, tra moda e arte, mi fa pensare a Elsa Schiaparelli. È una specie di nucleo che racchiude tante cose: mi fa allegria. Quando sono a Venezia vado sempre a vedere il suo museo: l'idea che fosse casa sua mi scatena l'immaginazione (la mostra Edmondo Bacci. L'energia della luce è visitabile al Guggenheim di Venezia dal 1° aprile al 18 settembre, www.guggenheim-venice.it ).

Peggy Guggenheim a Venezia, in occasione della prima mostra da lei organizzata a Palazzo Venier dei Leoni, “Mostra di scultura contemporanea”, nel 1949.

UN PIACERE AL QUALE NON RINUNCEREI Il cioccolato fondente biologico: è un'abitudine. Tutte le sere, dopo cena, devo mangiarne un po'. Le rare volte che manca, vado in tilt (la Chocolate luxury box da 25 pezzi di Fusto Milano è disponibile su Cosaporto, 60 euro, www.cosaporto.com ).

L'ULTIMO OGGETTO CHE HO ACQUISTATO E AMATO Due piccoli tempietti di legno, presi al mercatino dei Navigli a Milano: sono due miniature, come dei modellini, con colonne tornite (il mercatino si tiene ogni ultima domenica del mese, www.navigliogrande.mi.it ).

IL PIÙ BEL REGALO CHE HO FATTO Un pezzo di luminaria: volevo fare una sorpresa e mi sono veramente adoperato per ottenerla. È stato complicato: parliamo di oggetti che non si trovano nei negozi, quindi sono andato in Sicilia. Ho dovuto pregare perché mi vendessero un pezzo di arco. È stata la cosa più insolita e scenografica che sono riuscito a immaginare come dono.

E QUELLO CHE HO RICEVUTO È un libro che mi è stato regalato la sera della partenza da Messina, per intraprendere il mio viaggio come studente di moda: una raccolta delle poesie di Emily Dickinson, una specie di bibbia, che è stata per anni sul mio comodino. Sfogliare quelle pagine era come trovare un oracolo con la risposta giusta (Che sia io la tua estate. Le più belle poesie d'amore, di Emily Dickinson, Garzanti, 4,90 euro su www.feltrinelli.it ).

“Che sia io la tua estate”, raccolta di poesie di Emily Dickinson, GARZANTI (4,90 €).

SE DOVESSI LIMITARE LO SHOPPING A UN SOLO QUARTIERE DI UNA SOLA CITTÀ È la zona di via dei Serragli, a Firenze, con i suoi antiquari e rigattieri, le vetrine colme di sculture, lampade e mobili: ci vado appena arrivo. Queste strade hanno il magico potere di farmi decelerare: qui trovo persino il tempo di fare delle passeggiate.

L'ARTISTA CHE COLLEZIONEREI, SE POTESSI Domenico Gnoli: l'ho scoperto a 25 anni e sono rimasto folgorato dalla sua pittura. Bellissima la mostra che gli ha dedicato la Fondazione Prada. Farei di tutto per avere un suo quadro (Le Canapé Bleu: stima di 1-1,5 milioni di euro alla scorsa Contemporary Auction di Sotheby's).

L'OPERA CHE AVREI VOLUTO CREARE La Cappella Sistina: perché in quello sforzo c'è qualcosa che mi fa pensare al limite che divide l'uomo dalla divinità. C'è molta spiritualità in quella sfida. È importante, nell'arte, percepire quell'ambizione (per visite e prenotazioni, m.museivaticani.va ).

“La creazione di Adamo” (1508-1512), di Michelangelo Buonarroti, sulla volta della Cappella Sistina.

SE NON VIVESSI A MILANO VIVREI In Sicilia. Se il mio lavoro un giorno me lo permetterà, ci tornerò. Sono andato via, come molti, per realizzare i miei sogni, mi piacerebbe però riprendere la via di casa e vivere vicino al mare. Magari a Palermo, che è una città che amo molto ( turismo.comune.palermo.it ).

L'HOTEL CHE AMO DI PIÙ L'ho scoperto la scorsa estate: è il Signum, a Salina. La chef, Martina Caruso, ha una stella e una stella verde Michelin ( www.hotelsignum.it ).

La piscina dell'Hotel Signum, a Salina.

IL MUSEO PIÙ INTERESSANTE DEL MOMENTO Il più bello: Galleria Borghese, a Roma. Non esiste un altro luogo così ricco di opere (i depositi sono aperti da martedì a venerdì, su appuntamento). Un buon motivo per tornarci: ha appena aperto la mostra Giuseppe Penone. Gesti universali, a cura di Francesco Stocchi (oltre 30 opere, dagli anni Settanta ai primi Duemila, fino al 28 maggio, galleriaborghese.beniculturali.it ).

“Albero di 8 metri”, di Giuseppe Penone (2000), in mostra alla Galleria Borghese di Roma.

SE NON FACESSI CIÒ CHE FACCIO VORREI… Riprendere a dipingere. Vorrei provare a capire, dopo tanti anni dedicati ad altro, in che cosa consiste la mia pittura. Era un'attività che mi restituiva tanto: vorrei riprenderla.

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