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Un regalo di Natale in anticipo: per le atlete italiane arriva il professionismo.

Finalmente si guarda al futuro e si va nella giusta direzione per alcune specialità sportive come il calcio, il basket, il golf e il ciclismo

di Gaia Brunelli

(EPA)

3' di lettura

Nello specifico il calcio femminile può davvero gioire per una svolta che arriva nel momento di massimo splendore di questo sport: abbiamo vissuto l'affiliazione delle squadre femminili all'interno delle società maschili (oggi sono 8 su 12 in Serie A), abbiamo stabilito il record di pubblico con i 40 mila spettatori dell'Allianz lo scorso 24 marzo per Juventus-Fiorentina femminile, ma soprattutto abbiamo sostenuto le nostre Ragazze Mondiali in Francia in un percorso che ci ha viste uscire soltanto ai quarti di finale contro l'Olanda. Oggi si può festeggiare per un nuovo traguardo raggiunto: è passato, infatti, in Senato l'emendamento alla Legge di Bilancio che equipara le donne agli uomini a livello sportivo. Ora le atlete azzurre diventano sportive professioniste dal punto di vista contrattuale con l'esonero contributivo al 100% per tre anni per le società sportive femminili che stipuleranno contratti di lavoro sportivi.

“L'approvazione dell'emendamento sul professionismo è una bellissima notizia, rappresenta una svolta non solo per il calcio, ora serve il sostegno di tutto il movimento. - spiega Elisabet Spina responsabile prima squadra femminile Ac Milan - Il passaggio al professionismo significa più tutele per le calciatrici e per le atlete più in generale, allo stesso tempo più tutele per le società sportive. Voglio ricordare come il Milan sia stato un Club pioniere in questo senso. Già dallo scorso anno, ad esempio, abbiamo scelto di versare i contributi previdenziali alle nostre tesserate, questo è stato un piccolo passo, ma con un grande significato”.

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Dello stesso avviso anche Ilaria Pasqui, Head of Women Football FC Internazionale Milano: “Questa è una svolta epocale per lo sport italiano, perché finalmente dà il giusto riconoscimento alle atlete dei sacrifici fatti in questi anni e le tutele nella loro professione. Adesso la FIGC dovrà adottare i provvedimenti necessari per dare concreta esecuzione”.

Anche l'Empoli neopromosso in Serie A quest'anno si allinea a Milan e Inter: “Il passaggio delle atlete al professionismo sportivo era uno step divenuto ormai inevitabile. - ci racconta Rebecca Corsi, vicepresidente Empoli Fc - La crescita del movimento ha conosciuto in questi ultimi mesi un boom a dir poco esponenziale. Come Empoli abbiamo investito sul calcio femminile risorse ed energie in maniera sempre più importante. L'emendamento votato oggi con l'equiparazione delle donne ai colleghi maschi imporrà da questo punto di vista un ulteriore sforzo verso l'alto. Un impegno che dovrà necessariamente prevedere un'azione collettiva e collegiale in cui le società sportive siano affiancate in prima linea da tutte le istituzioni del nostro calcio”.

Sebino Nela, dirigente che segue le attività della Squadra femminile dell'AS Roma e che è stato un giocatore professionista e ha vinto uno scudetto nella stagione '82/'83 con la maglia giallorossa, si esprime con grande ottimismo sul futuro delle donne nel calcio: “Ho iniziato a seguire la nostra squadra femminile dalla sua nascita e ho potuto apprezzare l'alto livello di professionalità di ogni sua calciatrice. L'AS Roma ha sempre pensato che il passaggio al pieno professionismo fosse l'unica condizione possibile per aumentare il livello di competitività del nostro movimento e, soprattutto, permettere alle calciatrici di sentirsi finalmente accolte in un mondo che fino ad oggi è stato sempre molto respingente nei loro confronti. Questo emendamento è un passo importante verso l'obiettivo finale: permettere alle ragazze di essere tutelate a pieno nel loro lavoro”.

Infine è Sara Gama, capitana della Nazionale italiana e della Juventus Women, a far sapere il suo pensiero attraverso il suo profilo Twitter: “E' l'inizio di una partita che va giocata con nuovi inserimenti e vinta? Sì. E' nelle Federazioni che si decide in merito allo status delle atlete e così sarà in Figc, dove discuteremo insieme ai nostri club. Troviamo insieme la via migliore per un obiettivo che oggi è più vicino”.

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