Un test per capire quanto i trader e gli asset manager investono «di pancia»
Un progetto sotto la supervisione di Siat analizzerà l’impatto della flora intestinale nelle scelte di investimento
di Andrea Gennai
2' di lettura
Quanto investono di pancia gli asset manager e i trader? Una domanda che può apparire banale ma che in realtà è di fondamentale importante per capire le dinamiche dei mercati finanziari. La componente irrazionale è fondamentale nelle scelte di investimento. Anche coloro che dovrebbero avere l’approccio più razionale possibile, come trader e asset manager, spesso ispirati a strategie di investimento oggettive, si muovono di impulso sulla base proprio di scelte non dettate da fattori logici. Non a caso c’è una disciplina come la finanza comportamentale a occuparsi di questo.
Test su trader e asset manager
Un nuovo esperimento, messo in campo sotto la supervisione di Siat (società italiana di analisi tecnica), darà un nuovo contributo a questo aspetto. In occasione di due eventi, il “Tradingdaycampus che si svolgerà il 24-25 giugno prossimi a San Siro, e l’Academy, in programma il 3 e 5 settembre, in provincia di Siena (appuntamento dedicato agli asset manager ed investitori istituzionali) sarà creato un vero e proprio laboratorio sperimentale, in cui i partecipanti saranno coinvolti attraverso questionari.
L’obiettivo è capire quanto il nostro microbiota, vale a dire la nostra flora intestinale, può arrivare a influenzare le scelte di investimento. Anche la scelta del cibo diventa quindi una variabile importante capace di influenzare le scelte umorali degli investitori.
Il ruolo del microbiota
La finalità di questo test è poter, per la prima volta, arrivare a misurare in termine oggettivi l'influenza di questa variabile, il microbiota, che già influenza il comportamento degli animali (come dimostrato da studi scientifici) e che può arrivare a condizionare anche le scelte degli umani.
L’iniziativa vede in campo l'Istituto Italiano di Tecnologia e l'università della Costa Azzurra oltre la collaborazione con l’university college di Cork e due istituti tedeschi (il centro di ricerca per le neuroscienze e l'istituto per la nutrizione umana). L'obiettivo è quello di avere dei primi risultati entro fine anno per poter iniziare a comprendere questi meccanismi.
«Dalle vecchie assunzioni - spiega Commenta Davide Bulgarelli, presidente Siat - dei mercati perfettamente efficienti, alla finanza comportamentale ed ai bias cognitivi è stato fatto un grande passo avanti, ma le emozioni e le abitudini nell’operare si formano e consolidano nel cervello come dimostrano le recenti ricerche in campo di neuro-finanza. Ora cerchiamo di offrire dei dati, affinché il mondo della ricerca possa ulteriormente progredire e verificare i nessi tra alimentazione ed atteggiamenti\umore o viceversa livelli di stress e flora intestinale».
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