Un tutor per gli imprenditori stranieri che investono in Italia
Il ministro Urso: uno sportello per permetter agli investitori stranieri di accedere a semplificazioni burocratiche
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Un tutor assisterà gli investitori stranieri interessati a progetti in Italia. «Vogliamo facilitare la vita delle imprese straniere nel nostro Paese e incentivarle a fare di più», ha detto il ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, presentando la strategia per sbloccare gli investimenti esteri nel nostro Paese nel corso della presentazione dei “Made in Italy Days” di Amazon alla Farnesina. «Abbiamo realizzato uno sportello unico per le imprese che investono in Italia, che saranno assistite con dei tutor. Immaginiamo un tutor dedicato ad ogni principale investitore straniero che lo accompagni in questo processo che prevede anche delle corsie accelerate», ha detto Urso..
L’intervento del ministero in caso di inadempienze
In particolare, per gli investimenti esteri superiori a 400 milioni di euro è stato consentito, d’intesa con le Regioni interessate, di poter realizzare un unico processo autorizzativo e, per tutti i progetti sopra i 25 milioni con significativo impatto occupazionale, il ministero o Palazzo Chigi possono avocare a sè di concedere le autorizzazioni se altre amministrazioni risultano inadempienti.
Il ddl conterrà una «parte importante e significativa nella lotta alla contraffazione, alla concorrenza sleale» e prevederà per l’anno scolastico 2024-25 l’avvio di formazione per competenze sul Made in Italy: «Sarà un provvedimento importante, uno spartiacque».
Il fondo di attrazione degli investimenti
Altre misure già adottate sono il fondo per il potenziamento dell’attività di attrazione degli investimenti esteri, con una dotazione di 5 milioni di euro annui, e l’unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti istituita al Mimit.
Le missioni all’estero
Inoltre una task force dei dicastero è stata recentemente a Taipei (Taiwan), in Corea del sud e negli Stati Uniti per presentare alle imprese del digitale l’offerta Paese, e «a breve andrà in Giappone», ha annunciato Urso, «in attesa di quello che poi seguirà tra poche settimane, il piano nazionale per la microelettronica». «Sappiamo che l’Italia può diventare un paese particolarmente attrattivo per la tecnologia green e la tecnologia digitale», ha ribadito il ministro.
Urso: ddl Made in Italy uno spartiacque
Urso è intervenuto anche sulla legge quadro sul made in Italy attesa a giorni in consiglio dei ministri, che ha definito un «provvedimento importante, uno spartiacque». Le norme spaziano dalla lotta alla contraffazione e la concorrenza sleale, alla creazione del liceo del made in Italy, dal fondo sovrano per supportare le imprese nazionali a semplificazioni per permettere di utilizzare quanto più possibile le materie prime del Paese.
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