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Un vaccino per fare ripartire i voli. E in Borsa il peggio sembra passato

Le compagnie aeree attendono i piani vaccinali dei governi per avviare la ripresa. I titoli stanno recuperando più dei voli limitati dalle restrizioni

di Mara Monti

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3' di lettura

Il mantra per fare ripartire i voli aerei e con essi il turismo è uno solo: vaccino. I piani di vaccinazioni di massa messi a punto dai governi europei stanno accelerando compatibilmente con la loro disponibilità. Il settore del trasporto aereo sta seguendo da vicino l’andamento perché da esso dipende il salvataggio della stagione estiva, dal momento che quella pasquale è ormai archiviata. A poco sono serviti i test anti-Covid per settimane evocati come la soluzione alla riapertura dei confini: con il diffondersi delle varianti inglese, sudafricana e brasiliana i governi si sono trovati costretti a introdurre nuove pesanti restrizioni per limitare i contagi, in primo luogo le quarantene che di fatto scoraggiano gli spostamenti in particolari quelli per turismo.

La corsa ai vaccini per fare ripartire i voli

Dal momento che la corsa al vaccino ha diverse velocità tra i paesi, si comincia a valutare l’introduzione di un passaporto sanitario per consentire a chi è stato vaccinato di tornare a viaggiare in tranquillità. E’ la proposta avanzata dalle principali compagnie aeree inglesi al governo di Boris Johnson il cui piano di vaccinazioni di massa sta procedendo spedito. Se ne sta discutendo anche in Europa ma per ora non c’è una posizione unica tra i paesi e il rischio è che ciascuno faccia da sé: da un lato le compagnie aeree che stanno sperimentando forme di tracciamenti per i test anti Covid, dall’altro i paesi desiderosi di fare ripartire il turismo come nel caso della Grecia che ha firmato un accordo con Israele per consentire ai cittadini vaccinati di potere viaggiare tra i due paesi senza dovere sottostare alla quarantena.

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LE RESTRIZIONI AI VIAGGI AEREI
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La corsa ai vaccini per iniziare il progressivo smantellamento delle restrizioni diventa cruciale. Finora i piani nell'UE sono stati principalmente ostacolati dalla scarsità dell’offerta dei vaccini, un vincolo destinato a persistere in questo trimestre, per essere superato entro l'estate con l'aumento delle consegne programmate da Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca, insieme all'arrivo previsto del vaccino one-shot di Johnson & Johnson la cui approvazione da parte del regolatore europeo è attesa a marzo per iniziare le prime consegne ad aprile. Secondo gli economisti di Bank of America, in Europa entro giugno potrebbe essere completata la vaccinazione del gruppo degli over 65, un aspetto sufficiente da fare sperare «nella ripresa del viaggio estivo». Tuttavia, le riaperture dei cieli dipendono da molti fattori a cominciare dalla velocità di diffusione delle nuove varianti del virus e da come reagiranno gli stessi vaccini.

Per le compagnie aeree il peggio è passato

Con l’implementazione dei piani di vaccinazione, le compagnie aeree dell'Unione Europea potranno cominciare a scommettere su una timida ripresa già quest’anno. In Borsa i titoli azionari dei vettori hanno recuperato dalle pesanti perdite subito nell’anno del Covid e il punto di svolta è stata l’approvazione a fine dicembre del primo vaccino di AstraZeneca da parte delle autorità britanniche: Ryanair da gennaio è arretrato solo dello 0,9%, easyJet dopo avere perso il 46% in un anno, da gennaio è negativo per il 3,9%, Wizz Air è la compagnia che ha performato meglio guadagnando il 5,3% in un anno e l’8,9% da gennaio. Recuperi anche per leading companies come Lufthansa che da inizio anno è arretrata solo dello 0,6% contro un rosso del 30% nel 2020, Air France-KLM -6,6% da gennaio e -51% lo scorso anno, IAG (British Airways e Iberia) -1,3% da gennaio e -62,3% nel 2020. In controtendenza con performance a due cifre le compagnie aeree americane: da inizio anno American Airlines guadagna il 12%, Delta Air Lines +10,2%, United 4% e Southwest 11,5% sostenute dai piani di ristori e dal consistente piani vaccinale avviato dalla nuova amministrazione Biden.

In Europa, le speranze di una veloce ripresa sono svanite sotto il peso delle restrizioni: nel primo trimestre la capacità offerta delle compagnie si attesta tra il 10% e 20% mentre per l’anno in corso il calo della domanda si attestano al 52% rispetto al 2019 e in Italia al 56%. Sta di fatto che le speranze di un ritorno ai livelli pre-Covid sono spostate al 2026 un tempo infinito al termine del quale il settore ne uscirà completamente trasformato, seconod l’ultimo report di Bain &Company.

A cambiare prospettiva potrebbe essere l’accelerazione impressa ai piani di vaccinazione e la fine dei lockdown che potrebbero cominciare a partire dal secondo trimestre. Nel breve periodo le incertezze permangono, prima di una graduale ripresa in estate quando i collegamenti in Europa potrebbero essere di nuovo accessibili in attesa del lungo raggio e del business travel che rimarranno deboli fino al 2022: secondo BofA, il fatturato del settore del trasporto aereo europeo potrebbe recuperare fino al 50% nel 2021 con punte più elevate per le compagnie low cost, vaccini permettendo.

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