a roma Oltre 60 mila testi per raccontare tutte le religioni e le credenze

Una bottega di libri per i dotti e gli ingenui

La Aseq, unica nel genere in Italia, amata da Umberto Eco ed Elemire Zolla

di Patrizia Maciocchi

A un passo dal Pantheon. La libreria romana Aseq dal 2010 è diventata anche casa editrice

2' di lettura

Una bottega libraria in cui Umberto Eco e Hugo Pratt cercavano i testi che ispiravano romanzi e storie ed Elemire Zolla studiava l’anatomia dell’Uomo spirituale. La libreria Aseq, nata nel ’76, con oltre sessantamila volumi racconta tutte le religioni e le filosofie da quelle ellenistiche a quelle figlie del loro tempo. A un passo dal Pantheon, in un luogo ideale c’è il punto di incontro tra culture unico in Italia . Se dai tempi delle crociate alla jihad i credi diversi, sono stati ragione di scontro, la Aseq diventa motivo di aggregazione per i maggiori studiosi di religioni, che nella bottega trovano libri che parlano degli dei, venerati a ogni latitudine, di ebraismo, di cristianesimo, di buddismo come di islamismo.

Ma c’è anche la new age con la sua attenzione alla parapsicologia e all’esoterismo, c’è lo yoga l’astrologia, l’alchimia, la massoneria e le nuove scienze. C’è Ipazia con la scuola platonica di Alessandria e Giordano Bruno. La spiritualità è il fil rouge che lega gli scaffali. Chi entra nella libreria -nata in un clima culturale disattento a questi temi e fortemente ideologizzato- cerca più di qualcosa da leggere. «Considero la porta un filtro - dice Edoardo Quarantelli, uno dei due soci insieme a Luca Nerazzini - chi la varca aspira a conoscere un’idea, un pensiero, a incontrare, maestri e Guru».

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Alla Aseq, dal 2010 anche casa editrice, si trovano testi di alto livello specialistico e difficilmente reperibili. «La libreria offre inconsuete opportunità a giovani e adulti - dice Marina Bornoroni autrice di un libro dedicato all’Aseq - sprovveduti ed eruditi, iniziati o autoiniziati, nature angeliche e nature luciferine, ingenui e sapientoni, accademici emeriti, cattedratici, autodidatti e anime ferite». Tra gli affezionati frequentatori, un posto particolare nel cuore dei librai è occupato da Peppe Forli. Personaggio tanto speciale da meritare l’attenzione di Salvator Dalì che lo disegnò come Sancho Panza, per il fisico che ricordava lo scudiero di don Chisciotte. Peppe, classe 1940, pastore analfabeta, lasciò a vent’anni il Molise per fuggire dalla miseria. Nella capitale finì sotto l’ala protettrice della moglie del pittore Ennio Calabria che gli insegnò a leggere e a scrivere e conquistò affetto e stima di Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer.

Nella libreria Aseq passava il tempo, immerso in letture che lo riportavano alla dimensione spirituale della sua campagna. Il risultato è stata una formazione a 360 gradi che lo ha portato a fare il fotografo per il Corriere della sera, il poeta, il pittore e il filosofo impegnato, con i suoi amici romani, a discutere di etica e metafisica.

Completa il fascino della libreria, la presenza di una botola dalla quale si apre un varco che porta verso una grotta in cui c’è l'acqua. I resti di un capitello romano provano che siamo nelle viscere della Roma imperiale. Per gli esperti si potrebbero essere le antiche condotte delle terme di Nerone.

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