Ha l’affrancatura francese

Una busta con tre proiettili indirizzata a Papa Francesco in posta Peschiera Borromeo. Identificato il mittente

La missiva è stata subito sottoposta a sequestro per i successivi rilievi tecnici

Papa Francesco: "La sanita' accessibile a tutti e' un bene prezioso, non perdiamola"

2' di lettura

Una busta con tre proiettili, indirizzata a Papa Francesco, è stata trovata a Peschiera Borromeo, nel Milanese. Questa notte i carabinieri della stazione di Paullo sono intervenuti presso il centro smistamento dove il responsabile, un italiano di 57 anni, ha segnalato la presenza di una busta, con affrancatura francese, contenente 3 cartucce, presumibilmente di pistola, priva di mittente e destinata, con scritta a penna e poco leggibile a ‘Il Papa -Città del Vaticano, Piazza S. Pietro in Roma'.

Sequestrata la busta, indagini in corso

La busta con le tre cartucce è stata sequestrata dai Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese (Milano) e le indagini sono a carico del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano. La busta, secondo quanto si è appreso, conteneva tre proiettili a pallini di tipo Flobert, calibro 9 millimetri. Era scritta a penna in modo poco leggibile e indirizzata a “Il Papa - Città del Vaticano - piazza S.Pietro in Roma”. Le indagini sono in corso.

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Identificato il mittente

Intanto è stato identificato l’uomo che avrebbe inviato una busta indirizzata a Papa Francesco con i tre proiettili. Si tratterebbe, secondo quanto si è appreso, di un uomo già noto ai gendarmi vaticani, con cui i carabinieri di Milano si coordineranno per valutarne il gesto e l’eventuale pericolosità. Chi ha inviato la busta avrebbe infatti già in passato spedito lettere in Vaticano. Al momento l’informazione che più interessa agli investigatori è sapere dove si trovi: ovviamente susciterebbe un allarme diverso saperlo in Francia piuttosto che in piazza San Pietro, a Roma, come fanno notare alcuni inquirenti. Il francobollo della lettera è francese, e nella busta vi sarebbe stata anche una copia di un versamento da 10 euro, ma non è noto per cosa e in quali circostanze.

Casellati: «Atto grave»

Immediati i messaggi di solidarietà inviati al Pontefice. «La mia vicinanza a Papa Francesco per il grave atto intimidatorio subito. Un gesto che di certo non fermerà il suo prezioso impegno quotidiano al servizio della comunità dei fedeli», ha scritto su twitter la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. «Esprimo solidarietà a Papa Francesco per le minacce ricevute. Prego per il Pontefice a cui intendo manifestare un sentimento di sincera vicinanza», si legge sull’account Twitter del senatore Udc Antonio De Poli.

All’Angelus il Pontefice ha detto che chi è senza lavoro chiede il “pane” di un impiego

Domenica 8 agosto, nel breve intervento di Papa Francesco prima dell’Angelus, il Pontefice ha ricordato che «chi ha fame non chiede cibi raffinati e costosi, chiede pane. Chi è senza lavoro non chiede stipendi enormi, ma il ’pane’ di un impiego». E ha lanciato un appello: «Almeno una volta al giorno ci troviamo a prendere cibo insieme; magari la sera, in famiglia, dopo una giornata di lavoro o di studio. Sarebbe bello, prima di spezzare il pane, invitare Gesù, pane di vita, chiedergli con semplicità di benedire quello che abbiamo fatto e quello che non siamo riusciti a fare. Invitiamolo a casa, preghiamo in stile ’domestico’. Gesù sarà a mensa con noi e saremo sfamati da un amore più grande».

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