Una campagna elettorale che ignora i veri problemi del Paese
Tutti gli schieramenti si affannano su temi passati, o su chimere difficilmente raggiungibili, ignorando i problemi reali dell’Italia
di Giancarlo Mazzuca
I punti chiave
2' di lettura
Ma ci sarebbero stati davvero più morti se la guerra contro il Covid fosse stata gestita in Italia dalla destra anziché dalla sinistra? Ecco un esempio illuminante, tra accuse e controaccuse delle forze politiche in campo, sul modo un po' astruso con cui procede oggi la campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Mai una corsa verso le urne sembra, in effetti, così lontana dalla realtà come quella cominciata in queste settimane. Tutti gli schieramenti in campo continuano a lanciarsi «j'accuse» reciproci spesso legati all'altro giorno, pensando, così, di ottenere un pugno di voti in più, senza concentrarsi invece sui tanti nodi che oggi rischiano di soffocare il Belpaese.
Parola d’ordine: far finta di nulla
Siamo di fronte ad una situazione quasi kafkiana: il nostro debito pubblico continua a salire verso livelli-record, l'inflazione sale, il Pil frena pericolosamente, è allarme rosso sul fronte dei prodotti energetici e delle materie prime, le incertezze economico-politiche (e non solo) sono sempre più assillanti ma tutto questo, almeno per il momento, si riflette solo in parte sulla campagna. Basti pensare a cosa sta succedendo con le nuove varianti della pandemia e con la guerra in Ucraina che oggi non sembrano più prioritarie (se ne parla sempre meno salvo tirarle fuori a fini elettorali quando, ad esempio, l'ex primo ministro russo Medvedev attacca il governo Draghi). Sembra quasi che la parola d'ordine sia far finta di nulla dilungandosi sui fatti di ieri anziché su quelli di domani tra tanti “se” e tanti “ma”. E, invece che offrire ricette concrete per cercare di affrontare al meglio le molte emergenze, spesso e volentieri i vari leader si arrampicano sugli specchi.
La chimera del taglio delle tasse
Ecco perché diversi schieramenti in campo – a parte il solito discorso sulla “patrimoniale” - continuano a chiedere una riduzione generalizzata delle tasse come se, con la situazione attuale, questi tagli fossero particolarmente facili. Basti pensare che anche la Germania ha dovuto varare, in questi giorni, una nuova imposta, sia pur temporanea, sui consumi di gas delle famiglie per cercare di tamponare il collasso delle aziende tedesche sempre più schiacciate dal caro-energia come succede anche alle nostre imprese.
Made in Italy ignorato
È il momento di chiedersi: chi, tra i politici in corsa per un seggio, pensa davvero al modo migliore per venire in soccorso del «made in Italy»? Il problema è assolutamente prioritario anche perché un governo in scadenza come quello di Super Mario non è più in grado di varare quelle misure urgenti che sarebbero necessarie.
Sì, questa campagna elettorale è partita in modo un po' anomalo e non solo perché, per la prima volta da oltre settant'anni, si sta svolgendo in piena estate. È proprio il caso di sperare che, in “zona Cesarini” ma prima del voto, vengano attentamente studiati i veri problemi sul tappeto.
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