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Una cordata italiana rileva la tedesca Reis Robotics

Kuka cede la storica azienda ad Aretè Cocchi technology e Fai-Futuro all’Impresa. Il piano di rilancio, fondato sull’innovazione, prevede il pareggio entro il 2024

di Giovanna Mancini

2' di lettura

«Posso dire con un certo orgoglio che c’erano molti potenziali acquirenti, tra cui diversi fondi di turnaround, interessati a questa operazione. Il fatto che un gruppo come Kuka – leader mondiale nella robotica con 4 miliardi di euro di fatturato e fiore all’occhiello dell’industria tedesca – abbia scelto noi, ci conferma la validità della nostra proposta». Luigi Maniglio è responsabile della divisione ristrutturazioni aziendali di FAI-Futuro all’Impresa, società italiana di Advisory e investimenti fondata da Guglielmo Ruggeri ed Enrico Scio, che assieme ad Aretè Cocchi Technology, gruppo specializzato in tecnologie di nicchia ad alta innovazione, ha appena acquisito Reis Robotics, storica azienda tedesca della robotica con il preciso obiettivo di rilanciarla e riportarla a essere un punto di riferimento per il settore.

Progetto di natura industriale

«È stato premiato un progetto di natura industriale, e non meramente finanziaria, proposta da una cordata europea», precisa Maniglio. Aretè Cocchi Technology controllerà il 70% della nuova composizione societaria, mentre a Fai-Futuro per l’Impresa andrà il restante 30%. «Abbiamo un programma di sviluppo ben preciso per Reis Robotics, che si integra e completa perfettamente la nostra offerta industriale», spiega Gino Cocchi, fondatore e presidente della società bolognese, che (con l’integrazione di Reis) ha un fatturato di circa 250 milioni di euro e 900 dipendenti attivi in 14 aziende e nove stabilimenti tra Italia, Francia, Svizzera, Germania, Stati Uniti e Cina. «Attualmente abbiamo tre aree di business: soluzioni per il packaging, tecnologie per aeroporti e applicazioni scientifiche – dice Cocchi –. Ora aggiungiamo una divisione dedicata alla robotica e all’automazione industriale, settore in cui Reis Robotics ha rappresentato una vera eccellenza».

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La storia

Fondata nel 1957 e specializzata in soluzioni di automazione personalizzate e macchine industriali, l’azienda tedesca ha raggiunto negli anni 2000 i suoi risultati migliori, con 150 milioni di euro di fatturato e oltre 1.200 dipendenti. Acquisita nel 2013 da Kuka, ha progressivamente perso competitività, fino ad arrivare oggi a un fatturato di 40 milioni, con circa 300 dipendenti e un forte passivo. «Al suo interno mantiene ancora ottime competenze e alcune soluzioni per l’automazione di grande eccellenza, che non sono state valorizzate come dovrebbero e che noi invece riteniamo possano essere al centro di una strategia di sviluppo che può portare risultati importanti», spiega Luigi Maniglio.

Innovazione al centro del piano di rilancio

La tecnologia è il cuore programma di sviluppo di Reis che prevede, nel triennio 2024-2025-2026, una crescita del fatturato a, rispettivamente, 60-70-80 milioni, facendo leva su investimenti in innovazione e internazionalizzazione. L’azienda dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio già il prossimo anno, per poi andare verso livelli di redditività in linea con le migliori realtà industriali del settore, superiori al 10-15% del fatturato, nel 2026. La forza del progetto, ribadisce Maniglio, è nella sua natura industriale: «Il nostro ruolo, attraverso la divisione ristrutturazioni di Fai, è dare la possibilità di rilanciarsi ad aziende che abbiano le potenzialità per farlo, cercando partner industriali di eccellenza, come Aretè Cocchi Technology, per traghettare questa aziende verso una situazione di solidità in cui continuare a crescere con azionisti di lungo periodo».

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