Roma

Una Dafne contemporanea, Elisa Montessori tra passato e presente

Con “Piante e Fiori. Moralità Boschiva” torna ad esporre alla Galleria Monitor. Negli ultimi anni l’attività espositiva e il mercato hanno conosciuto un’inedita vitalità

di Isabella Ducros, Matilde Sergio, Maria Veronese, Thelma Vita, Angelica Vitali*

Passeggiata di Walser, 1977, fotocopie, dimensioni variabile. Ravenna, Palazzo Comunale ©, Punctum Press

3' di lettura

L'opera di Elisa Montessori, classe 1931, sarà protagonista di alcuni eventi che si terranno a Roma, tra cui una mostra personale che verrà inaugurata l'11 presso la galleria Monitor, che la rappresenta dal 2016. La mostra, intitolata “Piante e Fiori. Moralità Boschiva”, consisterà interamente di opere inedite legate al mondo vegetale, tema caro alla poetica della Montessori sin dai suoi esordi. Nell'esposizione saranno presenti sia opere e installazioni realizzate appositamente per gli spazi della galleria, che quadri di meno recente produzione. Il titolo deriva da un libro d'artista nel quale la Montessori riflette sul concetto goethiano di metamorfosi, giocando con l'ambiguità del linguaggio per ricollegare il mondo delle piante a quello della biologia umana e del contesto urbano. Oggi verrà, invece, presentato al MAXXI il romanzo «Homeless», che ha visto la collaborazione con la scrittrice e amica Nadia Fusini, per cui Montessori ha realizzato diverse illustrazioni inedite.

Arte e lettere

Un altro elemento caratterizzante della sua opera è, infatti, il confronto costante con la letteratura, che coincide con il suo percorso di studi in Lettere, in cui si laurea alla Sapienza di Roma nel ‘53. In quegli anni, pur essendosi avvicinata a molti artisti della scena contemporanea e al femminismo, la Montessori ha sempre rivendicato la sua unicità rispetto alle correnti artistiche a lei contemporanee. L'emancipazione femminile è da lei intesa come libertà creativa e non come affermazione professionale. In alcune recenti interviste ha riflettuto sul tema delle rinunce alle quali le donne sono costrette, osservando come la produzione delle artiste sia spesso caratterizzata da interruzioni, da lei definite “amputazioni”.

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Elisa Montessori, «Oriente Vicino», 1992, olio su tela, 20 x 120 cm, © Collezione Francesco Moschini, Roma

Nella sua stessa produzione le vicende biografiche hanno una forte influenza, per cui il suo percorso artistico appare ben diversificato in stagioni e nel corso degli anni abbraccia varie tecniche stilistiche. Alcune tematiche della sua poetica si sono mantenute, tuttavia, costanti per l'intero corso della sua carriera: oltre all'attenzione per il mondo vegetale e per la letteratura possiamo rilevare anche l'interesse per la cultura orientale, in particolar modo quella cinese, rafforzata dal matrimonio con l'ingegnere della Olivetti Mario Tchou.

Le mostre

Dal suo debutto nel 1951 con una personale alla galleria Fiorani di Roma la Montessori ha esposto in numerose occasioni, soprattutto, in Italia, ma anche dentro e fuori i confini europei. Tra queste ricordiamo la mostra del 1993 “Trasparenza sulla via della carta”, curata da Achille Bonito Oliva a Pechino. Negli anni ‘80 l'artista ha partecipato per la prima volta a diverse esposizioni internazionali, come la Biennale di Venezia dell'82, quella di San Paolo del Brasile dell'83 e la Quadriennale di Roma dell'86. Quel decennio coincide con un periodo di forte riconoscimento della sua opera, paragonabile solamente a quello odierno.

La produzione dell'artista ha, infatti, acquistato nuova vitalità negli ultimi vent’anni. Oltre ai più importanti critici che hanno seguito il suo lavoro in passato, come Francesco Moschini o Italo Mussa, di recente curatori come Laura Cherubini, Davide Ferri e Ilaria Gianni hanno mostrato nuovo interesse nei confronti del suo lavoro. Prova dell'incremento del numero e del rilievo delle mostre dell'artista è, ad esempio, la partecipazione alla recentissima collettiva “I say I, io dico io” alla GNAM di Roma dello scorso marzo. Si riscontra anche l'inedita presenza sulla scena fieristica internazionale, grazie anche al supporto della Galleria Monitor, che l'ha di recente esposta a Fiac, Liste, Artissima, Artefiera e ArtVerona.

Elisa Montessori, «Ogni cosa è un’altra», 2016, installazione, © Galleria Monitor, Roma

Il mercato

In tempi recenti il rinnovato interesse nei confronti delle tematiche di genere e la maggiore attenzione verso le protagoniste femminili della storia e della cultura hanno orientato anche il mercato verso artiste del Novecento finora poco quotate. Tra queste Elisa Montessori ha visto aumentare le vendite delle sue opere all'asta del 78% nell'ultimo decennio e dell'84% da quando è rappresentata dalla galleria Monitor. La grande frequenza di invenduti registrata precedentemente a questa nuova collaborazione (72%) non va, però, attribuita unicamente al disinteresse storico e sociale per l'arte al femminile, ma anche ad un rifiuto del mercato da parte della stessa Montessori. Non avendo la necessità di ricercare fonti economiche esterne e operando con materiali poveri che richiedono investimenti ridotti, l'artista non ha mai percepito l'urgenza di dover consegnare le proprie opere a privati. Molti suoi lavori si trovano, invece, in collezioni permanenti prestigiose, come quella del MACRO, della Galleria Nazionale di Roma e, più recentemente anche nella collezione degli Uffizi di Firenze.

* Studenti del XX Master Economia e management dell'arte e dei beni culturali della 24Ore Business School

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