Una fondazione Italia-Usa per attrarre investimenti al Sud
Iniziativa presentata a Washington nell’ambito del Transatlantic Investment Committee. Prioritarie le aree di aerospazio, digitale, cleantech e energia
di Nino Amadore
3' di lettura
Una fondazione per facilitare gli investimenti nel Mezzogiorno d’Italia con la creazione, tra le altre cose, di una piattaforma di Fondi di investimento (italiani e dei Paesi del Patto atlantico in particolare Stati Uniti) disponibili a investire soprattutto in Italia. È l’iniziativa presentata nelll’ambito del Transatlantic Investment Committee (Tic) piattaforma progettuale e di networking, nata per iniziativa dell’Associazione Amerigo, dell’American Chamber of Commerce - Italy, del Centro Studi Americani e di Federmanager, in stretto raccordo e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti e di quella Americana in Italia.Il Transatlantic Investment Committee è in questi giorni a Washington. Tra i principali protagonisti dell’iniziativa Il Consorzio Etna Hitech (Eht) guidato da Emanuele Spampinato: una struttura da oltre 3.000 addetti, 400 milioni di euro di fatturato aggregato, oltre 25 milioni di euro di progetti di ricerca e circa 70 imprese aderenti.
La fondazione nasce con l’obiettivo di potenziare e accelerare qualità e quantità dei coinvestimenti tra Italia e Stati Uniti nelle aree del digitale, dell’aerospazio, del cleantech, dell’energia e delle scienze della vita, catalizzando gli interessi di una serie di partner in Italia, Stati Uniti, Europa e Regno Unito, a partire da America’s Frontier Fund, con cui il Tic ha recentemente siglato un Memorandum of Understanding per lo sviluppo di attività congiunte nel campo del miglioramento e dello sviluppo congiunto degli strumenti finanziari transatlantici. Uno dei primi atti è la campagna di mappatura e coinvolgimento dei mille tra i principali decisori in materia di investimenti tra Italia, Stati Uniti, Europa e Regno Unito.
Tre i punti strategici della Fondazione tra il 2023 e il 2024. Intanto quello di sviluppare un ecosistema transatlantico di finanza per l’innovazione “strategica” e “breaktrough” lanciando, insieme ad Harmonic Innovation Group, il proprio Fondo di Venture Capital Transatlantico (Harmonic – Transatlantic Investment Fund H-TIF), «utile a costruire azioni sinergiche con analoghe iniziative di frontiera negli Stati Uniti nella East e West Coast (target size: 500 milioni di euro)». Poi quello di «sviluppare e gestire una Piattaforma di Investimenti Transatlantici (Transatlantic Investment Platform ), con l’obiettivo di integrare, su base volontaria, il deal flow di una ventina di Fondi dell’area europea e statunitense con caratteristiche e obiettivi similari. Questo progetto gioverà dell’accordo recentemente siglato con America’s Frontier Fund e della possibile interazione con il progetto Esna della Commissione Europea. Far convergere, da qui a due anni, una serie di rilevanti player
istituzionali «sull’opportunità di dar vita ad una “Trans-Atlantic Investment Facility”, nella forma di Fondo dei Fondi Istituzionale di Venture Capital Transatlantico (target size: 4 miliardi di euro)».
Il punto d’approdo, intanto, è quello di valorizzare «l’attuale deal-flow (oltre 200 imprese in portafoglio) – spiegano – e di attrarre talenti e start-up a livello euro-mediterraneo all’interno degli acceleratori di imprese di Tiriolo in provincia di Catanzaro e di Catania». E poi l’integrazione delle loro soluzioni più promettenti nell’ambito di un network di piccole e
medie aziende italiane, a partire dalle 70 che costituiscono il “patrimonio” di Etna Hitech.
Intanto sono sulla rampa di lancio l’avvio del primo percorso post-universitario dedicato al tema dei co-investimenti transatlantici, il TransAtlantic Business Executive Course, cui ha lavorato un gruppo di lavoro guidato da Luiss e da George Washington University, che prenderà avvio nel primo semestre 2024; la strategia nel campo degli investimenti in start-up e scale-up con un focus su mercato transatlantico e nelle tecnologie target del Tic, basata tra l’altro sul lancio, nel 2024, della Transatlantic Investment Platform, una piattaforma di fondi transatlantici operanti principalmente nei segmenti series-A e series-B; e nell’avvio, a seguire, del Transatlantic Harmonic Investment Fund, dedicato ad operazioni transatlantiche late-stage. «Per l’Italia – dice Andrea Gumina, presidente della Transatlantic Harmonic Foundation – si tratta di un’occasione unica per rafforzare i legami con gli Stati Uniti nel campo dei co-investimenti nelle tecnologie a più alto valore strategico: quelle in grado di aumentare la produttività di entrambi i sistemi industriali, rispondere a sfide come la sicurezza, il cambiamento climatico, la salute, l’approvvigionamento energetico o l’esplorazione spaziale, ma anche generare nuova occupazione di qualità e ben retribuita».
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