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Un’infrastruttura che servirà sia a migliorare la mobilità di un’area cittadina sia per incrementare il turismo verso le colline di Genova, dove si trovano le antiche fortificazioni della città. È stato concepito con questo duplice obiettivo il progetto, fortemente spinto dal Comune di Genova, relativo alla realizzazione di una funivia per collegare la stazione ferroviaria di Genova Principe, in prima battuta, col popoloso quartiere del Lagaccio e quindi col forte di Begato.
Il bando per realizzare l’opera, finanziata, da parte del Comune, con i fondi Pnrr, è stato aggiudicato all’azienda Doppelmayr Italia di Merano, specializzata nelle costruzioni di impianti di quel tipo, con contratto dell’importo di 33,7 milioni di euro, per la consegna della struttura chiavi in mano (e nell’accordo è prevista anche la riqualificazione della sentieristica attorno a Forte Begato). Al momento, l’iter è in mano ai tecnici della Regione Liguria, che devono decidere se assoggettare, o meno, il progetto alla Valutazione di impatto ambientale (Via). E su questo, chiariscono dall’ente, le determinazioni sono ancora in corso.
A spiegare le varie fasi dell’aggiudicazione è Simone Tomelleri, direttore commerciale di Doppelmayr Italia e responsabile del progetto. «L’iter - racconta - è partito con la procedura denominata dialogo competitivo. C’è stata una prequalifica dei soggetti per categorie Soa (le certificazioni rilasciate da Società organismo di attestazione, ndr) e requisiti progettuali, si sono costituite le compagini e, alla fine, siamo rimasti in pista noi e un’altra ditta. L’amministrazione ha, quindi, invitato le imprese che si erano qualificate a fare una loro proposta tecnica attraverso la quale esprimere il proprio know-how aziendale, in base a quella che era la domanda e la richiesta dei flussi. Noi abbiamo proposto due tronchi di funivia “va e vieni”, la concorrenza una cabinovia. L’amministrazione comunale ha scelto la nostra soluzione tecnica, l’ha fatta sua, quindi l’ha mandata a gara, con una procedura aperta. Noi abbiamo partecipato e siamo stati i vincitori. Fatto che non era scontato, perché le tecnologie applicate nel nostro progetto sono di uso comune e non certo di nostro dominio esclusivo. Questo è avvenuto a fine giugno 2022».
Poi, a fine settembre, prosegue Tomelleri, «dai vari enti soggetti all’approvazione, ci è stato chiesto di integrare la progettazione che era stata messa a base di gara con tutti gli aspetti ambientali, geologici, urbanistici e catastali; il 10 dicembre abbiamo consegnato la documentazione relativa a questi punti. In base a questa, l’amministrazione pubblica, e nella fattispecie la Regione Liguria, fermo restando che la committenza rimane al Comune, si dovrà esprimere sul percorso di approvazione che il progetto di fattibilità tecnico-economica dovrà seguire; e che potrà concretizzarsi in una semplice procedura di screening o essere assoggettato alla procedura di Via».
In questa seconda ipotesi, la partenza dei lavori subirebbe uno spostamento temporale in avanti di circa sei-sette mesi.
«Attendiamo la risposta della Regione - afferma Tomelleri - a fine marzo. Se il progetto non dovesse andare in Via, si potrebbe ipotizzare un avvio dei lavori verso la fine del 2023; mentre se l’opera fosse assoggettata al Via, credo che, alla fine, i termini slitterebbero di 12 mesi, quindi a settembre-ottobre 2024, perché è impensabile far partire un cantiere a Genova a luglio-agosto, con la presenza di tutti i turisti in città. Una volta iniziata l’opera, la consegna è prevista in circa 24 mesi».
Il progetto prevede circa 2,2 chilometri di percorso, diviso in due tronchi, più o meno simili, e tre stazioni: quella a valle all’altezza di Principe, quella intermedia al Lagaccio e quella a monte nei pressi di Forte Begato. Due le cabine, da 60 persone ciascuna. Il tempo di percorrenza totale sarà di otto minuti: quattro da Principe al Lagaccio e altrettanti dal Lagaccio a Forte Begato. Per il primo tronco sono previsti due piloni, uno all’altezza della Asl del quartiere e l’altro dell’ex caserma Gavoglio.
Proprio riguardo alla realizzazione dei piloni nel quartiere, alcuni comitati cittadini, appoggiati da forze politiche di opposizione in giunta comunale, si oppongono alla realizzazione della funivia. Ma il Comune valuta l’opera essenziale sia sotto il profilo turistico che per quanto riguarda il miglioramento della mobilità urbana.
Tomelleri, da parte sua, ammette che quello da realizzare per costruire il primo tratto della funivia «è un cantiere impegnativo, in termini di realizzazione e di montaggio» perché «viene realizzato in ambito urbano, c’è un sovrappasso ferroviario e due sostegni che vengono realizzati all’interno di un quartiere fortemente popolato».
Il secondo tratto, invece, è più semplice, dal punto di vista della realizzazione, dato che si sviluppa su «bosco e prato».
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